CAPITOLO 2

il prof blaterava a proposito dei vulcani e altre robe varie, e intanto io chiacchieravo con Louis, il mio compagno di banco: “allora Abbie” mi disse “sei di Los Angeles quindi, ma come mai il tuo accento non è di lì?” “oh, in realtà ho vissuto in diversi posti, California, Parigi, e poi, quando i miei si sono separati, mio padre è venuto qua a Londra e io e mia mamma siamo tornate in America” “ah, fico sapere così tante lingue” mi disse lui sfornando un sorriso a quarantadue denti. 

il prof riuscì dall’aula per un richiamo dal preside, e subito la classe si trasformò, chi parlava con gli altri, chi messaggiava, chi usciva in corridoio.

io rimasi seduta, mentre Louis prese a messaggiare con una certa Eleanor, si, avevo sbirciato il suo iphone. qualcuno mi toccò la spalla, richiedendo la mia attenzione: “abbie, giusto?” era lo strano ragazzo del corridoio, “si” risposi, facendo un mezzo sorriso imbarazzato, “io sono Harry, Styles, spero tu ti trova bene qui” “oh si, mi piace questo posto” era impossibile sapere se mi piacesse davvero quella scuola, dato che ero lì da neanche un’ora, ma mentii.

subito arrivarono delle ragazze, che gli parlavano tutte assieme come delle oche, e lui si girò dalla loro parte *grazie per la considerazione “Styles”!* pensai.

rientrò il prof, e tutto tornò alla tranquillità, e, finita l’ora, mi diressi all’altra aula, quella di biologia, sperando che ci fosse qualcuno di simpatico.
 

camminando nei corridoi, fortunatamente nessuno si accorse della mia presenza, e arrivata al mio armadietto appoggiai il giubbotto e la sciarpa, e mi diressi all’aula 38; entrai, c’era qualche ragazzo alla finestra che guardava fuori, e presi posto all’ultima fila, un posto a due, sperando che nessuno mi disturbasse. 

“carina la ragazza nuova, vero?” sentivo i discorsi dei ragazzi alla finestra “già, molto carina” “bella, fossero tutte come lei” odiavo la gente superficiale.

presi il cellulare, ma non feci in tempo ad entrare nei messaggi per sentire Claire, che qualcuno spostò la sedia di fianco alla mia, per sedersi: con la coda dell’occhio vidi dei mocassini e dei jeans attillati neri, avevo un brutto presentimento, infatti “ciao! non sapevo ci saremmo incontrati anche qui a biologia!” “oh, ciao” Harry mi guardava con quei suoi bellissimi occhi verdi.. entrò il prof “benissimo ragazzi, prendete posto, ah, abbiamo una nuova compagna, Abbie Lautner, dove sei Abbie?” alzai la mano “oh bene, vedo che hai già trovato un compagno. ragazzi vi ricordo che da oggi i posti saranno questi, se no ad ogni lezione perdiamo tempo a mettervi a posto” ok, ero fregata, come facevo a stare attenta alle lezioni con un angelo per compagno? ah già, tanto lui aveva tutte le sue ochette ai suoi piedi, non avrebbe pensato alla ‘nuova ragazza’.

i miei pensieri vennero interrotti dal prof “Styles, metti il libro in mezzo, così che anche Lautner possa seguire” e come risposta lui spostò il libro verso di me, sorridendomi. sforzai un sorriso visto che mi sentivo morire. 

la lezione fu noiosa, e non ascoltai nulla di tutto quello che aveva da insegnarci il prof, e appena suonata la campanella mi fiondai al mio armadietto, per lasciare giù la roba e dirigermi alla mensa. “EHI ABBIE!!” ma che cavolo -?! mi voltai, era Harry “senti.. se ti va oggi pomeriggio puoi venire da me” mi disse, non capivo “come scusa?!” “ per la ricerca dico” “ricerca?” dissi io “si, che ci ha dato il prof per domani, bisogna lavorare in coppia, ed essendo compagni di banco mi chiedevo se.. insomma..” “oh si, ok, a che ora?” “alle 5 va bene?” “si, ma.. dove abiti?” gli chiesi imbarazzata “facciamo che ti vengo a prendere io alle 4:30 sotto casa tua, so dove abiti, ciao!” e andò verso Louis e degli altri ragazzi. come faceva a sapere dove abitavo?! e soprattutto, come avrei fatto a stare con lui senza morire un intero pomeriggio?

arrivai in mensa, e non avendo molta fame presi solamente una mela e una bottiglietta d’acqua, e mi andai a sedere ad un tavolino da due.

naturalmente, arrivò Harry, dovevo cominciare a preoccuparmi? “ciao Abbie” “ciao” “posso?” disse indicando la sedia “certo” “senti, se hai qualche domanda sulla scuola, qualche perplessità, dimmi pure” “perchè ci guardano tutti? è imbarazzante” gli chiesi senza peli sulla lingua “perchè sei nuova, e io sono qui con te” mi rispose “ah, e.. cosa sei, una specie di divo qui dentro?” “no, ma tanta gente mi crede importante, senza neanche conoscermi davvero” evviva la modestia Styles! “ah..” dissi abbassando lo sguardo sul mio vassoio e poi guardando il suo, con un piatto di pasta e una bottiglia d’acqua “non hai fame?” mi chiese “già” “se ti va, vieni con me Louis e altri nostri amici, almeno non stai sola” sorrise “grazie” ricambiai.

ci alzammo e lo seguii al loro tavolo, dove mi fece sedere fra lui e Louis “bene, le presentazioni: ragazzi, lei è Abbie, lui” disse indicando un ragazzo bellissimo con gli occhi color nocciola e un viso di chi prenderebbe il proiettile al posto tuo, che non ti farebbe mai del male, neanche involontariamente, “è Liam” il ragazzo sorrise, e non potei fare a meno che ricambiare, ad ogni loro sorriso “lui” indicando il ragazzo di fianco a Liam “è Zayn, il bad boy!” a questa battuta si misero a ridere, e io osservai il ‘cattivone’ che aveva un sorriso perfetto e due occhi veramente ammiccanti “e infine lui è Niall” un ragazzo con due occhi azzurro chiaro contenenti l’oceano, era tenerissimo, mi porse la mano e disse “piacere” sorridendo, cavolo che carino. mi sentivo fuori luogo fra quegli angeli, ma mi raccontarono un pò di pettegolezzi sulle persone della scuola, e non fu così male come credevo, erano simpatici.
 

si alzarono uno ad uno, salutando, e rimanemmo io e Harry “ehm, io devo andare a Storia.. aula 67” “oh, ti accompagno, sono nell’aula affianco” “ok” ci alzammo, e dopo aver posato i vassoi camminammo fino alle aule, attraversando i corridoi quasi vuoti “senti, tu cosa prendi per tornare a casa?” “l’autobus” risposi “oh, se vuoi posso darti un passaggio in macchina, so dove abito perchè mio padre e il tuo sono colleghi, cioè, soci in affari visto che sono i capi della loro azienda” cavolo, questo non lo sapevo, ed ero felice a scoprirlo, perchè significava che non era uno stalker “ok, grazie Harry, per aiutarmi” “figurati” mi salutò dandomi un lieve bacio sulla guancia, che mi fece venire i brividi, poi andò nella sua aula, dedicandomi un ultimo sguardo, e un sorriso, arrossii. 

vedendo arrivare altra gente, probabilmente i miei compagni, andai in bagno, dove mandai un messaggio a Claire “DOBBIAMO PARLARE! harry, un mio compagno, mi sto innamorando D: ” invio.

le due ore successive passarono velocemente, e uscita dall’aula ritrovai Harry in corridoio, con lo zaino per terra, e lui appoggiato alla parete. “ciao bellissima” mi salutò, e tutte le ragazze del corridoio si girarono a guardarmi, un pò per invidia, credo, un pò per odio. “ciao” sorrisi. arrivammo al parcheggio, e il viaggio in macchina fu breve, si poteva sentire l’imbarazzo che c’era nell’aria, e arrivati sotto casa mia scese anche lui dall’auto “oh Abbie, questo è il mio numero, salvalo, ti passo a prendere alle 4:30” sorrise “ok” dissi prendendo il foglietto che mi aveva porso. entrai in casa e solo quando mi ero già tolta gli stivali sentii la sua macchina partire.

avevo 2 ore per capire cosa stesse succedendo nella mia testa, per prepararmi e per cercare di far calmare le farfalle che svolazzavano beate nel mio stomaco.

quel pomeriggio l’avrei passato con Harry..

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ciao bellissime :) spero questo capitolo vi piaccia, recensite, mi raccomando, e andrò il più presto avanti!

baci 

Chiara