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Autore: D_Willow    03/12/2012    2 recensioni
[Glee/Pocahontas]
1607 Londra
Nel porto c’era una gran confusione di uomini che andavano e venivano, molti di loro erano lì per partecipare alla prima spedizione della “Virginia Company” al fine di recuperare ricchezze nel Nuovo mondo.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Il Viaggio
 


Era passato un mese da quando avevamo lasciato il porto di Londra, era calata la notte da qualche ora e ammiravo le stelle in cielo pensando a quanto fossero luminose ed infinite, tirava aria di pioggia e l’equipaggio era molto agitato per paura di un temporale imminente.

Intanto io me ne stavo per i fatti miei sul ponte della nave a fissare l’acqua e ad aspettare di arrivare il prima possibile: stare in mare per troppo tempo mi annoiava terribilmente, preferivo di gran lunga esplorare la terraferma.

-Hei!-Quinn arrivò alle mie spalle interrompendo i miei pensieri e sorprendendomi.

-Ciao Q, anche tu non riesci a dormire?-chiesi sorridendo notando le occhiaie e i capelli biondi arrufati.

-E come diavolo potrei dormire, con Sugar che farnetica di tempeste in arrivo e che moriremo tutti senza vedere il nuovo mondo, ti giuro avevo voglia di infilarle un calzino in bocca!-ridacchiai sentendo parlare di quella stramba ma simpatica ragazza.

-Mancano ancora tre mesi di viaggio.-sospirò lei appoggiandosi al parapetto.

-Già ancora tre mesi di noia infinita.-Dissi io rassegnandomi all’idea di dover passare tutto quel tempo sulla nave a nutrirmi esclusivamente di gallette e sbobba.
–Hai una famiglia Britt? Intendo qualcuno che ti aspetta a casa.-chiese all’improvviso sorridendo.

-No, non direi. I miei sono morti e mio fratello Sam, non lo vedo da tanto.-risposi pensierosa.

-E come mai non lo vedi?-mi chiese con fare sospettoso.

-È una storia lunga Q.-tagliai corto, volendo tenere per me ciò che riguardava la mia famiglia–Andiamo a dormire, tra poco sarà l’alba e un’ora di sonno vorrei farmela.- Dissi frettolosamente, chiudendo quella conversazione e avviandomi verso la mia cabina.


 
Erano circa le sei di pomeriggio  quando una tempesta di una violenza inaudita ci colpì, pioggia talmente forte da far male sulle spalle, soffiava un vento freddo che ti entrava nelle ossa.
Sentivo gli uomini urlare e correre da una parte all’altra della nave.

-CI SERVE UNA MANO!!-

-NON RIUSCIAMO PIÙ A REGGERE QUEST’ ALBERO!!-

Provenivano dei richiami d’aiuto dalla stiva, dove alcuni marinai cercavano di buttare fuori acqua per non permettere alla nave di affondare.

Quest’ultima infatti non era stabile continuava a oscillare pericolosamente minacciando di ucciderci tutti.

In lontananza vidi Quinn, che cercava di fissare un cannone alla ringhiera posta sul ponte, mentre il vento e la pioggia la scuotevano e la ostacolavano, quando a un tratto le corde cedettero e Quinn cercò di tenere il cannone con le proprie forze, faticando molto.

 -BRITT VIENI GIÙ, LE CORDE DEI CANNONI STANNO CEDENDO!-

In quel momento mi trovavo in prossimità delle vele, cercando di richiuderle, ma appena sentii la voce di Quinn, mi precipitai ad aiutarla, passando per funi e scendendo gli scalini posti sull’albero.
Ero praticamente ad un metro dal pavimento in legno del ponte, quando saltai giù, corsi verso Quinn.

-Fissateli bene e mantenete la rotta!!-Urlai a dei marinai alla mia destra, che immediatamente si diedero da fare.

-Non preoccuparti Quinn, riusciremo a fissarlo.-Dissi a lei dopo averla raggiunta, stringendo di più i nodi.

La barca in quel momento cavalcò un’ onda gigantesca e a causa di quel movimento brusco, l’acqua invase il completamente il ponte.

-ATTENTII!!-

Venimmo colpite alle spalle dall’acqua,  ma per fortuna mi accorsi in anticipo della violenza dell’onda e afferrai saldamente una cima, tenendo stretta Quinn per un braccio.

-Quinn attenta!-

Accadde tutto in un attimo; scivolò dalla mia presa e venne trascinata in maredall’acqua .

-Aiutoo!!- Urlò lei mentre veniva sbalzata via dalla corrente.

-UOMO IN MAREE!-Strillò il marinaio al posto di vedetta, avvertendo la ciurma.

Mentre Quinn continuava a chiedere aiuto, sentì Sugar dire:-Mantenete la rotta andiamo avanti!-

Sentendo lei, mi montò dentro una rabbia tanto che le urlai contro:

-Sta zitta, idiota!-Mi affrettai a legarmi una corda in vita e comandai ad un uomo lì vicino:

-Libera la cima!-

-Signorsì-Sentii di rimando. Quando vidi che aveva sganciato la fune, la diedi in mano a tre dei miei uomini e corsi a perdifiato verso la poppa, lanciandomi in mare.

-PIERCE!!- Urlò qualcuno di loro ma io non li ascoltavo: dovevo salvare Quinn.

Sentii la sensazione dell’acqua fredda pervadere il mio corpo, era come se mille lame fredde mi ferissero l’epidermide.

-MA SEI IMPAZZITA?!-Udii in lontananza quella che doveva essere la voce di Sugar.

Adocchiai Quinn a pochi metri da me e, anche se ogni bracciata che facevo la corrente me ne respingeva indietro di due, tenni duro e la raggiunsi.

-Resisti, ti prendo io!-Le dissi mentre le passavo un braccio intorno alle spalle per tenerla saldamente a me.

Strattonai un po’ la corda facendo capire agli uomini che tenevano la fune, che avrebbero dovuto tirarci su.

Cominciai a sentire i marinai che ci trascinavano verso la nave urlando –ISSA! ISSA! ISSA!-

In un tempo che a me sembrò infinito, mi ritrovai a poco a poco fuori dall’acqua, mi facevano malissimo le braccia, dato che da una parte sostenevo Quinn,  che anche se relativamente pesava poco, in quella situazione era paragonabile a un macigno e dall’altra tenevo salda la corda sorreggendo anche il mio di peso.

-RESISTETE!-Sentì urlare da uno dei miei marinai, mentre ci issavano a bordo.

Quando raggiungemmo il parapetto, ci afferrarono e ci buttarono sul ponte.

-Sei fortunata ragazza!-Esclamò uno appoggiando una coperta sulle spalle di Quinn.

-Bhe, è stata solo una bella rinfrescatina!-Dissi spavalda, dando una pacca sulla schiena della mia compagna di viaggio, scatenando le risate di un po’ tutti.
-Ben fatto Britt-Disse Sugar tenendo lo sguardo basso, in segno di scuse per il comportamento di prima.

-Avresti fatto lo stesso per me!- Esclamai ironicamente facendole l’occhiolino.

-Certo, è chiaro! Ovvio!-Mi rispose lei non sapendo più dove guardare.  Scossi la testa sorridendo:  infondo non era cattiva, aveva solo avuto paura e aveva reagito d’ impulso.
-Problemi in coperta?-Sentii dire da una voce autoritaria alle mie spalle.

-Governatrice Sylvester, salve!-Esclamò Quinn di fianco a me.

-Quinn era caduta in mare, Signora-risposi a tono, guardandola negli occhi senza timore.

-Grazie al cielo è stata prontamente ripescata, ottimo lavoro Pierce.-Mi disse con un tono di sufficienza, accarezzando il pelo di quell’ insulso cane che portava sempre in braccio e ricambiando gelida il mio sguardo.
-Grazie, Signora- Risposi cortesemente, solo perché su quella nave aveva un’autorità più alta della mia.

Camminando dalla poppa fino ad arrivare al centro del ponte seguita da un valletto che mi pare si chiamasse Kurt Hummel, continuò rivolgendosi a tutto l’equipaggio.

-Non perdetevi d’animo, presto saremo nel Nuovo Mondo, e non dimenticate cosa ci attende laggiù- Fece una pausa per aumentare l’interesse di tutti i presenti, almeno tutti tranne il mio. -Libertà, benessere, la più grande avventura della nostra vita. Siete l’equipaggio migliore che l’ Inghilterra abbia da offrire e niente, né pioggia, né vento e né migliaia di selvaggi feroci ci ostacoleranno! Coraggio miei prodi!- Esclamò finendo il suo monologo a cui sbuffai sonoramente, mentre tutti gli altri applaudivano.

-Un discorso elettrizzante, Signora, sono certo che gli uomini saranno rallegrati.-Disse il valletto cercando di non farsi portare via dal vento, magro com’era.

-Speriamo, ho bisogno che quei bifolchi estraggano il mio oro, dico bene Pierce?-Fece avvicinandosi a me.

Feci buon viso a cattivo gioco, annuendo, e osservando quei tre che se ne tornavano nelle loro cabine.

-Il Nuovo Mondo sarà fantastico Britt, avrò un mucchio di oro, costruirò una grande casa e se qualche Indiano cercherà di fermarmi, gli sparerò.- Mi disse Quinn, che era rimasta accanto a me, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, continuando a fissare i cannoni.

-Tu pensa solo a fare fortuna Q, i selvaggi lasciali a me.-

-Credete che ci daranno molti problemi?- Chiese Sugar leggermente impaurita.

-Non quanti gliene darà Pierce!-Esclamò uno che aveva improvvisato un indiano con uno spazzolone con una piuma sopra, cominciando a intonare qualche motivetto inglese per caricare l’equipaggio e anche per sciogliere un po’ la tensione dovuta alla passata tempesta.

-Britt, come sarà il Nuovo Mondo secondo te?- Mi chiese Quinn arrampicandosi con me verso il posto di vedetta.

-Come tutti gli altri immagino. Ho visto centinaia di mondi nuovi, perché questo dovrebbe essere diverso?-Risposi appoggiandomi con i gomiti al bordo di quella piccola cabina posta sull’albero maestro.
 

Tornai a fissare il mare infinito che si estendeva sotto di me confondendosi all’orizzonte con il cielo, in attesa di quella terra sconosciuta che aspettava solo me.
 

 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Eccoci qua al primo capitolo, mi scuso in anticipo per il leggero ritardo ma tra questo fine settimana decisamente pieno, la scuola e la mia beta, non ho avuto davvero il tempo di aggiornare.
Nelle precendenti note avevo detto che sarebbe comparsa Santana in questo capitolo, cosa teoricamente vera, ma un qualcosa mi ha suggerito di allungare di molto e posticipare la comparsa della nostra bella latina al prossimo capitolo [che è già pronto e deve essere solo betato ;)].
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, che seguono, che preferiscono e anche voi lettori silenziosi.
Un abbraccio particolare alla mia BETUZZA che come sempre mi accompagna in ogni capitoletto.
Alla prossima,
D. 
  
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