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Autore: GiulyHermi96    08/12/2012    10 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
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Pronti, ciak e... "cane" in azione!

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Angolino autrice:
*Sbuca da un angolino*: "è davvero passato un mese?"
*si copre da attacchi di pomodori, stoviglie e altri utensili da cucina* Lo so... fate quello che volete, trucidatemi, in un certo senso me lo merito, ma prima... vi volevo dire che questa volta era per una cosa molto seria... mi ero rotta la falangina dell'indice sinistro e ho tolto la fascia solo qualche giorno fa. No, non sto scherzando. So che è difficile da credere, ma è seriamente successo così, quindi non sono più riuscita a scrivere per un bel pò, in più, in questi giorni abbiamo una verifica OGNI santissimo giorno e non ce la faccio a scrivere e studiare contemporaneamente...
Mi dispiace, davvero non so cosa dire. Spero che il capitolo vi piaccia, ci ho lavorato un sacco, volevate più Sirius e io ho cercato di accontentare me stessa e voi... spero sia quanto meno decente :)
Scusate ancora,
Giuly

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 “Dove diavolo si è cacciato Ramoso?” chiese Sirius entrando come una furia in dormitorio quel sabato pomeriggio.

Remus alzò gli occhi dal giornale che aveva in mano con fare svogliato: “Non credo che tu lo voglia sapere, Felpato.”

Sirius sbuffò: “Certo che lo voglio sapere, è sparito dalla faccia della terra!” disse camminando avanti e indietro per la camera.

Remus girò una pagina della gazzetta e non disse nulla.

Oh, insomma, Lunastorta, vuoi dirmi o no dove si è cacciato quel pasticcione, o devo ricominciare a cercarlo anche sotto i tappeti?” chiese il Grifondoro.

L'altro, spazientito, alzò gli occhi verso il ragazzo e disse: “Testualmente, Felpato, ha detto che stava per andare a volare sulle ali dell'amore, verso il villaggio dei desideri diventati realtà...” disse cercando di non ridere.

Sirius guardò Remus scioccato, poi cominciò a ridere come un forsennato: “Il villaggio dei desideri diventati realtà? Ma dove le sente queste cose mio fratello?” chiese divertito a tal punto da lacrimare.

Remus sorrise un pochino, poi specificò: “Ad ogni modo, è la sua prima uscita ad Hogsmeade con Lily... non dargli fastidio, per favore.”
Sirius sbuffò: “Luna... Luna... Luna... dimmi, caro amico, da quanto tempo quei due stanno insieme?” chiese lui con uno sguardo strano negli occhi.

Remus appoggiò il giornale e fissò con sospetto l'amico: “Qualche mese, perché?”

Sirius sospirò: “Sono quasi 5 mesi e... dimmi, a parte lo stare manina per manina e darsi qualche bacio che non supera l'amore pleutomico, è successo altro?” chiese il ragazzo sbattendo le ciglia e prendendo insieme le proprie mani.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Si dice amore platonico, Sirius. E comunque, ti ripeto, non sono affari tuoi. Non ti mettere in mezzo...”
Sirius sbuffò: “Oh, Rem, Rem, Rem... proprio non capisci... io devo mettermi in mezzo. Non possono andare avanti così... hanno diciotto anni per amor di Merlino! Come si fa a rimanere a tenersi la manina a quest'età, andiamo!” esclamò lui.

Remus sospirò: “Immagino che James lo stia facendo perché non vuole metterle fretta. Pensa solo al fatto che ci abbia messo 7 anni a mettersi con lei... di sicuro non vuole affrettare tutto per quello...” cercò di spiegare il Grifondoro, ma si arrestò, quando Sirius iniziò a rovistare nel baule di James.

Cosa fai, Sirius?” chiese esasperato il ragazzo.

Con un “Ah-ah” compiaciuto, il ragazzo tirò fuori un mantello molto strano.

Remus fissò il ragazzo, si alzò e cercò di prendergli il mantello: “Oh no. Non lo farai. No che non lo farai. Non metterti in mezzo, ti ho detto di non farlo!” cercò di dirgli, ma Sirius si infilò il mantello e sparì dalla vista del Grifondoro.

La porta si aprì e Remus cercò di prendere il ragazzo ancora invisibile.

Allora... vieni con me o vuoi rimanere qui a afferrare l'aria?” chiese la testa di Sirius spuntata in quell'istante davanti a Remus.

Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo e lo raggiunse sotto il mantello dell'invisibilità: “Almeno ti terrò d'occhio...” disse fissando l'altro che sorrise malandrino.

* * *

Ora che siamo andati in libreria dove vorresti andare, Evans?” chiese James alla ragazza prendendole la borsa dalle mani per non farle portare il peso dei nuovi libri.

Vi dico io dove lei dovrebbe portare mio fratello: da un bel psicolomago... da quando porta le borse delle donne? Gliel'ho insegnato la prima volta che ha avuto un appuntamento: mai, MAI offrirsi di portare le spese delle donne. Se lo farai, ti ritroverai a fare l'appendiborse ambulante... ma figurati se si ricorda di ciò che gli dico...” sussurrò il ragazzo esasperato sotto il mantello dell'invisibilità.

Sirius, ma se li lasciassimo stare da soli, come sarebbe giusto che fosse?” insistette Remus, ma l'altro non lo ascoltò e continuò a parlare con se stesso: “Devo capire se tra questi due c'è tensione fisica, oppure no...” si disse tirando fuori la bacchetta magica e, prima che Remus potesse dire qualche cosa, fece un incantesimo che colpì il suolo.

Rassicurato, Lunastorta pensò che Sirius avesse sbagliato mira, ma, quando due secondi dopo, una piccola parte di terra si spostò sotto i piedi di Lily, si rese conto che il ragazzo l'avesse fatta inciampare apposta.

Come aveva predetto Sirius nella sua mente malata, James riuscì a prendere al volo Lily grazie ai riflessi da giocatore di Quidditch, quindi si ritrovarono: lei tra le braccia del ragazzo, e lui che delle sue braccia non sapeva che farsene.

Tutto a posto?” chiese James preoccupato.

Sì, tutto ok...” rispose la ragazza arrossendo un po'.

Sì! Lo sapevo che c'era tensione tra loro!” disse Sirius felice del suo piano riuscito.

Sai, Black, non so se vederti come una fata madrina, o come l'uomo nero...” disse Remus preoccupato e ricominciando a seguire i due Grifondoro con l'amico.

Voglio semplicemente che si rendano conto che si devono spicciare...”

Ma se fino a due mesi fa non li volevi più insieme...?” disse Remus piccato dal comportamento del ragazzo.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Facevo solo il prezioso...” disse facendo un movimento pigro con la bacchetta magica e facendo avvicinare, in quel modo una signora a James, in modo che lui dovesse spingersi verso Lily per non scontrarsi con l'altra.

Smettila, finirai col rovinare tutto!” disse Remus preoccupato e guardando i due Grifondoro sperando che non fosse successo nulla di grave.

Invece di sentire urla o altro da parte di Lily, però, Remus vide che la ragazza aveva preso a braccetto James sia per tenerlo su, che per stargli più vicino.

Con un sospiro di sollievo, Remus guardò Sirius con sguardo truce, che però era già concentrato sulla prossima mossa da fare.

* * *

Sembra che oggi siamo destinati a cadere a terra, hai notato?” chiese Lily una volta che lei e James si furono seduti ai tre manici di scopa e che lui ebbe portato i due calici di burrobirra al tavolo.

Bé, Evans... io sono caduto parecchio tempo fa...” disse porgendole il calice.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Me lo ripeti tutte le volte James... ormai non attacca più...” disse con un piccolo sorriso.

Però mi chiami col mio nome, il che è molto bello...” disse lui senza alcun motivo.

Posso sempre smetterla, Potter. In particolare se te ne vieni fuori con discorsi senza capo né coda...”

Del serpente?” chiese lui bevendo.

Quale serpente?” chiese lei perdendo il filo.

Hai detto: Senza capo né coda... di cosa? Del serpente?” chiese lui assorto.

Lily avrebbe voluto rispondere che fosse solo un modo di dire, ma non ci riuscì, perché scoppiò a ridere come una forsennata.

Mi fa piacere di risultare buffo...” disse lui non sicuro se essere offeso o no.

Lei continuò a ridacchiare e rispose: “Non uscirei con te se non fossi così, Potter... queste cose e queste uscite sarebbero tremendamente noiose, se non fossi buffo.” disse lei senza riuscire a bere per la troppa ilarità.

Ma quanto tempo ci resteranno qui dentro?” chiese sibilando Sirius a Remus.

Sono appena entrati...” rispose il ragazzo stranito.

Sirius sbuffò: “Io voglio che escano!” disse Sirius col broncio.

Remus non sapeva cosa fare. Quel ragazzo era totalmente esasperante. Non si sapeva mai cosa volesse o non volesse fare e era una delle persone più misteriose di sempre, oltre che lunatica.

Ogni volta cambiava umore o idea, nemmeno fosse stato una donna durante il suo ciclo mensile.

Un momento era felice come una pasqua, quello dopo era arrabbiato col mondo e con tutti quelli che lo avvicinavano.

Secondo Remus, quello era uno dei motivi per cui Sirius non avesse una ragazza fissa.

Non perché si divertisse ad andare con tutte – almeno non solo – ma perché le ragazze fisse implicavano i sentimenti e la sincerità. E Sirius era sincero con pochissime persone che lo circondavano: i Malandrini, i suoi genitori adottivi e... bé, ultimamente, anche Lily.

Il fatto che non avesse una persona che non fosse un suo familiare per confidarsi, lo rendeva... misterioso e, per l'appunto, lunatico.

L'ultima ragazza che aveva avuto Sirius, dopo 2 settimane che stavano insieme aveva voluto sapere qualche cosa su di lui, sui suoi amici e sulla sua famiglia, come succede in tutte le coppie che iniziano a conoscersi.

Sirius l'aveva mollata seduta a stante.

Non era senza cuore, benché il suo soprannome tra le ragazze fosse il misterioso, bello cuore di pietra Black. Era semplicemente molto introverso. Non con i malandrini, chiaramente. Con loro e con le persone che più gli stavano a cuore, era molto aperto e divertente, ma con gli altri... era come se il sangue dei Black – misterioso e introverso – venisse fuori con gli estranei e facesse mostrare il peggior lato del Grifondoro.

A Remus dispiaceva vedere Sirius rimanere in una sorta di gabbia dorata, ma sapeva che lui stesse bene così. Non voleva un impegno con qualcuno. Non aveva bisogno di una ragazza fissa. Non si era mai innamorato davvero. Non avrebbe potuto, non con tutto ciò che la sua famiglia natia gli aveva insegnato. Con gli insegnamenti dei Black ancora dentro di lui, l'amore, era qualche cosa di troppo grande per lui, che forse non avrebbe mai potuto arrivare a capire.

Remus sospirò. In realtà, solo perché non provava un amore per una ragazza, non voleva dire che Sirius non potesse amare in generale.

Anzi! Remus capiva che Sirius in quel momento, volesse solo aiutare James, per quanto l'idea fosse malata, e non che volesse rovinare il rapporto tra i due Grifondoro.

Rassegnato, Remus cercò di seguire il ragazzo che si era alzato per seguire James e Lily appena usciti.

I due si incamminarono verso il centro del villaggio.

No... ti prego... tutto ma non questo...” borbottò Sirius dopo un po' vedendo una piccola folla davanti a se.

Cosa c'è?” chiese Remus non capendo.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “C'è che Ramoso è troppo melenso...” disse il ragazzo circumnavigando la folla per far vedere a Remus cosa stesse succedendo.

Usciti dalla folla e arrivati in un punto vuoto, Remus capì cosa ci fosse di strano: “Ah... è l'ultimo giorno per pattinare...” disse capendo.

Sirius sbuffò: “Già... vedo che i miei insegnamenti sono andati gentilmente a quel paese... James non si ricorda nulla.” disse appoggiandosi alla ringhiera.

Remus sorrise e cercò di spiegare al Grifondoro ciò che non avrebbe mai capito, fino a che non avrebbe provato ciò che James provava per Lily: “Felpato... vedi... James non segue i tuoi insegnamenti, perché servono per abordare una ragazza, non per socializzare con la persona che ami...” disse gentilmente.

In quel momento, Remus pensò che Sirius gli avrebbe risposto sarcasticamente, o con una battuta.

Invece, si girò e lo guardò negli occhi.

Se avesse prestato più attenzione al Grifondoro, Remus avrebbe notato che Sirius aveva soppesato e ripetuto le parole: persona che ami.

Guardando i due ragazzi che erano appena entrati sulla pista di pattinaggio, i due Grifondoro si concentrarono guardandoli sapendo che nessuno avrebbe, invece, visto loro due, essendo sotto il mantello dell'invisibilità.

James e Lily erano uno di fronte all'altra: lui la teneva per i gomiti per insegnarle a stare in piedi senza cadere.

Lily, da parte sua, come aveva fatto durante la lezione di volo, si guardava i piedi esitante, ma sorridente.

Poco dopo James le sussurrò qualche cosa e lei rise di cuore rischiando di cadere.

Erano talmente felici e perfetti insieme, che sembravano sprizzare felicità e allegria da tutti i pori. Sembrava che attorno a loro aleggiasse una luce abbagliante, che non si sarebbe mai spenta e che sarebbe sempre stata autosufficiente.

Anche solo guardarli, era come cancellare tutti i propri problemi.

Vederli così dolcemente uniti e felici, era una sorta di balsamo per chi li scorgeva, anche solo da lontano.

Sirius sospirò di nuovo e Remus scorse sul suo viso un sorriso sardonico, come se avesse sempre saputo che sarebbe finita così.

Sai, Rem... in tutta la sua vita... o almeno per il tempo in cui l'ho conosciuto, James è sempre stato un bambino e poi un ragazzo allegro. Ok, forse anche troppo, devo ammetterlo, anche se non avrebbe mai potuto superare il sottoscritto...” disse vedendo lo sguardo dell'amico: “Eppure, in questi sette anni di conoscenza, non credo di averlo, mai – MAI - visto così felice...” disse rilassandosi come dopo una confessione dolorosa.

Remus sorrise: “Sono d'accordo con te, Sirius... James sembra... radioso quando è con Lily...” concordò il Grifondoro.

L'altro sospirò: “Non potrò mai competere con la Evans, l'ho capito...” disse Sirius spostandosi un ciuffo di capelli neri dietro l'orecchio con un soffio.

Remus scoppiò a ridere spaventando i vicini che non vedevano nessuno e, più sottovoce, rivolto a Sirius, disse: “Non ti preoccupare, Felpato, sarai sempre la nostra prima donna...”

* * *

Che dici, li lasciamo andarsene per le loro?” chiese Remus all'amico quando ebbero ricominciato a seguire i due piccioncini.

Sirius sbuffò: “Ma io voglio vedere cosa succede...” disse con voce lamentosa.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Ti do dieci minuti, poi li lasciamo da soli...” disse intimando la regola all'amico che sorrise felice.

Se non fosse stato un umano, Remus avrebbe giurato di averlo visto scodinzolare dalla felicità.

James e Lily, intanto erano andati fino alla Stamberga Strillante e Lily, tanto per fare un po' di conversazione, aveva detto che gli abitanti di Hogsmeade credevano che ci fossero i fantasmi in quella casa così sinistra.

James ridacchiò: “Oh no, non ci sono quelli...” disse sicuro di se.

Lily piegò la testa confusa: “Ah no? E come...” chiese.

James sorrise: “Il passaggio del platano ci porta qui tutti i mesi...”

Lily annuì: “Oh... quindi... è...” cercò di dire senza successo.

James annuì seriamente: “Sì, Remus è sempre preoccupato per questo... dice che non vorrebbe disturbare gli abitanti tutti i mesi... come se fosse quello il problema... quel ragazzo è troppo umile.” disse sospirando.

A sua volta sotto il mantello, qualcuno sospirò.

Remus lo fece perché non era d'accordo con James e Sirius perché, invece, concordava col fratello.

Ci sei mai entrata?” chiese James sorridendo.

Non è mai stato nei miei programmi...” disse Lily sinceramente ridacchiando.

Sirius disse a mezza voce come ad incitare il fratello: “Chiedile di entrare, chiedile di entrare...”
“Ti piacerebbe visitarla?” chiese James lentamente.

Prima che Lily rispondesse, Remus prese Sirius per la mano e si smaterializzò dieci metri lontano da loro: “Hey! Perché l'hai fatto?” chiese Sirius arrabbiato incrociando le braccia.

I dieci minuti erano passati... e poi sono fatti loro se entrano o no nella stamberga... non mi andava di sapere cosa avrebbero fatto, io mi ci trasformo lì dentro...” disse il ragazzo con calma trascinando l'amico verso Hogwarts.

Sirius alzò gli occhi al cielo: "Sei davvero un rompiscatole, Remus... spero per te che faremo qualche cosa di interessante a scuola, perché mi sto già annoiando. 

 

*      *      *

"Oh, sul serio? Siamo tornati qui per... questo?" chiese Sirius indicando  i fogli davanti a se.

"Sì, Sirius, sei calato in pozioni e hai bisogno di ripassare... Lumacorno non ti vede di buon occhio, lo sai. Lo avrebbe fatto se fossi stato un Serpeverde..." disse il Grifondoro prendendo il libro di testo.

Sirius si sedette sulla sedia e appoggiò la testa tra le mani: "Perché, avresti preferito che fossi stato di quella casa?" chiese assorto.

Remus smise di sfogliare il libro e fissò l'amico: "Certo che no, Sirius, ma..." il ragazzo non era sicuro di ciò che stava per dire.

Sirius aspettò in silenzio che l'amico continuasse.

Il Grifondoro sospirò: "... è che... la tua vita sarebbe stata dannatamente più semplice se fossi stato un serpeverde..." disse deglutendo. Poiché non sentiva nessuan risposta dall'amico, allora alzò la testa e vide Felpato sorridere in un modo... raro.

Stava sorridendo rassegnato.

Remus spalancò gli occhi quasi spaventato dalla cosa, ma Sirius parlò: "Hai ragione, Remus... la mia famiglia non mi odierebbe, parlerei ancora con Regulus, potrei andare da mia cugina Bellatrix per il thé delle cinque e inchinarmi davanti a qualunque purosangue che incontro, ma avrei anche una sorta di tatuaggio su questo braccio..." disse indicando il braccio sinistro.

Remus fissò ilr agazzo in silenzio, così Sirius continuò: "E non avrei conosciuto nessuno di voi, non sarei stato figlio dei Potter, non sarebbero mai esistiti i Malandrini e vi prenderei di mira ogni volta... oh, e sarei anche stato amico di Piton..." disse schifato: "... visto che me lo sarei trovato in camera..."

Remus sorrise e il Grifondoro continuò: "Senti, non è facile, va bene. Mi fa male non parlare con mio fratello a volte, ma..." disse prendendo un respiro doloroso: "Non cambierei niente. Se tornassi indietro, rifarei esattamente le stesse scelte che ho fatto. Farei rivedere al cappello parlante il mio coraggio e gli nasconderei l'ambizione dei Black, non cambierei nulla, nulla. è come se qualcuno ti dicesse che la tua vita sarebbe stata molto più semplice se non fossi venuto a Hogwarts, perché non avresti dovuto nascondere a tutti del tuo problema peloso..." disse con calma il ragazzo.

"Ovvio che sarebbe stato più facile!" continuò, poi, senza far parlare Remus: "Non per questo, però l'hai fatto. hai voluto cambiare le regole, Rem. Hai detto 'NO' a ciò che ti era imposto e l'hai fatto. è così che tutti dovrebbero fare, ma non tutti hanno il coraggio e la forza di andare contro la massa. Non è una cosa facile, ma se lo fosse stata, non sarebbe stato divertente, no?" chiese sorridendo allegramente Sirius.

Ecco, quello era uno di quei momenti in cui Sirius era talmente amabile, che non si poteva odiarlo nemmeno volendo.

Aveva sollevato la corazza con cui si vestiva ogni singola mattina. A Remus piaceva quando Sirius faceva così, erano i momenti in cui si vedeva davvero quanto lui tenesse a tutto ciò che avesse, cosa non sempre facile.

"Hey, io te l'ho sempre detto che siamo più simili io e te che io e James. Può essere difficile da credere a volte, ma è così..." disse Sirius prendendo la piuma e iniziando a scrivere.

Remus sorrise. Sirius aveva ragione. Loro due... erano simili. Piuttosto simili in realtà. Avevano rinunciato ad alcune cose per farne a ltre e trovare la felicità. A volte era difficile ritrovare i motivi per i quali l'avessero fatto - in particolare durante le lune piene - ma in altri momenti - come quello appena passato -  entrambi si rendevano conto che fosse dannatamente giusta, la strada che avevano intrapreso.

   
 
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