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Autore: makyu_    03/12/2012    3 recensioni
Melissa Hopper racconta la sua storia, capitoli della sua vita che l'hanno portata fino a qui, l'hanno portata da lui.
La coincidenza o il destino li farà incrontrare, li fare innamorarsi, e tra mille avventure il loro amore continuerà per sempre, anche se lui non c'è più, nella loro bellissima bambina: Helo.
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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15. And you are my favourite thing by far.
 


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Rabbrividii quando uno spiffero di vento sfiorò la mia pelle scoperta.
Guardai verso la finestra aperta: fuori era bianco, innevato, sembrava di stare in un paesaggio finto ma stupendo.
Mi girai a pancia in su sentendo una fitta lancinante alla testa e nell’interno gambe, scostai la coperta e notai che indossavo una maglia lunga a farmi da pigiama, una maglia non mia.
Storsi le labbra in una smorfia chiudendo gli occhi.
 
«Zayn ti puzza l’alito, che schifo!»
«Tu odori di buono, invece».
Le sue mani che correvano ai miei fianchi risalendo fino alla base del collo, lui che lentamente si avvicinava al mio viso incastrando prima il labbro inferiore mordicchiandolo un po’ per poi avvolgere entrambe le labbra e muoversi delicatamente su di loro.
I nostri respiri affannati, io che cercavo la sua pelle, lui la mia.
«Ti amo», quella cinque lettere che aveva sussurrato al mio orecchio.
 
Tutto, ricordavo tutto.
Ogni singolo respiro, ogni singola carezza, bacio e il tocco delle sue mani su di me.
E sulla pelle avevo ancora il profumo degli attimi infiniti con lui.
Riaprii gli occhi e mi misi  sedere sul letto raccogliendo la testa tra le mani.
Ero confusa e con un forte mal di testa che mi martellava le tempie.
Come avevo potuto cedere e lasciarmi andare a Zayn, quando dicevo di detestarlo? E come aveva a potuto lui abbandonarsi con me quando aveva ammesso che non ero il suo tipo? Eravamo degli ipocriti ed era tutto così maledettamente contorto, però sapevo che quella notte passata con lui non era stato un attimo di debolezza né di solo sesso. Io lo sapevo perché per me era stato amore, amore vero.
Ma per lui?
Entrai in quella che doveva essere la mia stanza e presi un pantacollant nero dalla valigia e un felpa verde abbinata alle mie all-star, e scavando nella valigia notai una scatolina grigia, quella contenente il bracciale per Zayn, lo presi nascondendolo nella tasca della felpa per poi scendere giù dove sentivo chiaramente i rumori della televisione accesa.
«Ciao a tutti…», azzardai mettendo piede nel salotto. Harry e Liam seduti sul divano si voltarono verso di me accennando ad un sorriso.
Mi sentivo stranamente sotto osservazione.
«Ciao Mel, buon Natale!», esclamò l’ultimo venendomi ad abbracciare calorosamente, «E’ stato bello rivederti ieri!».
Sorrisi staccandomi dal suo abbraccio, «Buon Natale anche a te, Liam… ehm, per caso sapete dov’è…»
Harry si sistemò sul divano con un ghigno divertito sul viso, rispondendo: « Dove è Zayn? Lui è fuori in giardino, a fumare».
Aprii bocca per ribattere, ma mi soffermai a guardare le espressioni sui visi dei due ragazzi che si scambiavano occhiatine: che sapessero già che io e Zayn… Scossi la testa, infastidita.
«Volevo solo sapere dov’è Ilary, in realtà» mentii.
Liam mi guardò arricciando il naso, «credo stia dormendo in camera con Niall…»
«…Poi se vuoi andare a controllare tu stessa», aggiunse Harry ridacchiando.
Ignorai entrambi, entrando in cucina per prendere qualcosa dal frigo e controllando l’orario sul mio cellulare.
«Le undici e mezza, ed io ho fame», borbottai notando che in frigo non c’era nulla.
Bene, fantastico. Sarei morta di fame il giorno di Natale come la piccola fiammiferaia? Ma nemmeno per sogno.
Aprii la porta sul retro che affacciava in giardino, e respirando l’aria gelida cominciai a tastare la neve sotto i piedi dirigendomi verso la figura di Zayn.
I miei occhi saettarono subito alle sue labbra screpolate dal freddo che aspiravano fumo dalla sigaretta per poi rigettarlo fuori formando piccoli cerchi.
Scivolai al suo fianco, accanto alla parete della villetta su cui era appoggiato anche lui, che si voltò verso di me.
Perché non dice nulla? Dio, che imbarazzo.
Improvvisamente la neve era diventa molto più interessante di quanto mi ricordassi, e perfino i ciuffettini d’erba che spuntavano tra quel manto bianco sembrano incuriosirmi più degli occhi di Zayn.
La cicca della sigaretta cadde ai nostri piedi, ormai spenta, e la nebbia dei nostri respiri era l’unica a tenerci compagnia.
Se aspetta che sia io la prima a parlare di quello che è successo, può anche aspettare tutta la vita.
«Ti va di andare al centro?» domandò di punto in bianco Zayn, stringendosi nelle spalle e smorzando quel ostile silenzio.
Finalmente riuscivo ad incrociare i suoi occhi da cui non traspariva nessuna espressione, niente di niente. Era come se l’unica a sentirsi perennemente imbarazzata, a disagio, e stupidamente innamorato fossi esclusivamente io.
E la paura che per lui fossi una delle tante cominciava ad attanagliarmi lo stomaco.
«D’accordo – mormorai, alzando con nonchalance le spalle – vado a prendere la giacca».
Zayn annuì, mentre io rientravo velocemente in casa adocchiando Ilary mezza stonata scendere dalle scale.
L’afferrai per un polso, trascinandola dietro una porta, «Tu. Niall. Dormito insieme. Spiegami.»
Ilary mi guardò più volte, massaggiandosi le tempie e gemendo rispose: « Non è successo niente, io ho dormito nella sua stanza e lui in quella di Zayn, visto che era insieme a te nella nostra stanza».
Le lasciai il polso arrossendo, i ricordi di quella sera che bussavano prepotenti nella mia mente.
Spiegai velocemente ad Ilary la mia uscita con Zayn e le schioccai un bacio sulla guancia augurandole buon natale per poi rifilare il cappotto dall’appendiabiti e sgattaiolare di casa e intrufolarmi nell’auto di Zayn, a cui rivolsi un sorriso timido.
Le mie labbra si incresparono in un sorriso leggero e mi sorpresi nel vederlo ricambiare e avvicinarsi al mio viso lentamente per poi lasciarmi un bacio così leggero e dolce che dovetti riflettervi alcuni secondi per capire se fosse successo sul serio o fosse stato solo frutto della mia immaginazione.
Il miglior bacio dopo quello che era successo in quelle tre settimane.
«Andiamo?- domandò lui, staccandosi dalle mie labbra - Voglio farti vedere una cosa».
Mise in moto la macchina e man mano il profilo della villetta dietro di noi si rimpicciolì del tutto fino a scomparire.
 
***
Avevo sempre pensato che fare shopping con un ragazzo fosse la cosa più noiosa e strana e senza speranze che una ragazza avrebbe mai potuto proporre altro genere umano di sesso opposto per un semplice motivo:
- I ragazzi si lamentano se resti per più di 5 minuti nello stesso negozio o se vuoi entrare in più di cinque negozi, a meno che questo negozio non abbia all’interno giochi, congegni elettronici, cibo e tutto ciò che riguarda lo sport.-
Ma con Zayn era diverso. Era l’esatto opposto. Anche adesso che stava ridendo mostrandomi una paio di guanti verde pistacchio con sopra la faccina di un topo e che erano davvero, ma davvero orrendi, lui era interessato ad essere lì con me in quel negozio sperduto di Doncaster.
Lui era diverso.
E mi piaceva da impazzire, anche se ancora non riuscivo ad ammetterlo davvero a me stessa.
«Melissa – mi chiamò Zayn riscuotendomi dai miei pensieri, mi girai verso di lui e qualcosa di peloso e caldo si piazzò sulla mia testa facendolo scoppiare dal ridere ancora, - sei buffissima».
Tastai con le mani quella cuffia enorme e lanosa sulla mia testa e cercai con gli occhi una superficie su chi specchiarmi.
Sembravo un panda.
Zayn posò le sue grandi mani sulle mie guance premendo su di esse e sfiorò i nostri nasi, mormorando: «Sei buffa – lo guardai male gonfiando le guance,- e sei bellissima ».
Arrossii fino alla punta delle orecchie, abbassando lo sguardo.
Zayn se fai così il mio cuore non reggerà più e sarò costretta a baciarti con tutto l’amore che, anche se non ammetto, ho per te.
La sua mano cercò la mia e la strinse forte costringendomi a guardarlo e solo allora mi ricordai che avevo qualcosa da dargli e tintinnava nella tasca.
Ricambiai la stretta alla sua mano, sfilandomi il cappello dalla testa e senza dire una parola lo trascinai fuori dal negozio fermandomi sul marciapiede frugando nella tasca  per poi abbassare lo sguardo sulle mie all-star mentre gli tendevo con le mani la scatolina.
«E’ per te», mormorai presa dal più totale imbarazzo.
Lui senza dire una parole mi sfilò il pacchetto dalle mani scartandolo, e solo in quel momento presi coraggio per guardarlo nascondere un sorriso.
Era bellissimo vederlo sorridere e sentivo il cuore pronto a uscire dal petto da un momento all’altro.
«E’ davvero bello – disse guardandomi negli occhi, col sorriso stampato in faccia – anche la scritta non è niente male.»
Scoppiai ridere sentendo l’imbarazzo scomparire e lasciare posto ad un senso di leggerezza mai provato prima, «Stupido Malik mi sembrava la frase più azzeccata».
Zayn s’infilò il braccialetto ammirandolo al suo polso con un strana luce negli occhi, per poi sorridere a chissà quale pensiero e prendermi per mano incamminandosi per una delle strade più illuminate di Doncaster.
«E’ arrivato il momento di farti vedere il mio regalo.»






*PARTE LA SIGLA DELLA PUBBLICITA' DELLA BAULI*
A Natale si è tutti più buoni, no? Quindi se vi chiedo, in ginocchio, umilmente scusa e ricompaio con questo capitolo un po' merdoso, voi mi perdonate vero?
Lo sssssssso, sono in ritardisssssimo, ma un ritardo mostruoso.
E voi siete fantastiche perchè continuate a seguirmi. Non so come farei senza le vostre recensioni davvero, davvero, davvero.
Scusami se questo capitolo non sarà quello che vi aspettate e non ho ispirazione, ma non volevo e potevo farvi aspettare oltre..

Spero vi piaccia o che almeno sia decente, non so, fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacione,
Makyu_
  
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