Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Louisseyes    06/12/2012    4 recensioni
“Vedo che non sono l’unica ad essere triste, qui!”- esclama una ragazza in inglese avvicinandosi a me.
Dopo poco una risata arriva ovattata alle mie orecchie, proviene dall’interno.
è una risata inconfondibile, la sua.
Potrei benissimo confonderla per un angelo, dal suono della sua risata.
Abbasso lo sguardo di scatto serrando le palpebre per proibire alle lacrime di scendere.
“La ami?”- mi chiede quella ragazza
“Più di quanto credessi.”- sussurro ma so che mi ha sentito....
“....Se potessi ora sarei dentro senza fregarmene di nulla!”-
“Perché? Non puoi?”-
“Senti ma tu i fatti tuoi no?”-
“......Sai, amare è la cosa più bella e più difficile e complicata che l’uomo possa fare.
E’ l’unico sentimento capace di farti andare in pappa il cervello, capace di farti impazzire positivamente. E’ una sensazione indescrivibile, che impari a conoscere solo se la provi davvero, solo se ci sei dentro veramente.
Cioè, dico. Tu sei Harry Styles, non credo ti faccia mettere i piedi in testa da un sentimento così semplice e complicato allo stesso tempo.”-
“Mai come in questo momento vorrei non essere quello che sono.”-
“Davvero rinunceresti al tuo sogno per lei?”-
“Ora come ora, il mio sogno più grande è lei.”-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

E' come se fossero ricoperte di cioccolato bianco.

Capitolo 8

PULA’S POV

“Pula sei in ritardo!- esclama il direttore amministrativo da dietro il bancone appena mi vede arrivare.- Di nuovo!”- finisce sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Fortunatamente ho già indossato la divisa.

“Mi scusi, signor direttore, ma ho avuto un altro imprevisto. Le giuro che non accadrà più.”- affermo mettendomi una mano sul cuore.
“Speriamo!- esclama- Allora stanotte starai dietro al bancone con Chiara. Devi mettere a posto queste carte nell’archivio del computer e devi registrare i clienti degli ultimi due mesi nel computer. Chiara- si scosta per farmi vedere la bionda alle sue spalle che mi guarda in cagnesco. Come ho fatto a non vederla prima?- ..ti farà compagnia al Front-office. Appena arriva qualche richiesta di room-service sapete già cosa dovete fare, no?”- ci chiede ad entrambe.
Annuiamo con veemenza.

“Ok, buon lavoro!”- esclama uscendo dal front-office e raggiungendo gli spogliatoi maschili per cambiarsi.

“Si può sapere dov’eri finita?”- mi chiede Chiara fulminandomi con lo sguardo mentre appoggia il suo sederino sullo sgabello.
Appena ho saputo del bonifico mi è venuto in mente una cosa che volevo fare da tanto tempo e che prima non potevo fare. Ma se le dico quello che ho fatto lei non la smetterà più di implorarmi di averne uno anche lei, voglio che sia una sorpresa quindi non posso dirle nulla.

“Mamma mi aveva chiesto di farle una commissione e non ho potuto dirle di no.”- le mollo la prima balla che mi passa per la testa.
Ma subito me ne pento, lei sa benissimo che ogni volta che mia mamma mi chiede di farle una commissione finiamo per urlarci contro a vicenda.
Infatti mi guarda come a dire ‘i Maya sono più credibili di te’.
“Ho detto mamma? Che sciocchina!- mi batto una mano in fronte per essere più credibile- Volevo dire, papà mi ha mandata a fare una commissione e non ho potuto dire di no.”- le dico.
Lei sembra convincersene.

“Ok, fingerò di crederti. Allora, hai iniziato a riempire qualche scatolone?”- mi chiede con entusiasmo.
Io la guardo accigliata.
“Per il trasferimento!”- si spiega.
“Chiara mancano ancora più di tre settimane al nostro trasferimento a Londra!”- le faccio notare sorridendo.

“Lo so, ma pensavo che forse avessi già impacchettato qualche scatolo.”- mi dice gesticolando.
La guardo bene per studiare la sua espressione e per cercare di capire cos’ha in mente.
Devo dire che è un po’ strana.
Mi soffermo sugli occhi e noto che sono velati di una luce speciale che fa risaltare ancora di più quel verde meraviglioso.
Solo ora capisco tutto.

“Chiara mi devi dire qualcosa??”- le chiedo.
“Zayn mi ha detto che dopo aver finito la scuola posso venire anche io a Londra se voglio. Con voi, con i ONE DIRECTION, nella casa dei ONE DIRECTION.- scoppia improvvisamente entusiasta ed incredula. Sorrido.- Ma ci pensi è un sogno che si avvera, stiamo realizzando i nostri sogni, Pula. Io ancora stento a crederci.”- afferma abbracciandomi forte.
Sento qualche lacrima salire ai miei occhi ma le rimando subito indietro.
Sono così contenta di vederla felice.

“Già, sono molto contenta che tu potrai venire con noi, Chiara. L’ idea di lasciarti qui non mi alletta per niente. Sono molto felice di vederti felice, piccola pervertita.”- le accarezzo i capelli.
Lei ride e scioglie il nostro abbraccio.

“Anche io sono molto felice di vederti sorridere una volta per tutte. Ora almeno non potrai più dubitare sui sogni.”- afferma.
Improvvisamente nella mia testa appaiono una testa riccia incolta, un paio di occhi verdi da paura e un sorriso smagliante che mi fa andare il cuore a mille chilometri l’ora.
Mi rabbuio di colpo.

“Chiara non è cambiato nulla…. Anzi si, è cambiato, non credo più nell’inesistenza dei sogni ma credo ancora nella loro impossibilità.”- spiego.
“Pula ma cosa stai dicendo? Allora quei cinque cretini su sono dei sosia? Non pensi che il fatto di averli conosciuti e di andare a vivere con loro darebbe una svolta alle cose?”- mi chiede.
Ma non mi da il tempo di rispondere che riprende di nuovo.

“Ma se ti riferisci al ballo non ti devi preoccupare. Sono sicura che sconfiggerai le tue paure e penserai una volta per tutte che è quello che vuoi fare davvero nella vita. Invece di stare dietro un bancone d’hotel a servire persone più importanti di te.”- mi dice prendendomi le mani.
Già, il ballo! E’ proprio questo il mio problema.’ Cerco di autoconvincermi inutilmente.

Dopo qualche secondo sentiamo squillare il telefono del room service e Chiara corre a rispondere.

Hotel Excelsior, servizio di room service. Sono Chiara, posso esserle utile?”- chiede al suo interlocutore con il suo tono gentile e cordiale come sempre.
Mentre io inizio a registrare qualche cliente nel computer.
Dopo poco la sento ridere divertita.

Dai Niall dimmi.”- afferma guardandomi sorridente e rossa in viso (?).
Rido anche io cercando di immaginare cosa cavolo stanno combinando.

Un paio di sandwich prosciutto e formaggio e cinque buste di patatine? Ma avete svuotato il frigo lì per chiamare il room service?”- gli chiede Chiara divertita.

Oh, ma sei un pozzo senza fondo Niall.”- afferma.
Penso proprio che tutte quelle patatine e quei sandwich siano per lui.

“Ok, cinque minuti e arrivo!”- esclama mettendo giù. “Indovina chi era!”- mi dice sorridendo.
La guardo ridendo.

“Dai vai, altrimenti va a finire che si mangia le carote di Louis!”- esclamo spingendola oltre le porte a soffietto della sala. Lei ride di gusto mentre io ritorno al mio lavoro.

DOPO 45 MINUTI


Ma dove cavolo è finita Chiara?
E’ arrivata tardi su e Niall per la troppa fame ha mangiato anche lei?
Oppure quell’ insaziabile moretto se l’è chiusa in camera?
Sorrido nel pensare a quello che potrebbe fare Zayn quando ha nel suo raggio visivo la mia migliore amica.
Sono molto felice per lei, ha sempre voluto un ragazzo come Zayn.
Oh, mi correggo.
Ha sempre voluto Zayn.
Ora ce l’ha, ha finalmente trovato l’amore.
O almeno spero sia così.
Poi lei è sempre stata più fortunata di me nell’argomento ‘uomini’.

Io in questa materia ho sempre preso due di picche.
Ma il problema non è che i ragazzi non mi vogliono, anzi.
Attiro solo ragazzi stronzi o impossibili.
E nella maggior parte dei casi ci rimango di merda e ci soffro come un cane.

Nella mia mente le parole di quella ragazza di ieri non vogliono sparire.
Certo, continuo a pensare che quella è, probabilmente, solo una….. ragazza in cerca di denaro e uomini sexy da abbordare per soddisfare i propri interessi, ma il fatto che ci possano essere altre ragazze come lei mi fa andare in bestia.

Poi il mio cuore la pensa in modo inversamente proporzionale al mio cervello.
Più il mio cervello mi dice di allontanarmi per non fare in modo che possa accadere qualcosa di…..impossibile, più il mio cuore mi dice di andare da lui e farlo mio perché lui è la chiave a tutti i miei problemi, perché è quello di cui ho bisogno.
E io non posso che dar ragione al cervello, soprattutto dopo le parole di quella ragazza.
Non posso innamorarmi di lui.
Non devo innamorami di lui.
O lo sono già?

Ma cosa sto pensando, non può essere.
Non posso pensare una cosa del genere.
E’ colpa di Chiara, se lei fosse qui mi distrarrebbe e non penserei cose insensate.
Invece non c’è e quella testa calda del cantante super sexy e romantico non vuole uscire dalla mia testa.
Testa calda o no, ha degli occhi fantastici’ penso. Sorrido.
Oh, Chiara. AIUTO!

“Ehy Pula!”- sento chiamarmi.
Oh, finalmente.

“Ma quanto tempo ci hai messo?”- le chiedo bruscamente.
“Ehy calma, calma!”- esclama mettendo le mani avanti.
Sono stata troppo brusca.
“Scusa, è che ci hai messo troppo.”- le dico.
“Lo so, ma cause di forze maggiori mi hanno trattenuto su.”- spiega alzando le spalle.
La guardo prima torva poi rido scuotendo la testa.

“Era irresistibile.”- afferma con occhi sognanti mordendosi un labbro, le lancio una penna mentre lei scoppia a ridere.

“Chiara- Max sbuca la testa dalla porta a soffietto della sala con il cappello da chef in testa.- potresti venire ad aiutarmi, per favore?”- le chiede.
“Ok, arrivo.”- gli dice alzandosi.
“Ciao Pula.”- mi saluta mentre Chiara lo raggiunge.
Gli sorrido.

Max è il capo cuoco che oggi fa il turno di notte, ha 25 anni ed ha una cotta per  Chiara ma lei non se ne è mai accorta di niente.

“Ah, Pula se c’è qualche richiesta di room- service vai tu per favore?”- mi chiede aprendo la porta al suo fianco.
“Ok, vai pure.”- le sorrido mentre lei sparisce nella sala.

Ogni volta che io e lei abbiamo il turno di notte insieme Max coglie al volo l’occasione per stare un po’ solo con lei.
Ma, nonostante, i suoi 25 anni non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi.
Non gliel’ho mai chiesto ma penso sia perché lei in un certo senso ha sempre preferito uomini più… carini.
No, che Max non sia un bel ragazzo eh?
Ma i suoi occhiali a fondo di bottiglia e i suoi capelli ricci malcurati simili ad una criniera di leone non è che sia molto invitante.
Non  è quel tipo di ragazzo che bada molto all’aspetto come fa Zayn.

Dopo poco quel benedetto telefono squilla di nuovo e io rispondo tranquillamente.

Buonasera, Hotel Excelsior, servizio di room-service. Sono Pula, in cosa posso esserle utile?”- chiedo cordialmente e tranquilla.
Ciao Pula!”- una voce roca risuona dall’altro lato del telefono.

Il respiro si blocca all’istante e il cuore comincia a battermi forte nel petto.
Perché è come se non sentissi questa voce da tantissimo tempo?
Perché mi sta facendo questo effetto?

H-Harry!- balbetto colta di sorpresa, non mi aspettavo per niente che fosse lui –Dimmi!”- gli dico cercando di controllarmi.
Cerco di accumulare ossigeno inspirando silenziosamente perché è come se fossi in apnea.

Vorrei un pacchetto di Haribo. Potresti portarmelo per favore?”- mi chiede con una lentezza estenuante.
Possibile mai che quando parla sembra una moviola? E poi con quella sua voce….. mh….
Oh, Pula! Auto controllo!

Certo! Arrivo subito!”- continuo ad ispirare facendo per mettere giù.

Grazie, piccola!”- ma lui mi spiazza ringraziandomi.
Mi sciolgo come un ghiacciolo al sole.
Ma perché deve sempre complicare tutto?

Pre-ego!”- esclamo balbettando.

Questa volta penso che se ne sia accorto perché lo sento ridacchiare.
Bastardo!
Subito metto giù come se mi stesse prendendo in giro.
In teoria lo è.
Anche in pratica, ma è tremendamente dolce.
Sorrido inebetita dirigendomi verso la sala per provvedere alla soddisfazione del cliente.
Rido per quello che ho appena pensato.

Dopo essermi munita di Pacchetto di Haribo prendo l’ascensore e salgo al piano della suite. 
Davanti alla porta esito un po’ poi premo il pulsante del campanello aspettandomi Harry.
Invece viene ad aprirmi Zayn.

“Oh, ciao Pula!”- mi sorride.
“Ciao Zayn- ricambio- Harry?”- chiedo entrando.
Lui mi sorride malizioso.
Ma perché pensano subito male?
Scuoto la testa sbuffando mentre lui ridacchia.

“Te lo dico solo ad una condizione.”- incrocia le braccia al petto.
“E sarebbe..?”-  lo imito.
“Te lo dico se mi dici che posso stare giù con Chiara.”- afferma.
Rido.

“E c’era bisogno di chiedermi il permesso?- chiedo retoricamente.- Basta che non vi accoppiate sul bancone della reception o sul mio sgabello, sai ci tengo all’igiene.”- affermo con tono finto irritato solo al pensiero.
Lui ride abbracciandomi.

“Grande!! Non ti preoccupare, i banconi non sono molto comodi!- esclama. Rido mentre scioglie l’abbraccio. –Corro subito da lei.”- afferma uscendo dalla porta.
Ma è cretino?
Non ha dimenticato qualcosa?
Lo guardo accigliata.

“Sul terrazzo!”- mi dice sorridendo prima di chiudersi la porta alle spalle.
Scuoto la testa mentre attraverso la cucina per entrare nel salotto raggiungendo la porta della vetrata che dà sul terrazzo.
Ma dove sono gli altri?
Mah!

Piano apro la porta venendo invasa da quella poca brezza marina che mi invade le narici.
Chiudo gli occhi godendomi quel profumo.
Appena li riapro mi accorgo di una figura di spalle, al chiaro di luna, appoggiato al tavolino con le braccia incrociate.
E’ Harry.
Mi avvicino di poco in modo tale da riuscire a vedere il suo volto di profilo.
Nonostante il chiaro di luna riesco a scorgere ogni piccolo contorno del suo viso.
Il suo sguardo è intento a guardare il meraviglioso panorama con attenzione e sorpresa.
I capelli gli accarezzano dolcemente la fronte occupando di poco il suo raggio visivo.
Quanto vorrei accarezzare quei ricci meravigliosi.

“Ehy!”- gli dico dopo aver preso un enorme respiro.
Lui distoglie lo sguardo dal panorama e lo posa su di me.
I suoi occhi si illuminano appena vedono i miei.
Mi sorride illuminando l’intera terrazza.

“Ehy!”- esclama.
Lo affianco appogiandomi anch’io al tavolino alle nostre spalle.
Gli sorrido.

“Ecco a te le tue preziose caramelle!”- esclamo porgendogli il pacchetto.
Lui lo afferra senza smettere di guardarmi.

“Grazie! Senza di loro non posso vivere!”- afferma.
Ridacchio mentre lui apre il pacchetto.
Di colpo il suo sguardo diventa più intenso, velato da un pizzico di dolcezza e di tenerezza.
Le sue labbra si chiudono per poi inumidirsi con la punta della lingua.
Ho una voglia matta di baciarlo ma devo tenere a freno le mie voglie se non voglio complicarmi la vita.
Abbasso lo sguardo imbarazzata mordendomi un labbro. 
Lo sento irrigidirsi.

“Forse è meglio che io scenda.”- affermo voltandomi per ritornare dentro.
Ma mi sento afferrare di colpo per un polso, la pelle si infuoca.

“Aspetta!”- esclama. 
Volto lo sguardo verso l’uomo alle mie spalle e il mio cuore perde un battito.

“Resta qui, con me!”- continua.
Io serro le labbra come a negare il suo invito.
Non posso restare a pochi centimetri da lui.
Il mio cuore e ogni singola parte del mio corpo è troppo sensibile alla sua presenza.
Solo a stargli così vicina, senza nemmeno sfiorarlo, le gambe mi  diventano molli.
Ma lui mi implora con lo sguardo di restare.

“Ok!”- imito con le labbra. Lui mi sorride contento. “Ma solo perché giù, la reception non è vuota e Chiara non è da sola!”- lo avverto sorridendo.
Lui annuisce continuando a sorridermi senza smettere di guardarmi.
Arrossisco lievemente.

Il suo sguardo mi mette in soggezione, mi imbarazza e non poco.
Quindi, porto il mio al panorama alle sue spalle e lo sorpasso raggiungendo la ringhiera.
Lui mi raggiunge.
Restiamo per un po’ ad ammirare il panorama in silenzio.

“Napoli è fantastica!”- esclama meravigliato. “Non credi?”- mi chiede.

“Si, è bellissima. Certo ha qualche lato negativo ma è bella proprio perché ci sono quelle piccole cose che la rendono speciale, naturale, verace….”- cerco di spiegarmi meglio ma lui m’imterrompe.

“Già, da quando sono qui penso che le persone di Napoli, anche se non capisco una sola parola napoletana, siano le persone più naturali e vere che abbia mai conosciuto. Anche se non ti conoscono ti fanno sentire a casa e questa è una bella cosa.- afferma.- Raccontami qualcosa di Napoli.”- mi dice.

“Beh, non c’è nulla da raccontare. Napoli è quello che vedi: mare,-gli indico il panorama- sole, che ora non c’è, e cibo…. Molto cibo”- affermo.
Lui ride.

“E’ vero, il cibo napoletano è il migliore in assoluto!”- osserva.
Gli sorrido.

“Poi ci sono, come hai detto tu, le persone. Certo, a volte sono pervase dai pregiudizi, ma quando ci si mettono ti possono dare anche il cuore.”- affermo voltando lo sguardo verso il suo.
Lui mi guarda intensamente come ad interpretare meglio quello che ho detto.
“Napoli è amata proprio per questo. Per il suo essere naturale senza badare alle formalità. Pensa che una volta – gli dico appoggiandomi di spalle alla ringhiera.- ho chiesto ad una vecchietta che cosa sia il bon-ton e lei mi ha risposto che era una razza canina giapponese!”- affermo. Lui scoppia a ridere.

“Davvero?”- mi chiede continuando a ridere.
Annuisco godendomi il suono della sua risata.

“Loro prendono alla lettera ogni singola cosa che dici o che fai. E fraintendono subito ogni cosa. Tipo la vecchietta di ieri.”- gli faccio capire.
Ride.

“Quella li sembrava indemoniata. Mi fa ancora male la schiena per tutte quelle borsettate.”- questa volta rido io rivivendo la scena.
Lui mi guarda in cagnesco.

“Ora Napoli- ritorno al discorso di prima- è considerata un luogo di pace per i napoletani e per i turisti. Nonostante i suoi lati negativi, le persone non rinunciano al mare e alla tranquillità di questa città.- mi sento un po’ una guida turistica e non so perché.- Guarda lì.- gli indico il lungo mare. – Ci sono persone di ogni età: bambini che giocano sugli scogli o che mangiano zucchero filato; i genitori che li guardano sperando che non si facciano male; i vecchietti che passeggiano ricordando i vecchi tempi; gli adolescenti che si incontrano con i loro amici per divertirsi e formare ricordi che ricorderanno per sempre; e gli innamorati- volta il suo sguardo verso di me perforandomi la pelle centimetro per centimetro ma io faccio finta di niente continuando a parlare. –che si baciano su qualche scoglio lontano dalla terra ferma e vicino al mare sperando di amarsi per sempre.”- finisco.

“Sai, una volta un comico napoletano molto famoso qui, disse che prima il mare di Napoli era una piccola goccia e per contenere tutti questi pensieri è diventato una mare immenso, come un pensiero che non si stanca mai.”- affermo riappogiandomi di nuovo alla ringhiera. Lui continua a guardarmi facendomi arrossire.

“Perché vuoi andare via da Napoli?”- mi chiede imitandomi.

“Perché Napoli è diventata una città dimenticata dal mondo. E’ una città bellissima ma piano piano si sta distruggendo con le sue stesse mani e a me non va di vedere tutti questi pensieri sparire.”- alludo alla citazione di prima. “Questa città mi ricorda troppi momenti negativi ricordandomi quanto ho sofferto e quanto soffro ancora oggi. E poi c’è mia mamma…”- spiego abbassando lo sguardo.

“E’ così terribile?”- mi chiede in un sussurro.

“No!- esclamo secca.- Peggio Harry, peggio.”- affermo. "Non so nemmeno perchè la chiamo ancora mamma!"- esclamo- “Io penso addirittura di odiarla e di desiderare la sua morte.”- sussurro. Con la coda dell’occhio lo vedo spalancare gli occhi.

“Lo so che è tremendamente sbagliato desiderare la morte della persona che ti ha messo al mondo. Ma lei ogni fottuto giorno mi fa pensare di essere un errore.”- le lacrime non resistono e iniziano a rigarmi le guance silenziosamente. “Per lei sono stata un errore, uno sbaglio da non rifare e questo fa soffrire davvero. Io penso di essere stata un peso per lei, per mia sorella e per mio padre. Non sono la conseguenza di un preservativo rotto perché mio padre mi voleva davvero.
Mia mamma non lo so, ma lui mi voleva davvero solo non così presto. Credo.”- tiro su col naso. Lui se ne accorge e mi abbraccia facendomi affondare la testa nel suo petto.  

“Continua a trattarmi come una sconosciuta, come una serva senza mai preoccuparsi di avere dei figli, un marito, un famiglia che hanno bisogno di una mamma. Io non so il significato della parola mamma, non ho idea di cosa significhi questa parola perché non ne ho mai avuta una reale. Mia mamma è il contrario di un fantasma: si vede ma non c’è. perciò desidero che… che…”- la gola viene invasa dai singhiozzi mentre lui mi interrompe accarezzandomi la schiena e i capelli.

“Sssshhh, basta! Basta!”- mi dice con la voce più roca di quanto già abbia. “Basta!”- mi sussurra in un orecchio. Mi culla dolcemente facendomi calmare mentre io inalo il suo profumo rilassandomi.

“Per questo voglio andare via da Napoli, Harry! Non ce la faccio più!”- esclamo alzando lo sguardo verso il suo. Lui mi accarezza dolcemente le guance portandosi via le lacrime.

“Non ti preoccupare, Pula!”- mi dice facendomi riappoggiare la testa sul suo petto. “Ti prometto che non soffrirai più…… dovranno passare sul mio cadavere.”- afferma. Serro le labbra a quest’affermazione.
‘Non fare promesse che non puoi mantenere, Harry’ mi dice qualcuno nella mia mente. 

“Ora ho bisogno di energia.- mi dice scostandomi dolcemente per afferrare il suo pacchetto di caramelle.
Ne afferra una e la mangia. “Ne vuoi un po’?”- mi chiede porgendomi il pacchetto.
Annuisco infilando la mano nel pacchetto e prendendo una bella manciata di caramelle.
Ne restano davvero poche nel pacchettino.
“Ehy!”- protesta lui guardandomi.

“Che c’è?”- chiedo lui retorica.
“Ti sei presa tutte le caramelle!”- afferma protestando come un bambino.
Rido mangiando le caramelle che ho in mano.
Dopo poco le finisco.
Faccio per mettere la mano di nuovo nel pacchetto ma lui lo ritira.

“Dai solo una!”- esclamo allungandomi verso la sua schiena.
“No, ne hai già mangiate abbastanza!”- mi dice spostando il pacchetto da una mano all’altra.
Dopo allunga la mano sinistra verso l’alto in modo tale che io non possa raggiungerla.

“Cavolo Harry, sei alto 1 e 78! Daiii!”- lo imploro.
Lui non demorde.
“Come fai a sapere la mia altezza?”- mi chiede senza muoversi mentre io saltello per arrivare al mio obbiettivo.

“Bello, mi stai sottovalutando come directioner?- gli chiedo fermandomi. – Se vuoi posso dirti anche a che ora sei nato.”- gli dico.
“Davvero?”- mi chiede abbassando il braccio di colpo.
Si, ci è cascato.
Di colpo afferro il pacchetto iniziando a correre per la terrazza.

“Ehy, dove vai? Guarda che ti prendo!”- esclama mentre io scoppio a ridere per la faccia che ha fatto prima.
In realtà so davvero a che ora è nato ma non credevo che potesse arrendersi così presto.
Ma mi sbaglio comunque perché continua a rincorrermi senza fermarsi.

“Immagina, puoi!”- lo prendo in giro continuando a sfuggirgli facendo diverse slalom tra le sedie e le siepi del terrazzo.
“Cavolo! Vieni qui.”- impreca lui.
Continuo a ridere di cuore.
E’ uno spasso.

Senza nemmeno accorgermene mi ritrovo davanti un muro ricoperto di edera fino in cima.
Sono fottuta.

Mi volto cercando di cavarmela ma dopo un millesimo di secondo mi ritrovo spiaccicata al muro e contro il petto del mio cacciatore.
Alzo lo sguardo confusa e mi ritrovo due occhi verdi e una bocca a pochi centimetri di distanza direi più millimetri.
Il mio petto combacia con il suo, il suo battito è accelerato per la corsa e la sua bocca è socchiusa per cercare di respirare meglio.
Le sue mani mi avvolgo le braccia per attutire il colpo.

“Presa!”- sussurra facendo toccare per un istante quelle labbra tanto invitanti.

Lui, accorgendosi della vicinanza, sposta le sue mani dalle sue braccia ma appena nota che mi sto mordendo le labbra si irrigidisce senza muoversi.
I suoi occhi scrutano attentamente i miei.
Faccio per spostarmi di lato ed eliminare quella vicinanza ma la sua mano è più veloce di me e si appoggia alla sinistra del mio viso non lasciandomi via di fuga.

Guardo la sua mano e fisso di nuovo lo sguardo nel suo, impaurita da quello che potrebbe succedere.
Una parte di me non vede l’ora che succeda ma l’altra pensa che è fottutamente sbagliato.
Mentre si inumidisce le labbra con la punta della lingua sposta lentamente la sua mano verso la mia guancia accarezzandola dolcemente.
Inclino la testa di lato come a dirgli di non smettere.

I nostri sguardi continuano ad intrecciarsi tra loro facendoci perdere l’uno nell’altro.
I suoi occhi verdi mi hanno sempre affascinato in una maniera incredibile, e da vicino sono tutt’altra cosa.
Sembra quasi di essere persi in un prato verde immenso, liberi, senza problemi, senza tristezza.
Un prato che ispira felicità e amore da tutti i pori.

Il suo sguardo, in questo momento, mi dice tantissime cose, per questo ho paura.
Non posso ascoltare ciò che hanno da dirmi, potrei soffrirne troppo.
E il mio sguardo lo rende esplicito ai suoi occhi.
Ma lui non si lascia intimidire, continua ad accarezzarmi la guancia cominciando ad avvicinarsi lentamente.
Vorrei muovermi per spostarlo ma il mio corpo non risponde ai comandi che gli manda il cervello.
Sembra quasi che il suo miglior avversario stia prendendo la meglio sul mio corpo cominciando a battermi ininterrottamente nel petto.
Vorrei aprire bocca per dirgli che quello che sta per fare è sbagliato ma riesco ad aprirla solo per respirare meglio, sono a corto di ossigeno.
Passo la punta della lingua sulle labbra inumidendole di poco, sembra quasi che stia per assaggiare un piatto squisito.

Questo è l’effetto che fanno le sue labbra su di me, è come se fossero ricoperte di cioccolato bianco, il mio preferito, quindi irresistibili.
Mi mordo di nuovo il labbro mentre il suo sguardo si vela di una luce a me sconosciuta.
Continua ad avvicinarsi restando a pochi millimetri dalle mie labbra, un sospiro ci distanzia.
Il suo sguardo si alterna dagli occhi alla bocca e viceversa e così anche il mio.
Il mio cuore continua a battere indisturbato, in compagnia a quello del ragazzo che sta per commettere un terribile errore.

Senza aspettare un solo istante in più, le sue labbra sfiorano di poco le mie e le nostre palpebre si chiudono all’unisono.
Le nostre labbra sono finalmente unite in un dolce e casto bacio a stampo e il mio cuore perde un battito.
Sono sospesa in aria, i miei piedi non sono più sul pavimento del terrazzo, la sua mano sulla mia guancia mi sostiene mentre sento lo stomaco fare festa.
Le mie ciglia accarezzano le sue mentre lui non si muove di un centimetro.
Finalmente le mie mani rispondono ai comandi del cervello e si muovono appoggiandosi sul suo petto come a respingerlo. Ma lì si fermano, si bloccano di nuovo senza muoversi.

Harry si stacca un istante dalle mie labbra restando comunque a pochi millimetri dal mio viso.
Come a farmi reagire.
Ma io non mi muovo, resto immobile desiderando un tocco più approfondito.

E lui realizza il mio desiderio facendo toccare di nuovo le nostre labbra.
La sua mano destra si posa sul mio fianco mentre la sinistra si sposta delicatamente sulla nuca continuando a massaggiarmi la guancia con il pollice.

Le nostre bocche iniziano a muoversi all’unisono facendo scoppiare nel mio stomaco un raduno di miliardi di farfalle.
La sua lingua percorre il perimetro delle mie labbra chiedendomi il permesso.
Glielo do senza perdere alcun istante, schiudo le labbra mentre le nostre lingue finalmente si incontrano per danzare insieme.
Porto le braccia dal petto alla sua nuca aggrappandomi al suo collo mettendo da parte le proteste del cervello e seguendo i battiti del mio cuore.

Ormai è deciso, a me piace Harry ed è tremendamente sbagliato.




 

Angolo autrice:

Buongiorno, finalmente sono riuscita a finire il capitolo e ad aggiornare.

Mi dispiace moltissimo per non aver aggiornato prima ma il capitolo non era pronto e non ho avuto per niente tempo.
Ma ora penso che avrò più tempo perché la mia scuola è occupata fino al 21 poi ci sono le feste di natale, praticamente io vado direttamente a gennaio a scuola….

Però c’è un altro problema.
Se nessuno recencisce che continuo a fare??
Io scrivo per me stessa, perché è un bisogno personale ma mi piacerebbe davvero ricevere più di un parere.

Qui l’unica a considerarmi davvero è quella santa di Hope_Happy!!! 

Poi se le visite sono tante e nessuno recensisce vuol dire che ho sbagliato qualcosa, e vorrei davvero sapere cosa….
Quindi 
RECENSITEEEEEEEEEEEE…..


Comunque andiamo oltre…. Come sopra accennato, Hope_Happy è la mia unica salvezza, se non ci fosse lei io non starei più qui ad aggiornare. Grazie bellissima, anche per il banner (che è venuto uno schifo per altro :D)…..
Grazie a chi segue, preferisce, ricorda o visualizza la storia….. per favore
RECENSITE… ve lo chiedo in ginocchio!

Ok, ora vado….. :D

Grazie mille  per aver letto
hllzn4ever



x 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Louisseyes