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Autore: kessalis    05/12/2012    0 recensioni
Questa storia è stata pubblicata tempo fa da me in due forum di Harry Potter, questa storia non ha un vero e proprio finale. Calata la fantasia alla lettura del settimo libro, purtroppo non ho finito la storia, avviso che non avendo un ottima conoscenza della grammatica italiana, si lo ammetto, sono stato un pò disattento a scuola, preferivo leggere e fare altro, quindi alla fine non sapendo usare un ottima sintassi i testi possono risultare un pò pesantini..... Non ci sono immagini o altro che possono rendere il testo meno pesante, ma vi consiglio di leggerla, è piaciuta a molta gente. Vi ringrazio per l'attenzione...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Le guardie chiusero le tende e atteserò il gruppo di professori che aveva inseguito Potter.
La professoressa McGranitt si pose davanti alla tenda e chiese:
- Scusate signori ma stiamo seguendo uno studente che è fuggito, lo abbiamo visto entrare dentro questa tenda, potremmo parlare con il responsabile della guarnigione per piacere?-
-Certo signora, se aspetta un minuto vado a chiamarlo, chi devo annunciare?-
- Professoressa Minerva McGranitt, grazie.-
Mentre la guardia scendeva a chiamare il capo, Harry lo segui ed entrò in un ufficio dove alcuni uomini stavano preparando delle pergamene che Balzack firmava senza posa.
Appena vide Harry vestito in quella maniera un sorriso gli si stampò in faccia, ma appena Harry spiegò quello che era successo Balzack ridivenne serio, gli fece firmare un foglio e andarono insieme al terzo piano dove c'erano quattro caserme.
Sopra ogni caserma c'era una targa scritta in Arabo, Balzack mise la bacchetta alla gola e urlò un ordine. Un minuto dopo erano schierati oltre cento maghi in tenuta da combattimento(la tenuta di Harry è uguale a quella dei maghi appena accennati).
Balzack accese il megafono e urlò alcune parole in arabo e tutta la torre risuonò di persone in movimento, mentre una lastra di cristallo apparve a bloccare il baratro. Balzack mandò la guardia a chiamare il gruppo di professori e fece mettere Harry, i gemelli e i cento maghi intorno al ragazzo.
gli insegnanti scesero le scale e andarono verso Balzack:
-Generale Balzack, è un piacere conoscerla io sono la professoressa McGranitt. Questi sono i professori Piton, Bleredd, Vitious e la professoressa Sprite. Mentre loro sono due Auror del ministero.-
- Professoressa il piacere di conoscerla è tutto mio, a cosa devo la sua visita?-
- Ecco vede, uno dei nostri studenti è fuggito dal castello per un malinteso che si è venuto a creare con questi due signori e con uno dei nostri professori. Vorremmo potergli parlare e chiarire con lui se possibile.-
- Per caso parlate di Harry Potter il figlio di James Potter? Se parlate di lui è meglio se prima di parlargli leggiate questo foglio.-
La professoressa si mise gli occhiali e cominciò a leggere. Dopo alcuni secondi passò il foglio agli altri professori e disse:
- Harry non può firmare nessun documento, questo è territorio inglese e lui è ancora minorenne per la nostra legge.-
-Avete ragione ma questa torre è considerato territorio arabo e da noi vengono fatte eccezioni, sopratutto per i figli degli eroi.-
- Lei non ha l'autorità per fare questa eccezione- disse la McGranitt con un sorriso forzato.
- Lui no, ma io si.-
Un uomo alto passava tra i soldati che in sua presenza inchinavano il capo e si toccavano il petto con la mano:
- Come stavo dicendo lui non avrà questa autorità ma io si, e qualunque cosa ci sia scritta su quel foglio, ha la mia autorizzazione.-
La McGranitt guardò l'uomo e chiese:
- Posso sapere con chi ho l'onore di parlare?-
Balzack lo presentò:
- Professori, ho l'onore e il privilegio di presentarvi lo sceicco Ali Dakim D'Akramhim III, sovrano d'Arabia e nostro signore e padrone.-
Harry si inchinò con rispetto e come tutti i presenti portò istintivamente la mano al cuore.
I gemelli invece stavano guardando un punto preciso del secondo piano e si spostarono non visti.
Lo sceicco si avvicinò alla professoressa McGranitt e le strinse la mano mentre questa faceva un inchino:
- Professoressa so che la cosa le sembrerà strana ma io ho molto rispetto per le vostre leggi ma qui dentro le vostre leggi non possono essere applicate. Ma vi prego unitevi a noi per la cena sarà un piacere parlare con lei e alla fine del pasto vedrà che avremo raggiunto un accordo.-
La McGranitt accettò ma i professori Vitious, Sprite e Piton andarono a controllare il resto della scuola insieme ai due Auror che non erano molto graditi in mezzo ai loro colleghi arabi, Piton inoltre doveva informare qualcun altro di tutto questo. 
Mentre Harry scendeva le scale incontrò Azim che lo accompagnò alla camera che gli era stata assegnata. Davanti alla porta trovò i gemelli che tenevano due sacchi legati dietro le spalle:
- Quelli cosa sono?-
- Una sorpresa.-
Appena entrarono nella stanza Harry rimase di stucco, le pareti della camera erano tappezzate di foto del padre e della madre e alcune teche contenevano oggetti o pezzi di creature con sotto delle didascalie.
La camera conteneva un paio di brande tipiche degli Auror abituati a viaggiare e a stare in posti dove un letto era un lusso. Una scrivania e un armadio completavano l'arredamento. Due grossi bauli erano posti vicino alla porta del bagno.
Quando Harry si riebbe dallo stupore i gemlli aprirono i sacchi da cui sbucarono Ron e Hermione completamente legati e imbavagliati:
- Li abbiamo sorpresi al primo piano, erano mimetizzati sotto questo mantello dell'invisibilità. Devono essere entrati insieme ai professori prima, purtroppo per loro noi vediamo sotto ogni mantello dell'invisibilità.-
Harry guardò il mantello e poi Ron e disse:
- Ron ti avevo prestato il mantello per permetterti di andare alla stanza delle necessità anche la notte per migliorare i tuoi voti e non per seguirmi in questa mia avventura. Liberateli.-
Vennero liberati e Ron disse:
- Ma Harry, stavamo aspettando fuori quando abbiamo visto i professori uscire per inseguirti e abbiamo deciso di seguirli anche noi.-
Hermione era imbufalita e disse ai gemelli:
- Vi sembra il modo di trattare una signorina? Chi di voi due mi ha messo nel sacco?.-
Al Raqqah alzò la mano ridendo e Hermione gli tirò un colpo agli stinchi ma lo mancò. Poi si rivolse a Harry:
- Ti voglio parlare in privato, e senza che i tuoi guardiani sentano quello che diciamo.-
Harry annui e guardò Ron, i gemelli e Azim che uscirono dalla stanza. Hermione si avvicinò al letto e si sedette vicino a Harry:
- Ti devo dire una cosa e voglio che mi ascolti senza interrompermi mai, giuralo!-
Harry giurò e Hermione preso il coraggio a due mani disse:
- Harry e da dopo il fatto del torneo che sento di provare qualcosa per te e non credo sia solo amicizia. Credo che sia qualcosa di più.-
Hermione lo guardava in faccia e iniziò ad arrossire. Distolse lo sguardò e si alzò continuando a parlare:
- Harry io penso di..........di.....io penso di amarti!!!!!-
Il ragazzo aveva il cuore che batteva all'impazzata per quello che aveva sentito. Si alzò, prese Hermione tra le braccia e la baciò.
Fu un bacio intenso che non lasciava dubbi su quale fosse l'opinione di Harry. Hermione sentiva il cuore battergli forte mentre la sua lingua cercava di dominare quella di Harry.
Quando Harry staccò le labbra da Hermione le disse:
- Hermione io ti amo sin dal torneo, ti amo dai fatti del ministero e ti amerò per tutta la vita. Vuoi essere la mia ragazza?-
- Pensavo fosse ovvio che voglio essere la tua ragazza. Stupido.- E continuarono a baciarsi.
- Ahem.......-
La porta era aperta e Ron e Azim entrarono nella stanza di Harry:
- Harry lo sceicco desidera vederti nella sala da pranzo, siete invitati anche voi, ma vi consiglio di indossare gli abiti che troverete in uno di quei cassetti, Harry se sei già pronto sarà meglio andare.
I gemelli li accompagneranno appena saranno pronti.-
Mentre salivano con l'ascensore Azim si fermò ad uno dei piani e diede alcune monete ad una vecchia che gli consegnò un bastone piccolo con una catenina.
Mentre salivano Azim stava trafficando con il bastone e Harry si mise a guardare il baratro sotto di se quando sentì una vocina che gli sussurrava:
- "Perchè non provi a lanciarti, è un esperienza intrigante volare libero nel cielo. Hai già provato vero?".
Harry guardò gli anelli e notò che uno di questi stava brillando in maniera strana. Guardò di nuovo giu e mentre l'ascensore si fermava Azim sentì un fruscio ma non ci fece caso.
Davanti a lui si presentarono lo sceicco e la professoressa McGranitt, quando quest'ultima non vide Harry chiese:
- Scusi Azim ma Harry è rimasto giu?-
Azim si girò e vide che Harry non c'era più:
- Ma dove, era qui con me fino ad un secondo f....oh,no......nooooooooo..... Harryyyyyyy.-
Quando lo videro era troppo tardi, Harry precipitava a velocità folle verso il basso. La professoressa trattenne il respiro mentre lo sceicco dava l'allarme.
Ma Harry era troppo veloce e solo un mago lo vide mentre gli sfrecciava davanti. Nella mente di Harry cominciarono a comparire alcuni incantesimi e lui scelse il più utile in quel momento.
Chiuse gli occhi e sentì che la velocità era rallentata. Appena li riaprì notò con stupore che stava levitando dopo aver fatto alcuni movimenti per capire se era finito in una ragnatela risalì.
Mentre saliva vide che lo zaffiro stava brillando. Molti maghi erano stupiti di vederlo volare e lo seguirono alla sala da pranzo dove trovarono la professoressa McGranitt svenuta e lo sceicco che teneva Azim per il collo dell'abito e gli diceva:
- Come hai potuto, non era difficile come compito eppure hai tradito la mia fiducia, che cosa hai da ridere brutto def....-
Lo sceicco si era girato e aveva visto Harry che volava sopra di loro. Harry saluto con un cenno del capo e portandosi la mano al petto. Era appena riatterrato quando il professor Bleredd che aveva assistito alla scena sguainò la bacchetta e gli lanciò un incantesimo:
-Stupeficium-
Questa volta Harry era impreparato e venne scaraventato di nuovo nel baratro, svenuto.
Hermione stava risalendo con un secondo ascensore quando vide una figura scura che stava dirigendosi verso di loro e quando capì che era Harry urlò di disperazione. I gemelli intervenirono subito ed evitarono che Harry potesse farsi male.
Riportò solo una leggera abrasione nel punto in cui aveva preso lo schiantesimo. Quando riuscirono a raggiungere il piano il professor Bleredd aveva puntate su di se almeno trecento bacchette, ogni mago aspettava un ordine per ucciderlo.
Quello che aveva fatto il professore era grave. Non solo non aveva obbedito alle leggi del governo arabo ma aveva anche attaccato un ragazzo che non aveva la bacchetta con se e per giunta sotto la protezione dello sceicco.
Harry purtroppo non si riprese e rimase svenuto per tutta la notte assistito da Ron, Hermione, i gemelli e Azim. Nel frattempo il professor Bleredd fu incarcerato in una stanza vuota e alcuni maghi rimasero a sorvegliarlo e la McGranitt venne riaccompagnata dallo sceicco al castello.
Appena ebbe il tempo di raccontare quello che era successo mandò un gufo a Silente.
 
 
Shannak era stupito, non si aspettava che i campioni degli immondi sarebbero stati proprio alcuni dei signori degli inferi.
Ma non ci fu tempo per fare domande, il suono risuonò una terza, una quarta, una quinta volta e una sesta volta.
Quattro enormi portali si aprirono dietro quello principale facendo uscire quindici creature diverse. Cinque Drow tre femmine e due maschi si avvicinarono a Shannak:
- Lolth ci ha inviati affinche la vita del nostro piano sia più proficua per noi.-
Cinque Rakasha (esseri simili a uomini tigre ma con i palmi all'insu) si avvicinarono e si inchinarono dicendo:
- Shannak maestro delle arene noi, del Piano delle giungle e delle paludi ti porgiamo i nostri ringraziamenti per averci permesso di partecipare.-
Ma la sorpresa fu quando entrarono cinque creature dal corpo rosso, massiccio e con piccole corna. erano coperti da corti pantaloncini di seta legati da una corda ma al di sotto di essa non si vedeva niente visto che una forte fiamma copriva le gambe di questi colossi alti tre metri.
Shannak si inchinò e cosi fecero anche loro.
Silente chiese al drago d'oro:
-Chi sono quei tipi?-
- Efreet, geni del piano del fuoco.-
Tutti i campioni vennero fatti accomodare nelle loro tende. Dall'ultimo portale cominciarono a uscire frotte di creature: nani, halfling, orchi, umani, geni, draconici e tante altre razze.
A Shannak venne consegnato un messaggio mentre gli spettatori del torneo entravano in quel piano portandosi carri e altre cose per poter commerciare.
Silente si avvicinò insieme agli altri delegati a Shannak che lesse il biglietto a voce alta:
- In data ecc....ecc..ecc... Noi maghi e stregoni degli umani comunichiamo il nostro arrivo domani mattina insieme al resto degli spettatori. Ci scusiamo dell'incoveniente.-
- Bene, almeno abbiamo limitato i danni. Se fossero venuti tutti oggi, questa notte avremmo assistito ad un massacro.-
Shannak sorrise a Silente e gli indicò una tenda, mentre il portale continuava a rimanere aperto e a far uscire gli spettatori. La tenda era grandissima e all'interno vi era un rappresentante per i campioni che erano già arrivati.
Il maestro delle arene si sedette tra un Rakasha e un Planetar, mentre Silente si sedette vicino a Mefistofele che non lo degno di uno sguardo e vicino ad una matrona Drow. L'Efreeti era seduto accanto a Kamisama e al drago d'oro che ben sopportavano il calore che il genio emetteva continuamente:
- Bene signori, prima di iniziare a parlare delle regole, vorrei sapere se avete qualche rimostranza per quanto riguarda gli alloggi?-
Mefistofele alzò la mano e disse sorridendo:
- Shannak, noi signori degli strati vogliamo essere cambiati di posto. Non puoi metterci affianco ai Celestiali, è un insulto al nostro rango metterci vicini a dei plebei.-
Shannak lo guardò e poi si rivolse al Deva:
- Avete qualcosa da ridire anche voi?-
- Si, vorremmo che almeno per stanotte fosse installato un recinto che eviti che questi pidocchi di infestare con il loro fetore le nostre dimore e quelle degli altri.-
Il sorriso di Mefistofele si spense mentre saltava sul tavolo e si lanciava contro il Deva. Ma Silente fu più svelto di lui e impugnando la bacchetta disse:
- Incarceramus-
Delle catene apparirono dal nulla mentre alcune corde bloccavano l'arci diavolo. Sia Silente che Kamisama avevano utilizzato degli incantesimi per evitare una probabile rissa.
Shannak annullò gli incantesimi che tenevano imprigionato Mefistofele e gli disse:
- So che tu sei un signore degli strati ma non saranno tollerate altre azioni del genere, mi sono spiegato?-
Mefistofele era furente e guardando Silente disse:
- Non mi dimenticherò che hai cercato di bloccare l'inevitabile. Ti conviene guardarti sempre alle spalle da ora in avanti.
- Silencio-
Mefistofele continuò a parlare ma quando capì che quello non era una richiesta ma un incantesimo si alzò e uscì indignato per il comportamento del mago e dell'assemblea. Il Deva che aveva assistito alla scena sorrise e uscì anche lui dalla tenda.
La matrona chiese a gran voce:
- Noi vogliamo che gli Efreet vengano spostati in un posto diverso, il loro calore è insopportabile.-
L'Efreeti la guardò, sollevò una mano e gli fece un segno con la mano molto esplicativo (indice medio alzato):
- Per me non c'è problema, in fondo volevamo chiedere se era possibile utilizzare un pò del nostro fuoco per evitare di trovarci i ragni anche in mezzo al nostro cibo.-
La matrona che non capì il gesto inorridi quando ssentì il fatto del fuoco e dei ragni.
Silente guardò il gruppo e si alzò per andare a riposare nella sua tenda. Fuori da quella dove si stava tenendo la riunino trovò un Planetar e alcuni Deva che si avvicinarono al mago e chieserò:
- Tu uomo hai combattuto bene oggi contro il nostro nemico Mefistofele, come ti chiami?-
- Il mio nome è Albus Silente e sono il preside della scuola di magia Hogwarts.-
- Grazie Silente a domani.-
Si congedarono mentre Silente attraversava la piazza dove il portale oramai si era chiuso ed entrò nella tenda dove Hagrid e gli altri stavano chiaccherando. Appena entrò notò che gli Auror stavano per montare di guardia e si avvcinò:
- Mi raccomando sempre in gruppo e mai da soli, qui tutti quelli malvagi vi vorranno fare la pelle.-
 
 
Il gufo raggiunse Silente verso la mezzanotte. Gli Auror erano fuori dalla tenda a fare un controllo dopo che una serie di urli avevano svegliato la metà del campo. Silente lesse con calma ogni riga cercando di non perdere nemmeno un passaggio di quello che era successo a scuola.
Appena ebbe finito di leggere chiamò i membri dell'ordine della fenice e tenne una riunione:
- Volevo farvi sapere che abbiamo un problema alla scuola. Harry Potter, è fuggito dalla scuola e ha chiesto asilo alla sezione araba degli auror. Il professor Bleredd ha attaccato Harry dopo che questo ha fatto un volo all'interno della torre è sopravvissuto grazie ad un incantesimo di levitazione.
Sembra che Harry non sia in pericolo di vita ma è ferito. Con lui sono presenti Ronald Weasley e Hermione Ann Granger. Sembra che Harry sia sotto la protezione dello sceicco Ali Dakim D'Akramhim III, sovrano d'Arabia. Inoltre secondo quello che ha raccontato Minerva, Harry ha acquisito nuovi poteri e nuove armi.
Mi si chiede di tornare per convincere Harry a tornare e a liberare il professor Bleredd. Ora io vorrei sapere, che cosa volete fare voi?-
Hagrid si schiarì la voce e disse:
- Io direi di aspettare di vedere tutti i contendenti e poi di ritornare tutti quanti a casa per riferire e per occuparci di Harry.-
Silente annui con la testa e poi disse:
- Facciamo cosi, alzino la mano chi vuole tornare a casa stanotte stessa, e la lascino giu la mano chiunque vuole fare come dice Hagrid.-
Nessuna mano si alzò.
- Bene, allora rimarremo qui fino a che non saranno arrivati tutti i contendenti e poi partiremo per tornare a casa.-
  
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