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Autore: GexeTheNemesi    21/06/2007    9 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Uhm, mi sa riesco solo ad arrivare a quota due aggiornamenti (solo…)

Cap 28 Sharingan!




“Così non va bene…”
Gli occhi di Sasuke era diventati di un rosso fuoco acceso e due piccoli petali nera circondavano le pupille scure dell’Uchiha.
E’ uno Sharingan incompleto per mia fortuna Pensò Naruto.
magra consolazione però, adesso come minimo dovrò portare i miei poteri al quaranta per cento per metterlo al tappeto.
Il biondo schiocchiò le dita e le tre marionette sparirono.
Devo stenderlo in fretta prima che capisca come usare lo Sharingan.
Con uno scatto velocissimo si portò alle spalle del moro pronto a colpirlo, ma prima che riuscisse anche solo a portare indietro il pugno, Sasuke lo aveva già atterrato con un calcio.
“Maledizione!” borbottò dopo essersi subito rialzato.
Riesco a vederli penso l’Uchiha.
I movimenti che prima non riuscivo a seguire, adesso riesco a vederli.
“Suggerisco di concludere subito” disse Naruto.
Devo rendere inoffensivo il suo sharingan Pensò il biondo
con la tecnica di Zabuza dovrei riuscire a cavarmela.
“Kiri Gakure no Jutsu!” gridò, posizionando le mani per formare i sigilli.
Subito, una fitta nebbia ricoprì il campo di allenamento.
E’ ora di chiudere la partita.
Chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi.
“Porta della apertura… via!” sussurrò.
Il ninja scattò verso Sasuke fendendo la nebbia che aveva creato come se fosse solida e quando raggiunse l’obbiettivo lo colpì con una violenza assurda.
“Ura Renge!”
Sasuke venne sbalzato contro un tronco lì vicino e per colpa della forza dell’urto perse i sensi.
Forse ho esagerato a usare il quaranta… magari sarebbe bastato il trenta.
La nebbia si diradò in fretta e Naruto capì di aver decisamente esagerato con il suo compagno, lo aveva ridotto parecchio male.
“In sette anni è riuscito solo ad arrivare a questo livello?”
Naruto si voltò, sbarrando gli occhi per lo stupore.
“Itachi, che ci fai qui?”
Lui alzò le spalle.
“Per ora, sto solo aspettando l’arrivo di un certo doppiogiochista per poterlo ammazzare”
Il biondo sorrise, capendo che si riferiva a Orochimaru.
“Già, dovrebbero mancare non più di due settimane all’esame dei Chunin” disse.
“Comunque sappi che Sasuke compie passi da gigante ad ogni nostro nuovo scontro, oggi è perfino riuscito a usare lo Sharingan. Io non userei quel tono”
“Ma davvero?” Chiese con tono falsamente stupito.
“Quanto riesce a resisterti?” Chiese ancora.
Naruto storse leggermente il naso.
“Con qualche difficoltà riesce a tener testa al mio venticinque per cento, senza lo Sharingan però. Quando ho visto che lo aveva attivato sono passato al quaranta e…”
“E lo hai steso in due secondi netti” concluse Itachi.
Sospirò deluso.
“ma d’altronde, dal mio fratellino inutile non ci si poteva aspettare molto”
Il biondo digrignò i denti di rabbia e strinse i pugni.
“Oh, a quanto pare non hai seguito il mio consiglio. Provi ancora affetto per le persone che ti stanno vicino”
“Scusa se sono un essere umano invece di una macchina sanguinaria che non conosce il rimorso” Disse Naruto, sicuro di aver inflitto all’Uchiha una frecciatina niente male.
“Sai Naruto” cominciò.
“si dice che invidioso è colui che critica. Devo pensare che tu sia invidioso di me, forse?”
Invece di infuriarsi ancora di più, il biondo si rilassò e si mise seduto a gambe incrociate.
“Beh” disse.
“in effetti sì, ammetto che in certe occasioni preferirei essere più… risolutivo, come riesci a fare tu, però ogni volta mi risulta difficile”
Itachi inarcò un sopracciglio.
“Mi prendi in giro?”
“Per mia sfortuna, no” rispose sincero.
L’Uchiha maggiore osservò Naruto per un lungo istante prima di parlare di nuovo.
“Ecco una delle poche cose a questo mondo che mi posso stupire”
Poi cambiò improvvisamente discorso.
“Ho conosciuto i tuoi due sottoposti, Zabuza Momochi e Haku. Dei ninja molto potenti”
Naruto sorrise.
“Se adesso ti sembrano potenti, vedrai appena darò loro un po’ del chakra di Kyuubi”
“Puoi riuscire a fare una cosa del genere?” Chiese interessato.
“Ovvio. Yoko, perché non gli fai vedere?”

“Anf… anf… basta, pietà!” supplicò Kiba disteso a terra, sfinito.
“Kiba-kun, sei già stanco?” lo canzonò Hinata
Shino e Kurenai era ancora in piedi, ma si vedeva lontano un chilometro che si reggevano in piedi a fatica.
Pazzesco pensò la Jonin.
L’abbiamo attaccata tutti e tre assieme e non siamo riusciti nemmeno a fargli un graffio, ma che razza di allenamento gli ha fatto fare quel ragazzo?
“Hinata, ma che cosa ti ha fatto fare quel biondino per farti diventare così?” Esplose Kiba.
Lei si portò un dito sulle labbra, come se ci stesse riflettendo su.
“Beh” disse con un sorrise furbetto.
“diciamo che… “certe esperienze” ti possono cambiare dall’oggi al domani anche nel profondo”
Il ragazzo strabuzzo gli occhi scattando in piedi.
“Che… che diavolo vuoi dire con: “certe esperienze”!?” Chiese sull’orlo di una crisi di nervi.
La Hyuuga fece una risata sottile.
“Kiba-kun… non è che sei geloso?”
L’interessato divenne rosso come un pomodoro maturo, cominciando a balbettare frasi incomprensibili.
“Ok…ok… lo prendo come un no” si limitò a dire Hinata.
“Per oggi basta ragazzi” disse improvvisamente Kurenai.
“tornate pure a casa, dovete riposarvi perché domani abbiamo una nuova missione”
Detto questo, la Jonin si allontanò di fretta dal campo di allenamento.
Spero di trovarlo in casa Si augurò la donna.
Saltò di tetto in tetto per le case di Konoha fino a giungere proprio sopra l’appartamento di Kakashi.
Scese dal tetto e busso veemente alla porta.
“Giù dal letto Kakashi, ti devo parlare!”
Sentì il rumore di qualcosa che cadeva a terra pesantemente, poi dei passi e l’inconfondibile rumore di una pila di piatti che crollava a terra e ancora gli sembrò proprio che un qualcosa di pesante andò a sbattere contro la porta, che si aprì lentamente.
“Kurenai…” esalò Kakashi massaggiandosi un grosso bernoccolo sulla fronte.
“sperò per te che ci sia un buon motivo per avermi fatto risorgere. Stavo facendo un bellissimo sogno che aveva come protagonisti io, l’eroina di Icha Icha Paradise e un letto a baldacchino”
“Un’altra volta magari, ti devo parlare di un tuo allievo”
Il ninja sospirò.
“Fammi indovinare… quello chiamato Naruto?”
La donna si mise a braccia incrociate.
“Ah, allora sai qualcosa!” Esplose la Jonin.
“Dipende a cosa ti riferisci, quello ne combina così tante che faccio fatica a ricordarmi tutto”
Fece un cenno con la testa.
“Entra, e attenta ai pezzi dei piatti che sono in giro”

“Avreste dovuto esserci Artemis-sama! Grazie ai vostri consigli sono riuscita a tener testa a tutta la mia squadra, sensei compresa!”
Artemis sorrise felice.
“Mi fa piacere che tu sia soddisfatta. Però togli quel sama quando parli con me, per favore: mi fai sentire vecchio se no”
La porta d’ingresso si aprì e Naruto entrò in casa.
“Niichan!” Lo salutò immediatamente Hinata, gettandogli le braccia al collo.
“Oggi sono riuscita a tener testa a tutto il mio team! Da sola!”
“E ti stupisci?” chiese Naruto.
“ci vorrebbe una squadra ANBU per mettere al tappeto una come te, oppure basterebbe anche il sottoscritto” si vantò lui, pulendosi la spalla con un gesto non curante della mano.
“Per adesso” precisò lei.
“Aspetta che mi sia allenata a dovere e ti sbatterò col sedere per terra in meno di un minuto”
“Ti piacerebbe”

“Kisame” lo chiamò Itachi tornato in albergo.
“Uhmf…” grugnì, riemergendo dalla sua rivista porno.
“Colpiscimi”
Il ninja della nebbia osservò preoccupato il suo compagno.
“Sei ubriaco?” Chiese.
“Magari sta sera. Colpiscimi”
“Me lo hai chiesto tu, socio” rispose, non facendosi affatto problemi colpire in pieno volto l’Uchiha con tutte le sue forze.
Sul volto del ninja spadaccino si dipinse una smorfia amara, poi cominciò a massaggiarsi la mano che aveva usato per colpire il compagno.
“Com’è stato?” Si informò subito Itachi.
“Com’è stato?! Cazzo, è stato come prendere a pugni una sbarra di metallo incandescente, ecco come è stato!”
L’Uchiha si sistemò meglio la manica del suo kimono nero a nuvolette rosse.
“Ora mi spieghi cosa diavolo hai fatto?”
“Io niente” disse subito Itachi.
“ma pare che questa sia l’arma segreta del nostro amico Naruto”
Kisame non sapeva per cosa essere più stupito: per il potere che il suo compagno aveva detto appartenere a Naruto-kun o per il fatto che lo avesse chiamato “amico”.




Due capitoli… beh, meglio di niente. Speravo di riuscire a farne tre, però pazienza.



  
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