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Autore: talinasomerhalder_    07/12/2012    8 recensioni
Evangeline Anderson,una comune ragazza al quarto anno del liceo artistico di Roma. Da sempre cresciuta con la madre,la ragazza ha quasi dimentico cosa significa aver accanto a se una figura parterna. Ovviamente questo fino a quando Josh Anderson non gli si presentò davanti alla porta,rivelando alla figlia la sua vera natura:era una cacciatrice di vampiri,proprio come lui.
Il suo scopo? Salvare il mondo dal Male. Non solo si ritroverà a combattere con i vampiri,ma anche con i Diavoli mandati in Terra da Lucifero,per avere il potere sull'umanità.
E' giustizia uccidere per vendetta?
Non sarà una battaglia facile,la loro. Aggiungiamoci Alisia,una malattia che porta alla pazzia;aggiugiamoci Allison,una vecchia antenata che si vendica contro chi non sa amare;aggiungiamoci una profezia;aggiungamoci infine un vampiro,Derek.
Derek che sarà la rovina di Evangeline. Derek che è un vampiro,che è spietato,che è cattivo.
Un'amore che va oltre contro ogni natura;un'amore che non può funzionare.
Ora..chi sono i cattivi? Chi sono i buoni?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon pomeriggio gente. Rieccomi qui,con il nuovo capitolo! *-*
Sono tornata da poco da scuola,e sono stanchissima ç-ç Due ore di latino,e due di matematica di seguito sono sempre pesanti!
Mi posso consolare con il fatto che oggi è uscita la puntata di The Vampire Diaries (?) e quindi corro a vederla.
So...sarò veloce.
Questo capitolo è sia dal punto di vista di Evangeline,sia dal punto di vista di Derek.Chi è,vi starete chiedendo? :') Be',una volta letto il capitolo sotto capirete.
Spero vi piaccia l'idea di aver introdotto anche il punto di vista del ragazzo.
Ci sarà anche un nuovo personaggio femminile,che farà amicizia con la nostra protagonista.
Non sottovalutatelo,avrà un ruolo importante nella storia;insieme ad un altro nome che ho accennato di seguito.
Poi volevo ringraziare le tre ragazze che hanno recensito.Mi ha fatto piacere leggere il vostro parere sulla storia :D E sono soprattutto contenta vi sia piaciuta.
Boh...che altro dire!Buona lettura.

CAPITOLO DUE

Continuai a guardarlo immobile,mentre lui aveva già ripreso a mettere a posto i libri come se io non gli avessi chiesto nulla.
Perché io gli avevo chiesto qualcosa,no?
Mi persi a guardare il suo profilo,ormai incantata.
Un ragazzo giovane,dal fisico atletico e dal viso luminoso.I lineamenti del mento pronunciati e un naso che di profilo sembrava a dir poco perfetto.Alcuni ciuffi di capelli biondi e lisci come seta gli ricadevano sulla fronte.
Una camicia azzurra arrotolata alle maniche,e un paio di jeans stretti che gli aderivano perfettamente alle gambe rendevano la sua figura al pari della perfezione.
Alzai un sopracciglio,ed andandoli più vicina potei notare la sua pelle bianca e candida.
«Sai che è maleducazione non rispondere?» Gli chiesi scetticamente,cercando con il mio sguardo il suo.
No,neanche questa volta rispose,da vero maleducato qual era.
Rimase immobile e solo quando non mi vide intenzionata a muovermi da lì,si decise a voltarsi verso di me e guardarmi serio.
«Sei nuova?» Sogghignò questo chiudendo definitivamente l'armadietto.
La tua voce.
La sua voce.
Quelle semplici parole mi fecero accaponare la pelle e chiudere gli occhi per una manciata di secondi.Io conoscevo quella voce.
Dove ti ho già visto,straniero?
Un 'sì' sussurrato uscii dalle mie labbra,avendo quasi paura di aver detto la cosa sbagliata.
«Ecco che si spiega tutto,allora.Vedi,non dovresti avvicinarti così tanto agli estranei,come me.» Puntualizzò usando quella voce,che di dolce non aveva nulla.Era sensuale in tutti i suoi movimenti,ed addirittura quando parlava riusciva ad illuderti che fosse la creatura più bella della Terra.
Quel sorriso sghembo ai lati della bocca,mentre si avvicinava a me mi fece indietreggiare di un passo.
Perché non dovrei?Potrei avere un infarto difronte alla tua bellezza,vorrai dire?Sì,sarebbe tentato omicidio,a pensarci bene.
«Io avevo chiesto solo dove fosse la segreteria...» Mi difesi aggrottando la fronte.
Lo vidi guardarsi intorno,come per controllare se ci fosse qualcuno nei paraggi e quando tornò a guardarmi storse la bocca in una smorfia.
«Resta il fatto che non dovresti essere qui sola.Non ho molto autocontrollo.» Disse serio.Dannatamente serio.
«Tu...vuoi stu-uprarmi?»
Ora mi era davanti.Lo sguardo fisso nel mio,e quelle labbra perfette aperte in un ghigno.
Probabilmente mi stava prendendo per pazza...o semplicemente si stava burlando di me.
«Io cosa?Non per offenderti,sia chiaro.Ma tu non sei il mio tipo.» Rise.Rise di me.
Poi si chinò ,per arrivare alla mia altezza con il capo e puntò lo sguardo nel mio.Vidi le sue pupille dilatarsi e la sua mano vagare sul mio collo,come a volerlo esplorare.La sua mano fredda,a contatto con la mia pelle surriscaldata per la sua presenza mi fece sussultare.Mi sarei voluta ritrarre da quel tocco,ma non ne ebbi nè la forza,nè la volontà.
«Non credo mancherai a qualcuno.Ora non muoverti,e non urlare.Resta ferma.Da brava,così.»Tutto ciò parlando molto lentamente,e scandendo bene le parole,mentre i suoi occhi erano ancora puntati nei miei.Mi ci potei vedere riflessa dentro.
Il cuore prese a battermi velocemente,quando il ragazzo spostò lo sguardo sul mio collo.
Chiusi gli occhi iniziando a sentire un dolore improvviso alla tempia,come se qualcosa stesse andando in fiamme.
Poi iniziai a sentire una vocina dentro la mia testa che continuava a ripetermi di reagire,di allontanarlo via.
Con tutta la forza che mi rimase in corpo,riaprii gli occhi e mi accorsi del ragazzo che era chino sul mio collo.Il suo fiato,alitato su quest'ultimo,mi fece venire la pelle d'oca.
Delle immagini iniziarono a violarmi la mente,come flashback una dietro l'altra.

Mia madre era china sulla sua scrivania nello studio,che tastava velocemente al computer come ormai era abituata a fare da anni.Erano le 2:OO di notte,ed io non ero ancora a letto.Avevo deciso di restare sveglia,almeno per quella sera a vedere la mamma,che si faceva in quattro per raggiungere il suo sogno.Diventare una delle scrittrici horror più famose d'Italia,e magari chissà anche una tra le più brave del mondo,un giorno.
Perché sì,lei era brava.Era fottutamente brava.
Dischiusi leggermente la porta,quel poco che bastava per permettermi di vederla a lavoro.I capelli biondi e lunghi che le ricadevano di lato,ed una vestaglia lunga che le ricadeva invece lungo le gambe magre.
Avevo sempre invidiato la sua bellezza,fin da piccola.Un giorno sarei voluta diventare come lei,bella come lei.
In punta di piedi entrai nella stanza buia,e cercando di non far rumore mi misi alle sue spalle,sulla scrivania piena di cartacce e libri.Feci ciondolare le gambe,e mi sporsi in avanti con il busto cercando di respirare il meno possibile per poterla ammirare da vicino,senza disturbarla.
La mamma metteva passione in cio' che faceva,e mi ripeteva sempre di inseguire il mio sogno.
Al momento la presi per scema.I sogni non posso diventare reali.Ma vedendo il piacere e la costanza con la quale scriveva e pubblicava storie su storie,a costo di rimanere sveglia anche notti intere davanti ad un pc,mi trovai a ricredere su ciò che prima avevo severamente affermato.
Mi guardai intorno,e notai sulla scrivania alcune copertine di vari libri:nere,rosse,grigie e arancioni.Le accarezzai con mano tremante,e potei notare la loro superficie liscia e morbida al tatto.Ne presi uno in mano e cio' che lessi,mi lascio' riflettere non poco : 'E se i vampiri esistessero davvero?'
Iniziai a sfogliarne alcune pagine.
Parlava di esseri in grado di leggere nel pensiero,di entrare nei sogni degli altri e di esseri in grado di ammaliare con lo sguardo e con il loro fascino.
'Quanta immaginazione puoi avere,mamma?'
 

Erano le sette di sera,quando andai ad aprire e mi ritrovai Josh davanti alla porta.
Lo guardai paralizzata e con un sopracciglio inarcato,mentre gli sussurravo di entrare,timidamente.
Lo feci accomodare in salone e dopo aver aspettato anche la mamma inizio' a parlarmi di alcune cose,a parer suo importanti.
«Noi non siamo persone normali.Io e te siamo speciali.Abbiamo una missione.Siamo nati per uno scopo,Evangeline.Siamo nati per proteggere la Terra dal Male.»
«Da quanto ti fai,papà?» Chiesi ironica guardandolo allibita,e anche un po' preoccupata per la sua salute.
«Sono serio.Devi venire con me.E' per il bene di tutti noi.» Mi guardò dritto negli occhi,e così potei notare che realmente non mentiva,e che stava dicendo la verità.
«Tu sei pazzo! Mamma?»
«Ascoltalo... tu sei come loro.» Disse la donna abbassando lo sguardo,come se dirlo ad alta voce le facesse male.Come se fosse un'offesa.
«Ma loro CHI?» Urlai fuori di me,alzandomi in piedi.
«Una di noi.Una cacciatrice di vampiri


 
'Vampiri!Cacciatrice di vampiri!' Quelle parole non mi davan più pace.
Urlando un 'MOSTRO!' ,con tutte le mie forze gli diedi uno spintone facendolo indietreggiare.Il suo volto era ricoperto di tante piccole venuzze che pompavano di vita propria sotto gli occhi,e questi ultimi rossi di desiderio.
La sua espressione interrogativa e sconvolta,come se non se lo sarebbe aspettato,la lessi sul suo viso chiaramente.
Il cuore continuava a battere senza dare segno di volersi fermare, e sentii gli occhi appannarsi quando tutto ad un tratto me lo ritrovai di nuovo davanti che con una mano mi afferrava il braccio e mi sbatteva addosso agli armadietti violentemente.
Cazzo!Perché nessuno non viene ad aiutarmi?Austin,dove sei?
Ansimai ed iniziai a scalciare nel tentativo di allontanarlo e fargli male,inutilmente però. Mi prese con forza i polsi,tanto da farmi male,e me li bloccò con una sola mano sopra la testa.
Aveva una forza incredibile,non riuscivo a levarmelo di dosso in nessun modo.
«Non azzardarti ad urlare,piccola stronza!Come mai non ha funzionato?» Mi ringhiò contro,cercando dentro le tasche dei miei pantaloni qualcosa.
«Cosa cerchi?» Mi ritrovai a chiedere abbassando il tono di voce,timorosa.
'Tanto non serve a un cazzo perdere tempo,Evangeline.Ti squarcerà la gola lo stesso.'
Grazie coscienza,davvero!
«Verbena.Ma non la trovo.Non ce l'hai addosso,a quanto pare.Vuol dire che ne assumi in piccole quantità ogni giorno,e che ora sono nel tuo organismo.Non hai risposto alla mia domanda,ragazzina.Come fai a sapere chi sono?»
Prendendomi di coraggio,tornai a guardarlo negli occhi e potei notare le sue pupille ormai tornate come prima,come quelle di un ragazzo normale.
Ma tu sai che non è normale,Evangeline.
Ma io non gli risposi.Restai muta,zitta. Così aumentò la presa sui miei polsi e dovetti mordermi la lingua per non gemere di dolore.Non volevo dargli questa soddisfazione,non volevo dargliela vinta.
« Rispondi o questa volta giuro che ti farò male sul serio. » Il suo tono era minaccioso,tanto da far paura.
A denti stretti,cercando di fare ancora la dura chiesi «Non ha funzionato cosa?»
«Non fare la finta tonta!Mi stai facendo perdere la pazienza.» Rispose inclinando la testa di lato,facendo così ondeggiare i capelli.
Ti giuro,non so di cosa tu stia parlando.
Poi un altro ricordo.I vampiri sanno ammaliare con lo sguardo.
«No,non può essere vero!I mostri non esistono e questi non sanno ammaliare con lo sguardo.E' assurdo...sto sognando.» E questa volta piansi.Lasciai che le lacrime si versassero sulle mie guance,fino a scendermi lungo il collo.
E' un sogno!Non può essere vero.
Mi morsi un labbro e cercai di nascondere il volto nella spalla,per non mostrarmi debole.
«Si può sapere perchè cazzo piangi?» Borbottò lui alzandomi il mento con un dito.
Incrociai di nuovo il suo sguardo e scossi il capo.Lui non capiva.Lui non esisteva.Magari stavo solo sognando.
«Tu non sei reale!» Urlai,volendo prenderlo a schiaffi.
«Io non sono reale?» Ghignò lui scoppiando in una risata. «Eppure guardami.Sono proprio qui,difronte a te.»
Come può una persona così bella essere un demone?
Tutto ad un tratto si fece serio,e il mio cuore perse un battito.Il mento si contrasse e le sue pupille si dilatarono,di nuovo.Si concentrò sui miei occhi con lo sguardo e lo vidi aggrottare la fronte nel tentativo di fare qualcosa,che a quanto pare non voleva riuscirgli.
Eccolo un'altra volta.Quel dolore lancinante alla testa.Come se ci fosse un muro,una barriera che cercava di essere abbattuta a tutti i costi.E io che lottavo per impedire che ciò accadesse.Strinsi i pugni ed urlai «Smettila!Smettila ho detto!»
Il ragazzo distolse subito lo sguardo,e guardò alla sua destra.
Dei passi...SONO VIVA!
«Non so come tu abbia fatto,ma non farne parola con nessuno.O rimpiangerai che non ti abbia squarciato la gola prima.» Mi sussurrò all'orecchio e un'ondata di freddo mi attraversò la spina dorsale,facendomi rabbrividire.
Fu così che sparì nel giro di pochi secondi,lasciandomi cadere a terra.Rimasi in ginocchio,tenendomi la testa fra le mani.
Fa male,cazzo!
Sentii tutto ad un tratto i passi cessare per un'istante,e poi riprendere a picchiettare sul pavimento fino a raggiungermi.
Qualcuno mi poso' una mano sulla spalla,e io sussultai mugugnando un 'Non farmi del male.'
«Oh,ma io non ti farò del male.Insomma...mi hanno sempre detto che sono adorabile,non sapevo facessi così paura.» Era la voce di una ragazza,una voce dolce.
Alzai la testa e mi ritrovai davanti una figura femminile alta all'incirca quanto me e due occhi da cerbiatta,color cioccolato.Mi strinsi nelle spalle,e facendomi aiutare da lei mi rimisi in piedi.
Forse non avrei dovuto fidarmi neanche di lei,ma ora avevo bisogno di aiuto,indipendentemente da chi fosse.
«Grazie...» Mormorai cercando di sorridere.
«Di nulla.Stai bene?» Mi chiese la ragazza raccogliendomi lo zaino da terra.
No,non sto bene!
« Sì,penso di sì. »
Ma a chi volevo darla a bere?Essere aggredita da un vampiro,il primo giorno di scuola non è una cosa di tutti i giorni.La verità è che avevo paura.Volevo tornare a Roma.Odiavo Chicago.
«Se lo dici tu.Comunque piacere,io sono Chantal Evans.E tu sei...?»
Infondo,sembra simpatica.
Le porsi la mano e dissi «Evangeline Anderson,piacere mio.»
Ora che la guardavo meglio,era una ragazza con dei lunghi capelli castano chiaro e un corpo minuto,con dei grandissimi occhi marroni e la pelle chiara.
Avrà avuto si e no la mia età.
La vidi annuire con il capo e quando mi ricordai di essere in ritardo,mi passai una mano tra i capelli disperata.
«Oh merda!La segreteria,devo trovare la segreteria!Sai dirmi dov'è?» Chiesi caricandomi lo zaino in spalla,sperando di riuscire a reggermi ancora in piedi.
«Oh sisi. E' da quella parte. » Mi indicò un corridoio a sinistra «Lì troverai una porticina rossa,con l'insegna 'segreteria',appunto.Devo dedurre che tu sia nuova,no?»
«Già.» Sorrisi amara. 'Sei nuova.Anche quel ragazzo se ne era accorto.' «Ma ora devo lasciarti.Magari ci si vede in giro,Chantal.E' stato un piacere.» La salutai con la mano,iniziando ad incamminarmi verso quel corridoio,che precedentemente la ragazza mi aveva indicato.
«Il piacere è stato mio,Anderson.Credimi


 
La campanella che ci avvertiva del termine delle lezioni era appena suonata,così mi affrettai ad uscire subito dalla mia classe,la 4B.
Quando finalmente uscii dall'aula di chimica,sperai di non trovare nessuno in corridoio e sgattaiolare via senza essere vista da nessuno.
Ma pregai invano.I corridoi erano...affollati?Nah..!Magari!Di più! Una mandria di ragazzi che si facevano spazio tra di loro per poter passare.
Merda.
Aumentai il passo e a testa bassa camminai tra loro,nella speranza di non essere notata.
Mi guardai e tastai i polsi per vedere in che condizioni fossero.Arrossati di certo,ma non rotti.
Le ultime due ore le avevo passate a pensare a quella mattina,alla mamma.Ai suoi libri horror,che trattavano di vampiri.A quel libro,in particolare.
E' tutto vero mamma,sai?
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi neanche di dove stessi andando a mettere i piedi.Inciampai a causa di uno zaino buttato a cavolo in mezzo al corridoio,e cascai a terra.Poggiai i palmi al suolo,per non danneggiarmi la faccia e mugugnai di dolore.
No,non di nuovo.
«Evangeline?Ma non ti posso lasciare solo neanche un attimo,vero? Avanti,dammi la mano che ti aiuto ad alzarti.» Quella voce.Austin.
Alzai lo sguardo e mi tese la mano,che poi afferrai per potermi rialzare.I ragazzi che brulicavano precedentemente nei corridoi erano diminuiti.Solo alcuni si erano accorti della mia figuraccia,e non potei che gioire dentro me stessa.
Guardai il ragazzo davanti a me negli occhi e notai il suo sguardo serio e severo.Come se fosse arrabbiato con me.
«Austin...» Tentai di dire,ma mi zittì all'istante.
«Cosa sono quei polsi rossi?» Mi attaccò lui,prendendomi questi per esaminarli attentamente.
«Niente!Sono appena caduta,non hai visto?Sarà per quello...»
Mi stavo arrampicando sugli specchi.Lo so,lo so.
«Non avvicinarti mai più a lui,Evangeline.»
Lui chi?Che si riferisse al vampiro di questa mattina?Boh...tentiamo.
«E tu come fai a saperlo,scusa?Mi hai vista in difficoltà e non sei venuto ad aiutarmi?Potevo morire,Austin!» Ero a dir poco incazzata.
Mi prese per un gomito e mi trascinò,senza neanche darmi il tempo di replicare,fuori.Per non farci sentire da nessuno,presumo.
Strattonai il braccio per farmi lasciare andare e mi massaggiai prima i polsi,e poi le tempie.Stava tornando il dolore,dannazione!
«No,non sapevo fossi in difficoltà.Ma ho incontrato lui,e ti ha chiamata 'puttanella'.C'è mancato poco che non gli togliessi dal viso quel sorrisetto che ha dipinto in volto ogni volta.Ma è colpa tua!» Ora era incazzato anche lui.
Certo!ORA E' COLPA MIA!SI,OVVIO!PERCHE' NON DARE LA COLPA ANCHE AL CANE,DATO CHE CI SIAMO!?
«Ma si può sapere di cosa stai parlando,razza di idiota?Colpa mia di che?Stavo rischiando la vita questa mattina,te ne rendi conto?Ti rendi conto di quanta paura abbia avuto?»
«Tu non devi avere paura,stupida.» Ringhiò a denti stretti,avvicinandosi pericolosamente a me «Tu sei nata per uccidere quelli come loro,e non devi provare un cazzo di niente! Ed è colpa tua,e sai perché?Perché ti avevo detto di stare alla larga dai ragazzi carini,e da quelli strani!»
«Non pensavo che intendessi in quel senso con ragazzi carini...E poi cosa sono,ah?Una macchina senza sentimenti che deve proteggere il vostro fottuto culo?Sono umana anche io,cavolo!E sì,come dici tu sono solo una stupida ragazzina di diciasette anni che è venuta a sapere da poco una verità che non riesce ad accettare!Tranquillo,non ho bisogno di nessuno che mi stia accanto.Riesco ad affrontare tutto senza alcun problema,dico davvero.Ma almeno sii uomo da ammettere la verità.Da quando sono arrivata ti sei mai preoccupato per me?Per come mi potessi sentire?No,perchè pensi solo a proteggerti le palle.» Stavamo alzando la voce entrambi,e quasi tutti gli studenti si erano voltati a guardarci incuriositi dalle urla.
Lo guardai seria,mentre lui addolciva i tratti del viso.
«Mi dispiace,ho esagerato.Ma se ti sarebbe successo qualcosa come lo avrei spiegato a Josh,ah?»
Avrei giurato di aver sentito parlare Austin,ma non ne ero sicura.Dietro di lui un gruppo formato da cinque ragazzi,per precisare due ragazze ed il resto ragazzi,che camminavano tranquilli in disparte da tutti,avevano attirato la mia attenzione.
Ma sono bellissimi.
Mi ritrovai a pensare,mentre senza rendermene conto iniziai a tremare.
Tu.Lui.
Il ragazzo-vampiro che la mattina mi aveva aggredita era a capo di quel gruppo,con le mani in tasca,e la sua camminata lenta e sensuale.Accanto a lui una ragazza mora,alta e snella,si muoveva su dei tacchi vertiginosi.Qualsiasi essere umano avrebbe invidiato il suo corpo e la sua bellezza.
I membri dietro erano per lo più maschi,ed il loro sguardo era duro e cupo.Belli anche loro,ma tetri.Il ragazzo moro però era avvinghiato ad un ragazza,e la baciava con trasporto.
Prendetevi una camera.
Mi guardai intorno,e notai quasi tutto il cortile intento ad osservarli con la coda dell'occhio.Nessuno e dico nessuno osava avvicinarsi,si limitavano a guardarli da lontano però.
Come se farlo,fosse considerato un reato.Oppure...avevano solo paura.
Possibile che Chicago sapesse dell'esistenza dei vampiri?Ho così tante domande da farti,Austin.
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi del ragazzo,che sventolandomi una mano davanti al viso mi stava chiamando,ormai spazientito.
«No dico,tranquilla.Mi piace parlare da solo.Non lo sapevi,Evangeline?»



DEREK'S POV
Avevo passato tutta la mattinata a nutrirmi di alcuni ragazzi,che avevo trovato per strada.No,non ero entrato a lezione,perchè arrabbiato com'ero avrei rischiato di squarciare la gola a chiunque mi si fosse presentato davanti.
Perché lei,quella stupida ragazzina mi aveva respinto.
'Com'è possibile?'
Non lo sapevo neanche io.Per quanto mi fossi forzato,non riuscivo ad abbattere il muro per violarle la mente,perchè opponeva resistenza.
C'è da ammettere però che la ragazzina,come la chiami tu,è stata più forte di te,Derek.
Stupida vocina!
Mi pulii la bocca con la maglietta della vittima che ormai giaceva inerme tra le mie braccia,e la lasciai cadere a terra a peso morto.
Guardai il pasticcio che avevo combinato per terra e feci una smorfia con le labbra.Ora mi toccava pulire,per non lasciare tracce.Scavalcai i corpi freddi dei ragazzi e mi aggiustai la giaccia nera di pelle sulle spalle.Presi la benzina ed iniziai a spargerla un po' ovunque.
Poi accesi un fiammifero,che portavo sempre nella tasca dei pantaloni,e lo lasciai cadere al suolo.In pochi minuti,tutto era bruciato
Mi guardai un'ultima volta la camicia per vedere se avessi qualche residuo di sangue,accorgendomi che era perfettamente pulita.Sogghignai ed iniziando a correre raggiunsi i miei compagni,indeciso se dire o meno loro della ragazza che non voleva lasciarsi soggiogare.
Chi sei,bambolina?Perché sei venuta in questa scuola,sapendo che potevamo farti del male? 

«Magari assume della verbena.Prendiamola e poi uccidiamola,semplice.»
«Semplice un cazzo,Brianna.Chissà da dove sia venuta,e soprattutto chi altro sa della nostra esistenza.»
Alla fine raccontai loro tutto,e ora stavano decidendo su cosa farne della ragazza.
Eravamo dietro la scuola,sulle scale a discutere,mentre io a braccia conserte ero appoggiato alla ringhiera.
«Derek,perché non le hai chiesto per quale motivo assume verbena,ah?» Mi chiese Chris venendomi incontro con fare minaccioso «Ti sei fatto scoprire!Bravo,coglione!Complimenti,davvero.Proprio di lei dovevi andarti a nutrire?Avevamo una sola fottuttissima regola,e tu l'hai infranta.Non toccare i ragazzi,almeno a scuola.Alex dovrebbe decapitarti.»
Alzando lo sguardo da terra,lo puntai nei suoi occhi e dissi divertito «Decapitarmi?Mi stai forse minacciando,Chris?»
Tutto ad un tratto i presenti smisero di fiatare,e Brianna,la ragazza di Chris,si avvicinò per dirgli di smetterla.
«Chris...ti prego.» Cercò di farlo indietreggiare,ma lui fece bene intendere che non aveva intenzione di tirarsi indietro.
«Non pensare che mi stia trattenendo perché tu sei il capo tra noi e quindi ti porto rispetto.E' perché me lo sta chiedendo lei.» Ringhiò a denti stretti,facendosi da parte.
Sogghignai e passandomi una mano tra i capelli,spettinandomeli,lo guardai divertito «Oh,andiamo.Dì che non hai mai avuto le palle di affrontarmi.»
«Va' al diavolo! Io non ho paura di te.»
Va' al diavolo!Mhh...dovrò pure andarci un giorno,no?
Storsi la bocca,scrollando le spalle.
Mi avvicinai a lui,per fronteggiarlo e dargli una lezione.Era da anni che continuava a darmi sui nervi,ma ora stavo iniziando ad averne le palle piene.A mettersi in mezzo tra noi due però fu Daphne,che appoggiandomi una mano sul petto cercò di allontanarmi.
«Derek non fare cazzate.» Mi accarezzò il viso con una mano,e si alzò in punta di piedi per lasciarmi un bacio sulle labbra.Aveva una cotta per me da quando era stata trasformata;ma non capiva che era brava solo a letto,e per il resto non mi importava.La scansai prendendola per un polso e le feci capire con lo sguardo che non avevo intenzione di baciarla.
Abbassò lo sguardo amareggiata ed annuì sapendo di non poter farmi cambiare idea.
Adrian che dal canto suo che era stato buono e zitto per tutto il tempo,cercò di far calmare Chris,rendendosi così finalmente utile.
«Ma ora come faremo con la ragazza?Perché se spiffera qualcosa in giro noi siamo fottuti.Dobbiamo farla fuori.»
Daniel,l'ultimo arrivato ed il più piccolo tra noi.L'avevo trasformato su richiesta del nostro capo.Di solito non prendevo ordini da nessuno,ma Alex ci aveva salvati e dato la possibilità di avere una nuova vita.E io gli ero grato per quello.
Se io venivo temuto di miei compagni per la mia forza,Alex riusciva a farti tremare solo guardandoti.
«Non dirà niente.Non è così scema da mettere a rischio di nuovo la sua vita.E no,non le torcerete un capello senza il mio consenso,sono stato chiaro?» Chiesi scendendo con eleganza dalle scale,subito seguito a ruota da Daphne.
Vidi le loro facce rigide e sconvolte.Magari non approvavano la mia scelta,ma non potevano disobbedire ai miei ordini.
«Alex non sarà d'accordo con questa tua decisione,ne sei consapevole,no?»
Girai la testa per guardarlo e dissi «Sì,ne sono consapevole.Voglio solo scoprire per quale fottuttissimo motivo con le è stato diverso.Poi la farò fuori.»
Gli occhi dei miei compagni brillarono alla notizia di poter uccidere la ragazzina un giorno.
Feci cenno loro di andarcene a casa,quando sentì Adrian borbottare 'Tu e il tuo orgoglio.Ci farai ammazzare un giorno,Derek.'
 

Stavamo appena attraversando il cortile,quando la voce di Austin attirò la mia attenzione.Non che mi importasse qualcosa,ma un nome pronunciato dalle sue labbra,riuscì a catturare la mia attenzione.
«No dico,tranquilla.Mi piace parlare da solo.Non lo sapevi,Evangeline
Girai il capo in quella direzione,e rimasi imbambolato per alcuni secondi quando incrociai il suo sguardo.
Allora è così che ti chiami,ragazzina.Evangeline...be',allora sappi che da oggi non ti darò pace.Scoprirò il tuo segreto costi quel che costi.E' una promessa.
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E' finito:) Cosa ve ne pare?
Come sempre aspetto qualche vostra recensione.
Bacioni ragazze :*
Alla prossima.
 

  
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