Capitolo terzo, Took a deep breath in the mirror.
 
Ellen pov.
 
Liam camminava accanto a me, pensieroso come non mai, volgendo il viso verso l’alto.
“A che cosa pensi?” chiesi sorridente.
“Mmmm, nulla” mi guardò per un tempo interminabile, poi si rigirò e sospirò.
Arrivammo a mensa e cercammo il nostro tavolo di sempre.
“Heilà” mi salutò sorridente Amy.
“Ciaaaaao” le risposi sorridente, anche io. In quel momento arrivarono Jawaad e Allie e dall’altro lato scorsi Cher ed Harry.
“Allie, non hai qualcosa da dire a tutti?” disse Amy con l’aria di una che la sapeva lunga.
“Si, si, aspettiamo Harry e Cher” disse sorridente più di com’era di solito.
Harry arrivò, e si posizionò accanto a lei. Si guardarono.
“Lo diciamo insieme?” chiese lui guardandola dolcemente negli occhi.
Lei annuì timidamente.
“Al mio tre” disse lui, mentre con le dita, contava.
“Stiamo insieme” dissero all’unisono.
“Sono felicissima per voi! Davvero” urlai in preda alla gioia. Notai che Liam non c’era e mi faceva segno di raggiungerlo dall’altra parte della sala. Arrivai e lui guardò in basso.
“Ellen, volevo chiederti, tra quindici giorni c’è il ballo. Vorresti andarci con me?” mi chiese, timido più che mai.
“Aspettavo da tanto, questa richiesta” e così facendo lo abbracciai forte, come se avessi paura che potesse scappare.
 
Allie pov.
 
Si, Harry era finalmente mio. Il mio amore per lui è sempre stato strano, inimmaginabile.
 
Flashback
 
Stavamo cenando, mi aveva portata in un ristorante bellissimo, ma anche se fosse stato orrendo, non mi sarei preoccupata. Mi bastava la sua presenza, e tutto sarebbe andato bene.
Ad un certo punto, Harry si alzò, indicandomi di seguirlo. Feci ciò che mi diceva e ci trovammo in un giardino, con mille siepi e mille piante di rose rosse. Una fontana era piazzata al centro e delle luminarie illuminavano il tutto rendendolo un posto magico.
“Hei” disse Harry, guardandomi. “Volevo dirti che ti amo, che ti ho sempre amata per come sei”.
“Oh, anche io” e così dicendo le lacrime mi appannarono la vista. Lo abbracciai forte e lui, con leggerezza, mi alzò il viso, posizionandolo sulla stessa traiettoria del suo.
“Ti amo” sussurrò prima di poggiare le sue labbra sulle mie e di creare un vortice di emozioni al centro del mio cuore.
Le nostre labbra si muovevano in sincrono, eravamo come fatti l’uno per l’altra. Smise e mi guardò negli occhi, una lacrima scese dai suoi occhi smeraldo. Mi prese la mano, e lì capii. Ero sua, e non sarei mai voluta stare con nessun altro.
 
Cher pov.
 
Allie sembrava sovrappensiero, si sfiorava le labbra e sorrideva tra sé e sé, decisi di toglierla dalle sue fantasie e di metterla al corrente di ciò che mi stava accadendo.
“Allie, devo dirti una cosa” la guardai, trepidante.
“Ah, dimmi” mi sorride, incitandomi.
“Jawaad mi ha chiesto di uscire venerdì” le mani mi tremavano.
Mi abbracciò, lei poteva capirmi.
Ed eccolo lì, parli del diavolo e spuntano le corna. Zayn era appoggiato con la schiena al mio armadietto, aspettava qualcuno.
“Heilà” sorrisi.
“Heilà, Allie, puoi lasciarci un attimo soli?” rise tra sé e sé.
“Mi dileguo!” esclamò Allie e così facendo si dileguò davvero.
“Allora, Malik, chi stavi aspettando?” gli chiesi fingendomi gelosa.
“Ah, nessuno” fece quel sorriso sghembo a cui non potevo resistere.
“No, devi dirmelo ora!” incrociai le braccia facendo un finto broncio.
“Va bene, stavo aspettando una ragazza” disse, e così il broncio diventò reale.
“Ah, vabbene, allora me ne vado, Ciao” feci per andarmene ma due mani mi cinsero i fianchi e qualcuno mi baciò la guancia.
“Sciocca, se tu la ragazza che stavo aspettando” mi girai e guardai i suoi occhi color cioccolato, oscurando la ragione e ascoltando ciò che il mio cuore mi sussurrava da tempo.