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Autore: _Havoc_    05/12/2012    1 recensioni
Questa Ballata è in realtà la storia di come una coppia ha trasformato il suo sogno d'amore impossibile in una realtà tangibile.
«What would you say if I told you that I'm to blame?
And what would you do if I had to deny your name?
Where would you go if I told you I loved you and then walked away?»
Prostitute, Guns n' Roses.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dj Ashba , Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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THE BALLAD OF TEMPERANCE AND DJ
Capitolo quattordicesimo
La reclusione


Le giornate non passavano mai. Temperance era sorvegliata giorno e notte dai genitori che non le lasciavano un attimo di tregua neanche per andare in bagno. Penny non era stata punita in quanto maggiorenne, vestita sobriamente e in nessun tipo di atteggiamenti intimi o equivoci con qualcuno nelle foto, però i genitori si erano arrabbiati ugualmente con lei perché aveva portato la sorella minore a Las Vegas senza chiedere il permesso.
Temp aveva notizie di DJ grazie a Tommy che a sua volta le dava a Penny e viceversa.
Quel pomeriggio la madre andò dal veterinario con Snow e barricò le ragazze in casa per evitare che uscissero, così le giovani ne approfittarono per telefonare a Stinson che era in studio insieme a DJ.
«Tommy…» mormorò Penny «No, semmai parliamo stasera, passami DJ.» Nel sottofondo si sentiva distintamente DJ infamare il bassista che non gli voleva passare la cornetta. «Ovvia, dimmi questa cosa e poi passami quell’altro…» la futura dottoressa alzò gli occhi al cielo come per chiedere perché uscisse ancora con lui e poi, come si fa con i bambini rispose: «Oh, ma che bello! Ti sei comprato delle nuove scarpe a quadretti! Interessante!»
Temp non sapeva se mandare tutti e due a fanculo o sopportarli, dato che era grazie a loro che avrebbe parlato con DJ. La mora le passò il telefono e, convinta che ci fosse Ashba, disse con voce tenera:
«Ehi! Che mi raccon…» si fermò di colpo per poi ripartire più arrabbiata di prima «Stinson!» avrebbe voluto dire ‘sei un cretino’ ma poi fini con un «Passami DJ!» Quando fu certa di parlare con la persona giusta proseguì «Che mi racconti di bello?»
«Nulla... sono in studio… te che fai?» chiese l’uomo dall’altro lato della cornetta.
«Io stavo studiando… anche perché non posso fare altro…»
«Mi manchi…» mormorò lui con un filo di voce.
«Anche tu mi manchi…»
«Su ragazzi!» esclamò Tommy in lontananza «Dovete farvi forza! Se iniziate così, non andrete molto lontano!»
«Oh, sono quattro giorni che non la vedo!» esclamò DJ. «Mi hanno detto che quando Penny è andata a Chicago l’hai chiamata 20 volte!»
«Beh… non l’avevo presa molto bene! Mi aveva lasciato solo!»
«Povera stella…» mormorò un’altra voce «Tommy tocca a te.»
«Va bene!» esclamò lui.
«Che sta succedendo?» chiese Temp.
«Axl ha portato via Stinson…»
«Meno male!» rispose l’altra sollevata.
«Uno di questi giorni vengo a trovarti di nascosto!» riprese il chitarrista.
«NO!» gridò la biondina «Non farlo, sono monitorata giorno e notte! Sarebbe rischioso… DJ non ridere!»
«Infatti ho detto di nascosto!» ribadì lui.
«Non mi lasciano mai sola!»
«Va bene… ora vediamo!»
«Non fare cose stupide che potrebbero compromettermi dell’altro!»
«No, ti ho già compromessa abbastanza… Ora devo andare, tra poco mi tocca!»
«Ok… ci sentiamo presto allora! Ciao!»
«Penny… davvero Tommy ti ha chiamata 20 volte mentre eri a Chicago?»
«In realtà anche molte di più…» confessò lei.
Le sorelle si guardarono negli occhi, poi la più piccola scoppiò a piangere.
«No Temp!» disse la più grande abbracciandola.
«Tu hai tutto quello che vorrei!» disse la biondina tra un singhiozzo e l’altro.
«Mh parecchio! Tommy è una persona stranissima e non sono sicura che sia un bene portare avanti questa relazione…»
«Ma cosa hai capito!» esclamò la sorella «Io mi riferivo alle tue tette! Perché tu ne hai così tante e io pochissime?» domandò tirando su con il naso.
«Che vuoi farci? C’è chi ha tutto, c’è chi non ha nulla!» rispose cercando di tirarla su, ma era convinta che il motivo della sua crisi non fosse esattamente quello.
«Vabbé dai, io vado a studiare!» disse tirandosi su dal letto e dirigendosi alla porta.
«Buono studio…» biascicò Penny prima di rimettersi a ripetere per l’ennesima volta la tesi.
   
 
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