Anime & Manga > Virgin Crisis: Akuma na Eros
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Autore: Morgana Leone    08/12/2012    2 recensioni
- Come faccio a crederti se tu non mi dici niente? Se non mi dai fiducia, come puoi tu pretenderla da me? Perché non puoi aprirti?-
"Aprirmi? D'accordo ... ho evocato involontariamente il diavolo facendo deliberatamente un rito satanico per fare in modo che tu mi amassi. E quando tu mi dirai "Ti amo", ebbene, a quel punto io dovrei pagare il tuo amore offrendogli la mia verginità... come potrei mai dirti questo?"
Non sapevo cosa scrivere, così ho preso un pezzo della storia.
Spero di non deludere e sopratutto di ritrarre bene questo splendido manga.
Buona lettura :)
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon, Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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XII

Umanamente deliziosa


"Il diavolo sa ben citare la Sacra Scrittura per i suoi scopi."
-William Shakespeare-
 

Ripensavo alle parole che Kai mi aveva detto il giorno prima.
"Cosa significa? Cosa intendeva dire? 
Si stava nuovamente prendendo gioco di me? 
Ci prova così tanto gusto a confondere il mio cuore?"
- Allora Manami, tu ci devi andare alla festa di Akane?- domandò Shizuko.
- Cosa? -
- Ma non mi ascolti mai dannazione? Che ti prende? Da quando tuo fratello è ritornato a scuola sei strana!- Disse lei esasperata.
- Scusami e solo che... va bhe, lascia stare. Dicevi?-
Shizuko fece un sospiro rassegnato e cominciò - Akane, di 4 E, deve fare una festa nella sua mega villa al mare e ci ha invitate!- disse sorridendo entusiasta e battendo le mani.
- E perché mai? - chiesi confusa.
Con Akane avevo parlato, si e no, tre volte in tutta la mia vita. Era una delle ragazze più snob e ricche di tutta l'istituto e di certo non le piaceva mischiarsi con la plebaglia.
- Bho, probabilmente sarà per tuo fratello, magari pensa che facendo la gentile con te avrà qualche punto in più. In ogni caso non c'è ne deve importare, perché sabato ci daremo alla pazza gioia!-
- Non ho intenzione di andarci - le risposi scarabocchiando delle stelline storpie sul diario.
- Col cazzo! Anche se dovessi rapirti e chiuderti nel cofano, tu verrai a quella maledetta festa, intesi!?- disse trapassandomi con le sue iridi castane e facendo tuonare la sua voce da generale degli eserciti.
Sbuffai.
- Comunque se ti può interessare- disse lei facendo l'enigmatica - E' stato invitato anche Shion!-
A quelle parole girai il capo di scatto facendomi venire uno strappo.
- Davvero?- dissi afferrandola per un braccio.
- Esatto! Quindi tu oggi esci e ti vai a comprare qualcosa di carino, capito?- disse con aria cospiratrice.
- Per qualcosa di carino tu intendi, un vestito lucido nero e inguinale, non è vero?- le chiesi scettica, ovviamente cosciente dei gusti un po' troppo appariscenti di Shizuko.
- No! Non per forza nero, magari rosso fuoco! - 
- Fidati.-
Ma acchiappò un il viso tra le mani.
- Giura che vieni-
Trasalii e sgranai gli occhi.
- Io non giuro un cazzo! Mi sono stancata di voi e di tutti questi giuramenti! - dissi afferrando la cartella e andandomene via di corsa dalla classe.
Shizuko rimase a guardare la porta da cui ero sparita, intontita dalla mia reazione esagerata. Afferrò il cellulare e con un sorrisino astuto chiamò mia madre.
 
 

Arrivai a casa ed entrai in cucina, dove la mamma stava armeggiando con le pentole. Mi avvicinai e le schioccai un bacio sulla guancia.
- Ciao Tesoro, Shizuko mi ha detto che Sabato andate ad una festa!- disse lei sorridendomi.
- No, io non ci devo andare - dissi convinta guardandola girare il mestolo di legno nella pentola del sugo.
- Esatto. Tu non ci devi andare - disse una voce alle nostre spalle.
- Oh ciao Kai - disse la mamma salutandolo dolcemente.
"Mi chiedo come non si renda conto che non è suo figlio".
- Perché? Hai paura che ti veda limonare con quella oca di Misaki?- gli dissi indispettita.
- Come mai tutto questo viscerale interesse?-
- Figurati! - presi un respiro e per puro spirito di contraddizione dissi - Anzi, la sai una cosa? Mi è venuta un'improvvisa voglia di partecipare a quella festa, sai?-
- Scordatelo. Tu resti a casa – rispose lui atono.
- Tu non sei mia madre e non mi puoi dare ordini! - gli ringhiai contro. Poi mi rivolsi verso la mamma - Mammy, ti va di accompagnarmi oggi a comprare un vestito per sabato?-
- No tesoro, non posso. Ho un lavoro da finire per il giornale, ma ti potrebbe accompagnare Kai!-
- No!- le dissi. Non avevo alcuna intenzione di spogliarmi in un camerino, sapendo che lui non si sarebbe perso l'occasione di confondermi ancora di più con le sue avance.
- Niente no. Kai ti accompagnerà al negozio e andrà alla festa per tenerti d'occhio -
- Non mi metto a fare il baby-sitter a una stupida ragazzina! - ruggì lui disgustato all'idea.
La mamma si voltò e lo minacciò con il mestolo - Non era un'opzione. Tu lo farai e basta- disse lei guardandolo dritto negli occhi blu.
Quello parve sul punto di aggredirla, ma poi si ricompose e se ne andò, mormorando qualcosa come " Maledetti umani, peccato che il diluvio non li abbia sterminati tutti".
 

Dopo pranzo, come la mamma mi aveva ordinato, mi preparai e uscii in giardino dove Kai mi attendeva, ma rimasi scioccata da quello che vidi.
Se ne stava appoggiato con aria da "padrone del mondo" alla carrozzeria bianca metallizzata di una Maserati Gran Turismo Sport, con tanto di tridente sul cofano anteriore e si rigirava lentamente l'anello del portachiavi in un dito.
- E questa da dove spunta fuori?- domandai scioccata alla vista di quel predatore bianco.
- Non avrai mica pensato che io me ne vada in giro con quel catorcio di tua madre, vero?-
- Ma…-
- Entra in macchina - disse aprendo lo sportello del guidatore ed accomodandosi sul sedile di raffinata pelle nera.
Titubante, aprii lo sportello ed entrai, timorosa di sporcare quel trionfo di velocità, lusso e tecnologia.
- Mettiti la cintura - ordinò.
- Perché? Anche i diavoli perdono i punti della patente?- domandai sarcastica.
- No, e solo perché non vorrei che ti ritrovassi la testa spaccata a metà prima di darmi ciò che mi spetta; non sono un fan della necrofilia - disse con un sorriso maligno.
Sospirando, mi agganciai la cintura.
Quando arrivammo al negozio, ringraziai la trinità per avermi fatto sopravvivere alla guida da pazzo ubriaco ed esaltato di Kai che non aveva nessuna paura di scatenare i 460 cavalli della vettura.
Ero diventata cianotica ed era un miracolo che non avessi avuto neppure un infarto.
- Che c'è? Volevi per caso schiacciare un pisolino durante il tragitto?- domandò quello sogghignando.
Non ebbi lo stomaco per rispondergli, semplicemente aprii lo sportello e con le gambe che tremavano vistosamente, mi lanciai contro la prima aiuola per salutare il mio pranzo.
"Al ritorno prendo l'autobus"
 

Le commesse mi sorridevano per tutto il tempo, come se le fossero venute delle paralisi facciali, e sembravano fare a gare per aiutarmi nelle ricerca del vestito, ma sapevo che quell'improvviso slancio di servilismo non era da imputare ne alla voglia di lavorare, né al denaro che avrebbero guadagnato, ma più che altro per attirare le attenzioni di quel ragazzo dall'aria arrogante e superba che non perdeva occasione per stuzzicarmi e darmi fastidio.
- Dimmi sorellina, tu ti metteresti mai le scarpe se non avessi i piedi?- mi domandò da oltre la tenda del camerino prova.
- No, non credo...- risposi confusa da quella improbabile domanda, impegnata ad armeggiare con la chiusura lampo dell'unico vestito che mi aveva enigmaticamente consigliato d'indossare Kai.
- Bhe, allora perché ti metti il reggiseno?- disse alzando un sopracciglio con un sorriso compiaciuto.
- Perché il reggiseno è uno strumento democratico, Kai! Separa la destra dalla sinistra, solleva le masse ed attira il popolo! - dissi facendo il ponte all'indietro per riuscire a chiudere la cerniera e non riuscendoci.
- Anzi che cincischiare, aiutami a chiudere questo coso!-
- Mi hai minacciato di non entrare per nessuna ragione al mondo dentro il camerino - disse lui con tono inquietantemente vivace.
- Ho cambiato idea! -
- E cosa mi dai in cambio? L'anima?-
- Un calcio in culo se non ti muovi!- ringhiai infastidita, sia dall'abito che da il mio adorabile fratello acquisito.
Vidi, riflessa nel vetro, la tenda del camerino che si scostava e l'eleganti forme di Kai comparire dietro di me.
Notai che la sua altezza era più contenuta del solito, in quanto era "solo" trenta centimetri più alto di me, mentre quando prendeva le sue sembianze demoniache arrivava ad altezze impossibili che facevano sembrare dei nani anche i giocatori di Basket.
Appoggiai le mani al vetro offrendogli la schiena, in modo che tirasse su la zip dell'abito di un bellissimo color turchese.
Sentii improvvisamente la sua mano calda posarsi sulla parte alta della mia schiena, alla fine del collo. 
Il calore della sua mano si irradiò in tutto il mio corpo, rilassando i miei nervi tesi.
Piano piano, fece scendere le dita lungo la schiena, passando tra le scapole e accarezzando, sopra ogni vertebra, la mia pelle, divenuta improvvisamente calda e inquietantemente bramosa di quel contatto, come un tossico che aveva appena assaggiato una droga e che ora cercava affannosamente la sua dose.
Il suo tocco era stranamente gentile, come se stesse accarezzando qualcosa di prezioso che ben conosceva.
La sua mano si fermò in un punto della schiena decisamente troppo basso, ma comunque non abbastanza da darmi il pretesto di tirargli uno schiaffo, anche perché in quel momento mi ritrovai a pensare che la sua mano poteva stare lì per tutto il tempo che le aggradava.
Poi afferrò la zip tra l'indice e il medio e il freddo della cerniera a contatto con la pelle mi riportò alla realtà.
- G-grazie...- mormorai.
- E' un piacere se ciò vuol dire che potrò vederti ancora con quest'abito - sussurrò sul mio collo, da cui aveva spostato con delicatezza i miei capelli biondi.
Deglutii - Dici che mi sta bene? - dissi guardando la figura riflessa di una ragazzina di circa quindici anni, con un paio di enormi occhi smeraldini e una spolverata di lentiggini, vestita con un abito turchese che risaltava le sue forme, seppur ancora acerbe, dandole un tocco di timida e dolce sensualità. Alle sue spalle sovrastava un ragazzo dagli occhi inquieti e pieni di oscurità, dai capelli a spazzola del colore della pece che facevano risaltare i suoi lineamenti armoniosi e perfetti. 
Pensai che Kai poteva tranquillamente essere scambiato con un dio pagano appena sceso sulla terra.
- Sei umanamente deliziosa - soffiò lui, facendomi venire i brividi per via del suo respiro ardente.
Arrossii sorridendo timidamente, per la prima volta in pace con il mio corpo così a lungo odiato.
 
 
 
Il giorno della festa, Shizuko si presentò a casa circa due ore prima dell'appuntamento, con un vestitino rosa shocking, decisamente molto, molto corto che metteva in evidenza le sue curve latine. Disse che se volevo fare colpo su Amamiya quella sera, dovevamo studiare un trucco e una pettinatura in grado di provocare una "seduzione fulminante".
Per prima cosa, volle vedere come mi stava il vestito e rimase sorpresa del fatto che lo avesse scelto Kai.
- Ha buon gusto il ragazzo!- esclamò - Sicuramente molto più di te!-
- Che gentile - le risposi indignata.
- C'est la vérité - disse lei con un'improbabile accento francese.
Rimase circa mezz'ora a scegliere l'ombretto più adatto e il rossetto migliore, e un'altra mezz'ora buona a rimproverarmi per via della mia scarsa cura per i miei capelli.
- Tu sei una criminale! Hai dei capelli meravigliosi ma li tratti come se fossero paglia - disse accarezzando amorevolmente una ciocca bionda.
Sospirò melodrammaticamente, poi si armò di piastra e spazzola.
Mi torturò fino alla stremo, ma alla fine dovetti ammettere che il risultato era notevole: gli occhi erano stati accuratamente truccati di indaco, dando un leggero tocco di matita nera che dava più profondità allo sguardo. Sulle guance era stato dato un po' di fard, arrossendomi graziosamente le gotte. I capelli erano stati spazzolati ed allisciati fino allo sfinimento e ora catturavano ogni minimo gioco di luce, conferendogli dei bei riflessi dorati.
Mi osservai allo specchio per qualche secondo, poi mi volta e baciai a sangue le guance di Shizuko.
- Sei un genio!-
- Lo so -
In quel preciso istante Kai attraversò il corridoio e la sua figura attraversò velocemente davanti alla mia stanza. Vidi che era vestito con una camicia nera e dei jeans scuri tuttavia, ancora una volta, dovetti ammettere che era la cosa più bella che io avessi mai visto.

 
 
 
Kai accompagnò entrambe alla festa con la sua Maserati bianca, ma stavolta era incredibilmente calmo e ciò fu cosa buona e giusta poiché non mi fece perdere preziosi anni di vita.
Quando arrivammo a casa di Akane, vidi subito che alla festa non c'erano solo alunni dell'istituto Sheirn ma anche ragazzi più grandi, che arrivavano ai 27 anni.
I ragazzi bevevano e ballavano in giardino e alcuni facevano il bagno nella meravigliosa piscina riscaldata. La musica rimbombava furiosa, eruttata con violenza dalle gigantesche casse.
Shizuko fu la prima a scendere dalla macchina, ma proprio quando stavo per seguirla, Kai mi afferrò per un braccio, richiudendo lo sportello e prese il mio viso tra le mani.
- Stai dove i miei occhi ti possono vedere - disse guardandomi dritto nelle pupille.
- Perché?-
- So ogni cosa di tutti i partecipanti di questa festa merdosa e non tutti sono quello che sembrano -
- Ha parlato il santo - dissi io liberandomi dalla sua stretta e uscendo dalla macchina.
"Da quando si crea tanti scrupoli?"
Raggiunsi Shizuko e insiemi ci mettemmo a setacciare la zona alla ricerca di Amamiya, ma di lui nessuna traccia.
Continuai a cercarlo per un'ora, ma niente.
- Dai Manami, può essere che non sia venuto, dopotutto, non mi sembra un tipo molto festaiolo - disse mi dispiaciuta.
Poi un ragazzo con la testa rasata a metà le si avvicinò e in un orecchio le chiese di ballare. Lei sorrise audace e dopo avermi detto "fai da brava" se ne andò insieme al ragazzo tra la massa di corpi che si dimenavano al ritmo della musica.
Sospirai sconsolata e uscii fuori, nella veranda.
Sentii il fresco e leggero alito della notte soffiarmi sulla pelle, mentre la luna rischiarava le tenebre del cielo, come una sentinella argentata che scacciava un branco di lupi oscuri.
- Cosa ci fa qui sola soletta una ragazza così bella?- domandò una voce sconosciuta alle mie spalle.
Mi voltai e vidi di fronte a me un giovane ragazzo di circa diciannove anni, dai capelli castani e un viso dolce e pulito. Lo trovai carino, ma nulla di speciale in confronto ad Amamiya.
- Stavo pensando - gli risposi gentilmente.
- Sei troppo bella per pensare- disse appoggiandosi alla ringhiera di ferro battuto e offrendomi una lattina di birra aperta - Non fare complimenti -
- No, grazie, io non bevo -
- Ma dai, un sorso di birra non ha mai ucciso nessuno - disse quello sorridendomi.
Guardai la birra che teneva in mano.
- Ma sì, per una volta - dissi prendendola.
Vidi che nonostante la lattina fosse aperta c'era ancora la linguetta e senza pensarci iniziai a muoverla avanti ed indietro, contando le lettere dell'alfabeto, e quando riuscii a staccarlo il ragazzo mi chiese - Si dice che lettera che ti capita sia l'iniziale del nome della persona che amerai di più in tutta la tua vita. Che lettera è?-
- La  V -
- Bhe allora è un segno del destino, io mi chiamo Vashi - disse quello sorridendo.
Sorrisi anche io - Io sono Manami - poi presi un respiro ed iniziai a tracannare direttamente dalla lattina. Il sapore non mi piaceva granché, ma comunque la finii.
- Grazie - gli dissi porgendogli la bevanda quando la finii.
Quello semplicemente sorrise e sentii che il suo sguardo si faceva più pressante, come se stesse aspettando qualcosa.
- Che c'è?- mormorai un po' intontita.
Quello sorrise di nuovo. Un sorriso tremendo, che mi fece gelare il sangue nelle vene.
Sentii le forze venirmi meno, e la mia mente perdere via via lucidità.
- Che cosa succede?- dissi tenendomi alla ringhiera per non cadere.
- Nulla, solo che stanotte ti faremo divertire - detto questo, mi caricò tipo sacco su una spalla e si apprestò a raggiungere i suoi amici nelle camere del piano superiore rimaste deserte.
 
 

Kai si avvicinò a Shizuko che si baciava appassionatamente con il ragazzo dalla testa rasata, incollati all’altezza del pube.
- Dov'è Manami?- domando minaccioso prendendola per un braccio.
Quella, visibilmente scocciata dall'interruzione gli rispose seccamente che non lo sapeva.
Kai, indignato dal comportamento di quella ragazza insolente l'afferrò al collo e le ruggì a qualche centimetro dal viso - Ti conviene iniziare a pregare i santi, perché se le è successo qualcosa la pagherai molto cara -
Shizuko rimase terrorizzata da quella improvvisa minaccia e spaventatissima iniziò a farfugliare frasi senza senso. Kai comprese che la mente della ragazza era troppo annebbiata dalla paura e la mollò, lasciandole tuttavia i segni delle sue dita sul collo.
Improvvisamente sentì il mio spirito che si agitava debolmente.
Senza indugiare, salì a una velocità sovrumana le scale che conducevano ai piani superiori e aprii la sesta porta del corridoio a sinistra.
Come aveva intuito, ero nei casini.
C'erano sei ragazzi nella camera, e in un letto a due piazze ve ne erano due che tentavano di tenermi ferma.
Ero completamente nuda e avevo le lacrime agli occhi. Uno dei due mi afferrò i polsi e me li tenne sopra la testa, il secondo tentò di aprirmi le gambe.
- Ma gliene hai fatto bere a questa troietta!? - disse quello che mi afferrò le ginocchia.
- Sì, ma a quanto pare è resistente -
I miei movimenti erano lenti e scoordinati segno che avevo ingerito una qualche droga, tuttavia anche i ragazzi non erano affatto sobri. 
Uno di loro si accorse improvvisamente della presenza di Kai che assisteva alla scena.
- Che cazzo hai da guardare?-
- Oh, nulla. Mi diverte il fatto che due idioti arrapati non riescano neppure a sottomettere una bambina drogata - disse facendo brillare i suoi occhi felini di un riflesso ambiguo.
- Senti stronzo, a meno che tu non dia una mano, qui non ti puoi servire -
Kai rimase un attimo in silenzio, ma poi i suoi occhi si illuminarono di uno strano bagliore bellicoso - Mi dispiace, ma non spartisco con nessuno ciò che è nato per essere mio  -
I suoi occhi si tinsero all'istante di un raccapricciante rosso e dai miei sensi appannati, riuscii solo ad avvertire il suono di alcune urla, seguite da un forte odore di sangue.
Poi due braccia potenti mi sollevarono dal letto e un petto caldo mi accolse.
Mi portò in un grande bagno attiguo alla camera e posandomi delicatamente, mi fece toccare le mattonelle fredde con piedi nudi. Poi afferrò il mio viso.
Mi aprì bene la palpebra per scrutare la mia pupilla che in quel momento era incredibilmente dilatata. La luce del bagno, anche se soffusa, mi ferì come se mi avessero accoltellato il cervello.
- Non è ancora completamente entrata in circolo - mi disse con voce rocca.
Le sue dita strinsero con forza la mia mascella, costringendomi dolorosamente ad aprire la bocca.
Mi ficcò subito due dita in gola e, in pochi istanti, sentii il sapore disgustoso della mia cena, quasi digerita, risalirmi per la faringe.
Mi spinse vicino al water e con una mano mi tenne la fronte, mentre con l'altra mi scostava i capelli dalla disgustosa traiettoria.
Tolsi fuori tutto quello che avevo nello stomaco e sfinita, quasi mi accasciai a terra, ma due braccia d'avorio mi sostennero, impedendomi di precipitare.
 
 
 
Mi svegliai piano piano, sentendo il cervello che mi scoppiava e gli occhi che mi sembravano uscire dalle orbite.
Lentamente aprii gli occhi e mi accorsi che mi trovavo nella mia camera al calduccio.
"Però... fa più caldo del solito"
 Mossi piano le gambe per stiracchiarmi quando urtai qualcosa che si trovava nel letto posteriormente avvinghiato a me e il peso di un braccio sul mio fianco.
Girai la testa e lanciai un grido.
C’era Kai e stava…
“Non ci credo,sta dormendo!”
Il suo viso era incredibilmente bello mentre dormiva: le palpebre socchiuse e una ruga che gli solcava la fronte gli dava un aria triste e malinconica. Le ciglia nere, così lunghe da sembrare uno spreco su un essere di sesso maschile, proiettavano delle belle ombre sui suoi zigomi.
I suoi capelli neri spiccavano tantissimo sulla federa chiara del mio cuscino.
Non resistetti all’impulso e allungando una mano glieli toccai.
Come mi ero immaginata erano incredibilmente serici. La maggior parte delle donne avrebbe ucciso per dei capelli così morbidi.
Poi, ricordandomi improvvisamente che non si trattava di un gatto, ma del diavolo, ritrassi la mano.

-Chi ti ha detto di smettere? – disse con voce rocca mentre le palpebre si aprivano, scoprendo quei meravigliosi occhi blu mare.
-Dormivi sul serio o facevi finta? – gli chiesi.
-Mi hai svegliato quando hai urlato – rispose guardandomi male.
-Quindi i diavoli dormono? – domandai.
-Anche Dio si riposò il settimo giorno – rispose sbadigliando.
Rimasi qualche minuto in silenzio poi chiesi -Posso farti un’altra domanda? –
-No- rispose lui asciutto.
Va beh, te la faccio lo stesso: voi demoni o angeli potete avere figli? Nel senso… io ho sempre saputo che eravate asessuati…-
-Certo che possiamo, io ne ho già avuti una dozzina!-

A quella rivelazione rimasi sconcertata e provai ad immaginarmelo nella sua forma demoniaca mentre stringeva a se un bambino. Non ce la feci.

-Sul serio!? E ti somigliano? –
-Non lo so, li ho mangiati appena sono nati – rispose tranquillamente.
La mia faccia sconvolta lo fece scoppiare a ridere e mi resi conto che mi stava prendendo in giro.
-Hai un umorismo del cavolo, lo sai? – ringhiai arrabbiata.
-Perché me lo hai chiesto? Vuoi offrirti come mia fattrice personale?- domandò malizioso.
-Ma sta zitto! – dissi allontanandomi da lui.

Mi levai il lenzuolo di dosso e mi accorsi che non avevo indosso il mio pigiama con i pinguini, ma solo la felpa nera di Kai, e ripeto solo quella.
Mi venne un collasso.
- Tu! Non puoi averlo fatto! Me lo hai giurato! Hai detto che avresti preso la mia verginità solo dopo che Amamiya si fosse dichiarato! - gli urlai contro inferocita.
- Infatti. E ho anche detto che nessun altro può togliertela e io ieri sera ho semplicemente difeso ciò che è mio di diritto - disse stiracchiandosi languidamente tra le lenzuola del mio letto.
"Porca se è sexy!"
- C-cosa?-
- Ti sei fatta drogare con un giochetto vecchio come il mondo da una banda di stupidi umani che hanno tentato di stuprarti - disse con tono di rimprovero.
-  E quindi io non sono più -
- No, sei ancora vergine, ma per poco - disse lui sorridendo maliziosamente e accarezzandomi l'avambraccio facendo andare su e giù le sue dita.
A quel contatto mi vennero i brividi, e quando iniziai a pensare a quanto fosse piacevole, decisi che era meglio che mi allontanassi da lui alla svelta.
Mi alzai dal letto, seppure la testa mi girava ancora, e tentando di tenere una voce ferma gli intimai di uscire.
Lui sbuffò e togliendosi lentamente le coperte di dosso, si alzò e mi passo affianco sfiorandomi.
Sentii una scossa elettrica attraversarmi da capo a piedi quando la sua pelle nuda entrò leggermente in contatto con la mia e m'iniziai a chiedere come ero riuscita a dormire tutta la note di fila tra le braccia di Kai senza che il mio corpo, quasi completamente nudo, cedesse ai suoi bassi istinti.
- Grazie per avermi difesa ieri- mormorai imbarazzata, quando lui attraversò la porta.
Lui mi sorrise e prima che me ne rendessi conto sentii nuovamente le sue labbra sfiorare delicatamente le mie.
- Che succede Manami? Stai perdendo di vista il tuo obbiettivo?- mi sussurrò a fior di labbra.
- C-cosa intendi dire?-
- Solo qualche giorno fa uscivi di testa se solo ti guardavo ed ora invece ti abbandoni completamente. Povero Amamiya, già cornuto prima ancora che ti si sia dichiarato - disse sorridendo.
Divenni rossa e mi arrabbiai, più con me stessa che con lui - Non è vero! Io non ... non è vero!- gli urlai in faccia non sapendo cosa dirgli.
- Ammettilo, il cuore di Amamiya sarà pure tuo, ma tu il tuo l'hai perso-
Fece per andarsene ma poi gli balenò qualcosa in mente.
- Per curiosità, che lettera era quella della linguetta della lattina?- domandò visibilmente curioso.
- L-la "V"... perché?- 
Non rispose, semplicemente sorrise e se ne andò via, lasciandomi nuovamente senza sapere cosa dire, perché ora, dovevo ammetterlo, aveva dannatamente ragione.


 

 
Salveeeeee fanciulle! Come andiamo?
Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma questo capitolo è stato più impegnativo da scrivere rispetto agli altri poiché questa parte non è presente nel manga.
Spero comunque che vi piaccia.
            A presto!            
Piccola Pirata
 
  
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