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Autore: Unamuno    08/12/2012    1 recensioni
Una nuova storia, un nuovo inizio. Alexander Skye, il cugino delle ben famose sorelle Skye, raggiunge il Giappone per provvedere allo studio del suo mentore, Kristoph Gavin. Scoprirà che il suo arrivo lo porterà, quasi per caso, ad incastrarsi tra degli ingranaggi molto più grandi di lui, che lo porteranno nell'oscurità più densa e profonda. Amore, rispetto, amicizia, giustizia: più Alexander tenterà di risolvere i tanti enigmi che cela un apparentemente semplice caso, più scoprirà che nulla di quello che riteneva saldo ed incrollabile lo era realmente. Dall'esito della sua ricerca della verità dipenderanno non solo il suo destino, ma anche quello di tante, troppe persone. Un nuovo inizio, una nuova storia.
Ogni Venerdì un nuovo episodio! Se siete interessati, stay tuned! Vi aspetto il prossimo Venerdì!
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Valadilène, Hotel Amènage, Stanza 217
16 Febbraio, ore 07:30
 

 
*DRIIIN* *DRIIIN* *DRII-* *CLIC*
 
 
Alexander: "...pronto?"
 
???: "Salve, questa è la sveglia dell'albergo. Sono le 7:30, buon giorno. Le ricordiamo che la colazione è pronta per le 8."
 
Alexander: "Buon gior... mi ha attaccato il telefono in faccia..." *YAWN*
"Fr... Margot?"
 
 
Aprii di controvoglia gli occhi: la stanza era in penombra, il sole offuscato dalle nuvole illuminava parzialmente la porta e la scrivania, dalle ante socchiuse della finestra. La porta del bagno era chiusa, e si sentiva il rumore dell'acqua che cadeva.
 
 
Francine: "Sono sotto la doccia! Un attimo che esco..."
 
Alexander: "Fai con comodo, non ho fretta..."
 
 
Andai ad aprire la finestra, e facendolo una ventata di aria fresca mi sferzò il viso, facendomi rabbrividire.
 
 
Francine: "...ti conviene andare a prepararti se non vuoi perderti la colazione."
 
Alexander: "Non preoccuparti, ci metto un attimo. Quale sarà il nostro programma per oggi?"
 
Francine: "Beh, investigare immagino. Io andrò di negozio in negozio come farebbe una buona fidanzata e tu, dato che ti annoieresti a morte, farai la parte di quello che vuole godersi il panorama, te ne andrai a zonzo per conto tuo."
 
Alexander: "Hai pensato a tutto. Certe volte mi fai sentire inutile..."
 
Francine: "Solo certe volte? ...ahahah, sto scherzando ovviamente. Meglio prevedere in anticipo le proprie mosse ed avvantaggiarsi. Non abbiamo molto tempo da perdere."
 
Alexander: "D'accordo, allora vado subito a prepararmi. Aspettami pure giù, ci metto un attimo a farmi la doccia."
 
Francine: "E che fidanzata sarei poi? Su fai in fretta."
 
Alexander: "O-ok..."
[Giuro che mi devo ancora abituare a questa situazione...]
 
 
Detto fatto, mi buttai sotto la doccia e in 5 minuti ero lindo e pulito per scendere con la mia avvenente pseudo-fidanzata al piano terra, per fare colazione.
Baguette, pain au chocolat, croissant, jus d'orange, ed un bel caffè per rinvigorirsi.
Poi, eravamo pronti per partire nella nostra lunga giornata d'investigazione.
 
 
 
 
Valadilène, Strada Principale
16 Febbraio, ore 08:31
 
 
 
 
Francine: "Allora ci vediamo dopo!"
 
Alexander: "Ti aspetto qui per l'ora di pranzo amore, fammi sapere se trovi quella crema per la pelle che cerca tua mamma!"
 
Francine: "Certamente, alle 12 in punto mi troverai qui!"
 
 
Dopo esserci buttati in un appassionante bacio, ognuno prese due strade diverse.
 
 
Alexander: [Certo che Francine bacia proprio bene, non l'avrei detto... piuttosto, concentriamoci sulla missione. Le strade sono quasi deserte, soprattutto a quest'ora del mattino... mi converrebbe entrare nei negozi per chiedere qualche informazione...]
 
 
Mi misi a percorrere la lunga strada principale di Valadilène, cercando un appiglio qualsiasi per avere una pista.
Senza inventiva, mi buttai in un negozio, il primo che mi capitò.
 
 
 
 
Valadilène, Devinette
16 Febbraio, ore 08:36
 
 
 
 
Fu come una folgorazione. Intere mensole adornate con giocattolini, puzzles, rompicapi, aggeggi meccanici tutti in un'unico posto. L'aspetto era simile a quello dell'albergo: austero, con legno duro sia alle pareti che sul pavimento. Ma le pareti erano decorate, dalla metà in su da del velluto verde che faceva sentire a proprio agio. Oppure ad un tavolo di poker, ah quanto piacerebbe questo posto a Phoenix.
 
Tutte le pareti avevano 3 mensole o più, a seconda della locazione, e tutte erano piene di giocattoli, modellini ed altro: c'erano ingranaggi minuscoli, topolini a molla, campanelli, fino a modelli di uomini/robot dall'aspetto molto meccanizzante.
Assolutamente fantastico!
 
L'ambiente era illuminato da un singolo lampadario da soffitto, lampadario ancora acceso data la nuvolosità del tempo.
Nonostante fosse un singolo lampadario, bastava per illuminare tutto il negozio che non era molto più grande di 20 metri quadrati.
 
La porta d'ingresso era una robusta porta di legno con del classico vetro trasparente senza colorazione. Anche le vetrine erano semplici, anche se col riflesso delle nuvole non si vedeva molto.
Dall'altra parte della stanza c'era un bancone, anch'esso con una vetrina e numerosi pezzi all'interno, e dall'altra parte un vecchio signore.
 
Dimostrava una cinquantina di anni, aveva il viso segnato dalle rughe e dalla buona forchetta. Non era propriamente grasso, ma era robustamente corpulento.
Portava una camicia panna con un gilet di lana giallo, dei jeans ed un papillon rosso.
Aveva dei folti baffi bianchi che, associati alla barba incolta e ai capelli anch'essi bianchi e mediamente lunghi, gli davano un bel po' di anni in più.
 
 
???: "Salve signore... posso esserle utile?"
 
Alexander: "Ehm... io guardavo la vetrina e sono entrato..."
 
???: "Oh... americano?"
 
Alexander: "...si sente, vero?"
 
???: "Sì, per fortuna mio figlio vive in America così conosco la vostra lingua. Piacere, sono Olivier Vand, e sono il proprietario di questo negozio. In cosa posso esserti utile, figliuolo?"
 
Alexander: "Piacere, io mi chiamo... Evan Carroll. Quindi questo sarebbe il suo negozio? Le faccio i miei complimenti, è bellissimo!"
 
Olivier: "Mi fa piacere sentirtelo dire, figliuolo. Vedi, qui non ci viene quasi più nessuno. Un tempo Valadilène era una meta ambita, eravamo famosi per i nostri automi e..."
 
Alexander: "Ha detto automi?"
 
Olivier: "Esatto, figliuolo. Quelli che vedi qui sono tutti automi, parti di automi o pezzi di costruzione per automi."
 
Alexander: [Ah... un buco nell'acqua! Ed io che pensavo di avere una pista da seguire, ma a questo punto fatto 30 facciamo 31...]
 
Olivier: "Ormai sono tutti presi da questa tecnologia, mio figlio mi fa una testa così di tablet, cloud e altre diavolerie, ma io non voglio saperne. Resterò qui col mio negozio. Quindi sentiti libero di vedere quello che vuoi, figliuolo."
 
Alexander: "Grazie mille, effettivamente è tutta roba parecchio affascinante! Ma il mercato degli automi è veramente così in declino? Voglio dire, con l'avvento della moderna tecnologia gli automi si sono arrestati oppure stanno ancora progredendo?"
 
Olivier: "Beh, figliuolo... da una parte come puoi vedere in questo negozio il mercato degli automi come sono stati concepiti si è completamente fermato. Dall'altra parte c'è chi vuole rilanciare il mercato senza per forza rientrare nell'azienda Voralberg, che è la leader nel settore qui. E, purtroppo, è sull'orlo del fallimento... ma non so, figliuolo, a che punto sono nella loro ricerca. Io non mi intendo di queste cose e non voglio intendermene."
 
Alexander: "Capisco... beh, credo che prenderò questo qui."
 
 
Presi un simpatico aggeggio, una sveglia analogica collegata ad una mini-persona che manteneva un martelletto su di un campanello.
 
 
Alexander: "...per la mia fidanzata. Sa, le piacciono molto le sveglie e gli orologi."
 
Olivier: "Beh, senza dubbio è un pezzo pregevole, ma se aspetti te ne consiglierei uno ancora migliore..."
 
 
Olivier entrò in una tendina dietro di lui, e ne uscì qualche minuto più tardi con un pezzo unico.
Era un cuore, della grandezza di un pugno, formato con tanti ingranaggi modellati apposta.
 
 
Olivier: "Lo tenevo già da un po', ma non mi sono mai deciso a metterlo in vetrina. L'ho fatto con le mie mani, ed ora che non me ne faccio nulla penso che sia più giusto che lo tenga tu, figliuolo. E' quasi impossibile risolverlo e smontarlo, non ricordo neanche io come lo si fa. L'ho creato per simboleggiare il legame unico ed indissolubile dell'amore tra due persone. Non so se la vostra storia durerà, figliuolo, ma quel che so è che fra poco dovrò rassegnarmi a chiudere questo negozio per sempre e a trasferirmi da mio figlio di America... e prima di farlo voglio fare un ultimo regalo. QUESTO regalo. E lo faccio a te. Non saprei neanche a quanto venderlo un pezzo del genere, quindi tienilo tu. Dallo alla tua fidanzata e spera che il vostro amore duri quanto questo rompicapo. Nel proprio cuore c'è sempre la chiave di tutto, figliuolo. Non dimenticarlo."
 
 
Olivier venne verso di me, e mi posò il suo cuore di metallo tra le mani.
Era freddo e un po' pesante.
 
 
Alexander: "M-ma è sicuro? Insomma, lei non mi conosce nemmeno e mi vuole affidare questo pezzo, che è così importante per lei?"
 
Olivier: "Io ormai son vecchio, sai questa roba da quanto tempo sta su queste mensole? Un'eternità. Questi sono tutti pezzi che ho fatto con le mie mani, con una passione che viene tramandata in famiglia da intere generazioni. Ed ogni volta che entro qui in questo negozio la mattina, e me ne vado la sera senza che nessuno apra quella porta, il mio cuore si riempie di tristezza. Per questo ti faccio questo regalo, figliuolo: lo faccio per te ma anche per me. Così, mi sento più utile e posso tornare a casa sereno, oggi."
 
Alexander: "Se le fa così piacere, allora lo terrò, ma non cambierò idea e prenderò anche la sveglia!"
 
 
Olivier mi sorrise, si avvicinò alla cassa e registrò una delle sue poche vendite, ridandomi la sveglia in una bella scatola coperta da carta regalo.
Mi misi un po' a curiosare e, più vedevo roba, più volevo prenderne. Non costava neanche molto, quindi con pochi dollari potevo prendere molti aggeggi.
Ed ero sicuro che ciò rendeva felice Olivier più di me.
 
Alla fine Olivier mi mise tutto in una resistente busta di tela, in modo che non si rompesse facendo cadere a terra tutti i meccanismi da lui ideati.
Dopo aver pagato, mi diressi di nuovo sulla strada principale.
 
 
 
 
Valadilène, Strada Principale
16 Febbraio, ore 09:01
 
 
 
 
Con la busta di tela in una mano, camminavo per la strada principale alla ricerca di altre informazioni. Le nuvole si erano diradate un po', e finalmente il sole riusciva a fare breccia nella cittadina. Sentivo i suoi raggi riscaldarmi la pelle.
 
Tuttavia, appena arrivai ad un incrocio, vidi qualcosa. O meglio, qualcuno.
Qualcuno di molto familiare che camminava sulla strada perpendicolare alla mia.
 
 
Alexander: [Non può essere... che ci fa lei qui?]
 
 
Aveva cambiato colore e taglio dei capelli, portava vestiti del luogo, ma quella camminata la riconoscevo.
Non potevo sbagliarmi: era Aurore.
 
Incominciai a seguirla, e dopo un po' lei se ne accorse, perché iniziò ad aumentare il passo e, improvvisamente, ad immettersi in un vicoletto.
 
 
Alexander: "Ehi, fermati! Non voglio farti male!"
 
 
Le mie grida non sortivano effetto, ovviamente, quindi non potei fare altro che rincorrerla in tutte quelle stradine.
Alla fine, me la ritrovai davanti girando l'angolo.
 
Era identica, a parte il viso segnato da rughe, gli occhi verde scuro anziché azzurro ghiaccio, e tanti altri piccoli dettagli che, nel complesso però, facevano la differenza.
 
Quella NON era Aurore.
 
 
???: "Cosa vuoi?"

 
---

Lo so, lo so. Doveva essere una pausa di 3 mesi, ma in questo periodo ho avuto un blocco totale. Mi dispiace davvero tanto.
Solo ora mi sono ripreso e proverò a scrivere di nuovo, e ad ultimare questo mio lavoro. Ci proverò con tutto me stesso, e ci riuscirò! E lo farò soprattutto per voi, che mi siete sempre stati vicino e che avete voluto seguirmi per ben 27 capitoli. Grazie!

Inoltre, vorrei informare che d'ora in avanti i capitoli si susseguiranno con una scadenza di due settimane, e non una sola. Questo per farmi gestire meglio il tempo che ho a disposizione.
Inoltre, cambierà anche il giorno di pubblicazione: non più Venerdì, ma Lunedì. Questo perché posso massimizzare il tempo a mia disposizione per Justice Gears.
E, no, non ci sarà capitolo per questo Lunedì xD
Il prossimo appuntamento è per Lunedì 24. Stay tuned!
   
 
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