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Autore: AxlCharityBip    08/12/2012    2 recensioni
Avevo urlato con tutto il fiato che mi ritrovavo nei polmoni. E lui avrebbe dovuto abbracciarmi, mi avrebbe dovuto dire che sarebbe andato tutto bene. Sarebbe dovuto rimanere con me. Per sempre. Però la vita non è un film, ed io lo sapevo bene.. Appoggiò la mano sulla maniglia. 'Scusa' aveva mormorato, prima di andarsene nascondendo le lacrime. 'Scusa'. // ff larry.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Wake me up.

2. We'll always be together.

 


 

Il continuo senso di nausea dovuto alla sbornia mi stava uccidendo. Ero accasciato sul pavimento del bagno e stavo pensando di ficcarmi due dita in gola, almeno avrei smesso di sentirmi male. L'indifferenza con cui avevo trattato Louis qualche minuto prima mi contorceva le budella. Stavo iniziando a chiedermi se quella fosse la cosa giusta da fare, se davvero dovevo allontanarmi da lui. Come avrei fatto? Ormai ero talmente dipendente da lui..
- Harry, non vorrei disturbarti, ma avrei bisogno del bagno. 
La voce di Louis arrivava forte e sicura dall'altro lato della porta. 
Quasi mi spaventò. Era la voce che usava quando doveva negare il Larry Stylinson, quando doveva fingere di essere sicuro di sé, quando fingeva che non gli importasse di come mi sentivo io mentre ripeteva la parola 'falso'. E' tutto falso amore, non è così? 
Vomito. I miei pensieri furono interrotti dai conati di vomito, e potevo quasi immaginarmi Louis che aggrottava le sopracciglia, con la mano a mezz'aria pronta a bussare di nuovo per dirmi di uscire. 
- Harry? 
Silenzio. 
- Harry? Stai bene? 
Sorrisi. Nemmeno ci riusciva a fingere che non gli importasse. Ora la sua voce era preoccupata e quasi insistente. 
- Harry, ti prego.. 
Lo ignorai totalmente, mentre qualche lacrima scivolava sulle guance senza il mio controllo. 'Idiota', pensai. 'Non piangere. Non ora.' 
Mi alzai da terra a fatica e tirai lo sciacquone, per poi avvicinarmi barcollante al lavandino. Aprii l'acqua e mi pulii la bocca, il viso, le lacrime. Avevo le guance rosse e le labbra violacee. Di sicuro con quell'aspetto e in quelle condizioni sarei stato costretto a restare a casa, il che significava trovarsi tra i piedi Louis. Sbuffai. Mi avvicinai alla porta ed attesi. Una sua parola, un suo urlo, uno sbuffo, qualcosa
- Apri questa cazzo di porta! 
Sbottò, all'improvviso. Mi venne da ridere, ma alla fine furono le lacrime ad averla vinta. Ricordai delle sue mani che mi tenevano la testa, quando qualche mese fa avevo avuto la febbre. Ricordavo perfettamente il suo tocco dolce e delicato, la premura con cui mi baciava le labbra e mi diceva che presto sarei stato meglio.
Asciugai velocemente le lacrime ed aprii la porta, evitando il suo sguardo.
- No, non sto bene. 
Dissi, in un sussurro. Uscii dal bagno e corsi nella mia camera, sbattendo la porta e scivolando a terra, con le spalle al muro. Scoppiai in un pianto disperato, l'ennesimo in quelle ventiquattro ore. 
 
- I tuoi occhi sono i più belli che io abbia mai visto.. 
Mormorò lui, accarezzandomi lentamente i ricci. 
- Sciocchezze, ti sei mai guardato allo specchio? 
Risposi, come quelle coppiette alle prime armi che si fanno complimenti a vicenda. Sorrisi e gli posai un bacio sulle labbra, rabbrividendo per quel contatto. 
- Mi amerai per sempre? 
Glielo chiesi quasi ridendo, ero consapevole che il per sempre non poteva esistere, però con lui sembrava così ovvio e scontato che saremmo cresciuti e morti insieme. 
- Finché morte non ci separi. 
Affermò lui, sorridendo.
 
I ricordi continuavano a riaffiorare nei pensieri, e mi stavano letteralmente lacerando il cuore. Ad ogni ricordo che mi veniva in mente potevo sentire il mio cuore spezzarsi a metà, sempre di più e non credevo di poter arrivare a tal punto: l'amore insano che provavo per Louis Tomlinson mi stava distruggendo.
Finalmente i singhiozzi si erano calmati, e almeno non tremavo più. Avevo sentito il cellulare vibrare nella tasca sei o sette volte, ma non avevo risposto. All'ottava volta lo presi dalla tasca dei pantaloni e risposi, cercando di non far tremare la mia voce. 
- P-pron-pronto? 
Tentativo fallito. 
- Harry, che succede? 
La voce spaventata che sentivo dall'altro capo del telefono era quella di Niall. Chiusi gli occhi e tentai di regolare il mio respiro. 
- Niente.. avevi bisogno d-di qualcosa? 
- Volevo solo sapere se ti andava di venire a cena con me e i ragazzi.. Avevo chiesto a Lou di dirtelo ma ha detto che non eri in casa e.. 
- Certo, tranquillo. Temo di non poter essere presente, ho.. delle faccende da sbrigare. 
Mi affrettai a rispondergli. Quindi ora era così? Avrebbe detto a tutti che non ero in casa solo per non venire a parlarmi? Ci eravamo davvero ridotti a quella situazione? 
- Oh.. 
La voce delusa di Niall mi fece quasi pentire di avergli detto di no. 
- Mi dispiace. Sarà per un'altra volta.
- Certo amico, alla prossima. 
Chiusi la chiamata e presi a guardare il cellulare che giaceva nella mia mano. Lo schermo era rotto in tanti piccoli pezzettini, per via del lancio che gli avevo fatto fare qualche giorno prima. Era un miracolo che ancora funzionasse. Avrei chiesto a qualcuno di procurarmene uno nuovo, ma volevo solo.. volevo solo piangere chiuso nella mia camera, in quel momento.
 
A svegliarmi qualche ora dopo erano state le urla di Louis nel corridoio. Stava litigando con qualcuno. 
- Non puoi incolparmi per tutto, Liam! Non solo lui ci sta male! Sono distrutto, cosa credi? 
Sospirai e mi alzai dal letto. Il forte mal di testa mi impediva di pensare, per non parlare poi dei crampi allo stomaco. Presi un respiro profondo ed uscii silenziosamente dalla camera, intravedendo la testa rasata di Liam dalla cima delle scale.
- Devi parlargli! Vi state facendo male a vicenda, come fate a non capirlo? E tu, Louis, non puoi pretendere di fare il doppio gioco! Harry o Elean...
Si era interrotto quando mi aveva visto scendere le scale con passo lento, dovevo sembrare una specie di morto vivente. 
- Oh, continuate pure, devo solo andare in cucina. 
Mormorai, sorridendo a Liam, come se la situazione non mi riguardasse affatto. Stavano entrambi in silenzio e continuavano a guardarmi, senza avere il coraggio di dire qualcosa. Fu Liam il primo a parlare. 
- Harry... 
Alzai una mano come per fermarlo prima che continuasse a parlare, e poi entrai in cucina cercando di non finire per terra. Ingollai due pasticche di aspirina buttandole giù con un po' d'acqua, mi affrettai a prendere qualcosa da mangiare e tornai nella mia stanza, sotto gli sguardi confusi di Liam e Louis. 
Non riuscivo a capire come facessi a risultare tanto indifferente, quando in realtà dentro di me urlavo tutto l'odio e l'amore che provavo per Louis. Forse stavo diventando un po' come lui, che riusciva sempre a mascherare tutto quello che provava con un sorriso tranquillo ed uno sguardo spensierato. Louis era così. Rideva in pubblico e piangeva dentro, ed io ne ero consapevole. Forse ero l'unica persona nell'universo in grado di capire Louis con un solo sguardo. Però, ultimamente, vedevo solo un grande muro che ci separava.. e non capivo se fosse per colpa di Eleanor, per colpa dei rumors su me e Taylor, o per colpa nostra. Capivo solamente che insieme non stavamo più bene. Non stavamo bene quando litigavamo di giorno e la notte facevamo l'amore solo per costringerci a credere che stesse andando tutto alla grande. Ci stavamo sgretolando di giorno in giorno, ed ora mi chiedevo se lui soffrisse quanto soffrivo io. Per un attimo il suo viso devastato di quella mattina mi era tornato in mente, ma avevo fatto in fretta a scacciarlo. Questa volta non mi sarei tirato indietro, non mi sarei fatto intenerire dai suoi occhi blu, e soprattutto non avrei pensato al dolore che mi stava procurando quella lontananza. Questa volta era finita per davvero, e quella consapevolezza mi faceva bruciare il cuore.
La verità è che non solo lui mi aveva perso. Mi ero perso da solo, e non sarei mai più stato in grado di ritrovarmi.
 
- Un giorno.. un giorno urlerò al mondo quanto ti amo! TI AMO. IO AMO HAR... 
Feci in tempo a tappargli la bocca con una mano, anche se non riuscivo a smettere di ridere. Eravamo entrambi ubriachi e lui continuava a farneticare cose senza senso. 
- Harry, mi ami come hello kitty ama il rosa? 
- Certo.. certo, Boo Bear. 
Ogni tanto un passante si fermava a guardarci, ma fortunatamente eravamo al buio e in più eravamo coperti con i berretti e le sciarpe.
- La nostra storia non finirà.. mai, Hazza. 
Gli sorrisi e spostai lo sguardo sulle sue labbra rosate. Decisi di rischiare, gli presi il viso tra le mani e lo baciai, gustandomi quel momento.
- MAI. 
Avevo urlato con gli occhi che brillavano, un po' per il freddo di Londra e un po' per la gioia. L'avevo preso per mano e l'avevo trascinato fino a casa nostra, con la convinzione che nessuno potesse mai dividerci. Louis era il mio soulmate e sarebbe rimasto con me per sempre.




Writer's Corner. ©

E sono di nuovo qui! Yoo, lo so che siete felici. 
Ho aggiunto il banner, che ne pensate? Ho fatto del mio meglio, a me piace tanto. **
Devo dire che questo capitolo non mi fa uscire pazza, però è un po' un capitolo di passaggio.. presto inizierà la storia vera e propria, e spero di riuscire a comunicarvi tutto quello che provo io scrivendo. Spero di farvi piangere e farvi ridere, così come faccio io. Ringrazio vivamente I_Love1D, Louissass_ e I_want_be_free che hanno recensito! Grazie mille, davvero. 
Ovviamente ringrazio anche tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite! Vi amo, lol. 
Non so più cosa dirvi, quindi.. fatemi sapere cosa ne pensate, al prossimo capitolo! xx

ps: se volete parlare con me, mi trovate su Facebook (Vanitas Lexa) e su twitter (@____sweetcheeks). :*
  
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