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Autore: rora02L    05/12/2012    4 recensioni
Reenesme ha 17 anni e si sta stabilizzando. Lei e la sua famiglia hanno dovuto trasferirsi in un paesino sperduto a Nord del Canada. I Volturi non si sono dimenticati dei Cullen e verranno a prendersi la loro vendetta tanto agoniata. Reenesme sarà capace di affrontare i pericoli e salvare la propria famiglia ?
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Mondo in frantumi.

Zio Emmet mi sfida a duello. Lo sa che sono più forte di lui, ma adora le sfida. E anche io.
Accetto senza pensarci due volte.

La mamma sembra un po' preoccupata, ha paura che mi faccia del male.
Andiamo nella mia sala d'armi e zio Jasper esclama: "Dopo, voglio combattere contro il vincitore."
Sorrido e ribatto: "Allora, preparati a combattere contro di me !"
Zio Emmet scrolla le sue possenti spalle, storge il collo e dice: "Io non ne sarei tanto sicuro ..."
Prendo la mia spada a due mani dalla lama rivestita d'argento: "Scopriamolo."
Zio Emmet carica come un toro, lo schivo salendogli sulla schiena con una giravolta in aria e poi atterro dietro di lui.
Si volta e riparte. Questa volta ha un pugno pronto e diretto sul mio stomaco.
Lo blocco con una mano, lo abbasso e punto la spada sul suo collo. "Game over, zio." esulto.
Qualcuno entra, appluadendo. "Jake ..."
Lascio la spada a terra e corro ad abbracciarlo. Quando ci stacchiamo, mi chiede: "Sicura che la tua zia bionda non mi ucciderà ?"
Guardo zia Rosaline: ha lo sguardo di un'assassina e guarda Jacob in cagnesco.
Ha le mani incrociate e il viso quasi disgustato. Non capisco perchè non le piaccia Jake.
"Non ti preoccupare, non oserebbe mai farti del male ... e nemmeno tu dovrai fargliene, chiaro ?" lo ammonisco.
"Ehi, è lei quella che vuole farmi fuori !" scherza lui. Sorrido.
Il solito vecchio Jacob ... non ti cambierei mai !
Zio Jasper si mette al centro della sala e comincia a fare stercching, guardandomi carico.
"Pronta ?" mi chiede alla fine.
Jacob iniza a fare il tifo per me: "Fagli il culo nero, Nessie !" Mamma lo fulmina con lo sguardo e si zittisce.
Lei odia che qualcuno mi chiami Nessie.
Recupreo la spada da terra e faccio anch'io qualche esercizio. Poi, mi posiziono in difesa e faccio un segno di assenso allo zio.
Lui parte all'attacco, girandomi introno. Riesce a penetrare le mie difese due volte, lasciandomi senza fiato per via dei colpi allo stomaco.
Ma non ho voglia di perdere davanti a Jake.
Mentre sta per attaccare di nuovo, lo blocco, lo sollevo e lo scaravento a terra con un tonfo, facendo tremare le finestre illuminate dalla luna piena.
Metto un piede sul petto dello zio e poi la spada sulla gola. Lui sorride e si congratula con me: "Molto brava, nipotina."
Ricambio il sorriso. Jacob applaude e grida come se fossimo ad una partita di baseball e la sua squadra del cuore avesse appena vinto.
Vado da lui, la spada a due mani ancora stretta nell'impugnatura.
Posso battere chiunque, se sei con me. Sei la mia forza più grande, indistruttibile ed eterna, Jake.
                                                                                                                                                 *
Jacob mi fa uscire dalla stanza di soppiatto, mentre i miei guardano lo scontro tra mio padre e zio Jasper. Sembra interessante.
Mi prende per mano e mi porta fuori con sè.
L'aria è fredda, tipica natalizia, e pungente. Sento la neve sotto gli stivali di pelle nera e inspiro l'aria.
Jake mi chiede: "Hai voglia di fare una corsetta al chiaro di luna ?"
Ridacchio, sono davvero imbarazzata. Annuisco e inizio a correre tra i boschi, che lanciano ombre paurse sulla neve candida.
Jacob corre al mio fianco, sta attento che non inciampi. Adoro correre con lui, mi fa sentire completamente libera e selvaggia.
Senza restrizioni, senza il mondo con gli occhi puntati addosso e il respiro affannato di Jacob col mio.
Fantastico.
Mi prende per la mano, per farmi fermare. Altrimenti, continuerei in eterno.
Siamo in un prato innevato, circondati da alberi spogli. La luna qui è bellissima e si vede in tutta la sua bellezza.
Ci sediamo sul manto di neve gelido. Rabbrividisco.
Jacob mi si avvicina e si offre di scaldarmi col cuo corpo. Non estio e mi accuccio sul suo petto. Un gran calore mi invade e le mie guancie prendono fuoco.
Jacob ridacchia e mi chiedo se non le abbia viste, nonostante il buio. Guarda la luna e lo faccio anche io.
Poi, mi dice: "Chiudi gli occhi..."
"Perchè ?" gli chiedo, confusa.
"Fidati." ribatte lui, leggermente scocciato dalla mia curiosità.
"Ok." Ubbidisco e sento qualcosa di metallico attorno al mio collo. Una collana ...
Jacob si stacca e mi lascia aprire gli occhi. Guardo subito il suo regalo: è una collana d'argento, con un ciondolo a forma si lupo che ulula alla luna.
"Jake ... è stupendo. Davvero bellissimo." Non riesco a decidere se guardare il ciondolo o lui. Così, faccio su e giù con la testa.
Lui ride e mi guarda dritto negli occhi. Arrossisco di nuovo, lui riesce a farmi questo effetto.
Mi prende il viso tra le mani. Il mio intero corpo freme di desiderio, per lui.
Finalmente mi bacia e i miei occhi si richiudono, presi da una felicità assoluta che arriva all'estasi. 
                                                                                                                                                                                 *
Torniamo a casa, tenendoci per mano e ridacchiando come degli idioti. Immaginiamo la faccia di mia madre e di zia Rosaline.
Jake ha paura che mettera del veleno nel suo pezzo di torta.
Rido e gli do una pacca sulla spalla.
Entriamo a casa, scrollandoci la neve di dosso. Zia Alice ci attacca, le mani sui fiachi e lo sgurado accigliato: "Dov'eri finita, signorina ?"
Jake mi spinge a sè e dice: "L'aveva rapita il lupo cattivo ... scusa, Alice."
"Scusa un corno, filate subito in cucina ! C'è la torta."
Jacob preferisce aspettare in soggiorno, assieme agli zii, al nonno e a papà.
Io vado con zia Alice ad aiutare mamma con la torta.
Non mi aspettavo che l'avesse fatta davvero, ma eccola lì: una torta per sole due persone.
Mi chiedo come riusciremo a finirla. Aiuto a posizionare le candeline, non so se metterne 15 o 17.
"Quindici, no ?" ribatte mamma, mentre scrive con la sacaposche al cioccolato. La torta è fatta di mazapane, cioccolato fondente e amarene.
La mia preferita.
Zia Alice la prende in mano, esclamando euforica: "Accendete le candeline, dai !"
Prendo l'accendino e accendo la prima candelina. Zia Alice perde conoscenza e sviene.
Cade a terra, mamma riesce per un pelo a salvare il dolce, mntre io cerco di svegliare la zia.
Finalmente, riprende i sensi. Ma i suoi occhi sono colmi di terrore.
Mi stringe la mano ancora più forte e inizia ad agitare la testa. Credo che stia per piangere.
 La mamma mette via la torta e chiede alla zia: "Alice, che cosa hai visto ?"
Lei fa un respiro profondo e balbetta un nome: "I ... i Volturi."
Il mio cuore perde un battito. No ...

Il mio mondo comincia a sgretolarsi, andando in frantumi.
  
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