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Autore: PrideWrath_Rose    04/12/2012    3 recensioni
Salve a tutti! ^^
Premetto dicendo che a questa Fiction ci tengo particolarmente, e che è la prima che scrivo **
La storia è incentrata tutta su un mio OC, ma la trama non è stata modificata rispetto al manga, se non per qualche problema che ho avuto con i periodi temporali della storia, quindi in molti casi ho "allungato" le pause (se non capite andando avanti con i capitoli ve ne accorgerete). Spero di aver fatto un buon lavoro con l'immissione di un nuovo personaggio nella storia e accetterò qualunque critica! ^^
Ovviamente non voglio farla girare tutta su una pairing, ho cercato in tutti i modi di rendere le scene "sentimentali" una cosa piuttosto secondaria, spero vi piaccia, in futuro vorrò anche disegnarla ^^
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Superbi Squalo, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Capitolo 2 – Devo Proteggerli!

‹‹VOOOOI, affetterò tutta la spazzatura che troverò tra i piedi!››
Era lì, quel misterioso uomo dai lunghi capelli argentei, sorrideva maliziosamente e si potevano ben capire le sue intenzioni. Qualcosa riaffiorò nei ricordi annebbiati di Reiko: un ragazzo piuttosto magro, con i capelli corti ma dello stesso colore di quelli che aveva di fronte, sembrava piuttosto sicuro di sé ed accanto a lui c’erano altre due persone…ma non riusciva a ricordarsi i loro volti. Provò un profondo senso di vuoto dentro di se, vuoto che si trasformò ben presto in rancore.
Il bambino chiamato Reborn avvertì subito Kyoko di far allontanare i bambini, cosa che Reiko trovò ancora più sospettosa. Il misterioso ragazzino precipitato su Tsuna si alzò in piedi e gli porse le sue scuse, e fu proprio in quel momento che la fiamma dell’ultima volontà che aveva sulla fronte fu del tutto visibile a chiunque.
‹‹Mi perdoni Lord Sawada, sono stato seguito›› a quelle parole Tsuna sussultò, ma il ragazzo sconosciuto fu più svelto e lo trascinò subito lontano dal losco spadaccino…solo che non fu abbastanza svelto:
Con un semplice balzo in avanti, l’uomo dai capelli argentati calò un fendente che scaraventò il ragazzo contro una vetrata, l’impatto la ridusse in mille pezzi ed egli perse immediatamente i sensi. Ancora più velocemente un pioggia di candelotti sorvolò la testa dello spadaccino, lui li evitò agilmente e questi esplosero in un enorme fragore.
 Si voltò, e si trovò davanti Gokudera e Yamamoto, pronti a scontrarsi con lui per proteggere Tsuna.

‹‹Se vi mettete contro di me, morirete›› una frase semplice, provocatoria e terrificante uscì dalle labbra dell’uomo misterioso e lo scontro ebbe immediatamente inizio: Yamamoto e il suo avversario scattarono in avanti in un lampo, ma le loro lame si scontrarono molto meno di quanto si potesse aspettare, infatti al secondo contatto dalla spada dell’uomo fuoriuscirono delle pallottole di polvere da sparo, che mandarono k.o. il giovane.
Reiko era paralizzata, prima di fare qualunque cosa avrebbe dovuto riprendere il controllo di se stessa, ma la figura di quell’uomo aveva risvegliato la fiera che dormiva dentro di lei, sentiva il bisogno di proteggere quei ragazzi, o forse era affamata di cozzare le lame contro un avversario degno? Quei pensieri le ronzarono in testa e la tormentarono a lungo, mentre osservava disorientata lo scontro, ma quest’ultimo fu molto breve, in un soffio il nemico recise a metà i candelotti che Gokudera teneva in mano, e prima ancora che questo potesse opporsi fu travolto da un calcio alla nuca, che gli fece perdere conoscenza.
 
‹‹Adesso muori›› il rivale alzò la sua lama, pronto a rifilare il suo colpo decisivo sul ragazzo inerme, ma fu in quel momento che Reiko si risvegliò dalla sua paralisi: l’anello che indossava sul medio della mano sinistra fu avvolto dalle fiamme e cambiò forma, in un lampo lei si pose tra il ragazzo svenuto e il suo aggressore.
Le lame che si scontrarono emisero un suono metallico assordante, e l’espressione così sicura dell’uomo si tramutò in una maschera di sorpresa.
‹‹Non ti lascerò fargli del male›› il verde smeraldo dei suoi occhi si scontrò con il freddo grigio di quelli dello spadaccino; la spada che ora Reiko brandiva, che un momento prima non era altro che un semplice anello, emanava una strana energia, una vampata di puro furore percorse il suo corpo, a stento riuscì a trattenersi nello scaraventarsi contro l’uomo. 
‹‹E tu chi saresti? Suppongo che anche tu c’entri qualcosa con questa banda di mocciosi, bene, allora se osi metterti tra me e la mia preda questa sarà la tua tomba ›› l’aggressore provò a colpirla, ma lei era pronta e parò il colpo, e quello successivo, ancora ed ancora; con furia l’uomo scagliò un colpo dopo l’altro, ma lei riuscì a tenergli testa in un modo o nell’altro.
I due combattenti venivano assaliti da una pioggia di scintille ogni volta che le due lame cozzavano l’una contro l’altra, fu un combattimento duro e estenuante, ma era palese che l’uomo avesse molta più esperienza di Reiko, infatti quando lei fu distratta da un suo movimento non calcolato perse l’equilibrio e cadde in ginocchio; era esausta.

‹‹Sei debole›› i respiri irregolari del suo avversario le fecero capire di averlo fatto stancare, ma capì anche che la fine di quel combattimento era vicina. Proprio nel momento in cui lei abbassò la testa in segno di sconfitta, aspettando il colpo che le avrebbe fatto perdere i sensi, o peggio, una voce esterna si aggiunse allo scontro:
‹‹Non è imbarazzante essere così duro con una ragazza?››
Un ragazzo, un uomo, munito di frusta e dai lucenti capelli color miele, seguito da una schiera di uomini in giacca e cravatta fece ingresso nella piazza.
‹‹Lasciala andare, se non la smetti con questo disdicevole gioco sarò io il tuo avversario››
‹‹Cavallo Pazzo!?›› il nemico si irrigidì all'istante. Reiko fu scossa da un altro vago ricordo: il ragazzo dai capelli argentati del ricordo precedente discuteva rumorosamente con un suo coetaneo biondo, alto e sorridente.
“Dino…il suo nome è Dino…” sussurrò in un soffio la ragazza, che alzò immediatamente lo sguardo per vederlo in volto; lui non si voltò ad osservarla, il suo sguardo era fisso sullo spadaccino.
‹‹VOOOI! Cavallo Pazzo, non ho problemi ad ucciderti proprio qui. Ma se combattessi contro persone di Famiglie alleate i piani alti mi romperebbero›› mentre finì di dire quelle parole, l’aggressore afferrò Reiko per il colletto della giacca e la scaraventò ai piedi del nuovo arrivato, in modo tale da creare un diversivo mentre, con l’aiuto di alcuni fumogeni usciti a sua volta dalla sua particolare spada, riuscì a scappare via.
 
‹‹Hey tu, tutto a posto?›› Dino si abbassò per soccorrerla, ma lei fu più svelta e si alzò senza alcun aiuto.
‹‹Un momento, io ti conosco…›› il giovane uomo la scrutò con più attenzione, mentre la spada di lei si tramutava di nuovo in anello, il tutto avvolto da delle strane fiamme.
‹‹Ti sbagli›› Reiko alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi, con due sole parole disse molto più di quanto effettivamente aveva fatto, in risposta il ragazzo la osservò a fondo, il tempo che servì per capire il vero messaggio delle sue parole.
“Non qui, non ora” In un modo o nell’altro lei conosceva già lui, ed era chiaro che lui aveva appena riconosciuto lei.
Forse questo suo coetaneo sapeva qualcosa del suo passato, o forse lui conosceva l’uomo misterioso che l’aveva trascinata in Giappone, ma tutti questi pensieri passarono in secondo luogo quando si rese conto che i presenti in quel luogo avevano assistito alla scena della trasformazione del suo anello durante lo scontro con lo spadaccino, il che ovviamente comprometteva la sua falsa identità, perciò fu agile e scattante nel fuggire ribadendo solamente un debole ‹‹Devo andare››.
Andare, ma dove? Era troppo sconvolta per rimettersi alla ricerca della sua destinazione, e non aveva alcuna traccia dell’uomo che li aggredì un momento fa. Tutto quello che possedeva era un indirizzo, il suo speciale anello, i muscoli indolenziti ed il suo cieco furore ammansito a stento.

Corse via dallo scenario di battaglia, imboccando in una strada qualsiasi.
   
 
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