Heeey, probabilmente chi segue questa storia si sta chiedendo perché io abbia aggiornato dato che era da parecchi mesi che non lo facevo, immagino che non vi ricordiate nemmeno di cosa parla questa storia e vi capisco, sono stata un’emerita imbecille a non continuarla, ma adesso che stanno arrivando le vacanze di natale ed ho più tempo libero ho voluto aggiornare, il capitolo fa un po’ vomitare, ma spero che apprezziate lo stesso, buona lettura.

 

 

Dopo quello che sembrava un'infinità di tempo la campanella dell'ultima ora suonò e così me ne uscì di corsa dalla classe per andare a mangiare al bar che si trovava vicino all'orfanotrofio, almeno non avrei dovuto subirmi le schifezze che Dominique ci rifilava ogni santissimo giorno.

Louis ed Harry finivano scuola un'ora dopo di me, così sono costretta a mangiare senza la loro chiassosa compagnia.

Arrivai al bar con lo stomaco che mi si stava contorcendo per la fame, andai a sedermi al solito tavolo dove la cameriera più dolce che esista si stava già recando per portarmi il menù, che ormai conoscevo nei minimi dettagli.

 

 

flashback

"aprii la porta del bar e subito quell'aroma di brioches mi invase, presi posto a sedere e subito mi immersi nella letture del menù, una ragazza che non avevo mai visto prima, probabilmente una nuova cameriera del locale, si avvicinò al tavolo chiedendomi se fossi pronta per ordinare, ordinai talmente tante cose che sarebbero bastate per un intero regimento, ma poco importava.

All'improvviso sentì qualcosa di bollente rovesciarsi sulla mia schiena, mi alzai di colpo ma così facendo causai un disastro maggiore: la cameriera stava facendo passare il vassoio sopra la mia testa così da poterlo appoggiare sul tavolo, ma alzandomi urtai la sua mano e così tutte le pietanze presenti sul vassoio me le ritrovai in testa.

Charlie, così si chiama la cameriera, prese un tovagliolo e cercò di ripulirmi al meglio, ma non riuscì nella sua impresa, dato che dopo la sua ‘ripulita’ sembravo un clown, poiché il mascara era colato fino alle guance e sembrava che mi avessero preso a pugni per colpa della matita nera che si era sparsa tutt’intorno agi occhi."

 

iniziai a ridere ricordando il nostro incontro, ma smisi subito perchè qualcuno avrebbe potuto prendermi per pazza osservandomi. 

Quel giorno nel locale c’era poca gente, così Charlie mi fece compagnia mentre mangiavo la deliziosa pasta che il cuoco del locale mi aveva preparato.

Charlie era molto chiacchierona, al contrario di me, era sempre piacevole stare in sua compagnia, soprattutto perché non si creavano mai quei silenzi imbarazzanti che nessuno sapeva come colmare. 

Mentre mangiavo Charlie parlava del suo ex ragazzo, mi sentivo sempre a disagio a parlare di ragazzi, io non ne avevo mai avuto uno, non ho mai ricevuto particolari attenzioni dai ragazzi e soprattutto non ho mai ricevuto amore da uno di questi, improvvisamente Charlie mi riportò alla realtà chiedendomi che ne pensassi e come al solito dissi che si meritava qualcuno migliore di lui, qualcuno che dopo un anno e mezzo di fidanzamento non ti rimpiazza con la prima persona che passa per strada, perché lui aveva fatto questo, l’ha sostituita con una ragazza che non vale nemmeno la metà della mia amica, eppure lei continuava a pensare a lui, ma deve dimenticarlo, come ho fatto io con la mia maniacale ossessione per Harry, o almeno penso di averlo dimenticato, lo spero.