Verso mezzanotte riesco a prendere sonno, movimentato, fin troppo.
Inizialmente un'immagine sfocata, successivamente i contorni diventano ben definiti.

Un sogno.
Ambientato.. nella mia scuola?! Sì, nella mia scuola.

Ultima ora, bordello, chiaramente.
Due ragazzi vengono interrogati a grammatica e la prof si arrabbia perchè non hanno fatto i compiti.
Uno si alza e dice indicandomi:
'Tu! Tu li hai fatti i compiti?'
'No.'

E si leva un coro di 'AAAAH' 'EEEH' 'IIIIH' 'OOOH' 'UUUUH', insomma un coro di vocali, come per farmi sentire al loro pari.

E ci sono riusciti.

Gli occhi si riempono di lacrime..
NO, NON QUI.
Mi ripeto cercando di farmi forza.

Finalmente quella tortura finisce.
Passo davanti alla prof che mi fa:
'Noemi, che classe che ti è capitata.'
'Già prof, che classe orribile.'

Non so come ho fatto a trattenere le lacrime.

Vado in 2°B con la testa bassa e una smorfia in faccia.
Sguardo perso nel vuoto.

'Oi dolcezza, che è successo?' , interviene Ilaria rompendo quel silenzio.

Gli occhi si gonfiano di lacrime.
Il finto sorriso diventa un'espressione di dolore.
Sento la voce della prof e scappo via da quella classe.

Mi fermo in mezzo al corridoio.
Da sola.
Con il viso affondato nelle mani.
Secondi interminabili, lì da sola.
Realizzo che forse andrà così.

Rimarrò sola, quello è il mio vero destino.
Soffrire.
Vivere nella paura.

Ecco quello che mi aspetta.

I tre secondi più lunghi della mia vita.

Due braccia mi avvolgono.
Ilaria.

'Cucciola, cos'è successo?!'

Non riuscivo a parlare, le lacrime avevano bloccato tutte le vie di comunicazione.
Riuscivo solo a piangere.

Appoggia la testa sulla mia.

'Andrà tutto bene, cos'è successo?'
'Io... io non ce la faccio più.'

Non so ancora con che forza sono riuscita a dire quelle sette parole ma la voce era spezzata dal pianto.

Mi abbraccia più forte, mi sussurra parole di consolazione, arrivano le altre ragazze ma continuo a piangere, non riuscivo a smettere.

'Che ti hanno fatto? Li disintegro. D I S I N T E G R O.'
Ah, Gloria.

Prendo un respiro profondo e mi libero da quell'abbraccio con un sorriso.

'Va tutto bene, sono solo crollata.'
Ho cercato di dirlo con il tono più credibile.
'Ok, se hai bisogno siamo qua.'

Vorrei che fosse stato solo un sogno, ma non era così.
Era successo veramente ed è uno schifo.
Sono sempre la ragazza con il sorriso sulla faccia (vero o falso, non importa), con la battuta sempre pronta, sono quella forte, non posso piangere così.

Ogni tanto mi capita di piangere, ma di solito di Venerdì, Sabato, insomma nel fine settimana.

Questa volta era Mercoledì.

Inizio a crollare, seriamente.