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Autore: starmoon    06/12/2012    1 recensioni
Correre era la mia unica speranza…
-stai più attenta
un volto incappucciato…
una luce abbagliante e una strana ragazza
- dove diamine mi trovo??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NUOVE CONSAPEVOLEZZE

 

 

 

Dafne era in cucina, poggiata sull'isolotto, una tazza di thè fumante, il padre entro nella stanza.

- sei già in piedi?

- non riuscivo a dormire quindi…- la ragazza si morse il labbro, c'erano tante cose che voleva chiedergli.

- papà…l'altro giorno i miei ricordi si erano fatti confusi, non riesco a capire come possa succedere- Il padre si avvicinò alla figlia, le sorrise teneramente.

- sei identica a tua madre…lei era come dire…- fece una breve pausa- quello che ho da dirti ti sembrerà assurdo, sai in quel mondo esistono tante specie, ti spiego meglio- il padre si allontanò alzò le braccia e prese qualcosa dalla mensola, era una scatola. 

- aprila

Dafne la osservò attentamente, aveva paura di aprirla, paura della verità. 

- la portava sempre con se, ti aiuterà a controllare i tuoi poteri- L'uomo uscii dalla stanza lasciando Dafne sola con un medaglione e forma di goccia d'acqua.

 

 

Layla si svegliò, più leggera rispetto la sera prima, si rese conto di essere sola nella stanza. Si avvicinò alla porta, non sentiva più nulla, uscii senza pensarci alla ricerca di qualcuno. 

Girò per le varie stanze della nave. 

- cosa ci fai qui?- La voce di Eric era leggera, quasi a non voler parlare.

- come cosa ci faccio tu… - si guardò in torno, tutti erano li, seduti su un enorme tavolo a fare colazione

- LAYLA- una voce piccola e piccante, due braccia intorno al collo della ragazza. 

- Alan- Layla ricevette uno sguardo di riproverò dal capitano che le fece segno di voler parlare con lei. Si allontanarono di poco. 

- credevo che fossi scappata 

- sei scemo o cosa, ho promesso a tuo fratello che sarei tornata

- Layla, io devo riportarlo a casa… anche se sono un esiliato tengo alla vita di mio fratello 

- lo capisco e non posso impedirlo. 

- se ci sarai tu per lui sarà ancora più difficile- Eric aveva ragione ed Layla lo capiva perfettamente.

- parlerò io con lui- Eric sgranò gli occhi.

 

 

 

Dafne entrò a scuola, l'entrata principale era enorme, in quell'istante si ricordò di quando aveva conosciuto Layla. 

Flashback 

Dafne se ne stava seduta sul cortile della scuola, il prato tagliato e verde, dava una sensazione di freschezza rigenerante. Si accorse che tutti i ragazzi si diressero verso l'entrata della scuola,si alzò pigramente, tra la folla notò una ragazza, portava i capelli lunghi legati ad una coda, erano di un color castano chiaro, nei suoi occhi c'era lo smarrimento, guardava ovunque non capendo dove andare. Si avvicinò a lei. 

- sei nuova?- la ragazza la fissava incredula e poi annuii

- già questa scuola è troppo grande- la ragazza aveva un aria apatica, quasi ad annoiarsi, poi si girò sorridendo per ringraziare, aveva un sorriso stupendo, da togliere il fiato, qualcosa che vedi raramente, perché era sincero. Si incamminò insieme a lei. " fu quel sorriso che mi fece capire che tu saresti stata un amica meravigliosa" 

fine flashback 

 

-Dafne aspettami- una voce la distrasse dai suoi pensieri, la sua migliore amica era li davanti a lei che la richiamava.

- questi giorni sei sparita, sai che odio quando fai così..soprattutto ora che…

- tranquilla lei tornerà a casa- si sistemò meglio lo zaino osservando in lontananza Jason che parlava con dei suoi amici, improvvisamente un sorriso apparse sul suo volto e una consapevolezza si fece spazio in lei, smise di sorridere capendo quello che stava succedendo in lei. Jason dal canto suo si accorse dello sguardo della  ragazza su di lui, ma venne distratto dalla voce dell'amico che lo richiamava. 

 

 

Layla si avvicinò ad Alan

- possiamo parlare?- lui notò lo sguardo poco rassicurante della ragazza, annuii solamente seguendola

- cosa volevi dirmi?

- Alan sai perché io sono qui e qual'è il mio scopo giusto?

- devi tornare a casa

- esatto… presto ci dovremo separare e vorrei che non ti accadesse niente quindi…- fece un breve pausa - dovresti tornare a casa- quelle parole le facevano male e sapeva che lo stesso dolore lo stesse provando lui.

- NO non puoi dirmi questo non è giusto- lui le diede una spinta, era furioso, ma allo stesso tempo triste. Piangeva, mentre con i piccoli pugni colpiva Layla, che se ne stava immobile, non si difendeva, voleva lasciarlo sfogare. Il quell'istante si avvicinò Eric, fissò la scena incredulo, non credeva che avrebbe avuto una reazione simile, sapeva che era capriccioso, ma non così tanto. 

- io voglio stare con te, perché tu sei l'unica che mi da ascolto- quelle parole dette tra le lacrime ferirono immensamente il biondo, che senza accorgersene si era avvicinato ancora. Prese il fratello dal braccio allontanandolo da Layla. 

- così non vuoi tornare con le buone, non mi restano che le cattive- lo trascinò verso la cabina che gli aveva affidato come stanza.

- rimarrai qui tutto il giorno, sta sera ti farò lasciare la cena, salperemo verso casa oggi stesso…davvero non ci arrivi Alan? lei lo sta facendo per te, il suo cammino non è facile, credi che il consiglio resterà con le mani in mano, se le stai vicino dovrebbe preoccuparsi anche di te, saresti il bersaglio più facile- Chiuse la porta appoggiandosi ad essa, era stato duro, ma voleva che lui capisse. 

- mi dispiace di avervi dato così tanti problemi- Layla era arrivata in quel momento.

- è colpa mia! me ne sono andato via senza pensarci

- perché l'hai fatto?- il suo tono non era accusatorio, anzi forse solo curioso. 

- volevo esplorare il mondo… sai la vita di un principe non è bella se non puoi stare con la persona che ami- semplici parole, che stranamente fanno un certo effetto su Layla.

- sei innamorato?- lui la guardò, per un attimo esitò a rispondere, se prima ne era sicura, adesso le sue certezze erano crollate. 

- credo- si stupii lui stesso della sincerità di quelle parole, con lei lo era stato fin dall'inizio, non le nascose che voleva rapirla, ne che voleva divertirsi con lei e nemmeno i suoi sentimenti. Con lei era tutto più naturale. 

- sei un tipo strano- Lei si voltò, un sorriso a circondarle il volto, ne era felice, non se lo spiegava, ma sentiva di essere sollevata, quando le cose sono incerte sono sempre le prime a cedere. E lei lo sapeva bene.

 

 

Noel era nella sua camera, osservava il suo ciondolo, quello che aveva portato qui Layla. E di nuovo fu presa dai ricordi, ricordi che facevano male. 

 

Solitamente il mondo di Eutopia è un luogo meraviglioso, con paesaggi bellissimi, ma a ciò si contrappongono i luoghi demoniaci. Il regno di Aria si era trasformato in un cimitero vivente, la gente usciva poco e quella volta che accadeva lo faceva per andarsene. Da quando Mel aveva preso il trono le cose erano diventate irreparabili. Il castello aveva perso il suo splendore, il giardino era abbonato con alberi morti, l'odore di putrefazione era così forte che nessun umano avrebbe osato metterci piede. Ma per una donna assettata di potere come lei questo non aveva nessun problema. I suoi capelli biondi e gli occhi scuri, indicavano quanto realmente fossero diverse le sue principesse, ciò era anche naturale considerando il fatto che erano figlie di madri diverse. Inizialmente al trono doveva esserci lei, prima che suo padre decidesse di ripudiare la madre per sposare l'altra moglie. Si credeva che fosse per invidia, gelosia, che la principessa Melody avesse iniziato una guerra, ma ben presto capirono che c'era altro dietro di ciò, Mel era una persona ragionevole e composta, una cosa insolita per una assassina senza scrupoli. 

Se ne stava seduta sul suo trono, quando uno dei suoi demoni richiamati si inginocchiò a lei chiedendo udienza. 

- cosa vuoi?- i suoi occhi freddi, gelavano anche il sole arido del deserto.

- vostra sorella si trova sulla nave del principe Eric

- capisco…che mi dite di quella ragazza?

- ci è stato ordinato di non toccarla

- quindi è protetta dai demoni

- è la nipote del Grande Demone- la ragazza si alzò di scatto dal suo trono.

- cosa hai detto?

- la figlia di Gerard Black vostra maestà

- come mai ne sei così preoccupata Mel? - un ragazzo, dal volto nell'ombra, le domandò. 

- Joker dovevi informarmi che la tua famiglia era venuta a farti visita- la donna parlò con sarcasmo in modo da ferirlo. Lui si avvicinò, uscendo dall'ombra e scoprendo il suo volto, identico a quello di Jason.

- allora per cosa mi avevi chiamato?

- inizialmente volevo semplicemente che mi portassi la testa della mia adorata sorellina- si avvinghiò a lui con fare adulatorio - ma adesso voglio che mi porti la tua nuova sorellina- il ragazzo fissava avanti a se, nel suo sguardo una scintilla di odio, per la donna che aveva davanti, per il mondo intero e soprattutto per la famiglia che l'aveva abbandonato. 

 

 

avril lavigne innocence

Jason era seduto al suo posto, tra pochi minuti la scuola sarebbe finita, si avvicinò a lui una ragazza, la riconosce solo dopo, era la sua ragazza, si era addirittura dimenticato il nome. 

- sei sparito

- senti credo che sia meglio finirla

- come scusa?

- non c'è niente fra noi due

- è per via di quella ragazzina vero?

Lui sorrise, forse senza che se ne accorgesse le aveva dato ragione. La campanella suonò, scese le scale lentamente, si accorse  che lei era proprio la sotto, tra la folla che tentava di uscire, e tra tutte quelle persone lei era riuscita a notarlo, Jason le sorrise, lei si fermò senza rendersene conto, lui scese le scale, passarono minuti infiniti, poi rimasero soli, continuando a guardarsi negli occhi. 

- ti accompagno a casa?- Jason fu il primo a rompere quel silenzio che si era formato. 

- ok 

 

 

Layla bussò alla porta della stanza si Alan, non ottenne nessuna risposta.

- Alan so che sei arrabbiato con me, ma non puoi startene veramente li per tutto il giorno… Alan- si accorse che la porta era aperta, la aprii con un bruttissimo presentimento. 

-ALAN- quando non vide il volto del piccolo ragazzino biondo, incominciò a correre per le lunghe vie di quella nave, corridoio immensi, fino ad arrivare alla stanza più lontana, la aprii senza indugi. Eric era mezzo nudo, probabilmente si era appena fatto il bagno, a coprirlo solo un asciugamano. Layla divenne rossa, non lo guardò in volto, ma si limito a ispirare profondamente. 

- Alan..- il respiro ancora affaticato per la corsa - non c'è- Eric sgranò gli occhi, come lei era preoccupato e spaventato. 














angolo autrice.
Salveee...scusate tanto l'attesa, ma pultroppo il capitolo che avevo scritto in precedenza per un inconveniente è andato perso, quindi lo dovuto riscrivere, anche per questo è un pò più corto del previsto, ma mi rifarò nel prossimo. Volevo anche ringraziare di cuore Ahlia che mi segue sempre grazie di cuore :) e mi scuso di non aver risposto al commento, ma ultimamente ho davvero poco tempo. Alla prossima.

  
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