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Autore: xhoranzabal    06/12/2012    3 recensioni
Tutto si era concluso. Stavo tornando a casa, senza sapere se l'avrebbe mai rivisto, sperando che lui si ricordasse di lei per sempre come le aveva promesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1



Guardava fuori dalla finestra impaziente che quell’ora di lezione finisse. Voleva solamente che la campanella suonasse il prima possibile. Non vedeva l’ora che quel suono segnasse la fine della scuola e l’inizio delle vacanze estive. La ragazza dai lunghi capelli biondi boccolosi venne riportata alla realtà dalla sua insegnante di letteratura italiana:
«Rocio Igarzabal, potrebbe concederci l’onore della sua attenzione?»«Mi scusi professoressa».
Odiava quella donna. Era stata la sua insegnante per ben quattro anni  e le era sempre risultata antipatica. Ad un suo minimo errore era pronta a rimproverarla. Ma soprattutto era convinta che sbagliasse di proposito la pronuncia del suo nome, pronunciandolo Rocio, esattamente come si scriveva, con un sorriso malefico sul suo volto, quando invece si pronunciava Rosio. Non era un nome molto diffuso in Italia, infatti suo padre aveva origine argentine mentre sua madre era italiana. Rocio era nata a Buenos Aires e all’età di tre anni si trasferì con la sua famiglia a Roma per motivi di lavoro.
Finalmente udì quel suono tanto atteso.
L’intera scuola in un men che non si dica era in subbuglio. Uscì dalla sua classe e si diresse verso l’uscita, felice che quell’anno in cui la scuola aveva occupato la maggior parte del suo tempo fosse finito.
 Varcata la porta che dava sul cortile, si vide tirare in pieno viso una secchiata d’acqua dal suo migliore amico, nonché suo cugino.
«Ma che fai idiota?!» disse un po’ irritata.
 «Dai Ro, sai quanto amo i gavettoni di fine anno, non potevo privarmi di questo divertimento». Disse Mattia con un sorriso a trentadue denti.
Di risposta Rocio sorrise avvicinandosi a lui e con un gesto furtivo gli strappò di mano il secchio correndo verso la fontana che stava nel mezzo del cortile. Sentiva la voce di Mattia, affannata a causa della corsa, gridare:
 «Su, dai, restituiscimelo!»
Lentamente si avvicinò a lui, porgendogli, senza vendicarsi, l’oggetto di cui si era impossessata precedentemente. Quando fu vicino  il più possibile, alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi. Sulle sue labbra apparve un sorriso vendicativo e dopo un solo istante, Mattia si ritrovò bagnato fradicio.
«Certo, ora puoi prenderlo». Disse con aria soddisfatta.
«Ora è guerra». Disse il ragazzo.
Rocio lasciò cadere dalle sue mani il secchio e iniziò a scappare dal cugino che la rincorreva. Per il ragazzo non fu difficile raggiungerla e quando cinse con le sue braccia la sua vita iniziò a farle il solletico.
«Mattia Igarzabal ti prego smettila!» disse tra una risata e l’altra. «Ti prego smettila! Non posso più resistere». Così smise di farle il solletico. «Sono arrabbiata con te» «Ed io ti dico invece che tra qualche secondo scoppierai a ridere. Non puoi tenermi il broncio per più di qualche secondo». Disse con un sorriso stampato sul volto. I due ragazzi scoppiarono a ridere come dei bambini.
«Dai su, andiamo a casa». 
 
Mattia l’aveva salutata davanti al vialetto d’ingresso della sua casa per poi dirigersi verso la casa accanto.
Rocio non vedeva l’ora di arrivare in camera sua e cambiarsi quegli abiti bagnati poiché, nonostante fosse giugno, tremava come una foglia. Entrata in casa salutò la madre schioccandole un bacio sulla guancia.
«Ciao tesoro. Come mai tutta bagnata?»
«Gavettoni di fine anno» rispose la bionda.
Salì velocemente le scale dirigendosi verso camera sua.
 
«Rocio! Scendi è pronta la cena!»
«Arrivo subito mamma!»
Rocio era molto affamata, aveva saltato il pranzo e quindi non vedeva l’ora di assaporare le gustose pietanze che la sua mamma aveva cucinato quella sera.
«Eccomi!»
«Ciao piccola».
«Ciao papà, ben tornato«» disse avvicinandosi a suo padre per lasciarli un piccolo bacio sulla guancia. Di risposta il padre le baciò la fronte. Era una cosa che Rocio adorava. Il suo papà era stato sempre molto affettuoso con lei, si chiedeva come avrebbe fatto senza di lui. Era una ragazza che andava molto d’accordo con i propri genitori, non gli nascondeva niente e questo era molto apprezzato da loro. Rocio li reputava più che genitori, amici, amici ai quali poteva rivolgersi per qualsiasi problema. Adorava i suoi genitori. La cena si concluse tra una chiacchiera e l’altra.
Aiutò la madre a sparecchiare e quando ebbe concluso decise di andare in camera sua per guardare un bel film, visto che quella sera non aveva di meglio da fare.

 
«Rocio aspetta» disse il padre con un tono di voce serio.
La ragazza iniziò a preoccuparsi. Non sapeva cosa stava succedendo, ma in quella piccola stanza era calato il silenzio assoluto.
«Papà che è successo? Ho fatto o detto qualcosa che non dovevo?»
«No piccola mia, è solo che dobbiamo dirti una cosa».
Rocio si sedette nuovamente nella sedia e si mise in posizione di ascolto. Era veramente curiosa di sapere cosa le dovessero comunicare i genitori.
«Ecco, tesoro, ti ricordi quando ci hai parlato qualche anno fa, del regalo che ti sarebbe piaciuto avere per i tuoi diciotto anni?»
«Si, ma mi avevate detto che non potevate ed io avevo capito il motivo. Mamma, non c’è bisogno di affrontare nuovamente il discorso, sono grande ormai per accettare anche i no».
«Ed è proprio questo che ci ha spinto a rifletterci su» disse suo padre con un tono di voce dolce. «Sappiamo che tu sei una ragazza responsabile, di cui ci si può fidare. Per questo abbiamo deciso che ti meriti questo viaggio a Londra. Tra una settimana partirai in Inghilterra per quel corso di recitazione che hai sempre sognato fare!»
Rocio spalancò gli occhi. Non poteva credere che tutto quello stava accadendo realmente. Aveva sempre parlato di quel viaggio, di quel corso meraviglioso al quale avrebbe sempre voluto prendere parte. Lei amava recitare, riusciva a esprimere tutte le emozioni che attraverso le parole non si potevano descrivere , su un semplice palco.
Cercò di ricacciare dentro quelle lacrime di felicità e corse ad abbracciare i suoi genitori. «Grazie mamma, grazie papà. Vi sarò immensamente grata per questo! Non sapete quanto questo significhi per me! Mi state dando la possibilità di realizzare il mio sogno! Grazie, grazie, grazie!» Stritolava i suoi genitori con quel suo abbraccio. Era veramente felicissima.

Writer's Corner
 
Salve bellezze! Eccomi qui con una nuova storia!
Spero tanto che vi piaccia questo primo capitolo. E' diciamo un capitolo in cui parlo principalmente della prtagonista. La ragazza si chiama Rocio Igarzabal, che nella realtà è una cantante e attrice argentina e che io amo particolarmente. Volete sapere cosa succederà nel viaggio a Londra? Non ve lo dico! Ahahahahah. Lasciate qualche recensione per farmi capire se vi è piaciuto questo primo capitolo!
Love you, Marti.
  
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