Day 5:
Carols
Lo si capiva
dall’atmosfera, che il Natale era sempre più
vicino.
Le luci per strada
erano sempre più numerose.
La frenesia per le
compere imperversava in tutti i negozi.
Le folle, sempre più
numerose, si accalcavano intorno alle povere cassiere.
E loro erano lì, tra la
folla, ad ascoltare quei canti di Natale armonizzati da un coro
improvvisato,
composto da semplici parrocchiani.
Non erano religiosi, ma
amavano quell’atmosfera così calda, fatta di amore
incondizionato per il
prossimo.
Sebastian rivolse uno
sguardo verso Kurt e gli strinse la mano, lasciando che le loro dita,
seppur di
nascosto, si intrecciassero in un gesto spontaneo.
“Mi piace stare qui.
Abbiamo fatto bene a scendere”
Kurt alzò lo sguardo,
mostrando un sorriso che sapeva più di beffa che di altro.
“Io te l’avevo
detto
che ci saremmo divertiti” Disse, torturando le dita del suo
ragazzo con le sue.
“Già, hai
ragione
principessa, come sempre…” Rispose Smythe
“E sai cosa rimpiango?” Chiese poi,
spiazzando Kurt che subito gli rivolse un altro sguardo, questa volta
dubbioso,
“Il non poterti baciare qui, in mezzo ad una strada di
Lima.”
Kurt abbassò lo
sguardo, ma sentì le dita di Sebastian raccogliergli il
mento e vide la sua
bocca avvicinarsi.
Il suo cuore perse un
battito.
Non poteva baciarlo,
non lì, non in mezzo alla folla.
Le labbra di Sebastian
lo sfiorarono, gli sfiorarono la guancia e affondarono in essa,
producendo uno
schiocco rumoroso,
dal suono non
fastidioso, ma dolce.
“Non metterti a
piangere, principessa” Commentò vedendo gli occhi
lucidi di Kurt ,“Ti bacerò
come si deve a casa, non temere” Continuò,
stringendogli sempre di più la mano
e voltandosi di nuovo verso i parrocchiani che non avevano smesso per
un attimo
di cantare.
Sarebbe stata una
serata memorabile, se lo sentiva.