Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Ukki    09/12/2012    5 recensioni
Shirou Fubuki, il mite albino con un sorriso dolce perennemente stampato sul viso...
Terumi Afuro, il biondino incapace di fidarsi delle persone e di accettare i propri sentimenti...
Atsuya Fubuki, un fratello iperprotettivo con cui non è facile avere a che fare, ma con un cuore più grande di quel che sembra...
Shinobu Takanashi, un personaggio che nella serie animata appare solo per un battito di ciglia... le andrà bene essere così sottovalutata?
Questo non è un racconto d'avventura, non è un fantasy e neanche un giallo: è solo la storia di quattro ragazzi coinvolti in situazioni più grandi di loro.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Sue/Shinobu
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ed eccoci arrivati all'ottavo capitolo! (Sinceramente, non avrei mai creduto di riuscire a portare avanti la mia storia fino a questo punto, è in gran parte merito vostro! ♥) Questo è stato senza dubbio il cappy più difficile da scrivere, ma è anche il mio preferito! Ci vediamo giù nell'angolo dell'autrice, buona lettura!

Shirou continuava a chiedersi come mai avesse accettato di fare ciò che gli chiedeva quel messaggio.

C'erano almeno due validi motivi per cui avrebbe dovuto rifiutare: innanzitutto il mittente non gli parlava da due settimane, e ora pretendeva che lui desse retta a un SMS e andasse a cercarlo?

Seconda di poi, aveva lasciato solo Atsuya in uno stato emotivo non esattamente stabile. E se avesse distrutto la casa mentre lui non c'era? In più Shirou sapeva che il fratello non voleva che uscisse da solo di notte, ed era proprio quello che stava facendo.

Il problema era che di fronte al testo di quel messaggio nessuna razionalità aveva tenuto. Una strana emozione gli aveva scosso le viscere impedendogli di rifiutare.

"In che guaio sto andando a cacciarmi?" sospirò il ragazzo.

Intanto la scuola si faceva sempre più vicina e il cuore dell'albino accelerava i battiti.

Raggiunse il club di calcio e si guardò intorno. Nel buio riusciva a distinguere solo le sagome degli oggetti.

- Sono contento che tu sia venuto - disse un voce alle sue spalle.

Afuro gli sorrideva tristemente.

- Perché mi hai chiesto di venire? È successo qualcosa di brutto? - chiese Shirou preoccupato.

Il biondo scosse piano la testa.

- Volevo parlarti, tutto qui -

Si sedette in mezzo all'erba umida, le ginocchia strette al petto. Shirou lo imitò, guardandolo con aria interrogativa.

- Il tuo amico con la testa a porcospino è venuto a farmi la predica, sai? Mi spiace che tu sia stato male per colpa mia, ce l'avevo con me stesso e ho preferito dare la colpa a te - spiegò Afuro imbarazzato.

- Ma cosa centro io? - chiese Shirou confuso.

Il biondo esitò, probabilmente temeva quella domanda.

- Ti ho ingannato - mormorò alla fine.

- Che cosa intendi? -

Afuro si morse nervosamente il labbro inferiore. Ormai aveva iniziato a parlare, non poteva più far finta di niente.

Sentì la mano dell'albino posarsi sulla sua spalla.

- Racconta. Di me ti puoi fidare - mormorò Shirou dolcemente.

- Non posso fidarmi di nessuno -

Il biondo si alzò e fece per andarsene.

- Aspetta! Terumi! -

Afuro si bloccò sul posto.

- Come mi hai chiamato? - domandò con voce tremante.

- Ti ho chiamato per nome- rispose brevemente Shirou - L'ho letto sul registro di classe - (per alcuni il nome giapponese di Byron è Afuro, ma secondo la mia personale interpretazione Afuro è il cognome e Terumi il nome N.d.A.)

- Non farlo mai più -

Il ragazzo stringeva talmente i pugni che le unghie gli si conficcarono nella carne.

- Perché? - chiese l'albino parandoglisi davanti.

- Non sono affari tuoi - la voce gli uscì rotta.

Shirou rimase di sasso quando vide gli occhi dell'altro riempirsi di lacrime.

- Spostati - lo implorò Terumi senza guardarlo.

- Terumi, non piangere - l'albino gli prese la mano.

- Shirou, per favore -

Il biondo ammutolì non appena si rese conto di averlo chiamato a sua volta per nome.

Fissò il ragazzo che aveva davanti attraverso un velo di lacrime. La presa sulla sua mano era delicata, ma allora perché non riusciva a liberarsi?

Forse il problema non era che non ci riusciva. Era che non voleva.

- Shirou! -

Senza chiedersi perché, gli gettò le braccia al collo, facendolo ricadere a sedere sul prato. Iniziò a singhiozzare.

L'albino rimase un attimo stupito, poi cominciò a carezzargli piano i capelli.

- Va tutto bene, sfogati pure - sussurrò cingendogli la vita.

- Shirou... tu ti devi allontanare da me... è pericoloso...- non riusciva quasi a respirare per quanto tremava.

- Cosa vuoi dire? -

- È un complotto, non capisci!? - gridò Terumi disperato. - Tuo padre aveva dei documenti che interessano al mio capo. Non so di cosa si tratti, ma mi ha mandato a recuperarli, è per questo che mi sono trasferito qui -

Due grosse lacrime gli scivolarono lungo le guance.

- Dovevo ingannarti e fare in modo che tu ti fidassi di me, così da ottenere le informazioni necessarie per il completamento dell'operazione, poi qualcuno avrebbe prelevato i documenti e... -

Non riusciva a continuare.

- E? - lo incalzò Shirou.

- E vi avrebbe ammazzati! Tu e tuo fratello! Mi dispiace, mi dispiace tanto! -

Terumi aveva voglia di strapparsi i capelli uno dopo l'altro, aveva voglia di ferirsi e di morire, perché davvero non ce la faceva più. Non riusciva ad affrontare quella sua esistenza piena di dolore.

- E allora perché mi hai detto tutto questo? -

La voce di Shirou non era dura come sarebbe stato lecito fosse stata. Un ragazzo gli aveva appena confessato di avere l'incarico di portarlo alla morte, avrebbe dovuto odiarlo per questo, no? Ma in lui non c'era odio, c'era solo paura.

Paura che Terumi si fosse scavato la fossa da solo decidendo di raccontargli tutto.

Il biondo gli rivolse uno sguardo da cucciolo bastonato.

- Te l'ho detto perché non ne posso più. Perché ormai mi faccio schifo da solo, questo non posso cambiarlo, ma non è giusto che tu paghi con la vita perché io sono un codardo. Adesso odiami pure -

- Terumi, io non ti odio -

Quelle parole gli giunsero talmente inattese che per un momento pensò che l'albino lo stesse prendendo in giro. Uno scherzo di pessimo gusto.

- Allora sei scemo - disse con gli occhi bassi.

- Mi sa che hai ragione- sorrise candidamente Shirou - Terumi, non riuscirei a odiarti neanche se fossi tu stesso a uccidermi -

Il biondo sentì il cuore stringersi in una morsa. Non capiva l'albino che significato avessero per lui le parole che aveva appena pronunciato?

Dai suoi occhi scivolarono altre due lacrime.

La prima di sconforto.

La seconda di gioia.

- Shirou... -

Senza quasi rendersene conto lo attirò a sé e poggiò le labbra sulle sue.

"Perché ti ho detto tutto questo? Perché ti amo"

L'albino sentì il volto andare a fuoco.

Le parole di Goenji gli riecheggiarono nella testa:

- Dimmi una cosa, Shirou, per caso ti piace Afuro? -

Si chiese perché all'epoca non avesse saputo rispondere. Dire che Terumi gli piaceva era l'eufemismo del secolo. Lui lo amava.

Sentivano i loro cuori battere a pochi centimetri l'uno dall'altro, bramosi di avvicinarsi, di superare quei due strati di muscoli, pelle e vestiti.

Non potevano certo scuoiarsi, ma cosa impediva loro di eliminare almeno il rivestimento più superficiale?

Le mani del biondo si mossero rapide a sganciare i bottoni della camicia dell'altro.

Un alito di vento solleticò la schiena di Shirou quando questa gli scivolò giù dalle spalle.

L'albino tornò lentamente in sé, come risvegliandosi da un sogno.

- Terumi, non... -

Sentire le labbra del biondo sul collo lo zittì.

Come avrebbe spiegato ad Atsuya quella scia di morsi e succhiotti? Non aveva né il tempo né la voglia di pensarci.

Nel frattempo anche le sue mani, animate da un'avidità sconosciuta, erano andate a liberare Terumi dalla maglia che gli fasciava il petto diafano.

Il biondo gli sorrise e si leccò le labbra con la punta della lingua, uno sguardo felino negli occhi scarlatti.

Il cuore di Shirou saltò un battito. Quelle poche difese che ancora gli rimanevano vennero invariabilmente annientate.

Intrecciò le dita dietro la nuca di Terumi, tra quei morbidi capelli color oro, uggiolando piano e fissandolo come un cucciolo smarrito.

"Fai di me quello che vuoi"

 

Angolo dell'autrice che forse dovrebbe cambiare rating:

Atsuya: Puoi ben dirlo!!! Aspetta, mio fratello ha... con quel biondino... *cade in depressione*

Già, già, mi dispiace, ma... mi vergogno un po' a dirlo... NON CE L'HO FATTA A NON SCRIVERLO! *si tappa la bocca* O///O

Bé, forse alcuni di voi staranno pensando che effettivamente il rating dovrebbe essere arancione, ma visto che non sono scesa per niente nei particolari (li lascio alla vostra fantasia) ho deciso di lasciarlo giallo.

Piccola nota da fare: nel primo capitolo Terumi dice che la sua classe è la II A, parliamo del sistema scolastico giapponese, quindi al secondo anno di scuola superiore i ragazzi sono già sedicenni.

Ecco, per non farli risultare eventualmente troppo giovani per avere un rapporto, ho fatto un piccolissimo cambiamento nel primo capitolo.

In sostanza, ho aggiunto loro un anno.

Sono diciassettenni, così io sono almeno in parte in pace con la mia coscienza (ma non con Atsuya che mi ucciderà non appena ne avrà l'occasione).

Grazie a tutti voi che leggete, seguite, ricordate, recensite o avete messo tra i preferiti la mia storia! ♥♥♥

Baci

Kouri
PS Altro che angolo dell'autrice! Ho quasi scritto un altro capitolo! xD

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Ukki