Ero
sparita da un bel po' e purtroppo sono tornata io, ma la mia
ispirazione è ancora latitante.
Questa storia è stata scritta per il contest "Costruisci la tua storia" di saramichy ed oggi è stata ripescata tra i miei files, mentre cercavo la registrazione di statistica. Il contest era a pacchetti, ma per mia disattenzione ho perso quelli che avevo scelto -.-"
Enjoy and comment, please!
Nome
autore: ChibyLilla
Titolo storia: Mistake
Personaggi:
Sirius
Black; James Potter
Rating: Arancione
Introduzione: -Un’ultima
volta?- domandò melodrammatico. -Ora ho bisogno
del mio migliore amico- rispose con voce tremante e James
capì. Risalì con le mani,
usandole per stringere il corpo tremante di Sirius, trasmettendogli
tutto
l’amore che provava.
Mistake
-È davvero quello che vuoi?! – Sirius sorrise triste, guardando il suo compagno dritto negli occhi, mentre il dolore al petto diventava sempre più forte e una morsa fastidiosa gli stringeva lo stomaco.
James annuì piano: -Cerca di capire, Pad!-
-Non chiamarmi Pad – si lamentò Sirius allontanando infastidito la mano di James dal suo viso: era ancora arrabbiato e non sapeva quando o se gli sarebbe passata.
-Sirius – ritentò James – è incinta. Non ho molta scelta-
-Già. È incinta, James: vogliamo ricordare com’è successo?- Sirius lo fissava con rabbia, le guance rosse, i pugni stretti, gli occhi lucidi.
E dire che fino ad una settimana prima fra loro era tutto perfetto!
Poi James aveva dovuto pulire l’aula di pozioni insieme a Lily.
-James…?- Lily si
sfiorò con mano tremante le labbra umide, stringendo le
gambe al petto con fare
pudico, come se potesse esserci qualcosa di pudico in quel che aveva
appena
fatto.
-Lily, nessuno dovrà
saperlo. Io…- per James quello era il momento che aveva
sognato da sempre, poi,
proprio quando aveva imboccato una strada diversa, era caduto in
tentazione. E
Lily che per anni lo aveva respinto, aveva ceduto insieme a lui.
Cosa avrebbe detto
Sirius? James si morse le labbra pensando che proprio prima di andare
lo aveva
rassicurato: “Pad, neppure Lily Evans può sedurmi.
Sono tuo” ed era convinto di
essere stato sincero.
-Non doveva succedere-
mormorò allacciando la cravatta e sparendo oltre la porta
dell’aula.
-Non doveva
succedere- constatò
Lily, una volta
sola, ancora seduta sulla cattedra con la divisa sbottonata e i capelli
fuori
posto.
-Sirius, mi dispiace- pigolò James ad un passo dalle lacrime. Sirius nascose il viso nell’incavo della sua spalla, stringendolo forte e James ricambiò la stretta, mentre le sue mani andavano quasi inconsapevolmente a giocare con l’elastico dei suoi boxer, nascoste sotto la maglietta troppo larga di Sirius.
- Un’ultima volta?- domandò melodrammatico.
-Ora ho bisogno del mio migliore amico-
E James capì.
Risalì con le mani, usandole per stringere il corpo tremante di Sirius, trasmettendogli tutto l’amore che provava.
-Sono uno stupido e non mi rendo neanche conto di cosa sto perdendo- constatò amaramente.
-James, dobbiamo
parlare!-
-Lily, non voglio
parlare con te. E poi lo sai com’è Sirius!-
Il moro non aveva
avuto il coraggio di raccontare cosa fosse successo quel giorno e
Sirius naturalmente
non poteva neanche lontanamente sospettalo, ma Lily non gli era mai
andata
particolarmente a genio, era sempre stato geloso di lei. James
preferiva non
alimentare i suoi sentimenti.
Fece per andar via,
quando lei gli strinse un braccio, costingendolo a guardarla: -Sono
incinta-
ammise.
James rimase a bocca
aperta in mezzo al corridoio.
-Non devi sposarla per forza, Jamie - e James avrebbe voluto dirgli che aveva ragione.
Però era consapevole di non poter stare bene sapendo di avere un figlio, senza prendersene cura. Per la sua incoscienza soffrivano già Lily e Sirius: non avrebbe fatto soffrire anche il bambino, concluse saggiamente.
Accarezzò i ricci indomabili di Sirius, godendo per l’ultima volta di quel contatto.
-Posso vivere senza di te?-
-Ti ho pensato tutto
il giorno, Prongs! Non sai cosa ho in mente … - Sirius
trotterellava al fianco
di James particolarmente eccitato, ma lui sembrava non degnarlo della
minima
considerazione.
-Qualcosa non va?-
Sirius si fermò in
attesa di una risposta, piuttosto perplesso, ma James
continuò a camminare come
se non lo avesse sentito.
Dopo un attimo di
smarrimento, Sirius lo raggiunse, fermandosi di fronte a lui, in modo
da
catturarne l’attenzione.
-James Potter, parlo
con te! Cosa è successo?-
Quando lo guardò negli
occhi si sentì male.
-James, cos’è successo?-
ripetè con la voce che tremava leggermente, mentre il cuore
iniziava a battere
forte per l’agitazione e uno strano senso di angoscia lo
stava assalendo.
-Sirius, Lily è
incinta- decretò lui con freddezza, guardando altrove.
Sirius restò allibito
qualche secondo, poi decifrò quello che James aveva appena
ammesso.
La sua mano stretta a
pugno si andò ad infrangere contro il viso colpevole di
James quasi senza che
Sirius se ne rendesse conto.
Il colpo era stato
abbastanza violento e James sarebbe caduto, se Sirius non lo avesse
retto con
l’altro braccio.
-Mi hai tradito?-
James si sentì stupido
a sorridere, constatando amaramente che neppure desiderandolo Sirius
era
riuscito a fargli male.
-Mi hai tradito- singhiozzò Sirius mentre il dolore nel suo cuore diventava sempre più forte – E mi stai lasciando –
E James si sentì morire quando le labbra calde di Sirius si posarono sulle sue.
Non avrebbe voluto, ma sentì l’impulso di ricambiare il bacio e di approfondire quel tocco, così per la seconda volta nel giro di qualche minuto provò a far cedere Sirius, spingendolo sul letto e sedendosi su di lui.
Si era preparato ad essere nuovamente respinto, ma Sirius sotto di lui non si mosse, distogliendo lo sguardo e socchiudendo le labbra.
James giocò un po’ coi suoi capelli, poi le sue mani scesero verso il basso.
Entro breve si trovarono un vicolo cieco dal quale sarebbero riemersi più distrutti di quanto non fossero.
Solo un gioco di mani che toccavano ovunque e labbra che cercavano incessantemente il contatto; nessuna traccia dei gesti divertenti e alquanto perversi che avevano scoperto di amare. Nessuna traccia del fuoco che li aveva travolti fino a qualche ora prima: in quel momento nei loro movimenti c’erano solo malinconia e la consapevolezza che tutto stesse per finire.
-Ho una richiesta da farti- sentenziò Sirius, staccandosi da lui e guardandolo serio – Voglio far parte della vita di tuo figlio – pronunciare quella parola fu per lui davvero difficile. Lasciò che il suo corpo si rilassasse, sprofondando tra le lenzuola, mentre James lo osservava, spiazzato dalla sua affermazione e spaventato dal suo sguardo.
-Posso essere il suo padrino?-
James non rispose, mentre un sorriso si apriva timido sul suo viso.
-Ti amo, Sirius-
-Amavo- corresse l’altro, senza guardarlo – Ti voglio bene, James. E va bene così-
Lo attirò in un abbraccio non del tutto sincero, utile soltanto a nascondere le lacrime.
Avrebbe voluto che fosse vero.