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Autore: Rosmary    07/12/2012    10 recensioni
Dopoguerra: ogni cosa tenta di tornare alla normalità. La spensieratezza s'insinua nelle vite dei vittoriosi sopravvissuti.
Tutto procede nel migliore dei modi e poi, d'improvviso, un buffo esperimento dei gemelli più scapestrati di Londra scaraventa sette maghi in mondi paralleli. Quello che si prospetta essere un viaggio nei meandri della fantasia, a causa di assurdi effetti collaterali, si rivela essere un gioco che rimescola tutte le carte già estratte dal mazzo, costringendo Hermione a interrogare ancora una volta il proprio cuore. Ed è così che, tra antichi dissapori, ritrovata routine, insospettabili attrazioni e un improbabile scambio di corpi, tutto ciò che è stato narrato potrebbe essere riscritto.
«Ti piace la mia ragazza?»
«No! No! Non gli piaccio! Sarà qualche magia venuta male… oh, Ron, calmati!»
«No che non mi calmo. Io gli spacco la faccia»
«Spaccamela pure, tanto non cambia niente»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo I

 
La Vita è un cumulo d’occasioni, dolori e gioie. La Vita è entusiasmo e coraggio di spingersi oltre.
Eppure, la Vita insegna anche che esistono degli oltre da non oltrepassare.
Le conseguenze, in quei casi, sono assurdamente disastrose: nulla è più come prima.

 


 
 
 
«RON! Tu sei Casper!»
 
«COSA? CHI?»
 
«Oh, no» Hermione porta le mani al volto. Ron, trasformato in un fantasma fluttuante, dalla testa tonda e pelata, fluttua scoordinato, rischiando d’allontanarsi dal gruppetto. Harry, più invecchiato del dovuto, tenta in tutti i modi d’acciuffare Ron, peccato che ogni tentativo sia vano.
 
«E ora cosa facciamo?» Hermione incrocia le braccia al petto, guardando torva Fred, George e Lee che sghignazzano come matti.
 
«Tu cosa proponi, Granger?!» La schernisce Fred, fluttuando sopra le teste di Hermione, Ginny e Harry.
 
«Io proporrei di ammazzarvi, ma non credo gradireste»
 
«Neanche li puoi ammazzare, Hermione, sono fantasmi»
 
Le parole di Ron, nella loro assurda veridicità, scatenano ancor di più l’ilarità del terzetto spettrale.
 
«Come torniamo indietro?»
 
«Recitando»
 
«Credo di non aver capito» Sgrana gli occhi Ginny, avvicinandosi a Harry, quasi vogliosa di trovar riparo.
 
«Ti facevo più sveglia, Ginny!»
 
«Vacci piano, Lee» Ammonisce Harry e Lee, fingendosi spaventato, mostra i palmi al Prescelto.
 
Hermione, intanto, s’addentra in quel salone tetro e freddo. Indosso la ragazza non ha più il vestiario estivo, ma un golfino e un jeans. I capelli della strega, solitamente crespi, appaiono più ordinati, di un castano più intenso. George, adocchiandola, senza indugiare oltre, fluttua in direzione della ragazza.
 
«Non mi trovi più bruttarello del solito?!»
 
Sobbalza la Granger, voltandosi in direzione del gemello. Assottiglia lo sguardo «Sei anche più carino, a dirla tutta, caro Molla»
 
George ridacchia «Molla
 
Porta le mani sui fianchi la ragazza «Molla, sì! E quel Troll di tuo fratello è Ciccia, mentre Lee è…»
 
«PUZZA» Urlano Harry, Ginny e Ron, quando Lee, senza rendersene conto, produce uno sgradevolissimo odore, semplicemente fluttuando più rapidamente.
 
«Amico, mi stai uccidendo» Si lamenta Fred, decisamente ingrassato.
 
«Puzza. Lee è Puzza. Vero, Hermione?»
 
«Chiamami Kat, caro Molla» Ed un sorriso affiora sulle labbra della strega, un sorriso che contagia anche George. Peccato che siano costretti a strabuzzare gli occhi terrorizzati, quando Ron fionda su di loro, attraversando letteralmente George e svanendo nella stanza accanto.
 
«Sono vivo» Biascica il più piccolo dei maschi Weasley.
 
Il terzetto spettrale, senz’attendere oltre, attraversa la parete, mentre Harry, Ginny e Hermione sono costretti a percorrere il corridoio, alla ricerca della porta.
 
«Per tutti i calzini sporchi di Merlino!»
 
«Ginny» Chiama Harry, scandalizzato. Ma Ginny non dà segno d’averlo ascoltato, imbambolata dinanzi uno specchio, non fa altro che osservare la propria immagine riflessa. La destra della diciassettenne s’accarezza i capelli più corti del normale, a caschetto quasi, di un biondo chiaro.
 
«I… i… miei capelli!» Riesce a biascicare infine.
 
«Beh, sei Carrigan, Ginny. Lei è così» Il dire sottile di Hermione, che poi si volta verso un invecchiato Harry «E tu sei Dibbs… il suo leccapiedi»
 
«Fantastico» Afferma il Prescelto, portando la destra a sistemarsi gli occhiali, peccato che gli occhiali non ci siano «Fantastico sul serio» Commenta irritato, avviandosi all’interno della stanza dove Ron e gli altri hanno già preso posto: la cucina.
 
«Cucina un po’, Testa di Lampadina!»
 
«Anzi, non cucinare! Facci un bel massaggino alle code!» Fred sghignazza, seduto su una delle sedie intorno a tavolo, così grasso da far fatica ad avvicinarsi al ripiano in legno, del tutto impacciato nelle movenze. George e Lee, invece, fluttuano intorno al povero Ron, sul cui capo vi è un cappello da cuoco.
 
«Ora basta!» Hermione e Ginny, entrambe con le mani sui fianchi ed il cipiglio degno della più irritata Molly Weasley. Il terzetto si blocca nell’immediato, guardandole. Ron strappa via dal capo tondo quel cappello, gettando a terra e Harry si guarda le scarpe, che son tanto belle.
 
«Pretendo che ci sia ordine!» Esclama Hermione, in una imitazione tanto fedele della Umbridge da far rabbrividire tutti i presenti.
 
«L’abbiamo già spiegato, dobbiamo recitare o non ne usciamo» Fred, soddisfatto, tentando di rialzarsi, aiutato dal gemello. Harry e Ron, alla scena, ghignano maligni.
 
«Non è esatto. Basta arrivare alla fine» Il tono tronfio di Hermione, che ora osserva soltanto i gemelli. Lee, intanto, porta entrambe le mani alla pancia, spaventato.
 
«Ragazzi! Non ce la faccio!» Si piega in due il moretto tramutato in fantasma. Gli altri sei sgranano gli occhi: hanno capito «SCAPPATE!» Neanche il tempo di dare l’allarme che la cucina viene invasa da una nube verdastra e puzzolente. Ginny sviene e Harry la soccorre. Ron, povero, è costretto a trattenere i conati di vomito. Solo i gemelli e Hermione non paiono risentirne, stoici tutti e tre, ad osservarsi con aria di sfida.
 
«Allora, saputella, cosa pretendi di sapere?» Incalza Fred, fingendo che quella puzza non l’abbia stordito.
 
«Infatti. Cosa ne sai tu?» La punzecchia George, stringendosi intorno a lei, grazie alla neocapacità d’allungarsi.
 
«George, non la stringere, non t’avvicinare. È la mia ragazza!» Si lamenta Ron, senza, tuttavia, aver il coraggio d’allontanarsi dal lavandino. Non si sa mai. E George ridacchia, avvolgendo sempre più la strega, tanto che Hermione è costretta a rabbrividire. George è freddo.
 
«Ti stai divertendo?»
 
«Da morire!» Risponde George a Hermione. Fred e Lee sghignazzano.
 
«Allora, Kat» Esordisce Fred, incapace di celare uno sbuffo: quella condizione cicciona lo snerva «Illuminaci!»
 
«Vedi, caro Ciccia» Esordisce sghignazzando e Ron, Ginny – rinsavita – e Harry la imitano «Né tu né questo demente del tuo gemello…»
 
«Ehi!»
 
Ma Hermione ignora le proteste di George «Conoscete un solo film Babbano, il che può significare solo una cosa» L’indice destro da maestrina scatta in su «Basta capire come termina il film e si è fuori!»
 
Il silenzio cala sui presenti, ognuno a soppesare la spiegazione di Hermione. Harry, come illuminato, indirizza lo sguardo sulla migliore amica, aprendosi in un sorriso «Alla macchina!» Annuncia Harry «Casper… cioè, Ron, vieni!» Parole che fanno scattare tutti, difatti ha inizio la rincorsa a Harry, Hermione e Ron. Ginny viene trascinata dal proprio fidanzato. Il terzetto spettrale arranca dietro di loro.
 
«Vola, Fred, muoviti!»
 
«Parli facile, tu» Si lagna Fred, ammonendo Lee con un’occhiataccia «Questo tizio è un grassone»
 
«TUTTI SULLA SEDIA!» Annuncia un Harry ormai partito all’insegna del divertimento. E la scena, in effetti, ha del comico: Harry sulla sedia, Ginny su Harry che è sulla sedia e Hermione seduta su Ginny che è seduta sulle gambe di Harry che è seduto sulla sedia. Un vero scioglilingua. Ron aziona quella sorta di locomotiva e s’avvia al piano di sotto, raggiunto immediatamente da George e Lee. Fred, poverino, è costretto a fermarsi per prendere fiato.
 
«Usciamo da questo coso, ORA!» Fred Weasley, per la prima volta in vent’anni, detesta una propria invenzione.
 
«Cosa dobbiamo fare?» Chiede Ginny, guardandosi intorno.
 
I sette ragazzi – Fred è riuscito finalmente a raggiungerli – sono in una sorta di laboratorio segreto, alcuni piani al di sotto dell’abitazione. Il laboratorio appare vecchio, impolverato, tanto che Hermione starnutisce ben due volte, facendo ridacchiare Ron.
 
«Ci penso io, Ginny, tu non toccare niente» Harry, avvicinandosi a quello c’ha tutta l’aria d’un banco da lavoro ed aprendo un libro, che si rivela essere fittizio «Ecco il pulsante!» Annuncia trionfante, pigiando il pulsante d’avvio.
 
«Lee, spostati di lì» E il ragazzo in questione annuisce verso Hermione. Tutti e sette allineati ora, godendosi lo spettacolo: s’apre una sorta di voragine nel pavimento e da lì fuoriesce una macchina dall’aria stramba e poco affidabile.
 
«Questo sarebbe il finale? Babbani poco fantasiosi» Commenta Ron.
 
«Si dia il caso» Esordisce, ovviamente, Hermione «Che questa macchina serva a riportare i fantasmi in vita, il film non va proprio così, ma a noi interessa che Casper… voglio dire Ron» Si corregge, infastidita, facendo sorridere tutti gli altri «Torni in vita e dia un bacio a Kat, così il film finisce»
 
«Aspetta» Fred, avvicinandosi faticosamente a Hermione «Mi stai dicendo che lo scopo di questo film è far baciare te e Ronnie?»
 
«Sì» Sghignazza anche Hermione, godendosi l’espressioni allibite dello spettrale terzetto.
 
«Ecco!» S’intromette improvvisamente Ron, con aria vittoriosa. Punta il dito – uno dei quattro – verso i gemelli «Così imparate! Avete visto? Le vostre stupide idee! Chi ride ora, eh?!»
 
E se Harry tenta di dissuadere Ron dall’irritare i gemelli e Ginny e Hermione, invece, annuiscono, Fred s’avvicina al pannello di controllo della macchina, con l’aria di chi ha ricevuto un torto troppo grande. Lee apre lo sportello, rapido, e George s’infila all’interno della celletta.
 
«Ehi, aspettate… NO!»
 
«Troppo tardi, Harry» Sghignazza Lee.
 
Ed infatti, in un miscuglio di vapori grigiastri, la porta della celletta della macchina si apre e George – vivo e vegeto, appropriatosi del suo solito aspetto – fuoriesce.
 
«Ah, questa macchina è una bomba!»
 
«Sei un idiota, George, ora cosa facciamo?» Interviene un’inviperita Ginny.
 
«Semplice» Fred, affiancandosi alla destra di Ron e afferrandogli il braccio. Alla sinistra del piccolo Weasley, invece, s’affianca Lee, bloccando a sua volta il braccio «Basta che un fantasma tornato in vita baci Kat»
 
«COSA?» Ron, che non impallidisce perché è già morto «Lasciatemi! George, non t’azzardare! Hermione, non ci provare! Harry, fermalo!» Tutto vano, poiché Harry e Ginny sono costernati a causa di una puzza scaturita da Puzza.
 
«Non ci pensare proprio!» Hermione, furente, serrando i pugni.
 
«Non fare troppo la preziosa, Kat, che sono molto meglio di Casper» George è ormai a pochi passi da Hermione. La voce volutamente suadente e volutamente elevata, così che Ron possa ben ascoltare. Qualcuno, una volta, aveva detto a Fred e George che nella vita esiste un limite da non superare, che gli scherzi sono assurdamente geniali e divertenti se non si supera quel limite. Fred e George aveva concordato con quel qualcuno, eppure, nel corso del tempo, ne hanno completamente dimenticato l’ammonimento. E George il limite lo supera: lo supera afferrando il mento di Hermione con la destra e avvicinando il corpo della ragazza al proprio con la mano sinistra; lo supera incurvandosi verso di lei, lanciando un sorrisetto sghembo al fratello più piccolo e baciandola.
 
«HERMIONE! GEORGE!» Un Ron completamente fuori di testa, geloso, che non ha neanche modo di constatare fin dove si sia spinta la vendetta di George, poiché svaniscono tutti nel curioso puff.

   
 
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