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Autore: Jar Of Hearts    09/12/2012    2 recensioni
Sono passati 7 anni dall'incontro tra i Cullen ed i Volturi.
La famiglia Cullen vive in pace e in allegria da allora, in Canada.
Renesmee inizia a frequentare la scuola, accompagnata dai genitori e dagli zii.
Tutto sembra essere finalmente tranquillo, fino a quando la vita dei Cullen non viene sconvolta dall'arrivo di una nuova studentessa, proveniente dalla Francia, Blanche Roux.
Tratto dal prologo: "< Ho deciso: ti trasformerò! > non capii cosa intendeva quello strano uomo.
Non ebbi il tempo di rispondere che, veloce come un fulmine, si avventò sul mio collo e mi morse.
Sentii un dolore straziante impossessarsi del mio corpo.
Sto morendo... pensai.
Non potevo sapere che sarei vissuta per ancora molti, moltissimi anni..."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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The Reason-Capitolo 25 Scusatemi, davvero...tra la scuola ed il fatto che non avevo più in possesso il mio pc, aggiorno solo ora e per questo mi scuso.
Spero di avere ancora qualcuna disposto a seguire questa ff...
Mi scuso anche per non aver risposto alle recensioni, ma come ho già detto, ero senza computer ._.
Ora vi lascio al capitolo!
Buona lettura,

Jar Of Hearts

PS Entrerà in "gioco" un'altro personaggio in questo capitolo, che sarà molto importante nel corso della storia...
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Capitolo 25: Assassina

POV sconosciuto

Avevo viaggiato per due mesi, visitando le più importanti città europee.
In quel poco tempo ero riuscita ad apprendere abbastanza bene lo spagnolo, il tedesco e l'italiano...mi sentivo molto più intelligente.
Adoravo letteralmente la mia nuova capacità di apprendimento, di gran lunga più veloce ed efficace di quand'ero umana.
Ero sempre stata curiosa, una ragazza con una grande sete di conoscenza.
Sarei potuta anche restare di più in Europa, ma avevo voglia di rivedere la vampira che aveva reso la mia nuova vita di gran lunga migliore.
Una volta arrivata davanti al palazzo in cui abitava Blanche, però, mi parve strano non trovare la sua bella Corvette bianca nel grande parcheggio lì di fronte.
Entrai nell'edificio e salii con l'ascensore, fino all'ultimo piano.
Bussai, suonai il campanello, chiamai il suo nome, eppure nessuna risposta.
Così, con una leggera spinta, almeno leggera per una vampira neonata come me, scardinai la porta ed entrai, risistemando subito la porta alla bel e meglio.
Non c'era più nulla di suo, né abiti né altro.
Se ne era andata.
Dovv'era finita Blanche?
Com'era possibile che se ne fosse andata da Montréal dopo così poco tempo?
Lei stessa mi aveva raccontato che stava almeno un anno in ogni posto in cui si trasferiva!
Che le fosse successo qualcosa? Possibile c'entrassero i Volturi?
Dopotutto, conoscendo il suo passato, potevano averla trovata e costretta a seguirla....dovevo trovare qualcuno che conoscesse il motivo della sua “scomparsa".
Cominciai a cercare, nel bosco dietro al palazzo, una qualsiasi traccia del suo passaggio, ma sfortunatamente non trovai nulla...
Mentre correvo per il bosco, intercettai due scie: due vampiri.
I Volturi la volevano con loro, cercavano da secoli...che l'avessero trovata e costretta a seguirli?
Aumentai la velocità della mia corsa, seguendo le scie ancora fresche.
Corsi per altri 4 km circa, fino a quando non mi ritrovai di fronte ad una villa, bianca e grande.
Non appena fermai la mia corsa ed avanzai di un passo verso la casa, a velocità umana, da essa uscì un gruppo di vampiri numeroso: quattro donne e quattro uomini.
Nonostante fossimo distanti circa duecento metri, riuscivo a vederli tutti perfettamente.
Erano tutti bellissmi, ovviamente, ed avevano gli occhi dorati, proprio come Blanche.
Non potevano essere i Volturi, poco ma sicuro: Blanche mi aveva detto che tutti i vampiri del clan italiano, dal primo all'ultimo, si nutrivano di sangue umano.
<< Chi sei? >> chiese uno dei vampiri, biondo e sui trent'anni.
Aveva un tono di voce pacato, molto calmo, e dalla sua espressione capii essere un vampiro molto saggio.
Mi distolsi dai miei pensieri e, anche se con qualche remora, mi avvicinai a loro a passo umano, ma veloce.
Una volta che fui a una ventina di metri da loro, gli risposi: << Mi chiamo Michelle, mi spiace di avervi allarmati, non era mia intenzione darvi fastidio >>
Dissi la verità, con calma, notando quanto fossero rigidi.
Non si fidavano e di certo non potevo biasimarli: ero una sconosciuta con gli occhi rossi, neonata fra l'altro.
<< Non preoccuparti, cara, ci chiedevamo soltanto chi fossi, visto che viviamo qui da due mesi e non ti abbiamo mai vista >> a rispondermi fu una donna che dimostrava al massimo trent'anni, minuta ma formosa e con capelli mossi del colore del caramello.
Aveva un sorriso dolce sul viso, che ricordava tanto quello di una madre...
<< Infatti sono arrivata qui solamente oggi >> poi mi balenò in mente un'idea: se quei vampiri risiedeva lì, dovevano conoscere Blanche, no?
<< Si, la conosciamo >> mi voltai di scatto verso il vampiro dai capelli ramati che aveva parlato.
Era bello, forse il vampiro più bello del gruppo.
<< Mi hai per caso letto nel pensiero? >> domandai, non sapendo che ci avevo proprio azzeccato.
<< Esatto, è il mio potere >> sul suo viso spuntò un sorrisetto, probabilmente divertito dai miei pensieri.
Ah, beh, perfetto! Chissà che rottura di palle vivere con uno che sa sempre cosa pensi!
<< Wow...immagino la privacy >> dissi, infatti, ironicamente.
<< Già, pensa che si lamenta anche! >> rise tonante un'altro vampiro, grande e grosso che mi ricordava un'orso.
Gli sorrisi, divertita.
<< Chi è che conosciamo? >> chiese ad un certo punto una vampira dai capelli mossi e color mogano al leggi-pensieri.
<< Blanche. A quanto pare Michelle era venuta a farle visita, ma non l'ha trovata nel suo appartamento, così ha pensato di cercare nel bosco una sua traccia >> le spiegò lui, guardandola dritto negli occhi.
Era palese che stessero insieme: dai loro sguardi trapelava un'amore immenso, che nella mia vita avevo visto solamente un'altra volta, anni prima...
<< Oh, noi l'abbiamo incontrata una settimana fa. Ci disse che aveva intenzione di lasciare Montréal >> aggiunse la donna dal sorriso materno.
<< Cosa? E perchè? >> domandai, io spiazzata e preoccupata.
<< Non ne abbiamo idea, purtroppo >> ammise l'uomo biondo, dispiaciuto.
<< Sapreste dirmi se...si, insomma, vi sembrava strana? Particolarmente triste? >> dopo che pronunciai quelle parole, uscì una ragazza dalla casa, subito seguita da un ragazzo.
La ragazza era bella, molto: i lunghi capelli boccolosi erano dello stesso colore di quelli del leggi-pensieri, gli occhi grandi e profondi erano del colore del cioccolato fuso, e la sua pelle era diafana ma leggermente rosea, perfetta come quella di una bambola di porcellana.
Il suo cuore batteva, fortissimo, e nel suo sangue scorreva sangue, ma stranamente non mi risultò appetibile, nonostante emanasse un buon odore di fiori.
Non era umana, ma nemmeno vampira...cos'era?
Il ragazzo, anche lui molto bello, era un nativo americano dalla pelle di un bel color ruggine, i capelli corti e neri e gli occhi scurissimi e profondi.
Mi guardava con evidente disprezzo ed anche il suo sangue non era appetibile...solo che a differenza di quello della ragazza, mi disgustò proprio il suo odore.
Era troppo forte, insopportabile!
<< Si, lo era! Era strana dal giorno prima, quasi come le fosse accaduto qualcosa! >> la voce acuta e melodiosa della ragazza mi distrasse per un poco da quell'odore orribile.
Subito il mio cervello lavorò diverse ipotesi, anche se alla fine solo una mi sembrò la più plausibile: i Volturi.
<< Cos'hanno a che fare i Volturi con Blanche? >> chiese il leggi-pensieri, allarmato da quello che aveva letto nella mia mente.
Non lo sapete? Non conoscete la storia di Blanche?
<< Ci ha raccontato la sua storia, si, ma non ha menzionato i Volturi >> rispose subito lui, ai miei pensieri.
<< I Volturi? Cosa c'entrano i Volturi? >> domandò la ragazza dai capelli bronzei, con gli occhi sbarrati dalla paura.
<< Beh, credo allora che tocchi a me spiegarvi tutto...magari poi, potrete aiutarmi a cercare Blanche... >> affermai, pensierosa.
<< Entriamo dentro allora, mettiamoci comodi >> propose l'uomo biondo, indicando la grande casa alle loro spalle.
Così li seguii, andando dietro agli ultimi due che entrarono: il vampiro-orso ed un vampiro biondo ricoperto di cicatrici che mi incutè un certo timore, soprattutto vista l'occhiata di avvertimento che mi lanciò prima di entrare.
Si sedettero tutti, chi sui grandi divani bianchi e chi sulle poltrone nere.
Mi sedetti all'unico posto rimasto liberò, nella poltrona nera a fianco a quella su cui era seduto il vampiro biondo, quello che ipotizzai essere il capo-famiglia.
Sul bracciolo della sua poltrona stava seduta la vampira dai capelli color caramello, che mi sorrise incoraggiante.
<< Ecco...cosa vi ha raccontato Blanche? >> esordii dopo qualche istante di silenzio imbarazzante.
Il leggi-pensiero mi raccontò cosa disse loro Blanche la settimana prima, della sua storia e di come avesse aiutato una vampira neonata senza controllo...
<< Sono io la vampira che ha aiutato >> confessai, quando finì di parlare.
Mi guardarono tutti stupiti, mentre il ragazzo nativo americano che puzzava si mise a tremare senza controllo.
<< Jacob, calmati! >> gli ordinò il leggi-pensieri.
<< Perché mai?! Quella è una assassina, Edward! >> gli urlò contro il ragazzo, ancora tremante.
Non potevo certo controbattere a quella sua affermazione, era nella mia natura essere un'assassina, anche se da un paio di mesi uccidevo solamente animali non potevo cambiare il fatto che avessi ucciso 40 persone.
<< Lo sono per natura, ma è da due mesi che non mi nutro di sangue umano >> gli dissi, sincera.
<< Non mi interessa! Rimani comunque un mostro! >> strepitò il ragazzo, fuori di sé.
Era vero, lo ero...
Ad essere sincera, avevo pensato più volte di porre fine alla mia nuova vita, ma non vi ero riuscita, essendo diventata immortale.
Poi avevo pensato a Blanche, a quello che aveva fatto per me, e mi dicevo che sarebbe stato come "sprecare" l'aiuto che mi aveva offerto, quello che mi aveva fatta cambiare in meglio.
<< Jacob, basta! La ragazza è pentita, smettila! >> insistette a difendermi Edward, il leggi-pensiero.
Jacob allora se ne andò via, uscendo quasi di corsa dalla casa, come se non riuscisse più a trattenersi...ma a trattenersi da cosa, poi?
<< Jacob è un mutaforma, una specie di licantropo. Quando si irrita fortemente non riesce a controllarsi e si trasforma in lupo >> chiarì Edward, voltandosi verso di me.
<< Mi spiace >> esordii, abbassando lo sguardo.
Era colpa mia, lo era sempre.
<< Per cosa, cara? Hai commesso degli errori gravissimi, uccidendo tanti umani, ma hai detto tu stessa che ne sei sinceramente pentita e che non uccidi umani da due mesi. Sei una neonata, sola peraltro: sei stata brava a controllarti >> le parole gentili dell'uomo biondo mi fecero sorridere, in qualche strano modo felice.
<< Ritornando al discorso di prima...cosa c'entra Blanche coi Volturi? >> mi domandò, curiosa, la compagna mora di Edward.
<< Credo che vi abbia tenuto all'oscuro di una parte della sua storia per non esporvi ad alcun tipo di pericolo. Vedete, il vampiro che la trasformò non era uno qualunque...era Aro, uno dei tre Anziani del clan di vampiri italiani, uno dei Volturi >> le mie parole li lasciarono a bocca aperta.
<< Perché saremmo stati in pericolo a saperlo? >> domandò il vampiro biondo, spiazzato.
<< Aro la trasformò solamente per capriccio, è vero, ma poi scoprì dei suoi poteri e la volle nella sua Guardia. Talmente tanto che mandò da lei due vampiri neonati, appena entrati nella Guardia: i famosi gemelli Jane ed Alec >> risposi, stupendoli ancora di più, se possibile.
Nessuno parlò, probabilmente volevano che continuassi e così feci: << Jane ed Alec si presentarono da lei e fecero amicizia. Allora Blanche non sapeva dei Volturi e si fidò subito di loro, tanto che si innamorò di Alec. Lui si dimostrò interessato e stettero insieme per un mese, fino a quando non si presentò da lei insieme al vampiro che l'aveva trasformata. Alec le aveva parlato dei Volturi, ma non dicendole che lui stesso ne faceva parte. Lei si sentì ferita dalle uniche due persone di cui si era fidata in vita sua, Jane e Alec, e quando Aro le propose di seguirli, lei subito si rifiutò. Da allora Aro non le ha dato tregua: ha dovuto tenere sempre attivato il suo potere per evitare che la trovassero e la obbligassero a seguirli...e sinceramente io temo sia accaduto questo >>
<< Oh cavolo! >> sussultò la ragazza dai capelli bronzei, sconvolta.
<< Te l'ha raccontato lei tutto questo? >> mi chiese l'uomo biondo.
<< No...ma ho un potere >> ammisi, imbarazzata.
<< Riesci a vedere tutto il passato di un'individuo solamente toccandogli una mano >> spiegò Edward, leggendomi il pensiero.
Io annuii, confermando.
<< Ma perchè avrebbe dovuto seguirli, visto che è riuscita a fuggire per tanto tempo, non poteva continuare a farlo? >> chiese la compagna di Edward, perplessa.
<< Beh, conoscendo Aro avrà trovato un modo per ricattarla e costringerla a seguirlo >> fu il vampiro biondo pieno di cicatrici a rispondere al quesito.
Molto probabilmente era la teoria esatta.
<< Ma come avrebbe potuto ricattarla? Insomma, le uniche persone con cui ha avuto un rapporto stretto erano Jane ed Alec, ma nessuno farebbe mai del male a loro... >> ribattè. giustamente, la vampira mora.
All'improvviso calò il silenzio sulla stanza e tutti si voltarono verso una vampira minuta dai corti capelli corvini che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Ma che succede?
<< Controlla la tua mail >>esordì dopo un minuto, fiassando i suoi occhi su di me.
Io, anche se confusa, aprii il mio zainetto e ne tirai fuori il net-book nero che mi aveva regalato Blanche due mesi prima.
Lo appoggiai sulle mie gambe e lo accesi.
Mentre attendevo che il pc si connettesse ad internet, chiesi alla vampira dai capelli corti: << Perchè questa richiesta improvvisa? >>
<< Io sono una specie di veggente: riesco ad avere visioni sulle conseguenze delle decisioni che una persona prende. Ho avuto una visione di te che controllavi la tua mail, quindi credo che ci sia qualcosa di importante >> rispose lei, spiegandomi la situazione.
Controllai subito e vidi che mi era arrivata una mail: il mittente era proprio Blanche.
Subito vi cliccai sopra e lessi ad alta voce: << "Cara Michelle, in questo momento non è Blanche a scriverti, ma una sua amica...ti scrivo per informarti di una cosa di cui lei non ti informerebbe mai, per paura di metterti in pericolo: io e lei in questo momento ci troviamo a Volterra, facciamo parte della Guardia. Tu sai bene quanto Blanche odiasse l'idea di farne parte, ma purtroppo i Volturi, Aro in primis, non si arrende facilmente: l'ha ricattata, minacciata, affinchè andasse a Volterra. Io l'ho seguita, per uno scopo ben preciso, che al momento purtroppo non posso rivelarti. Sappi solo che, se non sei già da loro, dovrai far visita alla famiglia Cullen, un clan di vampiri che risiede a Montréal. Anche loro dovranno essere al corrente di ciò che è accaduto a Blanche, di ciò che ha fatto Blanche per non metterli nei guai con il potente clan italiano: è andata a Volterra dopo che Jane ha esplicitamente minacciato di far fuori i Cullen se non l'avesse fatto. Di ciò loro gli devono essere grati, ma di certo non posso aspettarmi che decidano di aiutare Blanche...anche se, in realtà, lo spero ardentemente. Fatto sta che trovo giusto avvisare te ed i Cullen. Spero che tu, ma a maggior ragione i Cullen, prendiate la decisone più giusta: aiutare Blanche. Con enorme rispetto, una cara amica di Blanche Roux" >>
Seguirono degli istanti di silenzio, tesi.
Il silenzio fu interrotto, però, dai singhiozzi della ragazza dai capelli bronzei.
Io l'avrei aiutata a qualsiasi costo, dopo tutto quello che Blanche aveva fatto per me...ma loro, i Cullen, che avrebbero deciso di fare?

Blanche POV

Eravamo arrivate da tre giorni a Volterra, giorni che avevamo passato chiuse nella stanza che ci era stata affidata.
Volevo evitare qualsiasi contatto con loro e di questo Alexia ne era, ovviamente, a conoscenza.
Le avevo subito chiesto perché non mi avesse detto nulla riguardo al suo potere, quando ci eravamo chiuse in quella stanza, e lei mi aveva risposto, chiara e concisa: "se te l'avessi detto non mi avresti mai e poi mai portata con te qui a Volterra".
Aveva ragione, non l'avrei fatto e il motivo era più che ovvio: Aro sapeva del suo potere, sapeva di ciò di cui era capace, e non se la sarebbe lasciata sfuggire dalla Guardia.
Era ovvio perché non me l'avesse detto, ma mi aveva comunque ferita che non l'avesse fatto.
<< Che fai? >> le chiesi, annoiata.
Me ne stavo stravaccata sul letto, a fissare con sguardo vacuo il soffitto, mentre Alexia era messa sulla poltroncina di fianco al letto, col mio note-book appoggiato in grembo.
<< Nulla di che, controllo se qualcuno si sia interessato a me e mi abbia spedito una mail... >> bofonchiò, battendo velocemente le dita sulla tastiera.
<< Esito? >> domandai, curiosa.
<< Nessuno, ovviamente >> rispose subito, sorridendo amaramente.
Restammo in silenzio per qualche minuto, un paio circa, fino a quando Alexia non sbottò: << Che noia! Capisco che tu non voglia stare in giro in questo posto, ma possiamo sempre uscire, no? >>
Io mi alzai, mettendomi a sedere a gambe incrociate, e mi voltai a guardarla, con un sopracciglio alzato: << Aro non ci farebbe mai uscire da sole, ci farebbe scortare da qualcuno della Guardia... >>
<< Lo so...che problema ci sarebbe? >> domandò lei, con tono leggero, innocente.
<< Stai scherzando, vero? A parte il fatto che odio chiunque dei mostri che abitano qui dentro, ci farebbe accompagnare da Alec visto il potere che ha... >>
<< So anche questo: cara, ti devo ricordare il mio potere? Io so tutte queste cose, ma non vedo perché non potremmo uscire! Lui non ti rivolgerà la parola, dopotutto gliel'hai detto tu stessa di non farlo, e tu lo ignorerai...sarà come se non ci fosse! Dai, ti prego, fallo per la mia, anzi la nostra salute mentale >> mi fissò, supplicandomi sia con le parole che con lo sguardo.
<< La mia salute mentale se ne andrà non appena lo riavrò di fronte...comunque va bene, usciamo. Fra l'altro hai anche bisogno di nutrirti >> borbottai, scendendo dal grande letto matrimoniale.
Lei spense il computer e, sorridente, lo ripose.
Mi abbracciò di slancio e mi prese per mano, per poi trascinarmi verso le valigie che ci eravamo portate da Montréal.
Prendemmo dei vestiti e ci cambiammo velocemente.
Indossai un paio di jeans stretti neri, un maglioncino aderente e con lo scollo a barca dello stesso colore, ed un paio di stivaletti neri dal tacco alto di velluto, anch'essi neri, molto belli e particolari.
Avevo promesso ad Alexia che mi avrebbe scelto lei gli abiti, sempre.
Io di certo non avrei scelto quegli abiti tanto aderenti e quelle scarpe dal tacco tanto alto.
Lei, invece, si era messa un vestito semplice di maglia, color bourdeux, con sopra un cardigan marrone, e degli stivaletti scamosciati, dello stesso colore del vestito.
<< Sciogliti i capelli >> mi ordinò Alexia, spiazzandomi.
Io mi voltai verso di lei, stranita: << Perché? Sono troppo lunghi... >>
<< Voglio vedere come stai coi capelli sciolti >> spiegò lei, scrollando le spalle.
Lo feci e i miei capelli biondi/bianchi mi caddero sulla schiena come una cascata.
Mi arrivavano poco al di sotto del fondoschiena, decisamente troppo lunghi, eppure non avevo il coraggio di tagliarli, ben sapendo che poi non mi sarebbero più ricresciuti...
<< Lasciali sempre sciolti! Sei persino più bella, se possibile! >> trillò Alexia, prendendo tre le dita alcune ciocche dei miei capelli.
<< Credi? Non sono fin troppo lunghi? >> farfugliai, fissando i miei capelli tra le sue dita.
<< Beh, per essere lunghi lo sono, ma ti stanno benissimo...sembri un angelo! >> affermò lei, tutta sorridente.
<< Ironia della sorte, visto che essendo una vampira, sono una specie di demone >> ribattei, ironica.
<< Comunque sia, lasciali sciolti! Ricordati che sono la tua fashion stylist! >> mi fece l'occhiolino e, prendendomi a braccetto, mi trascinò fuori dalla stanza.
Camminammo in silenzio fino alla sala dove avevamo incontrato Aro quattro giorni prima, col solo rumore dei tacchi sul marmo del pavimento che ci accompagnava.
Trovammo il gigantesco Felix di fronte all'enorme porta, che faceva da Guardia.
Subito puntò lo sguardo su di noi e, dopo qualche istante, sorrise...malizioso?
<< Dovete parlare con Aro? >> ci chiese, con la sua voce profonda e tonante.
Io annuii semplicemente, mentre Alexia gli disse: << Si, esattamente. Ora spostati, blocchi l'entrata, armadio >>
Ghignò strafottente di fronte all'espressione stupefatta del vampiro.
Non c'era che dire: l'aveva sorpreso.
Lui si spostò davvero, senza dire nulla, e lanciò un'occhiata strana ad Alexia che, però, non riuscii ad identificare.
Quando ci trovammo di fronte ad Aro e agli altri due "Anziani", fu sempre la mia amica neonata a parlare.
<< Signori, vorremmo chiedervi il permesso di uscire a caccia nel bosco, ovviamente con una scorta >> sorrise, falsamente condiscendente.
Aro si alzò dal suo trono di pietra e si portò di fronte a noi, con il suo solito sorrisetto in volto.
<< Certamente, mie care. Vi accompagneranno Demetri, Felix e....mmh, vediamo...Alec! >> trillò, mentre i tre vampiri, sentitosi chiamare, lo affiancarono.
Demetri ci guardava curioso, mentre Felix fissava ancora Alexia con quello strano sguardo, ed Alec aveva lo sguardo puntato su Aro.
<< Bene, potete uscire anche subito! >> fece una strana mossa con una mano, quasi stesse scacciando una mosca.
Annuimmo tutti quanti, quasi in sincrono, ed uscimmo a passo spedito dalla sala, con me ed Alexia di fronte ai tre vampiri.
Poco prima che chiudessimo la porta, però, ci raggiunse Heidi con due mantelle scure tra le braccia, che subito porse a me e alla mia amica.
Le indossammo senza fare storie e notai che erano identiche a quelle dei quattro vampiri che in quel momento erano insieme a noi: eravamo ufficialmente due membri della Guardia dei Volturi.
Senza altri intoppi uscimmo finalmente dal quel luogo.
Sperai che la caccia andasse bene....che lui non mi parlasse.
Ma non avevo messo in conto quanto Alec potesse essere capriccioso come la sorella...
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Ho paura che questo capitolo faccia veramente pena -.-
E' un capitolo di passaggio, per cui non succede nulla di troppo eclatante, se non l'entrata in scena della neonata Michelle.
Pensate che Alexia abbia fatto bene ad inviare quella e-mail a Michelle?
Il prossimo capitolo credo che sarà più interessante: la prima caccia di Blanche e Alexia coi Volturi, la scelta dei Cullen se aiutare o meno Blanche. una scelta importante da parte della vampira francese...insomma, vi dico già che il 26esimo capitolo sarà intitolato "Amare".
Vi do anche un piccolo spoiler, per farmi perdonare del ritardo ;)
"-Mi si proponeva una scelta in quel momento: continuare ad amarlo o cominciare ad odiarlo? Sinceramente non sapevo che fare, soprattutto se lui mi fissava, in attesa di una risposta. Mi era sembrato sincero quando mi aveva fatto quella specie di dichiarazione, pochi istanti prima...eppure potevo ritornare a fidarmi di colui che aveva più di tutti tradito, per l'appunto, la mia fiducia? Presi l'unica decisione che non mi avrebbe fatta più soffrire e, per la prima volta in vita mia, feci l'egoista. Amare, era quella la mia unica soluzione.-"
E' abbastanza scontato il POV dello spoiler ed anche di chi parla, vero? XD
Bah, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi prego di recensire, poichè ultimamente sono un po' a corto di ispirazione :'(
Kiss kiss,
Gossip gir...ehm, Jar Of Hearts ^^" (HO ANCHE UNA CRISI DI INDENTITA', VISTO?! HO UN BISOGNO GIGANTESCO DI RECENSIONI ùwu)

PS Stasera aggiorno anche My control e, connessione permettendo, Leotie ;)

  
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