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Autore: kikisash    05/12/2012    7 recensioni
-In medias res:
Harry aveva le lacrime agli occhi. Prese un piatto poggiato sul tavolo dietro di se e lo buttò per terra,frantumandolo in mille pezzi.
< Perché a me? > chiese singhiozzando
< Che le ho fatto? Perché mi odia? >
Si appoggiò con la schiena alla parete,nascose il volto nelle sue mani e iniziò a piangere 
Niall si sentiva inutile: voleva aiutare il suo amico,ma non sapeva che dirgli,non l'aveva mai visto così
Harry alzò la testa e guardò Niall con gli occhi rossi e pieni di lacrime
< Niall..io la amo! > 
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Per fortuna tua stamattina in casa ci siamo solo noi,ma sappi che quando ci sono anche gli altri ragazzi te in giro così non ci vai > Harry sorrise malizioso.

Seguii il suo sguardo e mi accorsi di avere addosso una maglietta quasi trasparente e molto attillata che lasciava poco spazio alla fantasia,visto che si intravedevano ben distinti i miei seni che stavano in una terza abbondante.

Imbarazzata incrociai le mani davanti al petto nel tentativo di coprirmi,ma suscitai così solo una ristata divertita da parte di Harry.

< Dove sono finiti tutti gli altri? > gli chiesi cercando di cambiare tema.

< Liam ha dormito da Danielle,Zayn e Niall hanno dormito a casa di Josh mentre Louis ha dormito da Eleanor > mi spiegò lui.

Strabuzzai gli occhi.

< Eleanor è la ragazza con cui è uscito,vero? > 

Harry fece di si con la testa.

Un sorriso soddisfatto comparve sulle mie labbra.

Se Louis ci aveva passato anche la notte vuol dire che qualcosa era successo.Forse non conoscevo quella ragazza ma ero sicura che se piaceva a Louis sarebbe piaciuta anche a me,e in fondo io volevo solo il meglio per lui.

Alzai la testa e vidi Harry sorridente,come se avesse letto i miei pensieri.

Erano cambiate così tante cose in quei giorni.Avevo sempre pensato che Harry fosse un masochista,stupido e insensibile,ma in verità era tutto il contrario,almeno per quello che avevo conosciuto io.

Restò immobile per qualche istante,a guardarmi negli occhi,poi mi prese in braccio e mi stampò un bacio sulla guancia.

< Che ne dici se oggi ci divertiamo un po? > sussurrò cullandomi tra le sue braccia.

Inclinai la testa per poterlo guardare negli occhi.

< Che vuoi fare? > gli chiesi.

Appoggiò il mento sulla mia testa e mi strinse ancora di più a sé.

< È uguale > disse dopo un attimo di silenzio.

< Scegli te >

 

 

< A-amberli aiuto! > 

Alla vista di Harry terrorizzato,completamente pietrificato per la paura,inabile di muovere neanche un muscolo scoppiai a ridere.

La gente che gli passava accanto lo guardava in modo strano,oppure rideva come me: era davvero troppo ridicolo.

< Dai su,non è così difficile! > Lo incoraggiai ancora ridendo.

disse con voce supplicante.

La sua faccia era un'unica smorfia d'angoscia,completamente immobilizzato stava li,in mezzo alla pista di ghiaccio,e non riusciva a muoversi nemmeno di un centimetro.

Sulla mia faccia si dipinse un sorriso malizioso: era la prima volta che vedevo Harry così impaurito,vulnerabile e devo ammettere che non mi dispiaceva affatto.La sua maschera da masochista arrogante era completamente scomparsa,lasciando una faccia da bambino spaventato che mi induceva tenerezza.Ma non gliel'avrei data vinta per così poco.Volevo farlo soffrire ancora un po',e poi mi piaceva l'idea di venire supplicata da lui.

Mi avvicinai lentamente.Io,al contrario,sapevo pattinare benissimo,visto che da bambina avevo sempre preso lezioni e,qualche volta,partecipato a gare.

Mi fermai circa due,tre metri davanti a lui.

< Vieni fino a qui! > Lo incitai,mettendo le mani sui fianchi.

Lui strabuzzò gli occhi.

< No! > esclamò.

< Nonono! Amberli vieni te,ti prego,ho paura! > mi implorò.

Io rimasi immobile li dov'ero,distorcendo la bocca in un sorriso di presa in giro.

Quando Harry si accorse che non avevo in mente di aiutarlo la sua faccia si fece,se possibile,ancora più terrorizzata.

< Amberli ti prego! > supplicò ormai in preda al panico.Sembrava che da un momento all'altro si sarebbe messo a piangere.

Alzai gli occhi al cielo e sospirai.Poi,con un sorriso,mi avvicinai a lui.

Gli presi le mani e lo guardai negli occhi.Quei maledetti smeraldi verdi riuscivano a incastrarmi ogni volta che li incontravo.

< Non è poi così difficile,guarda… >

Iniziai a pattinare lentamente all'indietro.

Sentii rafforzarsi la presa di Harry attorno le mie mani tanto da farmi male.

Feci una smorfia e mi fermai togliendo le mie mani dalle sue.

< Prova a muovere i piedi >

Lui mi guardò come se gli avessi appena chiesto di ballare la salsa nudo.

< Dai,provaci! > ridacchiai.

Harry prese tutto il suo coraggio e spostò un piede in avanti.

< Ora anche l'altro >

Spostò anche l'altro piede e si ritrovò,così,pochi centimetri dalla mia faccia.

< Vedi che non è difficile! Ora prova a spingere in fuori con un piede,come se volessi spostare il ghiaccio sotto di te > Gli spiegai,facendogli vedere la mossa.

Harry segui il mio ordine e avanzò di qualche centimetro.

< Bravo! Ora fallo anche con l'altro e alterna i piedi > dissi,prendendolo per le mani e iniziando a pattinare all'indietro come precedentemente.

Stavolta la sua presa non era più così forzata,visto che era concentrato a muovere i piedi in modo corretto.

Arrivammo alla fine della pista,e quando Harry vide le panche di legno che delimitavano la pista dietro di me sorrise.

< Sono ancora vivo > scherzò.

Feci di si con la testa.

< Ora prova da solo > 

Mi liberai velocemente dalla sua presa e mi allontanai da lui.

Mi guardò dapprima sbigottito,poi iniziò ad avanzare lentamente verso di me,completamente concentrato su i suoi piedi e su come li doveva muovere.

Arrivò da me facendo scontrare il suo corpo con il mio,dato che non sapeva come fermarsi,ma io mantenni l'equilibrio e afferrai le sue mani.

Lui mi tirò a sé non distaccando i suoi occhi dai miei,provocando brividi che mi percorsero tutto il corpo.

Percepii il suo viso sempre più vicino al mio,il respiro caldo sulla mia pelle,e stavo già per annullare le distanze tra le nostre labbra quando una voce stridula mi fece cadere bruscamente dalla nuvola d'amore su cui ero stata catapultata.

< Harryyy! > 

Avrei riconosciuto quella voce insopportabile anche tra mille altre: era inconfondibile.Pure lo stridio del gesso sulla lavagna era più piacevole.

Vidi Abigale pattinare verso di noi e serrai involontariamente la mascella.Cosa ci faceva li quella troia?

< Abigale > fece Harry a denti stretti.

< Harry non sapevo che tu sapessi pattinare! > Esclamò lei,attorcigliandosi una ciocca dei suoi capelli schifosamente finti attorno ad un dito.

< Infatti non sa pattinare > ringhiai.

Quando mi accorsi di quel che avevo appena detto serrai le labbra e lanciai un'occhiata a Harry,ma lui non sembrava nemmeno aver fatto caso a quel che avevo detto perché continuava a fissare le punte dei suoi pattini.

Abigale rivolse il suo sguardo a me,pieno di disprezzo.

< Ah,e chi glielo dovrebbe insegnare? Tu?! > Scoppiò a ridere,o meglio a gracchiare.

< Esatto > affermai.

Lei smise di rid-gracchiare! E mi lanciò un'occhiata di fuoco.

< Da quando in qua ti interessi per Harry? > sibilò a denti stretti.

Impressionante la velocità di quella troia di cambiare stato d'animo.

< Da quando in qua hai il permesso di ficcare il tuo naso di silicone nella mia vita? >

A quelle parole Abigale si portò una mano davanti al naso,offesa.Harry fece finta di tossire per coprire la sua risata,ma Abigale se ne accorse ugualmente e gli lanciò un'occhiataccia.

< Harry,mi hai delusa > disse,riferendosi a me.

< Non pensavo tu ti abbassasi a questo livello,ma… si sa,le persone ti deludono quando meno tel'aspetti > alzò le spalle con nonchalance e fece per andarsene,ma io l'afferrai per la manica della giacca e la feci rigirare bruscamente.

< I denti spaccati li vuoi ora o dopo? > ringhiai.

Abigale indietreggiò spaventata,probabilmente ricordandosi l'episodio verificatosi qualche settimana fa in cucina.

< Eiei! > Sentii la voce avvertente di Harry e poi la sua mano sul mio braccio,come per volermi impedire di colpirla.

Lo sguardo di Abigale si trasformò da quello di un coniglio spaventato a quello di un serpente,viscido e falso.Molto probabilmente credeva che Harry l'avrebbe difesa,invece il ragazzo si girò verso di me,accarezzandomi una guancia.

< Non sprecarti su persone come lei,potresti sporcare le tue bellissime mani > disse,con talmente tanta dolcezza che fra poco mi sarebbe venuto il diabete.

Poi mi baciò.

Abigale fece un verso strozzato,pieno di rabbia,e pestò con un piede sul ghiaccio che,sotto la pressione della lama dei pattini,si spaccò e schizzò via da tutte le parti.

Non potei fare a meno che sorridere per la sua reazione.Quanto ci godevo,oh si.

Sentii Abigale allontanarsi.Vai a piangere dalle tue amiche,vai!

Mi strinsi ancora di più a Harry affondando le mani nei suoi riccioli.Mi aveva dato una soddisfazione incredibile,ovvero di far capire a quella troia che lui era mio e di nessun altro.

Mi stavo innamorando a tutti gli effetti,o meglio: una parte di me si stava innamorando,l'altra era ancora indecisa.E se fosse tutta una maschera? Tutto un gioco? In fondo Harry lo conoscevo solo da qualche giorno,non era abbastanza per potermene fidare già così tanto.Quand'ero sola e pensavo a lui mi dicevo sempre che la prossima volta sarei dovuta stare più attenta,avrei dovuto prendere più distanze e non darmi a lui come una stupida bimbetta tredicenne innamorata.Ma era tutto inutile.Quando Harry era con me,anche solo nella stessa stanza,tutto sembrava svanire: avevo solo occhi per lui,il mio cervello sembrava voler assorbire ogni singola azione o mossa sua,cancellando tutte gli altri pensieri.

 

Continuammo a pattinare per la pista,mano in mano,molto lentamente perché Harry non ci sapeva ancora andare.

Ad un certo punto,però,Harry lasciò la presa per tirar fuori qualcosa dalla tasca del giubbotto.In questo modo riuscì,non so come,a intrampolarsi nei suoi stessi piedi e cadde col sedere per terra.

< Aia > si lamentò mentre io cercai di trattenere la mia risata.

Un bambino che stava passando di li,però,non ebbe il mio stesso contegno e scoppiò a ridere.Harry gli lanciò un'occhiata di fuoco,e lui se ne andò velocemente.

Ridacchiando gli porsi una mano per aiutarlo,lui l'afferrò e si tirò in piedi in un modo così goffo che per poco non fece cadere anche me.

< Forse è meglio se per oggi smettiamo > gli feci notare,quando finalmente fu di nuovo in piedi di fronte a me.

Lui annuii massaggiandosi il fondoschiena dolorante.

Lo presi per la mano e lo portai alle panchine per toglierci i pattini.

 

 

Poco dopo passeggiavamo per le strade innevate di Londra,non facendo caso agli spintoni della gente che andava di fretta e fermandoci davanti alle vetrine dei negozi,contemplando gli splendidi addobbi di Natale che vi erano esposti.Pure i lampioni,gli alberi e le cabine telefoniche rosse erano decorate con luci colorate che diffondevano allegria anche in giornate fredde e cupe come quelle.

Presto sarebbe stato Natale e sembrava che tutta Londra non ne vedesse l'ora,compresa me naturalmente.Adoravo Natale più che qualsiasi altro periodo dell'anno.I giorni natalizi erano pieni di magia,di allegria e emozioni che,stranamente,riuscivano a contagiarmi anche me.Non mi piaceva mostrare i miei sentimenti al mondo,mi sentivo come nuda.Se mi mostravo felice offrivo solamente agli altri un punto debole in cui potermi ferire,mi sembrava che gli altri potessero guardarmi dentro l'anima,con i loro occhi sporchi,pieni di cattiveria e di falsità.Per questo preferivo tenermi tutto dentro,mostrandomi invulnerabile all'esterno,per tener lontana la gente che mi voleva del male.Ma nel periodo di Natale tutto questo scompariva.Strano a dire ma era come se il mio carattere si scambiasse con uno più solare,più vivace e affettuoso,come quello che avevo prima della morte dei miei genitori.

Guardai Harry e non potei fare a meno di ripetermi come tutto quanto fosse cambiato in quei giorni.Non era certamente una cosa negativa,anzi! Ma un che in tutta la faccenda mi faceva paura… Fino ad allora non avevo mai pensato di poter provare cose simili per un ragazzo,e provarle per il puttaniere della scuola mi mandava completamente nel pallone.Dovevo essere folle a tenerlo per mano,a passeggiarci,a scherzarci… Forse ero davvero pazza.

Si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.Quei meravigliosi smeraldi verdi erano la mia rovina.

Ma non avevo detto che tutti i migliori sono pazzi?

 

 

Le guance e la mia punta del naso erano rosse per il freddo e le mani erano congelate,per questo tenevo stretta quella di Harry che,nonostante il freddo,era piacevolmente calda.

Decidemmo di entrare in un caffè a prendere una cioccolata calda,la cosa perfetta per quelle giornate gelide.

Ci dirigemmo al tavolino di legno nell'angolo con la panchina ricoperta di velluto.Mi sedetti sulla stoffa e mi tolsi la giacca,spargendo piccoli fiocchi di neve per terra e sul tavolino.Harry restò in piedi distorcendo la bocca in una smorfia.

< Che c'è? Non ti piace il posto? > gli chiesi.

Lui scosse la testa.

< No,non è quello > 

< Allora cosa? > 

Fece un'altra smorfia contorcendola poi in un sorriso imbarazzato.

< Mi fa male il culo per la botta di prima > 

A quelle parole scoppiai a ridere provocando qualche sguardo ammonente da parte delle vecchiette del tavolo accanto.

< Dai,è morbido morbido > dissi,passando una mano sul velluto della panchina,non riuscendo a trattenere un sorriso malizioso.

Harry si sfilò il giubbotto,poi si sedette molto,ma molto lentamente sulla panchina accanto a me.

< Non mi guardare così! Guarda che fa male > mi riprese Harry,notando il mio sorriso strafottente.

< Oow,povero cucciolo! > cantilenai con finta preoccupazione,non riuscendo a togliermi quell'espressione dalla faccia.

Harry socchiuse gli occhi a due fessure,lanciandomi un occhiata che avrebbe dovuto farmi paura ma che provocò solo un'altra risata da parte mia.

Allora si girò di colpo.Non mi degnò più nemmeno più di uno sguardo e iniziò a maneggiare col suo telefono,indifferente.

Confusa per questa sua strana reazione,e offesa per il fatto che non mi considerasse più,iniziai a stuzzicarlo dandogli pizzicotti sul braccio e nel fianco.Lui sembrò non accorgersene nemmeno e continuò a spippolare col cellulare senza considerarmi.

Mi misi su dritta continuando a infilargli un dito nelle costole.

< Haaarry > cercai di attirare la sua attenzione.

Invano.

< Haaarry > lo richiamai.

Nulla.

Stavo iniziando a perdere la pazienza.

Lo presi per le spalle e cominciai a scuoterlo.

Niente.

Bene,voleva guerra? Che guerra sia!

Con nonchalance mi rimisi il giubbotto,legai la sciarpa intorno al collo e mi alzai lentamente dal tavolino.Senza degnare Harry nemmeno più di uno sguardo mi diressi verso l'uscita del locale.

Arrivata alla porta feci per aprirla,quando qualcuno mi afferrò il braccio… non feci nemmeno in tempo a esultare mentalmente che il ricciolo mi aveva già fatto sbattere contro il suo petto,unendo le sue labbra alle mie con ardore.

< Ah,ora di colpo mi consideri > sussurrai staccandomi un poco.

< Stai zitta e baciami > 

Non lo sopportavo.

Non lo sopportavo quando faceva così,quando mi faceva arrabbiare,quando mi baciava davanti alle persone,quando mi prendeva in giro,quando pensava di essere superiore,quando riusciva ad averla vinta ma soprattutto odiavo il fatto che lui mi rendeva vulnerabile.Quand'ero con lui tutta la mia maschera,tutte le mie finte sembravano cadere e sbriciolarsi nel nulla,come polvere portate via dal vento.Lui per me era come un pezzo di Natale: l'unica persona con cui riuscivo ad essere davvero me stessa,senza finzioni,senza bugie,semplicemente me,felice.Avevo paura di questa cosa.Avevo paura di aprirmi a lui perché non sapevo se potevo fidarmi,non sapevo se mi avrebbe ferito.Forse dovevo semplicemente dar retta,per una volta,al mio cuore.

 

Una sua mano passò dal fianco al mio petto,iniziando a slacciare lentamente i bottoni del mio giubbotto.Approfittai del fatto che fosse,almeno in parte,occupato e portai una mano sul suo fondoschiena.Prima che si potesse accorgere di qualcosa gli mollai,con forza,una pacca sul sedere.Harry si staccò immediatamente da me contorcendo la faccia per il dolore.

< Te la sei cercata > mi giustificai con un sorriso maligno,incrociando le braccia davanti al petto.

< Io non ti lascerò mai più scegliere le nostre attività pomeridiane,che sia chiaro! > si lamentò lui,tenendosi le mani sul sedere,forse per paura che potessi rifilargli un' altra botta.

< Mai dire mai! > ribattei,puntandogli contro l'indice che lui prontamente afferrò tirandomi a sé.

< Vedremo… > sorrise.

Mi lasciò un lieve bacio sulla punta del naso,per poi ricondurmi al nostro tavolino.

 

 

To be continued…

 

 

 

 

READ ME

Macciao bellissimi! Come state? 

Io non vedo l'ora che sia Nataleee mi sono messa pure a contare i giorni #poverasfigata çwç ahahaha

Questo capitolo fa schifo,come sempre,poi l'ho troncato proprio alla cazzo ma in seguito capirete perchè..

Va bene,ora siete autorizzate a lanciarmi pomodori,patate,zucchine (?) e ortaggi vari perché so che me lo sono meritata,questo capitolo fa pena.

Grazie a tutti quelli che,nonostante le schifezze che sto producendo,continuano a seguire questa storia

Che ne dite di lasciare una piccola piccola recensioncina :3

Graaaazie a tutti quelli che lo fanno!

Un bacio a tutte,siete meravigliose! :**

P.s: Questa qui sotto è Londra nel periodo di Natale,non è stupenda? Io ci vado a capodanno con i miei cugini,oddio non ne vedo l'ora! :3

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