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Autore: _Lyla    03/12/2012    2 recensioni
Scorpius Malfoy fu l'unico che riuscģ a far piangere Lily per amore.
Perciņ, nel rendersi conto di dover non solo rivedere, ma anche convivere con quel maledetto ragazzo per colpa del fratello, Lily Luna riuscģ a formulare un solo pensiero: Albus Severus Potter, sei un uomo morto e sepolto.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Come fecero Albus e James ad accorgersi del cattivo umore della sorella dal primo momento in cui misero piede in casa, fu un mistero un po' per tutti.
Forse fu il fatto che non ebbero neanche il tempo di bussare alla porta che questa gli si spalancò davanti, o forse fu lo sguardo gelido e accusatore che li travolse appena i due alzarono lo sguardo verso l'ingresso.
Poté anche essere per l'inquietante ed insolito silenzio che seguì il tutto, o forse il passo pesante che Lily assunse, preoccupandosi bene di sbattere i talloni a terra ogni volta più forte di prima, nel seguire i due fino alla cucina, senza aprire bocca una sola volta.
Insomma, tirando le somme si può dire che l'intuito fece da padrone ai due fratelli, e quando Holmes e Watson decisero finalmente di aprire bocca e domandare alla sorella cosa avesse, l'unica risposta che ottennero fu un 'Sta di sopra' piuttosto freddo ed irritato.
La reazione dei due fu completamente diversa e del tutto prevedibile.
James rimase con un sopracciglio alzato, la mano tra i capelli e lo sguardo perplesso. Guardò i due e riuscì solo a balbettare qualcosa come: 'Sta sopra...cosa?'.
Albus, invece, capì al volo. In mezzo secondo sbiancò, spalancò gli occhi e, alzando le mani in uno scatto, prese a scuotere freneticamente la testa. “Come? Lui... lui....insomma.... è già qui?!” Il tono faceva trasparire la stessa incredulità che il suo sguardo non riusciva a trattenere, mentre sembrava voler essere invisibile, sotto lo sguardo accusatore della sorella.
Lily si limitò ad un piccolo cenno d'assenso con la testa, che bastò a far agitare, se possibile, ancor di più il ragazzo.
“Via da casa, eh? Cosa credevi, che non ci saremmo mai visti?” fece, la voce squillante. Albus deglutì. “S-sì.. cioè, no.. no.. non so di cosa tu stia parlando Lils--”
“NON OSARE MENTIRMI!” sbraitò lei, stringendo i pugni.
“Oh, Godric!” esclamò James, gli occhi spalancati e lo sguardo impaurito, ad una certa distanza dalla sorella. “Albus.. Albus, sembra la mamma..” mormorò, in cerca dell'aiuto del fratello, che dal canto suo abbassò lo sguardo e tentò di ignorare la reazione della sorella.
“L'hai... presa tanto male?” le domandò, guardandola poi di sottecchi.
“Beh, tu che dici?” ringhiò Lily, le mani ancora strette in due pugni, ed Albus ebbe la terribile sensazione che sarebbero finiti dritti dritti sul suo naso.
“Okay.. okay. Domanda stupida, scusa.”
“No, un momento.” James alzò le mani, come per voler far zittire i due. “Intendete dire che.. Malfoy è qui?” Lily sbuffò, battendosi il palmo della mano contro il volto, e James lo prese come un sì. “Qui...qui?” insistette, incredulo.
Sì, James, qui qui!” rispose Lily, alzando gli occhi al cielo.
“Ed è... insomma è..” sembrava essere alla disperata ricerca delle parole adatte. Poi, con una certa ansia, guardò la sorella. “..insomma.. è... 
ancora vivo?”
Lily emise un verso irritato, annuendo. James sospirò; era già qualcosa.
Albus alzò di scatto la testa di scatto. “No, fermi tutti. Ciò significa che.. lui ora sta di sopra?”
Lily lo guardò, gli occhi spalancati; ma che cos'avevano quei due? Sembravano ancora più stupidi del solito.
Fece per rispondere, magari con un qualche insulto, ma evidentemente qualcun altro si premurò di farlo al suo posto. “...Beh, in realtà, ora sta di sotto.”
In mezzo secondo Scorpius fece irruzione nella stanza, con una tranquillità che parve completamente fuori posto a Lily, tesa come ben poche volte prima di allora.
Sembrava essersi cambiato camicia, i capelli erano più arruffati di quando era arrivato, e sembrava quasi meno.. sciolto del solito.
“Scorp...Scorpius!” Albus, che in un primo momento sembrò disorientato, gli si parò davanti. I due si abbracciarono come vecchi amici, e Lily giurò di scorgere una certa tensione nello sguardo del biondo, quando posò gli occhi su di lei per circa quei cinque secondi necessari per farle venire un mezzo capogiro.
“Ehi, Al!” esclamò subito, riprendendo il solito sguardo deciso e un po' strafottente che si divertiva a rivolgere a circa qualsiasi cosa gli si parasse davanti.
Trascorsero circa due minuti di puro silenzio, carico di una tensione tale da poterla tagliare con un coltello.
'
Ad avercelo, un coltello..' pensò Lily, che a stento riusciva a trattenersi sia dal gettarsi addosso a Malfoy per riempirlo di botte, che dal fuggire una seconda volta, proprio davanti ai suoi occhi.
Fu la voce di James, a rompere drasticamente il silenzio. Prima si schiarì la gola un paio di volte, poi -dopo aver preso un sospiro- salutò il biondo con freddezza.
“Malfoy.” fu l'unica parola che gli uscì dalla bocca.
“Potter.” rispose subito l'altro, alzando il mento. Ma non rivolse l'attenzione più di dieci secondi al ragazzo, perché subito il suo sguardo si posò su Lily. “
E ti pareva..”
La ragazza sentì il sangue gelarsi nelle vene e le guance infiammarsi nello stesso istante, sotto gli occhi penetranti di Scorpius, che non fece in tempo ad avvicinarsi a lei o ad aprire bocca che James subito si intromise, così da permettere alla sorella di rilassarsi appena.
“Perciò tu sei qui da questa mattina.” improvvisò, un'aria interessata palesemente falsa.
“Questo particolare mi pareva chiarito, ormai.” lo rimbeccò subito Malfoy, infastidito, il tono gelido che faceva trasparire ogni singola ombra di disprezzo che provava verso James Sirius Potter.
“Ah. Beh, e ti ha aperto Lily la porta?” la ragazza quasi gli scoppiò a ridere in faccia. Era evidente che il fratello non sapeva più che inventarsi, pur di attirare l'attenzione su sé stesso.
“Mi prendi in giro?” Scorpius scosse la testa, divertito, rifiutandosi categoricamente di rispondere ad una domanda tanto stupida.
“Sì, Jamie, l'ho aperto io.” a rispondere al posto di Malfoy fu la stessa Lily, con un sorriso che poteva essere grato quanto divertito, rivolto direttamente a James. Quest'ultimo rimase in silenzio per pochi secondi, annuendo, la mano sul mento e lo sguardo fisso a terra. Quando poi rialzò gli occhi, li roteò in direzione della sorella con aria interessata. “E com'è che ancora non l'hai insultato pesantemente o ammazzato di botte?” domandò come se fosse la cosa più ovvia che potesse fare, le sopracciglia inarcate e la voce pacata.
“Non preoccuparti, James.” gli rispose immediatamente Lily, stringendosi nelle spalle, prima che Albus potesse ribattere in un qualsiasi modo. “Non l'ho insultato, è vero. Ma sai, credo che la natura sia molto, ma molto più gratificante.” ed entrambi rivolsero contemporaneamente gli occhi a Scorpius, il quale -in tutta risposta- lanciò a Lilian un'occhiata infastidita. Ma per quanto strano o assurdo potesse sembrarle, la ragazza poté giurare di aver scorto l'ombra di un sorriso sul suo volto, prima che potesse voltarlo dalla parte opposta e sparire dalla stanza.


Albus impiegò un'ora buona a strappare ai fratelli delle scuse accettabili da rivolgere a Scorpius.
James, che inizialmente se ne stava completamente muto, farfugliò un 'mi dispiace, non volevo' e se Albus scorse anche una punta dell'esagerata ironia nel tono del fratello, la ignorò bellamente.
Con Lily la questione fu molto più complicata.
Dopo diversi tentativi nei quali la rossa rischiò per gran parte delle volte di uccidere qualcuno, Albus riuscì addirittura ad inventarsi un modo per farla calmare.
"Rilassati." le aveva detto, poggiandole con calma una mano sulla spalla, perfettamente consapevole del gran rischio che stava correndo. "Sono solo delle scuse. E se le farai..." e qui indugiò, lanciando un'occhiata al fratello, come in cerca d'aiuto.
"....mi lascerai prenderlo a botte?" domandò lei, con gli occhi illuminati. Albus, nel vederla riprendersi così, dovette trattenersi con tutto sé stesso per noi darle una risposta affermativa.
"Mi dispiace, Lils. Non credo che miglioreremmo la situazione, così." l'ammonì, inclinando la testa di lato.
In tutta risposta, la ragazza sbuffò, incrociando le braccia al petto e puntando lo sguardo ai suoi piedi. "Allora non se ne parla." borbottò, con un'alzatina di spalle.
"Diciamo che se lo farà, le concederò l'onore di perdere contro di me a Quidditch." ed ecco per la seconda volta in mezza giornata comparire dal nulla Scorpius Malfoy, con la sua solita espressione rilassata e quello stupidissimo sorrisetto stampato in volto. Lily dovette mettercisi di buona volontà per non lanciargli addosso qualcosa.
"Scorp, non credo sia una buona idea.." mormorò Albus, ammonendolo con lo sguardo.
James, invece, scoppiò a ridere. "Credo che tu abbia già dimenticato tutte quelle volte in cui ti ha letteralmente stracciato!" esclamò, con un sorriso divertito. "Eppure è strano, visto che sono state praticamente tutt-"
"Ti conviene tacere, Potter." lo interruppe a denti stretti Scorpius, la testa leggermente inclinata verso di lui.
"Pensi di spaventarmi, così?" il sorriso beffardo sul volto di James non fece che infastidire ancor di più Malfoy.
"Oh, no. Ho ben altri modi per farti paura."
"Per Godric, scherzi? Ti prego, allontanati da me, prima che svenga dall'ansia! Guarda, già tremo!" e così si avvicinò di un passo a Malfoy, indicandosi il braccio, decisamente fermo.
"Non scherzare con il fuoco, tu."
"E tu lascia stare mia sorella."
"Cosa io faccio o non faccio con tua sorella non ti riguarda, chiaro?"
"No, affatto."
"Allora dai, vieni qui, che te lo spiego meglio. Magari il 
mio pugno sulla tua faccia ti farà afferrare meglio il concetto."
I due già si stavano fronteggiando, il mento alto e il disprezzo dipinto in volto.

"Adesso basta!" uno strillo acuto riempì la stanza in meno di due secondi.
Lily osservava entrambi infuriata, con le orecchie rosse almeno quanto i capelli e le mani serrate in due pugni, lasciate cadere lungo i fianchi. Piano voltò o sguardo verso Malfoy, gli occhi ridotti a due fessure. "Ci sto." mormorò a denti stretti. "Ma non sognarti neanche di vincere. Ti illuderesti e basta."
Scorpius la osservò per qualche secondo, prima di sfoderare uno dei suoi sorrisi più seducenti. "Staremo a vedere, Lils." e si allontanò di qualche passo, prima di mormorare un "Aspetto le tue scuse di sopra. Quando vuoi, Potter." e si defilò in pochi secondi fuori dalla porta, con Albus al seguito.
James si calmò quasi subito. Lily lo notò da come le sue spalle si rilassarono. Non erano le parole di Malfoy ad innervosirlo. Era la sua semplice presenza.
"Come ai vecchi tempi, eh, sorellina?" domandò James una volta sedutosi sul divano. “Sei sicura di riuscire a reggere tutto?”
Lily gli rivolse uno sguardo impavido. “Ti pare?” domandò, la voce quasi completamente salda. “Certo che sì. Andrà bene, vedrai. Impareremo tutti qualcosa. Malfoy a perdere a Quidditch e io.. beh, io imparerò a nascondere il corpo di un cadavere in modo che nessuno lo scopra.” e detto ciò, corse su per le scale, sparendo dalla visuale di James, che dal canto suo sperò vivamente che la sorella stesse solo scherzando, nel pronunciare quelle parole. 

 

 

Scorpius?" Lily indugiò parecchio, prima di bussare alla sua porta.
Quando, dopo circa un minuto, la ragazza non ricevette risposta, provò a bussare ancora, ed ancora, fino a quando non si arrese all'idea che nessuno l'avrebbe aperta.
"
Meglio così. Io ci ho provato.." pensò, alzando le spalle. Fece per allontanarsi, quando la porta accanto a lei prese ad aprirsi lentamente.
Ne uscì uno Scorpius Malfoy sorridente e con la soddisfazione della vittoria dipinta sul volto.
La prima cosa che Lily notò fu il fatto che la camicia era letteralmente sparita dal corpo del ragazzo, lasciando così spazio ad un fisico mozzafiato. Le ci volle una gran forza di volontà per non lasciar trasparire neanche per un secondo lo stupore per la visione che le si parò davanti.
"Sei venuta a scusarti?" domandò , alzando un sopracciglio.
"Visto che sono obbligata.." borbottò in risposta lei, abbassando lo sguardo, come faceva sempre quando era arrabbiata. E Scorpius, questo, lo sapeva fin troppo bene.
"Entra."
"Cosa? No, no, io.."
"Entra. E' pur sempre casa tua, no?" il ragazzo sembrava divertirsi a far arrossire Lily, che in tutta risposta se ne stette immobile, davanti a lui, piuttosto indecisa sul da farsi.
“Io.. davvero, non ne vedo il motivo..” rispose infine, riuscendo a malapena a tenere la voce salda.
“Oh, andiamo! Non mordo mica.” disse il tutto in un sussurro, allargando il sorriso e aprendo la porta quel tanto che bastava per farle spazio.
Che fare? Accettare o andarsene di nuovo? Di certo la ragazza non aveva intenzione di finire in lacrime un'altra volta, ma rifiutare sarebbe stato da codardi, cosa che Lily Luna Potter non era affatto.
Rimase in silenzio per un po', a fissare quella porta aperta proprio davanti a lei.
“Allora?” Scorpius interruppe bruscamente i pensieri della ragazza, che in tutta risposta fece un profondo respiro e annuì lievemente.
“D'accordo.” Mormorò, i denti serrati. “Ma solo per il Quidditch.” aggiunse quasi immediatamente, lo sguardo puntato in basso.
Lily non era affatto il tipo di persona che si ritirava tanto facilmente; aveva lo stesso orgoglio del fratello James, e questo Malfoy lo sapeva benissimo. Perciò, quando la ragazza si bloccò a metà strada, completamente immersa dai dubbi, Scorpius pronunciò quella fatale ma decisiva frase, già pregustando la sua vittoria.
Hai forse paura, Potter?
Lily spostò immediatamente lo sguardo su di lui, con un'espressione che riuscì addirittura a farlo rabbrividire.
Io non ho pauraChiaro?” ed entrò nella camera, infuriata, tesa e spazientita. Voleva solo farla finita una volta per tutte, con questa faccenda delle scuse.
“Beh, insomma..” indugiò Malfoy, una volta chiusa la porta alle sue spalle. Sfoderò un sorriso a trentadue denti, seducente e luminoso. Le si avvicinò di qualche passo e poi, con voce lieve e soave mormorò, a poca distanza dal suo orecchio “..le mie scuse?”
Lily rimase immobile. Non fece trasparire nessuna emozione, e quasi non ne provò nessuna. Quella vicinanza le fece venire voglia di scappare, urlare e poi, alla fine, tornare a fingere che nulla fosse successo.
'
Come sempre', si disse, con una certa amarezza.
“Oh.” cominciò lei. Non era affatto facile. Malfoy lo sapeva, conosceva Lily come le sue tasche. O almeno, quella dei tempi di Hogwarts. Ma le persone come lei raramente cambiavano, e questo era di certo un punto a suo favore.
“Avanti, Potter. Non abbiamo mica tutto il giorno.” la esortò, alzando le braccia. Si era appoggiato al bordo della poltrona, e osservava Lily come se avesse voglia di mangiarla da un momento all'altro. E no, non era affatto carina, come cosa.
Lily si schiarì la voce e roteò gli occhi per tutta la stanza, nonostante la conoscesse decisamente bene. Il letto, il divano, la poltrona, i libri ammucchiati, gli striscioni dei Cannoni, passatigli dallo zio. Tutto come al solito, non fosse stato per quella piccola parte occupata dalla roba di Malfoy.
Alla fine lo sguardo di Lilian ricadde esattamente su di lui.
“D'accordo, d'accordo, io..” ..e si perse di nuovo. Nei suoi occhi, tra quei capelli biondi, in quei pettorali scolpiti, che quasi sembravano dire '
saltami addosso, Lilian, ti prego!'. E quelle braccia, incrociate contro parte del petto, e le gambe mezze piegate, e poi quel meraviglioso, perfetto didie.. no, no- no. Lilian dovette metterci una notevole forza di volontà, per trattenere i suoi stessi pensieri. In un attimo incrociò le braccia al petto e assunse un'aria indignata.
“Maledizione, Malfoy. Io dico- ma ti sembra? Prendi quella dannata camicia e copriti. Poi, forse, ti chiederò scusa.”
Il ragazzo ridacchiò, scuotendo la testa. Gli occhi non avevano mai abbandonato la ragazza, e rimasero fissi per ancora qualche secondo su di lei, prima di posarsi sulla camicia buttata sul divano. La afferrò e se la infilò, riuscendo così a strappare un piccolo sospiro alla ragazza.
'
Merlino, Grazie.' pensò, riacquistando un minimo di concentrazione in più.
Quando Malfoy fu nuovamente coperto -ci mise davvero una vita ad infilarsi quella stupida camicia, notò con un certo disappunto la ragazza- lanciò un'occhiata eloquente a Lily, come per darle il via libera.
“Bene. Ecco..”
“Non stare a girarci tanto intorno, Potter. E' così difficile, per te, chiedere scusa?”
“Beh.. sì.” mormorò lei, in un borbottio. “Specialmente quando non ho alcuna voglia di farlo.”
“E se..” il Serpeverde osservò Lily con un'aria maliziosa, un mezzo sorriso stampato in volto e una piccola fossetta sulla guancia. “..ci fosse altro, oltre al Quidditch?”
Ed eccolo, di nuovo all'attacco. Quel ragazzo la stava davvero facendo dannare.
Lily si sentì cedere le gambe, così indietreggiò di qualche passo, tanto da avere una certa distanza tra lei e Malfoy.
“No.. tu non hai capito. Io questo lo faccio 
solo per il Quidditch.”
“Beh, Potteruccia, pare che il Quidditch non valga poi così tanto per te, visto il modo in cui stai evitando di chiedermi scusa.” E visto che la ragazza non rispose, subito Malfoy ne approfittò e, dopo un passo decisamente lungo verso di lei, mormorò. “E se oltre al Quidditch ci fosse un bacio?” domandò, in un sussurro. “E se questo bacio.. fosse dato in anticipo?” aggiunse poi, con un nuovo passo verso di lei.
Lily, combattuta e parecchio disorientata, indietreggiò di nuovo, le parole bloccate in gola.
Avrebbe voluto dirgli di starle lontano, di non prendersi gioco di lei un'altra volta. Ma non le uscì nulla.
Così, in un tentativo di scampare ad una situazione del genere, ormai a poca distanza da Scorpius, con le labbra formò un '
mi dispiace', dalle quali uscì anche un minuscolo suono.
Il ragazzo si bloccò, di fronte a lei, corrugando la fronte. “Come, prego?”
“Scu...scusa. Mi dispiace.” ripeté lei, gli occhi puntati in basso.
“Guardami, Potter.”
“Fammi passare, Malfoy. Le scuse te le ho fatte”
“No. Ti ho detto di guardarmi.”
Se Lily aveva la testa dura, Malfoy ce l'aveva d'acciaio. Non si poteva discutere con lui. Ecco perché le discussioni tra i due, spesso parevano infinite.
“Smettila di prendermi in giro.” finalmente Lily riuscì a parlare liberamente. Malfoy spalancò gli occhi, decisamente sorpreso.
“Prenderti.. in giro?”
“Sì. Smettila di giocare con me. Mi hai stancata.”
“Oh. Potter, credo tu non abbia capito bene. Io non sto affatto giocando con te.” mormorò, avvicinandosi appena a lei. Il sorriso beffardo gli era completamente sparito dal volto, lasciando il posto ad un'espressione seria e concentrata. “Sei tu quella che ha voglia di giocare qui. Vedi, se tu ora stessi ferma, io..” la frase rimase sospesa a mezz'aria. Malfoy già stava avvicinando il viso a quello di Lilian, che teneva delicatamente con una mano.
E Lily non riuscì più a riconoscersi. Dov'era quella Lily Luna Potter forte, impavida, che reagiva sempre?
Dov'era quel diavoletto dai capelli rossi che faceva dannare chiunque, che non aveva paura di nulla e che non si faceva intimorire da nulla?
Dov'era quella ragazza maturata, decisa, che non si faceva calpestare da nessuno?

Puff.

Scomparsa. Sparita. Nulla. Niente. Nisba. Era come vaporizzata via, lasciando da sola quella minuscola parte di lei insicura, debole e fin troppo remissiva.
Aveva voglia di reagire, ma semplicemente non ci riusciva.
Malfoy era talmente vicino, e lei era talmente spaesata che.. stavano davvero per.. ed ecco le loro labbra tanto vicine da..
“Ma cosa diavolo..?”
Lily riconobbe subito quella voce, alle spalle di Malfoy. E si sentì immediatamente sprofondare, sbiancare, come se un grande peso le fosse crollato addosso all'improvviso.
Non poteva aver dato questa impressione davanti a lui.
Non poteva essere stata tanto debole da cedere così velocemente.
Immediatamente indietreggiò, sciogliendosi dalla presa salda che Malfoy aveva fatto intorno a lei, senza che se ne accorgesse. Lui rimase immobile, a guardare il vuoto completo, in mezzo alla stanza.
La ragazza osò lanciare un'occhiata alle spalle di Malfoy. Albus se ne stava lì, gli occhi spalancati, la bocca socchiusa, un'espressione decisamente confusa e le mani alzate a mezz'aria.
Osservò i due per parecchio tempo, combattuto su chi guardare peggio. L'espressione sbalordita non lo abbandonava, ma ora nei suoi occhi c'era anche una sorta di consapevolezza, e Lily desiderò quasi di aver capito quanto sembrava averne fatto lui.
Scosse la testa lentamente, lanciando un'ultima occhiata a Scorpius, e sparì dalla visuale di entrambi.
Lily si portò immediatamente le mani tra i capelli, gli occhi chiusi e la marea di parole che avrebbe voluto gridare e sbraitare contro Malfoy bloccate in gola, proprio come poco prima. Scorpius fece un mezzo sospiro; sembrava quasi calmo, indifferente a tutto ciò che solo pochi secondi prima era successo. Non glie ne importava nulla, come al solito.
Non reagì neanche sotto lo sguardo accusatore di Lilian, che in tutta risposta fece un mezzo verso irritato. Il silenzio che dominava non solo stanza, ma l'intera casa, era assordante. Sembrava, più che silenzio, rumore represso.
Il biondo tese appena una mano verso la ragazza, e le alzò appena la sua, sfiorandola e ritraendola subito dopo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla di nuovo marionetta dei suoi stupidi giochi.
Lily non sapeva bene cosa stesse succedendo, ma sapeva di dovere e di pretendere delle spiegazioni da entrambi.
Decise di cominciare da Albus, e così si precipitò immediatamente fuori dalla stanza, senza neanche guardarsi dietro.
“Ehy, Lily!” esclamò Malfoy, da dentro la stanza, la voce calma e decisa. La ragazza si fermò, voltandosi, e lo osservò uscire in corridoio. “Hai chiesto scusa. Sai già cosa succederà, no?” le domandò, alzando un sopracciglio, le mani infilate in tasca.
Lei annuì, sostenendo lo sguardo. “Sì. Giocheremo a Quidditch.”
“Sì.” ripeté lui, con una piccola risata, annuendo. “Quidditch..” e rientrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Lily con mille dubbi, perplessità, e -per quanto strano potesse sembrarle- un mezzo sorriso represso a fatica.

  
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