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Autore: Hoyden    22/06/2007    3 recensioni
E se... un'adolescente in piena cotta per un gruppo famoso avesse la straordinaria occasione di trascorrere del tempo con i suoi idoli? E se la storia si complicasse troppo in fretta? Beh, ho fatto un miscuglio, avevo solo quattordici anni credo :D divertitevi!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arrivata l’ora di cena, scendiamo di sotto in cucina. Nel pomeriggio Mike ci aveva fatto da guida per la residenza del cantante. È proprio gentile, e credo sia l’unico al quale il nostro arrivo faccia piacere. Almeno avremo un amico.
Arrivate nella sala da pranzo, vediamo il tavolo, che ci aspettavamo imbandito, privo di ogni vivanda.
Ci blocchiamo sulla porta, mentre gli altri ci fissano. Arrossendo entrambe per l’attenzione suscitata, ci sediamo vicino al bassista, che ci ha tenuto appositamente due sedie libere al suo fianco.
-Bene... allora, stasera dove si va a cenare?- chiede Chiara, rivolta soprattutto a Billie, che, vicino a lei, le tiene una mano. È la mano sinistra, dove si scorge un baluginio dorato. Oh merda!!! È una fede!!! Sono sposati!!! Grazie al cavolo che sono sempre insieme!!! Sono novelli sposini... come dirlo a Martina?!?!
Infine non ce n’è bisogno. Chiara se ne occupa personalmente, porgendo alla mia vicina un elenco di ristoranti e pizzerie varie. Con la mano sinistra ovviamente. E con il palmo rivolto verso il basso. Certe volte è proprio stronza.
Martina emette un gemito e si accascia sulla sedia.
Io impreco sottovoce, fulmino Chiara che ricambia con un’occhiata innocente, e, con l’aiuto di Mike, sollevo la mia amica e la portiamo, di peso, in camera sua. SIlvia ci segue, mentre Chiara resta in sala da pranzo con Tre e Billie.

-Oddio, cos’è successo?- chiede, una volta giunti, la mia vecchia amica.
-Te lo spiego volentieri: Chiara le ha mostrato la fede- sibilo io, a denti stretti. -Oh... mi dispiace. Veramente, pensavo volesse dirglielo con più... delicatezza, ecco.-
-SIlvia, ragiona. La Chiara non è mai stata prudente nè delicata, e da secoli e secoli si contendono Billie Joe. Quale altro modo per dichiararle di aver vinto, finalmente?!- esclamo, tutto d’un fiato, mentre il bassista, accanto a noi, terge la fronte della nostra amica con un panno umido.
-Povera Cina... mi dispiace ancora di più. Almeno la disputa è finita.- sospira Silvia, sedendosi sul letto, ai piedi di Martina, che non accenna a riprendersi.
-La loro, certo. – mormoro, rabbiosa. Tutto questo ha fatto risorgere la mia ira, e ora non posso placarla. 
-Intendi Tre?! Ancora con questa storia?!- sbotta, alzandosi di scatto.  
-Sì, perchè?!? Credi che io sia qui solo per il mio incarico?!??- ribatto, fronteggiandola. È dalle superiori che litighiamo sempre sullo stesso sogno... che ora, però, è più concreto e vicino che mai...
Oh, mi sto infiammando per nulla...
-Senti, mettiamo le cose bene in chiaro: io lo amo, lui ama me, stiamo insieme e viviamo nella stessa casa. Non credi di essere un pò in svantaggio, Giulia?!?- grida poi, allargando le braccia in segno di esasperazione.
No, no, no!! Non la lascio vincere... sarà in testa per poco.
-Ora forse, hai ragione. Però, sappi che in un mese può succedere qualsiasi cosa!!- esclamo, lasciandomi cadere sul letto, accanto a Mike che ci fissa sbalordito.
Non volevo fare scenate davanti a lui, ma è stato più forte di me. Inevitabile. Improvviso. Uffa, quanto la odio quando fa così!!!
Per tutta risposta gira i tacchi e se ne va sbattendo la porta con forza.
Non abbastanza in fretta però, perchè ho il tempo di mormorare: -Qualsiasi cosa...-

-Bene...vuoi che... che me ne vada... che ti lasci sola?- chiede tutto d’un tratto il bassista, con voce dolce.
Mi viene di nuovo da piangere. Come qualche anno fa, quando litigavamo per i motivi più impensabili. Ora, a ventun’anni, non è cambiato nulla. È sempre stata così irascibile... e incapace di parlare.
Di solito ero io che risolvevo le situazioni. Era per merito mio che facevamo pace.
-Vuoi... che ti porti qualcosa?- riprova.
Mi fa così tenerezza ora che cerca di tirarmi su di morale...
-No, no, grazie. Va bene così, resta pure, ho bisogno di compagnia oltre a quella di un semi-cadavere...- tendo le labbra in un sorriso forzato,  -Non ho fame comunque. Grazie ancora.-
-Beh, come primo giorno non è il massimo, vero?- domanda sempre con tono pacato. Non sa che, comportandosi così, non fa altro che accrescere la mia sofferenza.
-Già. Proprio una brutta giornata...- rispondo, cupa. Vorrei tanto essere a casa per poter accendere la radio e ascoltare i CD che si abbinano ai miei sentimenti: Him e The Rasmus. Mi mancano, e non posso ascoltarli perchè Martina ha portato solo quelli dei Green.
Sarà il mio carattere, magari, ma bene o male mi ritrovo sempre a litigare con qualcuno, e non capisco mai se è colpa mia o sua...
Decido di parlarne con l’unica persona che mi è rimasta:
-Sai, quando ero a casa, in queste situazioni, quando c’era qualche problema... mi sfogavo ascoltando dei brani tristi, o comunque cupi. Tipo... – e gli elenco tutti i vari gruppi che ascoltavo nella segretezza della mia piccola camera, in preda a dubbi più grandi di me.
-Mi sembra un metodo efficace. Io di solito suono. Per coprire il casino che fanno Tre e Billie quando litigano, a causa della band, delle ragazze... un pò di tutto insomma.- sfoggia un debole sorriso – qualsasi motivo è buono per una lite. –
-Allora sono nel posto giusto.- rispondo, mantenendo anch’io un tono basso.
-Credo di sì.- il sorriso stavolta è sincero, dolce e consolante. Vorrei perdermici in quegli occhi zaffiro... lo scambio di sguardi ora, è intenso. Troppo per me...
-Allora, che mi sono persa, Giuggi?!- esclama con strana voce allegra Martina, appena svegliata.
-Oh... nulla!! – risatina isterica, sono sconvolta dai pensieri che vagavano nella mia mente qualche istante fa.-Solo... un litigio, niente di che!- le sorrido per rassicurarla, ma noto che è in condizioni migliori di me.
La vicinanza di Mike, se prima mi faceva piacere, ora mi opprime. E lui deve sentire qualcosa del genere, perchè si congeda gentilmente e torna in sala.
-Che succede, Giulia? Sei rossa...- chiede la mia amica, sedendosi composta per guardarmi meglio negli occhi.
-Nulla. Assolutamente nulla.- mormoro, prima di raccomandarle di fare presto e di raggiungermi di sotto. Poi, senza aggiungere altro, scendo in fretta le scale.
Forse troppo in fretta.
Con un –Merda!!!!- inciampo, come mio solito, in un gradino e atterrando al termine della scalinata, dove trovo Tre e Silvia che stavano approfittando della riservatezza del sotto scala per chiacchierare sommessamente intervallando le parole con un bacio leggero.
Sussultano, ma, mentre SIlvia si sposta in fretta dalla mia traiettoria, travolgo Trè che attutisce leggermente la caduta.
-Ehm... scusa...- mormoro, imbarazzata al massimo, quando mi accorgo di averlo letteralmente abbattuto e del fatto che mi fa da cuscino. Faccio per rialzarmi con un salto, ma noto lo sguardo che mi rivolge SIlvia e... non posso fare a meno di strusciarmi leggermente sul batterista, che quasi non se ne accorge, fissando sempre con malizia la mia amica, che sbianca di rabbia.
Lui si rialza, ma mi tende una mano per aiutarmi. La afferro volentieri. Lo guardo. Mi guarda. Scambio d’occhiate. Che bello!!! Sono emozionata al massimo, rossa, sento che inizio a sudare...
-Bene, continuate pure!!- esclamo.
Mentre svolto l’angolo sento Silvia che sbotta arrabbiata:- Per me però tutte quelle moine non le fai, vero, Trè?!?!-
Sorrido. E anche questa è fatta.



NOTA:scusate se vi dovete di nuovo accecare, ma metto questo capitolo in fretta, perciò vi dovete accontentare...
al massimo, se proprio tenete a leggerlo, scaricatelo e modificatelo... poi cancellatelo pure ^_^
PS:grazie per i commenti, ank x quello negativo, xk è costruttivo... ank se nn credo ke la cambierò...

   
 
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