Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Olli_98    06/12/2012    0 recensioni
Questa fan fiction parla di un'amicizia fra cinque ragazzi, cinque pop stars internazionali e due ragazze normali, italiane. Due amiche, unite da quando avevano quattordici anni, grazie a loro si erano incontrate. A loro devono la loro vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2. Hi, London, hi home

- Signorina! Signorina si svegli…- una voce che non riconoscevo mi stava dolcemente scuotendo.
- Uhm? Oh, sì, mi scusi, credo di essermi addormentata…c-che ore sono? Dove siamo? – chiesi mugugnado, abbastanza normale per me: quando mi svegliavo, ogni singola volta, che fosse mattina o sera, avevo una voce totalmente da trans. Per questo alla hostess che mi aveva svegliata scappò una risatina che ignorai
- Sono le sette e venti di sera e siamo a Londra, posso aiut…- non finì la frase che esclamai:- Le sette e venti?! Grazie mille signora! – presi il giubbino e uscì di fretta dall’aereo dirigendomi all’aeroporto dove presi gli unici bagagli che erano rimasti: i miei. Cacciai fuori il cellulare dalla tasca sperando che le chiamate dei miei genitori ci fossero, e non tardarono ad apparire sullo schermo, 3 chiamate perse. Accidenti a me e al mio sonno perenne!
Chiamai rapidamente mamma ma non rispose, Dio che nervi! Iniziai a camminare velocemente per tutto l’aeroporto alla ricerca di un punto informazione che trovai dopo dieci minuti. Riprovai a chiamare mia madre, grazie a Dio questa volta rispose:- Tesoro, dove sei? Ti sto cercando da mezz’ora! – mi esclamò lei tutta spaventata. – Mamma sto bene, non preoccuparti! Te piuttosto stai bene con la pancia? –  - sisi amore, sto bene, non ti preoccupare, dove sei che ti raggiungo? – mi chiese, la sentivo stanca, dal fiatone che aveva mentre parlava. –Sono vicino al centro informazioni, ti aspetto, mi raccomando, non perdere anche Jake perfavore che deve ancora nascere!! - - Tesoro! Sto attenta…aspettami lì, mi raccomando – e riattaccò. Se perdeva anche Jake giuro che non glielo avrei perdonato. Ricordai quando aveva perso Bella…
*flashback* “- Mamma ma dove cavolo sei finita? – le chiesi alquanto arrabbiata al cellulare. Ero in mezzo al nulla con la bicicletta ad aspettare che arrivasse quella disgraziata di mia madre. Che nervoso che avevo, e che rabbia! – Tesoro sto arrivando non preoccuparti! Aspettami lì, lo sai che con i bambini nella pancia con la bici faccio fatica..- si giustificò con la storia di essere incinta, lo faceva sempre quando era in torto. La aspettai per un altro quarto d’ora quando arrivò. Ma perché ero lì? Oh già, l’ecografia! Noi avevamo la sfortuna di aver l’ecografia di un bambino che era nella pancia di mia madre proprio quando la macchina era rotta dal meccanico, quindi eravamo costrette ad andare in bicicletta, mia madre non voleva assolutamente chiamare un taxy dato che sosteneva che chi ha i mezzi per non spendere soldi inutilmente è meglio che li utilizzi. Però avevo sempre detto che a continuare a muoversi in bici mia madre avrebbe perso la bambina, e quel giorno fu così.
Bella. La bimba che doveva nascere l’avremmo dovuta chiamare così, ma morì proprio quel giorno.
Mia madre, vedendomi distrutta per questo “si fece mettere incinta” due anni dopo, da un uomo, molto bravo, io lo consideravo il mio secondo padre da tanto era buono, il mio era morto tre anni fa a causa di un incidente stradale.
Adesso è in gravidanza da sei mesi, sono felicissima. E’ un maschietto da quanto mostravano le continue ecografie.”
- Tesoro! Grazie a Dio ti ho trovata…tutto bene? – mi chiese quasi disperata. – Sisi mamma, io tutto bene, te piuttosto…Jake…tutto a posto? – chiesi allarmata dal suo solito fiatone. – Sisi non preoccuparti, forza andiamo! Devo mostrarti l’appartamento e tutta Londra – e, detto ciò, ci incamminammo verso l’uscita.
Mi si presentò davanti un paesaggio a dir poco fantastico. Lunghe vie, gente che correva, leggeva giornali, guardava in continuazione il proprio Iphone. Quella città mi sarebbe sicuramente piaciuta, e anche ad Adrienne a mio parere.
Ci incamminammo verso una 500 gialla parcheggiata poco distante da lì. – Noto che la macchina bellissima è già arrivata! – esclamai entusiasta. Avevo sempre desiderato una 500, era bellissima, soprattutto gialla.
- Ci avrei scommesso che ti sarebbe piaciuta – mi sorrise entusiasta anche lei.
- Ti sei già abituata al volante che è a sinistra? – chiesi chiudendo lo sportello e mettendomi la cintura. – Diciamo, forza andiamo – mise in moto e dopo una decina di minuti arrivammo ad una villetta con un giardino pieno di alberi e fiori.
- Carina la casa dei vicini, devono essere ricchi sfondati – dissi ignara della mia prossima abitazione
- Tesoro…quella è casa nostra – mi disse dolcemente
- ..AHAHAHAHA mamma smettila, dai andiamo a casa! – dissi ironicamente non pensando minimamente che quella che avevo davanti sarebbe statala nostra nuova casa. – Tesorino, se ti decidessi a scendere dalla macchina magari ci entreremmo anche in casa – mi disse eccitata dalla mia reazione.
Aprì la bocca e spalancai gli occhi. Wow. Quell’enorme villa che per me era meglio di un palazzo era tutto ciò che ho sempre desiderato. Scaricai velocemente i bagagli dal baule e seguì mia madre al cancello d’entrata.
Mi accolse una distesa verde alberata qua e là, c’erano anche dei fiori ed era l’unico quartiere, il mio, che profumava così tanto di verde. Mia mamma mi condusse alla porta d’entrata: una portone tutto bianco, come la villa del resto, con maniglie di ottone. Girò piano la chiave ed entrammo. Accese la luce ed io rimasi senza fiato: mi si presentò davanti un enorme salotto arredato da una televisione enorme, un divano, una credenza infondo alla stanza e dei puff sistemati dappertutto. Sarà stata enorme quella stanza, una cosa gigante, infondo a destra i poteva intravedere la cucina, altrettanto grande. A sinistra c’erano delle scale, enormi anch’esse, che portavano ad un lungo corridoio che aveva quattro stanze: in una c’era un letto matrimoniale, una cabina-armadio e un puff, più grande degli altri del salotto. Sarebbe stata sicuramente la mia stanza quella. Proseguì, di fronte alla mia porta ce n’era un'altra che portava ad un bagno completo di vasca, doccia e tutto ciò che occorreva in un bagno, le altre tre erano camere da letto, una di mia madre, una per Adrienne e l’altra, probabilmente, del mio prossimo fratello.
Scesi le scale dopo aver messo le borse nella mia cabina-armadio e andai incontro a mia madre:- Mamma oddio tu sei…oddio è una cosa meravigliosa! Come hai fatto a trovarla? Ma costerà una fortuna! – dissi entusiasta più che mai.
- Tesoro non preoccuparti, è perfetta giusto per noi, anche per il costo! Magari mi darete una mano te e Adrienne con il lavoro ma nulla di pesante…sei contenta? – chiese felicemente – Dio, non sai quanto! Grazie mamma, davvero -
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Olli_98