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Autore: Jasmine_W    09/12/2012    3 recensioni
Mi butto sul divano, come dopo una giornata intensa di lavoro e mi rannicchio su me stessa, per godermi la scena, Liam si siede proprio vicino a me, mettendo un braccio attorno alle mie spalle e stringendomi forte a se, proprio come un tempo, solamente che prima le domande erano:’ Dirai a Harry che hai una cotta per lui?’ ora era:’ Dirai a Harry che ha un figlio?’
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Prendo il telefono tra le mani, rimando le lacrime indietro, un bel sospiro e compongo il numero di mia sorella,
era più grande di qualche anno di me, ma la sua vita era completamente diversa dalla mia.

‘Pronto?’
‘Jas, devo parlarti.’
‘Hey, Sel. Dimmi.’
‘Liam, è venuto qui.’
Mi blocco per qualche istante, cercando di riprendere fiato.
‘Ecco, pensa che dovrei partire per qualche mese, così che Harry possa conoscere Joele e viceversa.’
‘Non sarebbe una cosa sbagliata!’
Come non lo sarebbe? Si, lo è.
‘Non la penso così, dimmi che non sbaglio.’
‘Arrivo fra qualche ora ne parliamo dopo, a voce. Mi passi mio nipote.’
‘è al parco con Liam.’
‘Sarà un bravo padre per i nostri figli.’
Sdrammatizza, ironizzando sulla piccola cotta che infondo aveva sempre avuto per Liam.
Accenno un sorriso, uno dei pochi che avrei avuto in quel giorno.
‘A dopo, Jas.’

Chiudo la telefonata, con le lacrime che percorrono il viso, appoggio la testa, nello schienale del divano, chiudo gli occhi,
cercando solamente di ricordare:
“Era tutto nuovo per me, il matrimonio di mio padre con un’inglese mi aveva portato a stare in Inghilterra.
Ero timida, infondo avevo solamente quindici anni, per mia sorella era tutto più facile, aveva già raggiunto la maggiore età e poteva starsene nella sua bella casa in Italia, come avrei tanto voluto fare io.
C’erano solamente ragazzi nella mia via, tutti amici a prima vista, o almeno quello sembrava. Liam, quel ragazzo timido, che tendeva a starsene sempre in disparte, un po’ come me; Niall che era difficile vederlo senza cibo tra le mani, ma era abbastanza solare e socievole; Louis, continuava a rendersi ‘ridicolo’ era un bambino un po’ troppo cresciuto, un diciottenne con la testa da quattordici enne, nonostante io fossi molto più matura; Zayn, che era timido, ma sembrava quello fighetto a cui stavano tutti dietro, o almeno la metà, perché le altre erano dietro a un certo Harry, era quello un po’ puttaniere, a prima vista, quello che passava la notte con ragazze diverse, senza pensare al dolore che poteva creare a loro. Liam era quello con cui avevo legato per prima, era timido, ma riuscivamo a capirci, per lo meno lui era in grado di farlo,  mi faceva star bene”

‘Mamma, siamo tornati.’
‘Oh, finalmente. Stavo pensando di andare a comprare le palline per l’albero di Natale.’
‘Solamente se viene lo zio Liam!’
‘Certo che vengo.’
Abbozza un sorriso, accorgendosi delle mie lacrime nel viso, le asciugo velocemente e continuo a fingere un sorriso almeno per Joele.
‘Facciamo una cosa, vai a prepararti, io parlo un po’ con la mamma.’
‘Poi vieni con me?’
‘Promesso!’
Si mette la mano nel cuore mentre Lele controlla che nei suoi occhi, ci fosse solamente verità, più lo guardavo più mi ricordava Harry, i ricci, gli occhi verdi.
Tutti si sarebbero accorti che lui fosse il padre.
‘Sel, so che ci hai pensato, parlamene. Sono il tuo migliore amico, sai che puoi confidarti con me!’

Squilla il telefono, qualcosa mi aveva salvato, non me la sentivo di affrontare quel discorso, non adesso almeno.
‘Pronto?’
‘Sel, sono Jas. Portami giù Joele, stiamo un pò insieme.’
‘Jas, gli ho promesso che saremo andati a vedere gli alberi di Natale, sai quanto ama queste cose!’
‘Dai, andiamo di pomeriggio, tutti insieme. Salgo a prendermelo, con la scusa vedo il tuo stupendo migliore amico!’
Accenno un sorriso, uno di quelli che solo lei sapeva regalarmi.

‘Era Jas, mia sorella,  vuole vedere Joele.
‘Gli alberi?’
Chiede dubbioso.
‘Potremo andarci dopo, prima chiedo a Joele!
Lele, c’è zia Jas, vuoi andare con lei?
‘Ma le palline?
Rido, sapevo che si sarebbe fatto quella domande, come tutti noi.
‘Andremo dopo, tesoro.
‘Va bene.
Sembrava quasi rassegnato così sorrido, rimanendo incantato nel suo stupendo viso, era così dolce, era la cosa più bella che mi potesse mai capitare e al solo pensiero
che avevo ragionato sull’aborto, mi si restringe il cuore, non avrei avuto quella creatura stupenda accanto a me, in quel momento.
‘Sel, sono qui.
‘Entra, Joele è pronto.
‘Ma, mamma non dovevi dirlo, era una sorpresa.
Disse, quasi mettendosi a piangere, poteva almeno avvisarmi quella peste.
‘Facciamo una cosa, rifacciamo la scena, va bene zia Jas?
‘Va bene!
Mi fa l’occhiolino, per poi dirmi solo con il labiale:’ Sarà un bravo padre’.
Rido, come noi mai, guardando la sua faccia un po’ dubbiosa nel capire cosa stesse succedendo.
E la scena si ripete, proprio come voleva quella peste:
‘Sel, sono qui.
‘Entra, Jas!
Mi giro e faccio l’occhiolino a Joele che era ancora nascosto dietro la porta.
‘Dov’è il mio nipotino preferito?
Cerca recitare nel migliore dei modi, ma invano. Doveva ringraziare che era un bambino di soli tre anni.
‘Devi cercarmi, zia!
Urla.
‘Ma che bambino intelligente.
Mi butto sul divano, come dopo una giornata intensa di lavoro e mi rannicchio su se stessa,  per godermi la scena, Liam si siede proprio vicino a me,
mettendo un braccia attorno alle mie spalle e stringendomi forte a se, proprio come un tempo, solamente che prima le domande erano:’ Dirai a Harry che hai una cotta per lui?’
ora era:’ Dirai a Harry che ha un figlio?’ Sorrido, mentre lo guardo negli occhi, amavo averlo vicino.
‘Volevo andare a prendere un gelato, ma se devo cercarlo.
‘Zia Jas, sono qui!
Esce correndo, o più o meno, da dietro la porta, con un sorriso enorme per abbracciarla.
‘è contento di vedere la zia.
Disse rivolgendosi a me.
‘No, è contento di mangiare il gelato.
Esclama, facendomi ridere.
‘Se vabbè.
Accenna un sorriso, prende in braccio Lele e se lo porta via per qualche ora, come ogni fine settimana,
mi aiutava almeno a rilassarmi per un po’, quando gli era possibile.
‘A dopo, Sel!
‘Ciao mamma, ciao zio!
‘Ciao tesoro!
La porta si chiude e rimaniamo solo io e lui, io e il mio migliore amico, colui che mi era sempre stato accanto, colui che amavo avere vicino.
‘Quindi, Wood?’


#Spazio Autrice#
Accetto qualsiasi tipo di critica, anche se non del tutto positive, ma non accetto insulti.
Penso che pubblicherò il prossimo capitolo fra qualche giorno.
Spero sia di vostro gradimento.
-Jas.

  
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