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Autore: GexeTheNemesi    21/06/2007    7 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Oh ragazzi, oggi sono in vena come poche volte: se rinuncio a vedermi Conan e HunterxHunter sarei anche capace di aggiornare di tre capitoli.

Cap 27 Hotel Luna Rossa




“Perché sei qui?” Chiese subito il moro.
“Volevo ringraziarti per non aver detto niente e… anche per aver rimediato alle traccie” disse Naruto.
Sasuke ancora gli dava le spalle, l’episodio con Zabuza non doveva essergli piaciuto.
“Non pensi che mi meriti almeno una spiegazione, ora?”
Se gli dico la verità Pensò il biondo
Artemis lo farà sparire in meno di una settimana e poi chi lo sentirà? Mi manderà in coma per un mese tanto mi riempirà di botte. Ma non me la sento di mentirgli.
“Siamo ancora amici, vero?” Chiese Naruto.
“Altrimenti avrei spifferato tutto, ragiona” lo schernì l’Uchiha.
Il ninja ancora non sapeva cosa fare, non ne aveva proprio idea.
“Vorrei dirtelo, lo vorrei davvero, ma non posso”
Sasuke scosse la testa.
“Fammi un fischio appena mi ritieni degno della tua fiducia” disse, e stava per incamminarsi verso casa, se Naruto non lo avesse bloccato prendendolo per una spalla.
“Ma sei scemo? Credi davvero che si tratti di questo?”
“Di cosa, se no?” Chiese liberandosi dalla prese del biondo.
Naruto rimase in silenzio. Ancora, non poteva rispondergli.
“C’erano le tracce di altre tre marionette” disse ad un certo punto Sasuke.
“se mi fai combattere contro tutte loro, ci metterò una pietra sopra”
Naruto si portò una mano nel marsupio e sfiorò i quattro rotoli delle sue marionette.
“Ve bene, ma cerchiamo un posto meno all’occhio. Eviterò domande scomode con i Jonin”

“Gli altri non si vedono? Eppure erano partiti prima di noi” disse Kisame.
“Saranno in giro. Nel frattempo, suggerisco di trovare un appartamento dove stare fino la prova dei Chunin” disse Itachi.
Scesero dalle mura senza essere visti e si inoltrarono per le strade di Konoha come due normalissimi passanti, ma non erano in marcia da più di cinque minuti che Artemis si parò davanti a loro, facendogli cenno di seguirli in un vicolo.
“Oh, Cazzo…” commentò il ninja della nebbia.
Appena entrarono nel vicolo, il leader si voltò verso di loro: non sembrava affatto arrabbiato.
“E con voi due, l’Akatsuki è presente al completo” disse con un sospiro stanco. “ho già sbraitato abbastanza all’arrivo di Hidan e Kakuzu, quindi con voi non voglio sprecare ulteriormente il fiato: andate nell’ unico albergo nella parta bassa della città e non uscite da lì per nessuna ragione, vi avvertirò io quando la selezione inizierà”
Si coprì il volto con le mani.
“Solo una cosa: evitate di farvi notare durante il tragitto, come ha fatto Tobi”

“Carina la stanza, forse un po’ bassa, ma carina” Commentò Zetsu.
“Non è la stanza a essere bassa” disse Deidara.
“sei tu con quelle tue fauci che arrivi a due metri e mezzo di altezza, per questo ti sembra bassa”
“Io vado sopra” disse Tobi fiondandosi sopra il letto a castello.
“Hei tu, sgorbio! Scendi subito da lì!” Gridò Deidara.
Tobi rise divertito.
“Deidara-sempai, le ricordo che non dobbiamo farci notare; e mettersi a gridare rientra nella categoria “cose che ci fanno notare”, quindi si calmi sempai”
La testa dell’artista era diventata un'unica e grossa vena pulsante che rischiava di esplodere.
“Vi ammazzerete più tardi” disse a un certo punto Zetsu.
“ora sistemate la vostra roba e ordinate qualcosa al servizio in camera: ho fame”
I due compagni di stanza della pianta si paralizzarono all’istante, cose se fosse stati bloccati dalla Kanashibari no Jutsu.
“Zetsu-san” sussurrò Tobi.
“anche il mangiare il cameriere che porta il servizio in camera è da considerarsi della categoria “cose che ci fanno notare”, capisce vero?”
Il ninja interessato fece un grugnito deluso.
“Uffa” borbottò.
Nella camera a fianco la situazione era addirittura peggiore.
“Manca la cassaforte! Manca-la-cassaforte!” Gridò Kakuzu.
“E allora?” Chiese Hidan.
“se dobbiamo restare qui dentro per almeno due settimane, cosa te ne fai della cassaforte?”
“Come sarebbe “Cosa me ne faccio!?” per me stare in un posto senza una cassaforte è come essere nel mezzo di una battaglia senza chakra! Tu come ti sentiresti se nella stanza non ci fosse stato il crocefisso?”
Hidan si addolcì, comprendendo in pieno i sentimenti del compagno.
“D’accordo, vado alla reception a chiedere se ci cambiano stanza”
“Scherzi? Ho chiesto apposta questa stanza perché è la più economica!”
Il religioso si copri il volto con le mani.
“E allora perché ti fai tanti problemi?” Chiese all’orlo dell’esasperazione Hidan.

“Kankuro” sussurrò la sorella.
“sono preoccupata, hai visto il volto di Gaara?”
Il fratello maggiore spostò lo sguardo sul rosso che gli stava a fianco, ma lo distolse subito, terrorizzato.
“Cosa pensi gli sia preso?” Chiese.
“Non ne ho la più pallida idea, a volte lo vedevo così quando un combattimento lo allettava, ma mai fuori da uno scontro”
“Provo a chiederglielo” propose il marionettista.
“Ma sei pazzo!? Ti ammazzerà appena gli rivolgerai la parola!”
Il ninja deglutì a vuoto.
“Hai ragione, probabilmente dovremo rimanere con la nostra curiosità fino a quando non si sarà calmato”
“Lui è laggiù” disse ghignando Gaara, facendo rabbrividire i compagni e il Jonin che li accompagnava.
“A chi ti riferisci?” Osò a chiedere Baki.
La risata del ragazzo si fece più sottile.
“Quello della Luna Rossa” rispose.
“sento l’odore del suo sangue fin da qui”
Detto questo, il suo volto famelico divenne impassibile, come era solito.
Tutti e tre tirarono un sospiro di sollievo: si era calmato per fortuna.
“Ti riferisci al tipo che ha fatto quella strage?” Chiese Kankuro.
Gaara fece cenno di assenso.
Non va bene per niente pensò preoccupato Baki.
Bisogna avvertire il kazekage prima che la situazione ci sfugga di mano.
“Ne sono sicuro” disse con il suo solito tono il rosso.
“quello mi farà sentire vivo come nessuno prima d’ora”

“Io ti avverto” disse Naruto.
“non esiterò a sfruttare la marionette al massimo del loro potenziale, quindi vedi di stare attento a non farti ammazzare”
Anche se in verità un poco lo spero.
L’altro sorrise tronfio.
“Sempre il solito ritornello: muoviti!”
Il biondo compose velocemente dei sigilli.
“Come vuoi: Kiochiyose no Jutsu!”
Un gran polverone avvolse i due ninja e quando si diradò, Sasuke per un attimo parve di essersi ritrovato davanti tre zombi.
“Che… che cosa sono quelle cose?” non riuscì a trattenersi il moro.
Naruto grugnì di stizza.
“Modera i termini e combatti: Haha! Chichi! Sasori!”
Le tre marionette si lanciarono contro il loro avversario, che nonostante lo sbigottimento riuscì comunque a comporre dei sigilli.
“Bushin no Jutsu”
Sasuke creò otto semplici copie, sarebbe bastato sfiorarle per scoprire l’originale.
Una semplice Bushin no Jutsu, mi deludi Sasuke.
Sasori con le sue lame stava per tagliare in due tutte e sei le copie, quando queste si sparpagliarono tutte in direzioni diverse.
Due puntavano a Sasori, due contro Haha, due contro Chichi e due puntavano contro Naruto.
“L’ ho capito, sai?” disse la copia di Sasuke che puntava verso di lui.
“controlli le marionette tenendo occupate entrambe le mani, quindi in un attacco ravvicinato sei indifeso”
Le copie dirette contro le marionette esplosero con un gran botto, avevano tutte una carta esplosiva attaccata alla schiena: il solito trucco dell’Uchiha.
L’originale puntava contro Naruto con una sua copia al fianco, senza dubbio anche quella con una carta esplosiva addosso.
“Fine dei giochi!”
Qualcuno prese Naruto alle spalle e gli bloccò i movimenti.
“Cosa? Sasuke!? Ma quelle…”
“Bushin” ghignò il moro.
Vuole farsi coinvolgere dall’esplosione pur di essere sicuro di colpirmi in pieno, come il primo giorno d’accademia!
I due Bushin-kamikaze raggiunsero l’obbiettivo con un esplosione ancora più violenta di quella che colpì le marionette, visto che le carte esplosive erano due.
Naruto prese in pieno la maggior parte dell’esplosione, ma anche Sasuke non ne uscì indenne.
Vennero sbalzati in direzioni differenti a diversi metri di distanza.
Merda… la mia mano.
Naruto non riusciva più a muovere la mano destra, brutta cosa.
Maledizione, e adesso con cosa li faccio i sigilli?
Si rialzò a fatica, ancora stordito dall’esplosione.
“Adesso come fai, eh?” lo schernì Sasuke.
“con una mano fuori non potrai controllare né le tue marionette né fare alcun sigillo”
Il biondo sorrise.
“Hai fatto un errore di valutazione piuttosto grave” borbottò.
“chi ti dice che ha me servono due mani per controllare le mie marionette? Haha! Chichi! Sasori!”
Movendo freneticamente le dita della mano ancora sana, Naruto richiamò a se le sue marionette.
Anche loro hanno fatto fatica ad assorbire il colpo pensò.
non sono resistenti come Takumi, un'altra carta esplosiva da quella distanza e rischiano di danneggiarsi seriamente. Sasuke non sembrava affatto turbato, anzi, sorrideva soddisfatto.
“Forse puoi ancora controllare le tue armi” cominciò l’Uchiha.
“ma con una mano sola dubito che le saprai muovere come prima. Mi basterà evitarle e poi ti colpirò direttamente, mettendoti fuori gioco!” disse puntandogli contro un kunai.
“Perché non ci provi visto che…”
Stava per schernire di nuovo il suo avversario, ma quello che fece Sasuke era l’ultima cosa che il ragazzo si potesse aspettare.




Tra poco il prossimo capitolo: Sharingan!
  
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