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Autore: harryiotiamo    06/12/2012    1 recensioni
Le sue labbra, inizialmente incerte, si posarono sulle mie. Erano calde e incredibilmente morbide. E quel sapore, allo schiudersi delle nostre labbra, non bruciava più i miei polmoni ma era come il miele che scende giù regalando una sensazione di un caldo benefico.
Mi fece sedere sul bordo del tavolo e divaricai le gambe per far aderire in nostri corpi. Tirandomi leggermente per i capelli fece andare la mia testa all'indietro in modo da avere tutta la supericie del mio collo a disposizione. Iniziò a sfiorare con le labbra dall'incavo sotto il mento alla spalla. Su e giù.. su e giù. Poi riprese a baciarmi. Mentre le nostre lingue danzavano e il suo profumo mi dava alla testa, con le mani scese fino alle mie cosce, le prese e fece in modo che mi avvinghiassi al suo bacino.
Qui non ci sono One Direction famosi e ragazzine fortunate che hanno una storia con uno di loro.
qui ci sono io e cinque "bad boys"...
Genere: Erotico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si sentiva in colpa e non avevo idea di come riuscire a sollevarlo da quest'idea così sbagliata...

7:

li trovai entrambi accoccolati sul letto con Polly che piangeva sulla sua spalla.

Ho sempre pensato che fossero fatti l'uno per l'altra, ma ancora nessuno dei due se ne è accorto.

Andai giù e accesi la TV. I telegiornali parlavano della stessa cosa: “ragazzo di diciassette anni trovato morto nella sua casa dalla madre. Accanto al corpo una lettera in cui diceva di voler morire perchè la ragazza che ama lo ha respinto ancora.” Quando mostrarono la foto rimasi senza fiato: Chuck!

Cacciai un urlo.

- che succede?! Ele tutto ok? - Marco si era catapultato giù dalle scale.

- è...è....è.... cazzo! È morto! - lacrime, di non so quale sentimento, iniziarono a scendere e a rigarmi gli occhi.

Marco mi guardava, incredulo.

- Lele! Ma perchè piangi? - Polly mi aveva abbracciata.

- io non lo so... - restituii l'abbraccio.

- sei sicura che sia lui? - la sua voce tremava.

- sì. - cambiai canale e un altro telegiornale mostrava la foto dell'annuario.

- è davvero lui... - si passò una mano tra i capelli neri corvini, poi prese il telefono dalla tasca dei pantaloni.

- che fai? - gli chiesi.

- intanto chiamo la famiglia di Chuck e poi avviso Zayn e gli dico di venire.- a quelle parole strabuzzai gli occhi. Non perchè Zayn avrebbe rimesso piede in casa ma per la tranquillità di Marco.

- non lo fare. Avete litigato. Io botte in casa mia non le voglio e in più... Beh Zayn da i brividi sia a me che a Polly.. - finita la frase Polly si sporse oltre la mia spalla e guardò Marco.

- è vero... a me il pakistano mi raggela le ossa... - mi girai verso Polly e la guardai.

- come.. come l'hai chiamato? - ero stupita...

- ehi... anch'io sto prendendo confidenza! - mi fece uno dei suo sorrisoni.

- hahahahaha! Bene! Basta saperlo! - contaccambiai il suo sorriso e contagiammo anche Marco...

Riprendemmo le attività e non mi stupii quando il campannello di casa suonò e apparve un Malik sorridente e pieno di buste.

Lo guardai accigliata.

- hai fatto shopping? - disse Polly sogghignando.

Malik la guardò un po' perplesso.

- no... vi ho fatto dei regali... - mi sorrise, ma evidentemente notò il mio sguardo assasino e il suo sorriso scomparve.

- non compri la nostra amicizia così.. TE LA DEVI GUADAGNARE! - e gli sorrisi. Non dovevo essere troppo dura. L'avevo promesso a quello stupido Marco.

- oh.. ok... ti avevo comprato i biglietti per la “Fieracavalli di Verona” che mi sono costati un casino visto che siamo lontanissimi... ma se non li vuoi li rivendo... no problem... - mi sorrise malizioso.

Da seduta quale ero scattai in piedi e gli corsi incontro abbracciandolo.

- davvero?! E quanti sono? - mi allontanai solo con la testa da lui per guardarlo negl'occhi.

“troppo entusiasmo V... Calmati.” così mi allontanai e attesi.

- quattro, ovviamente. Pensavo di fare una cosa tutti insieme e.. beh ovviamente se mi volete... - guardò in basso e mi fece una tenerezza indescrivibile.

Guardai Marco e Polly e in un batter d'occhio ebbi la risposta.

- sei il benvenuto nel nostro gruppo! Ti avverto.. la fanatica sono io.. - e gli alzai appena il viso, visto che era più altro di me, per far combaciare i nostri sguardi.

- beh.. vorrà dire che avrai molto da spiegarmi... - scoppiammo tutti in una sonora risata.

Arrivò la sera. Domani avremmo avuto tutto il giorno carico di prove.

Mangiammo e filammo a letto. Polly cedette la camera a Marco e Zayn andò sul divano-letto.

Feci sonni agitati e così dormii due ore. Poi presi a vagare per casa.

Normalmente dormo con un top e pantaloncini corti anche in pieno inverno.

Mi ero dimenticata, però, che avevo un ospite che non sapeva del mio segreto...

Arrivai in cucina e lo trovai lì. Sveglio. Che beveva un bicchiere di latte. Quando mi resi conto di tutto era già troppo tardi. Lo vidi spalancare gli occhi e io m'irrigidii immediatamente.

“no no no e ancora no... Non va bene così... adessò non mi vorrà più vedere e gli farò schifo... e ogni probabilità di mettermi con lui... MA CHE DICO?! V! RIPRENDITI! ORA!” il problema era che non riuscivo a muovermi.

Zayn si era alzato ed era venuto verso di me.

- chi ti ha fatto quello? - percorreva, con gli occhi, la parte sfregiata del mio corpo. Una cicatrice che andava da sotto il seno destro, tagliava la mia pancia in diagonale per finire sul fianco sinistro e finire dentro i pantaloncini fino ad un primo quarto di coscia.

Con un dito percorsi quello schifo.

- Chuck... Il ragazzo che si è suicidato.. è su tutti i giornali... - non smetteva di guardarmi.

- come ha potuto farti una cosa simile? - posò il suo sguardo su di me.

- non lo so... fatto sta che l'ha fatto... - decisi che i miei piedi nudi erano un buon oggetto di osservazione.

- è un bastardo... - si avvicinò ancora un po' a me. Io non mi mossi.

- ti faccio schifo vero? Fa schifo tutto questo... ecco perchè ti ho fermato quando stavi per entrare nella maglietta... normalmente non mi avrebbe dato fastidio ma... non volevo che tu lo scoprissi ecco... - guardavo ancora in basso.

- come fa a farmi schifo? No! Dovresti farmi schifo tu di normale e invece.. guarda un po'.. mi piaci..- gli puntai i miei occhi addosso. Incredula, lasciavo che quelle parole creassero farfalle nel mio stomaco e mi lasciassero sciogliere.

Ero così presa da quelle due parole che non mi accorsi subito che Malik, con molta cautela, aveva iniziato a percorrere, con un dito, il percorso della cicatrice.

Quando me ne accorsi era già al bordo dei pantaloni.

- finisce qui? - mi chiese con cautela, guradandomi per vedere la mia reazione.

Perchè mentire.. Ormai potevo dirgli tutto, non avrebbe fatto differenza.

- magari.. - risposi sospirando.

Abbassai i pantaloncini, facendoli arrivare appena dopo la fine dello sfregio, rimanendo in mutande.

Al contrario mio, Malik arrossì vistosamente, e ciò mi fece sorridere.

Continuò il percorso con le dita, procurandomi dei brividi in tutto il corpo.

- chi altro sa di questo.. - continuava a guardarmi negl'occhi. Era preoccupato.

- Polly, Marco, Io, Chuck e.. Tu.. adesso.. - gli sorrisi cercando di sembrare il meno triste possibile.

- e come hai fatto a sopravvivere.. un taglio del genere.... - ma si arrestò.

- non preoccuparti.. non mi da noia questa tua curiosità..- gli sorrisi.

Il pakistano contraccambiò.

- Marco.. Marco mi ha salvata e visto che eravamo compatibili.. insomma adesso un po' del suo sangue circola nelle mie vene.. buffo no? Lui dopo se ne va e io rimango a cambattere da sola i miei incubi... ma adesso è tornato.. - con gesto involontario, Malik mi asciugò una lacrima e poi passò il suo pollice sulle mie labbra.

- ti piace ancora? - mi guardava sempre con la stessa espressione preoccupata, come se misurasse le parole, per non ferirmi.

- diciamo che un'altra persona si sta facendo spazio nella mia vita.. - gli sorrisi sperando che capisse con quelle parole... non sarei riuscita a fare di meglio.

- deve essere fortunata.. questa persona.. e ora dov'è? - mi sorrise. Avevo capito che lo faceva solo per avere una conferma.

- prova ad indovinare... - gli feci un sorriso malizioso.

- vediamo.. mmmh.. raccontami un po' che ne pensi.. di questa persona.. - mi sorrise ancora. Stavo cominciando a diventare dipendente dal suo sorriso.

- beh.. ecco.. inizialmente era un idiota. Mi seguiva dappertutto facendomi richieste insensate. Poi, dopo la scoperta che lui mi doveva proteggere, ho cominciato a cambiare idea e a dargli una possibilità. In fondo, posso dire che... che gli voglio bene. E poi sapere che “non gli dispiaccio” mi fa sperare... mi fa seprare in non so cosa ma... sento che mi divertirò con lui... - mi tradii.

- aaaah.. allora è un lui... - mi prese leggermente per i fianchi. Avevo paura che mi facesse ancora male e, invece, mi avvicinò a lui.

- già... - sorrideva.

- e dimmi.. adesso è qui? - continuava a sorridere.

- sì.. in questa stanza e ha dei bellissimi occhi color cioccolato.. - incrociai le dita. Doveva capire.

- io adoro il cioccolato. - mi fece l'occhiolino.

- anch'io... ne mangio a palate. - e sfoderai uno dei miei sorrisi più naturali possibile.

Dopo non so cosa fu a scatenare gli eventi successivi ma.. Sapevo che lo volevamo entrambi.. più o meno.



*angolino autrice*
ma chi si rivedeeeeeeeeee?
*si nasconde*
lo so lo so! sono stata via tantissimo ma spero che con questo capitolo mi perdoniate!
ho notato che recensite poco e che l'ultimo capitolo non deve essere piaciuto molto.. peccato..
però adesso arriva lo confusioneeeeeeeee!
che succederà?! inizia a diventare movimentato!
okok, adesso mi dileguo!
ma non è che voi lettori potreste lasciare una recensione piccola? vi sarei debitriceeeeee!
baci baci!
-LE-

 

  
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