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Autore: haroldsjulietx    08/12/2012    4 recensioni
Jade era una ragazza molto ribelle, che viveva a Londra.
Aveva soltanto diciassette anni, era giovane, ma aveva un passato segnato dalla morte della madre e dall'alcolismo e dall'abbandono del padre.
Quando tutto sembrava spento, qualcosa, o meglio, qualcuno entra improvvisamente nella sua vita. Riuscirà, questo qualcuno, a renderla finalmente felice, togliendola dalla cattiva strada?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Touching him is like realizing all you ever wanted was right there in front of you,
Memorizing him was as easy as knowing all the words to your old favorite song."



«Grazie. Grazie, davvero. Ma.. Io non posso. Siamo troppo diversi, Harry. Tu non puoi rischiare tutto per me. E' troppo pericoloso, io sono un peso troppo grosso e tu sei giovane, siamo giovani, io andrò via. Andrò in qualche altro posto e tu ora tornerai a casa tua. Fingi che io non ci sia mai stata. Fingi di non avermi mai conosciuta. Fingi che io non sia mai entrata nella tua vita. Sarà come se non fossi mai esistita.»
La ragazza lascia un altro piccolo bacio a stampo sulle labbra del ragazzo, che era rimasto fermo immobile, come congelato.
Abbassa lo sguardo ed entra nel vagone buio della metropolitana.
Un miliardo di pensieri le invadono la testa, stava facendo davvero la cosa giusta? Voleva andarsene? Andare via dall'unica persona con la quale poteva essere sé stessa? Voleva fuggire dall'unica persona in grado di capirla e chissà, magari anche di amarla?
Si volta lentamente verso di lui, poggiandosi con le mani contro la porta scorrevole. Alza la mano destra, quando basta per renderla visibile al povero Harry che se ne stava in piedi sulle gradinate, con gli occhi sbarrati.
Ricambia distrattamente il saluto e non appena la metro parte, cerca di corrergli dietro, ma ha già realizzato che tutto ciò che fino a pochi secondi fa gli appariva come tutto era scomparso per sempre.
Lei era andata via.
Come un brutto sogno, come una nuvola, come un ammasso di polvere. Era scomparsa in pochi secondi, lasciando un enorme vuoto all'interno del petto di Harry.


* * *

Un anno dopo.


Come tutte le mattine, Harry spegne la sveglia con un sonoro pugno. Attende qualche secondo e poi si alza dal letto, trascinandosi pesantemente fino al bagno.
Si è trasferito in un monolocale proprio di fronte ad Hyde Park e lavora in una libreria lì vicino.
Era martedì e di martedì aveva il turno di mattina, cosa che proprio non sopportava minimamente.
Quella mattina avrebbe dovuto accogliere una nuova ragazza, avrebbe fatto i turni assieme a lui, dato che la libreria era abbastanza grande e il proprietario era anziano e stanco.
Sbadiglia, si stiracchia e scuote l'informe massa di capelli ricci.
Entrando in bagno, sbatte il mignolo del piede contro lo spigolo della porta, come ogni santa mattina e impreca.
Si lava velocemente, indossando una T-shirt bianca ed un paio di pantaloni beige.
Si infila le coverse bianche e mette al collo la sua famosa catenina. Gliel'aveva regalata Caroline, una sua vecchia amica.
Da quando Jade se ne era andata, era cambiato.
Era diventato amante della vita notturna, alcuni lo definivano persino un puttaniere, perchè molto spesso portava a casa una ragazza diversa a notte.
E a lui piaceva essere conosciuto come uno sciupafemmine. Si sentiva importante, desiderato.
Era bellissimo e sfruttava le sue capacità di ottimo provolone.
Perchè lo faceva? Si divertiva e ubriacava per dimenticare, per non pensare al passato che l'aveva fatto soffrire.
Si era innamorato di quella ragazza dagli occhi di ghiaccio e dal cuore di pietra e mai nessuno avrebbe potuto capirlo.
Nemmeno il suo migliore amico, Louis. Sembrava parlare un'altra lingua.
Non comprendeva il dolore che l'aveva assalito non appena quella dannatissima metro era partita, rompendo il suo cuore in mille pezzi.
Cosa le era passato per la testa? Pensava davvero che se se ne fosse andata via, avrebbe evitato di soffrire e di far soffrire anche lui?
Sicuramente, dopo tutto ciò che era successo, dopo tutte le emozioni che aveva provato grazie a lei, in qualche modo sarebbero riusciti a coronare il loro amore.
Ma no, lei non voleva. Forse lui non era abbastanza per lei. Non era abbastanza bello, bravo o simpatico. Magari non era attraente come lo era adesso, ma sarebbe cambiato per lei.
Tanto, era cambiato comunque. Non era più il diciottenne dolce e comprensivo che giocava a fare lo psicologo. Aveva lasciato gli studi e la casa del padre e si era dato al divertimento più sfrenato.
Frequentava molti night club e discoteche stra-piene di belle ragazze pronte a sbattertela in faccia in qualsiasi momento.
Una volta era persino andato a puttane, ma quanto stava cadendo in basso? Pur di fare sesso avrebbe scalato montagne a mani nude.
Ora, al contrario di un anno fa, se qualcuno gli chiedeva una mano, lui si rifiutava, liquidandolo con la classica scusa: "ho da fare, oggi non posso."
Andando avanti con questo atteggiamento, aveva perso tutti gli amici. Tutti, tranne quattro simpatici ragazzi che facevano di tutto per aiutarlo.
Ma lui sembrava fregarsene.
Il dolore l'aveva cambiato.. forse per sempre.
Si controlla un'ultima volta allo specchio, sistema per bene i pantaloni, lasciando intravedere una piccola parte dell'elastico dei boxer di CK.
Era pronto.
Pensandoci bene, era diventanto molto più fanatico.
Afferra le chiavi di casa, l'I-phone e un preservativo, infilando tutto in tasca, non si sa mai chi si incontra per strada.
Scende velocemente le scale, col pensiero di flirtare con il maggior numero di ragazze possibile, quella mattina.
Uscendo dal portone, adocchia una bellissima ragazza bionda con un lato B da favola. Decide che l'avrebbe spintonata, chiedendole subito perdono e magari con qualche stupida scusa l'avrebbe invitata a casa sua quella sera.
Si avvicina a lei, girata di spalle, intenta a parlare al telefono.
Le guarda un'ultima volta il fondoschiena, dandole una leggera spallata, fingendosi sorpreso.
«Oh, perdonami.» Mormora in tono suadente, quando vede una lucente fede nuziale brillare nell'anulare della biondina.
Era sposata, per carità.
«Non fa nulla.» La ragazza ricambia lo sguardo, tornando a parlare al telefono.
Gli era andata male.
Decide di affrettarsi ad arrivare in libreria, ci avrebbe provato con la ragazza nuova.
Infila le mani in tasca e continua a camminare a passo svelto.
Non appena arriva di fronte alla libreria, una mini cooper nera bloccava l'entrata.
Probabilmente era della nuova arrivata. Nemmeno era arrivata e già trasgrediva le regole, preda interessante.
Harry sperava solo che non fosse sposata o fidanzata.
Non appena entra all'interno dell'edificio, una ragazza dal fisico magro e sinuoso, si volta verso di lui.
Aveva i capelli lisci e lunghi, di uno strano color marrone ramato. Indossava una giacca di pelle, un paio di jeans stretti, una magliettina bianca aderente e un paio di ballerine nere.
Fisico invidiabile.
Non appena la ragazza alza lo sguardo e guarda Harry, entrambi spalancano gli occhi, increduli.



Ciao principese!
Zan zan, colpi di scena!
Che ne pensate? Avete già capito tutto o non avete capito nulla?
Vi aspetto nel prossimo capitolo.
Baci.

  
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