Premessa
In
tutti questi anni, fin da quando ero poco più che una bambina, La storia della Rowling mi ha accompagnato, è stata padrona della mia
fantasia e mi ha fatto sognare più e più volte. Purtroppo, il sogno sembra
quasi stare svanendo. Manca davvero poco, infatti, al
giorno (o alla notte?) in cui l’ultimo libro sarà nelle librerie. Perciò, ho
pensato di scrivere una serie di fan fiction, che potranno
essere drabble, one-shot, flashfic, e saranno sempre piuttosto corte. I personaggi
saranno i più svariati, le storie ambientate in passato, presente e futuro. Di
sicuro, almeno per quanto riguarda le coppie, mi atterrò molto al libro, quindi
non aspettatevi storie yaoi ecc. Spero che, almeno un
po’, potrò divertirvi. Magari lasciate un commento, e
fatemi sapere! Kisses
The wedding date
Molly
era molto, molto nervosa.
Tutto, quella mattina, sembrava andare per il verso sbagliato.
Improvvisamente,
la decisione di sposarsi così presto le parve un grosso,
imperdonabile errore.
Si
guardava allo specchio, e nonostante il bel vestito color crema e le scarpe
nuove di zecca abbinate, era convinta di somigliare solo a
un grosso ippopotamo conciato a festa.
Era
sola; sua madre, in preda al panico e in un mare di lacrime pre-matrimonio,
correva di qua e di là tra la sua stanza e quella delle damigelle, mentre la
strega che l’aveva truccata, una tipa schiva e silenziosa raccomandatale dalla sua amica Maggie, era sparita subito dopo aver
concluso il lavoro, senza prestare attenzione alla richiesta di Molly di
fermarsi ancora un poco, mascherata con l’offerta di un piatto di
pasticcini.
I
suoi capelli, poi, non le erano mai piaciuti così poco. La donna che li aveva
pettinati, una lontana prozia della quale non ricordava neppure il nome, le
aveva gentilmente ricordato quanto fosse difficile
abbinare un rosso così vivo ad un vestito, per poi dirle che i capelli, con
l’acconciatura scelta dalla ragazza, la ingrassavano.
Non
sapeva cosa la tratteneva dal piangere, se fosse la prospettiva di sposare
finalmente Arthur, o il fatto che era così agitata che dubitava che le lacrime
avrebbero trovato una via per uscire.
Si
sedette, e si alzò. Fece qualche passo, per poi sedersi di nuovo, e torturarsi
le mani, senza sapere come trascorrere quegli orrendi minuti che la dividevano
dal diventare, dopo tanti anni, la signora Weasley. Cercò di immaginare il suo
prossimo futuro, e si vide accanto a suo marito, in una tranquilla e modesta
casetta di campagna, con un bambino tra le braccia. Sperava solo che la guerra
finisse presto.
Pochi minuti prima della cerimonia, sua madre entrò nella stanza.
Il trucco della donna, prima quasi perfetto, era andato via via
sciogliendosi, a causa di tutte le lacrime che aveva versato.
Finalmente,
la sua bambina si sposava! Ne era così orgogliosa!
Molly
la guardava torva: sapeva che sua madre non aveva mai accettato l’idea che
fosse cresciuta, ma questa storia del matrimonio, chissà come mai, l’aveva resa
subito molto felice.
La
donna si avvicinò a sua figlia, e le rassettò l’abito, sistemandone alcuni
punti. Poi aprì la sua borsa, grande, come al solito,
e coordinata al vestito blu pervinca. Ne estrasse una
tiara meravigliosa, che Molly squadrò stupita. Sua madre, sorridendo, gliela
poggiò delicatamente sulla testa. Molly si guardò allo specchio, e si sentì
subito meglio.
-Si,
lo voglio.-
Era
appena diventata la moglie dello splendido uomo che le sorrideva, in piedi
accanto a lei, dal vestito forse un po’ troppo lungo ma ugualmente bello, comunque speciale. Molly non avrebbe dimenticato mai quel
momento. Sorrise, di rimando, e suo marito la baciò delicatamente. Sentiva i
singhiozzi di sua madre, seduta naturalmente in prima fila. Non era mai stata
così bene, in tutta la sua vita.
-Vieni
con me-
Arthur
le prese la mano e la condusse lontano dagli altri, lontano dal grande piazzale addobbato a festa dove si stava svolgendo il
ricevimento. Arrivarono sotto un gigantesco albero, in un cortile dimenticato,
del quale l’unica traccia che rimaneva era uno steccato semi distrutto.
-Ti
piace?-
Molly
non sapeva cosa dire: di sicuro, quel posto non era il massimo della bellezza,
ma c’era qualcosa nello sguardo di suo marito, qualcosa in tutta l’atmosfera,
che la fece annuire e sorridere.
-Molly,
ti prometto che questa sarà la nostra casa. E sarà la casa più bella che si sia
mai vista.-
-Ne
sono certa, caro.-
-Lo
so, il posto non è un granché. Ha qualcosa
di...qualcosa di selvaggio. E la nostra dimora, se vorrai, potrà adattarsi al
resto, confondersi col paesaggio.-
-
E’ un paesaggio bellissimo, Arthur.-
L’uomo
non smetteva di sorridere, aveva la stessa espressione di
quando studiava con attenzione maniacale e febbrile eccitazione gli
oggetti dei babbani.
-La
costruirò...Proprio lì. Sarà grande, a più piani, come non se ne sono mai viste
prima!-
-Somiglierà
ad una casa, caro?-
Lui
la guardò divertito.
-Certo.
Sarà molto più di una casa. Sarà... la nostra tana! Lontano da tutti e da
tutto, se il mondo qualche volta non dovesse andarci bene.-
-E
ci sarà spazio per... Insomma, credi che ci sarà spazio per molte persone?-
-Di
sicuro. Voglio che i nostri tre bambini crescano più larghi
possibile! Vero, Bill?- E, così dicendo,
accarezzò piano il ventre di Molly.
-Credo
che sia ancora troppo presto perché ti senta, caro. E chi ti ha detto che io voglio tre bambini?-
L’uomo
parve rattristarsi per un secondo.
-Ne
voglio almeno sette, sciocco!-
Arthur
rise e abbracciò sua moglie.
Molly
sentì che, nonostante tutto quello che le stava accadendo, nonostante il mondo
divenisse un luogo sempre più oscuro e triste, lei poteva dire di essere felice, perché Arthur le sarebbe rimasto accanto,
sempre e comunque.
-Dovrò
aggiungere qualche piano alla casa!-
E sapeva che, ancora per molto tempo, sarebbero vissuti
insieme, felici e contenti, nella loro Tana.