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Autore: Juliefer    03/12/2012    44 recensioni
Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente, l’incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi prima o poi.
-Juliefer.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER Fifteen






 

Rosalie






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-Appuntamento tra muri: “Ci vediamo all’angolo!”
La risata fragorosa del biondino mi rimbombò nelle orecchie. Non fu facile trattenermi; scoppiai a ridere anche io.
-Questa era pessima, Louis.- disse Zayn annoiato.
Si sfiorò il leggero strato di barbetta sul mento, prima di tirar fuori una sigaretta dal pacchetto di Marlboro.
Era custodito gelosamente nella tasca destra del giacchetto.
Le sue mani erano lunghe e affusolate, scorrevano sul piccolo oggetto bianco con fluidità, ormai abituate a quel gesto ordinario.
-Non è vero, io l’ho trovata molto divertente, invece.- ribattei, irritata dal suo comportamento.
Mi ignorò. Lo osservai mentre portava il filtro alle labbra e con le mani a coppa proteggeva la fiamma dell’accendino.
Ultimamente era freddo, distaccato, egoista, presuntuoso… Non era il solito Zayn.
Ma in quel piccolo e comune gesto si rifletteva tutta la sua premura, accuratezza per qualcosa che poteva anche sembrare banale alla vista degli altri.
Non di certo alla mia.
Aspirò profondamente per poi ributtare il fumo all’esterno. Riempendo i polmoni di quell’aria malsana e nociva.
Liam biascicò una scusa e si allontanò dal gruppo, infastidito dalla nuvola di fumo passivo che aleggiava sulle nostre teste.
-Senti questa, Malik… Cosa fanno due “All Star” quando si incontrano?- riprovò Louis, con un sorriso ingenuo stampato sulle labbra.
-Non ne ho la minima idea.- rispose Zayn, inacidendo la voce.
-Mmmh. Questa è difficile...- mormorò Niall, assumendo un’espressione fin troppo concentrata. Corrugò la fronte, portando velocemente gli occhi a destra e a sinistra, in cerca di una soluzione.
Soffocai una risata con un colpo di tosse.
-No, non lo so...- ammise infine, abbassando lo sguardo al suolo.
-Conversano!- esclamò Louis, allargando le braccia. –Era facile!- disse, tra una risata e l’altra.
Mi lanciò un’occhiata fugace con la coda dell'occhio, cercando di capire se l’avessi trovata divertente o meno e il mio corpo sussultò, di tutta risposta.
-Ah-ah-ah, sto morendo dalle risate…- sussurrò Zayn, con un’ironia alquanto provocativa.
Riaffiorai dalla profondità di quegli occhi color oceano e, con una grande forza di volontà, distolsi lo sguardo concentrandomi sulla pelle ambrata dell’altro ragazzo.
Scivolando dalla presa di Niall che, notando il mio sguardo carico di odio, mi aveva prontamente raccolta tra le sue braccia, mi avvicinai minacciosa.
Lo afferrai per un braccio e, facendo uso delle mie unghie, non a caso laccate di rosso, lo costrinsi a seguirmi dietro l’angolo.
Zayn, sorpreso, inizialmente fece resistenza ma poi, assaggiando le mie piccole armi di difesa, si fece trascinare dietro il muretto.
-Scusateci un attimo.- sussurrai tra i denti, evitando gli sguardi confusi di Louis.
Allungai il passo e, appena fummo fuori dalla loro portata, lo sbattei con la schiena al muro.
-Se volevi passare un po’ di tempo con me da sola, bastava dirlo. Non c’era bisogno di mettere in scena tutta questa tragedia.- disse, mentre un sorriso sghembo si disegnava sulle sue labbra carnose.
Presi la sigaretta dalla sua bocca e la buttai a terra, spegnendola  con la punta della scarpa.
Mi avvicinai pericolosamente al suo viso.
-Zitto…- gli soffiai sulle labbra.
Lui spostò il suo sguardo sulla mia bocca e si mosse impercettibilmente, mordendosi il labbro inferiore.
-Non ci provare, Zayn. Non mi toccare.- dissi con una nota isterica di troppo, allontanandomi.
-Ah già, tu sei fidanzata.- mormorò, accennando con un gesto alla parete che ci divideva dagli altri.
Gli diedi un pizzicotto sul fianco, facendolo sussultare.
-Si. E sono la persona più felice al mondo ad esserlo.- annuii e un sorriso spontaneo mi illuminò il viso.
Lui alzò gli occhi al cielo, sospirando.
-Dicono tutte così. Poi, però…- mormorò, corrugando la fronte.
-Poi, però…?- lo intimai, aumentando la pressione sulla sua schiena.
-Poi, però, se ne pentono.- disse tutto d’un fiato, ridendo.
Allentai leggermente la presa, maledicendo i crampi allo stomaco.
-Ma io non sono “tutte”.- bisbigliai al suo orecchio, sciogliendo il groppo alla gola.
Quelle parole mi rimbombarono nella testa, rassicurandomi.
Il mio corpo si rilassò e puntai i miei occhi nei suoi, facendo attenzione a non perdermi nel caramello che li riempiva.
La sua mano sfiorò i miei fianchi e con delicatezza risalì la schiena, accarezzando ogni singola vertebra.
Una morsa all’addome mi mise fuorigioco e, nonostante tutta la forza di volontà impiegata, persi il comando per qualche secondo.
Fu sufficiente. Successe tutto molto in fretta.
Zayn prese le mie mani nelle sue, le strinse violentemente e, con una rapidità fuori dal comune, invertì le nostre posizioni.
In poco tempo mi ritrovai con le spalle al muro e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Il suo torace spingeva sul mio, schiacciandomi sulla parete, lasciando quel poco spazio necessario per respirare. Il mio vestito aderiva al corpo come una seconda pelle, rendendo il tutto più difficile.
Ero in trappola. Per la seconda volta.
Il suo volto perfetto era l’unica cosa che riuscivo a vedere, mentre la sua mano libera scorreva sulla mia coscia. Le calze color carne erano inesistenti al suo tocco.
Cercai di liberarmi. Era una sofferenza straziante lasciare che lui avesse il controllo su di me.
Strinse più forte la mano sulla mia gamba, e trattenni un gemito, portandomi la mano alla bocca.
Chiusi gli occhi. Non avrei dovuto cedere alla sua tentazione.
-Pensa a Louis, pensa a Louis, pensa a Louis, pensa a Louis…- ripetei tra me e me, stendendo le mani sul suo petto.
Il suo respiro sulle mie labbra. La sua pelle a contatto con la mia. Il suo profumo che si confondeva con il mio.
Poi una risata. La sua risata.
Sollevai le palpebre.
-Non lo avrei mai fatto.- disse, mentre la sua risata cristallina mi riempiva le orecchie.
Ringraziai il cielo e sospirai, riempiendo i polmoni dell’aria che aveva colmato la nostra, se pur ristretta, distanza.
-Ma solo perché hai ancora nella testa Lou.- aggiunse, sogghignando.
Rabbrividii al modo in cui pronunciò la parola ‘ancora’.
Prendendo forza, liberai del tutto una mano e, velocemente, gli assestai uno schiaffetto sul volto.
-Ricorda: io non sono “tutte”.- mormorai, scivolando di lato, finalmente libera, e prendendo le giuste distanze.
I suoi occhi erano confusi e la scintilla che vi brillava dentro si era affievolita.
-Ah, Zayn. Cerca di essere più gentile nei suoi confronti.- aggiunsi, prima di voltare l’angolo.
Sfoggiando un sorriso soddisfatto sulle labbra, mi diressi verso Louis.
Mi rivolse uno sguardo preoccupato ma prendendolo a braccetto, lo rassicurai. Lo osservai sfornare una battuta dopo l’altra, coinvolgendo tutto il gruppo. La sua risata era vera, naturale, viva.
Io non sarei mai stata “tutte”. Io non lo avrei lasciato scappare per nulla al mondo.
Mentre lui scoppiava a ridere, a me scoppiava il cuore.
 

Due mani forti e calde mi strinsero i fianchi. Una voce melodiosa e profonda mi sussurrò dolci parole all’orecchio.
Cercai di capirne il senso ma la mia testa era altrove. I battiti del mio cuore aumentarono. Le gambe si fecero deboli.
Un sorriso ebete comparve sul mio volto e i miei occhi divennero lucidi.
Mi voltai lentamente e mi persi nell’immensità del blu del suo sguardo.
Mi sentivo felice, protetta, al sicuro in quelle braccia ma, allo stesso tempo, ero impaurita.
Cos’era? Come si definiva quella strana sensazione? Si, quella forza immane dinanzi alla quale ti senti terribilmente impotente.
Incapace di controllare il formicolio alle dita dei piedi, lo svolazzare delle farfalle nel tuo stomaco e il tremolio delle ginocchia.
La conoscevo. Ne avevo sentito parlare, almeno. Ma mai l’avevo vissuta sulla mia pelle così intensamente.
Ne ero consapevole. Il problema è che non volevo ammetterlo.
-Ehm.. okay, noi andiamo a prendere qualcosa da bere…- iniziò Liam, scuotendo il braccio del biondino accanto a lui.
Fece un lieve accenno verso di noi e si avviò verso il bar, cercando di lasciarci soli.
-Si, giusto! Anche qualcosa da mangiare…- continuò Niall, facendomi l’occhiolino.
Louis lo ringraziò con un sorriso mentre aumentava la stretta sulla mia vita.
Arrossii, e in poco tempo il mio volto assunse un colorito violaceo.
-Ma io non ho né sete né fame.- protestò Zayn, incrociando le braccia al petto. Alzò un sopracciglio, sollevando leggermente il mento.
Louis lo fulminò con lo sguardo. Liam e Niall gli lanciarono occhiate fugaci ma il moro non accennava a spostarsi di un centimetro.
L'aria era carica di tensione.
-Te la faccio venire io, tranquillo.- intervenne una voce roca, ma allo stesso tempo vellutata, morbida, inconfondibile.
Mi voltai rapidamente e, stupita, osservai Harry mano nella mano con Susanne.
Le mie labbra si dischiusero automaticamente, la mascella scese con evidenza, i miei occhi uscirono fuori dalle orbite, dipingendomi in un’espressione anormale, mostruosa.
Susanne sorrise maliziosamente.
-Ti spiego più tardi, Rose.- mormorò, cercando di rassicurarmi con un allegro gesto della mano.
Misi a fuoco le loro dita intrecciate e le loro mani che si accarezzavano dolcemente.
Harry proteggeva Susanne con una stretta ferrea, il suo pollice disegnava sul palmo figure circolari.
I loro polsi si sfioravano con delicatezza.
I loro polsi. Il suo polso.
Un giramento di testa. Un brivido mi percorse la schiena. Barcollai indietro.
La visuale si offuscò e tutto divenne appannato.
Le gambe deboli non ressero, le braccia intorno alla mia vita non furono abbastanza veloci e caddi a terra.



















 



Trullallero!
Sbaglio o qui c'è qualcuno che è geloso?
Sisi, fai finta di non capire tu, quissù. 
E' facile dire 'what?' con quella bella faccina che ti ritrovi,
ma l'amour est l'amour.
Non so il francese, pardon ç.ç
Scusate il capitolo estremamente vomitevole (?)
ma c'è la co-protagonista Susanne
che mi pressa ripetutamente. 
E questo è stato il massimo che son riuscita a partorire.
Prometto solennemente che mi rifarò con il prossimo chappy!
Well, come promesso, ho pubblicato anche l'OS
'horror'
sempre sui ragazzi (cliccate sopra):
Fear of the dark.
Vi ringrazio per le recensioni come sempre.
Per qualsiasi cosa sono qui:
twittah    pagina facebook

Love ya,

//g.

 

   
 
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