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Autore: GexeTheNemesi    27/06/2007    5 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ho fatto un po’ di errori ortografici lo scorso cap, vediamo di non fare la stessa cosa anche qui.


Cap 34 La vera forza!




“Mi hai salvato la vita Tobi, ti devo un favore” disse Naruto, nascondendo la maschera da ANBU nel marsupio.
“Te la saresti cavata comunque, Naruto-kun”
Il biondo rise.
“Contro gli ANBU forse, ma contro la furia di Artemis no di sicuro”
“Uhm… sì, hai ragione”
Si sporse leggermente fuori dal suo nascondiglio, un grosso albero completamente cavo all’interno.
“Trova Haku” disse al ninja mascherato.
“digli di tornare al covo, poi vai in città e dì al sensei che non posso catturare lo Shukaku senza che quelli di Konoha sentano il chakra di Kyuubi, digli di mandare qua qualcun altro al posto mio”
Naruto rimase confuso dalla reazione del ninja: si mise a ringhiare.
“Naruto-kun” disse alzandosi in piedi in tutta la sua altezza “ti chiedo scusa in anticipo per quello che sto per fare”
Detto questo, Tobi diede al ragazzo un pugno in piena faccia abbastanza forte da farlo volare fuori dal nascondiglio.
“Mi sono sempre detto che leader sbagliava a chiamarti testa quadra, ma questa è la prova che invece aveva ragione! Quant’è il tuo Q.I.? Un numero irrazionale, per caso?”
Il ninja raggiunse Naruto e prendendolo per il colletto lo fece alzare da terra.
“Pensi davvero che al leader sarebbe costato tanto ordinarci di assaltare lo Shukaku mentre si trova nella foresta? Siamo tutti qui a Konoha, maledizione, impiegheremmo sì e no cinque secondi netti per catturarlo ma, ovviamente, mister testa quadra non ha capito quello che vuole fare leader, vero?”
Tobi si calmò e liberò il biondo dalla sua presa.
“Questo Bijuu è stato affidato a te Naruto” disse stanco.
“e Artemis non si muoverà di un solo passo verso Hachimata dalle otto code fino a quando tu non avrei preso il tuo demone”
Naruto abbassò lo sguardo imbarazzato e anche un pochino deluso di se stesso.
“Non ti sei mai chiesto come mai leader non ti avesse mai permesso di indossare la divisa dell’Akatsuki?” Chiese Tobi, questa volta con tono dolce.
“Sì parecchie volte, ad essere sincero” rispose il ragazzo.
“Perché tutti noi dell’Akatsuki abbiamo qualcosa in comune, a parte il fatto di essere dei traditori: tutti noi abbiamo visto il confine tra la vita e la morte almeno una volta. Finché tu non vedrai questo confine, non potrai mai capire come superare il limite della tua forza”
Il biondo corrugò la fronte.
“Che intendi dire con “superare il limite della tua forza”? Non capisco”
“Quando capirai” rispose paziente il ninja.
“ci sarà un kimono nero a nuvole rosse ad aspettarti”
Alzò lo sguardo a un ramo sopra di lui e Naruto lo imitò: Haku era sopra di loro e stava educatamente aspettando che i due finissero di parlare.
“Ho portato Hinata-san dai suo compagni come mi avevate chiesto, avete altri ordini per me?”
“Torna al covo” disse deciso.
“di Gaara me ne voglio occupare personalmente”
Tobi era misteriosamente sparito senza che i due se ne fossero accorti: era un ninja dotato, per quanto un po’ bizzarro.
“Le parole del vostro compagno era sagge” disse il ragazzo della nebbia.
“vi suggerirei di tenerle bene a mente comandante, potrebbero salvare non solo la vostra vita”
Naruto portò d’istinto la mano al marsupio e sfiorò il rotolo che conteneva Sasori. Vedendo qual confine avrebbe potuto evitare che altri morissero?
“Haku… anche tu hai visto il confine tra la vita e la morte?” Chiese.
Lui fece cenno di assenso.
“Sì” si limitò a dire.
“E ti è mai capitato di… superare il limite delle tue forze?”
“Sì” si limitò ancora a dire.
“mi auguro che lo capiate presto signore, perché in quel caso sono certo che più nessuno vi potrà fermare”
Così dicendo sparì in una vortice di cristalli di ghiaccio.

Poco lontano, Sasuke e Sakura si stavano dirigendo verso la torre centrale a gran velocità, ma l’Uchiha era turbato: avvertiva chiaramente che qualcuno li stava seguendo.
“Sakura fermiamoci” disse .
La rosa si fermò su un ramo poco più in basso del moro.
“Che succede Sasuke?”
“Nasconditi” disse subito.
“si sta avvicinando qualcosa di enorme”
La ragazza fece appena in tempo ad allontanarsi verso un ramo più in alto, quando sentì il rumore di un albero che cadeva, due alberi, tre alberi: quando si voltò verso la fonte del rumore vide terrorizzata che un serpente enorme si stava avvicinando minaccioso contro loro due.
“Sasuke attento!”
Il moro saltò su un ramo più in alto appena in tempo per non finire divorato dal rettile.
“Sono piuttosto di fretta” disse Sasuke rivolto al serpentone.
“quindi vedi di farti ammazzare subito”
Si gettò dall’albero buttandosi a capofitto verso la creatura.
Ma è impazzito!? Pensò sconvolta Sakura.
Il serpente aprì le fauci per divorare il ragazzo che gli stava arrivando addosso, ma in quel momento Sasuke gli lanciò in gola un kunai con addosso una carta esplosiva.
Il moro atterrò sul naso del rettile e con un balzo tornò a fianco alla compagna, mentre la deflagrazione della carta faceva saltare in aria la testa del suo avversario.
La rosa era senza parole, non aveva mai visto un combattimento del genere.
“Andiamo?” Incitò l’Uchiha, vedendo che la sua compagna era rimasta imbambolata.
Una fragorosa risata riecheggiò nella foresta, facendo venire i brividi ai due Genin della foglia.
“Chi è là?” Gridò Sasuke con gli occhi che cercavano di localizzare il nemico.
Dalla carcassa del serpente, cominciò a emergere una figura inquietante.
“Degno dell’ultimo erede degli Uchiha, questo bisogna riconoscerlo” disse la figura, un ninja che portava il coprifronte del villaggio dell’erba.

“Mi sto scartavetrando la palle!!!!!!!!!!!!!” Gridò Deidara.
“è da due settimane che non faccio niente di artistico, se non faccio esplodere qualcosa giuro che muoio!!!!!!”
“Allarme!” Gridò Kakuzu dalla stanza a fianco.
“Deidara è in crisi! Piano di sopravvivenza variante 2-B!”
Dalla sua stanza, Itachi usò Amaterasu per creare un foro nel muro in modo che Kisame potesse attraversarlo e placcare Deidara al volo come un giocatore di rugby, bloccandolo a terra.
“Uno pronto!” Gridò
Hidan irruppe nella stanza sfondando la finestra e bloccò le mano destra del biondo tenendola saldamente attaccata al pavimento.
“Due pronto!” Gridò
Kakuzu sfondò la porta della camera con un calcio volante alla Chuck Norris e si fiondò sulla mano sinistra del ninja, bloccando anch’essa a terra.
“Tre pronto!”
Itachi, come se stesse facendo una passeggiata al parco, si portò davanti al traditore della roccia, si sedette davanti a lui e gli diete uno di quegli schiaffi che passano alla storia dei decibel!
“Ripigliati, Deidara! Sei un ninja ricercato di grado S, maledizione!”
Ma lui continuava a urlare e dimenarsi.
“Non va bene!” Grugnì Kakuzu.
“non era mai successo che la 2-B non funzionasse e adesso che facciamo?”
Itachi si alzò in piedi e attivò lo Sharingan.
“Variante 2-C” Dichiarò con tono che non ammetteva repliche.
Il cuore di tutti i presenti perse un battito(Kakuzu ne perse sette!).
“Sicuro?” Chiese Kisame.
“Sicuro, ora lasciatelo!”
I tre liberarono l’artista da terra che subito scattò in piedi.
“Tecnica superiore del dolore millenario!”
Prendendo accuratamente la mira, Itachi diede un calcio deciso in mezzo alle gambe di Deidara.
Al momento dell’impatto Hidan, Kakuzu e Kisame si voltarono da un’altra parte per non assistere a quella scena orrenda.
Il biondo incrociò gli occhi come uno strabico e con voce stridula biascicò. “Fa male…”
Così dicendo cadde all’indietro con un rivoletto di bava che gli colava dalla bocca.
Kisame sbuffò, togliendosi del calcinaccio dalla spalla.
“Mi sembrava strano che resistesse così a lungo senza la sua arte…” borbottò.
Hidan si guadò intorno, osservando lo stata apocalittico della stanza.
“D’accordo: o Kakuzu paga tutti i danni…”
“impalati!” disse subito l’interessato.
“oppure suggerisco di fare un fugozzo di gruppo come ai bei tempi dell’accademia, che ne dite?” propose il religioso.
Non ricevette risposta, visto che tutti i presenti erano già spariti.
“Lo prendo come un : “Bella zio, Ci sto!”“ si rispose da solo Hidan.

Sasuke venne sbattuto contro il tronco di un albero, mentre due kunai gli trapassarono le spalle, bloccandolo al corpo dell’albero.
“E’ stato un gioco divertente, Sasuke-kun” cominciò il ninja.
“ma ora il gioco è finito”
Quello che fece il ninja dell’erba, causò un gridò della rosa: si era letteralmente strappato la faccia, mostrando il suo vero viso.
“Chi… chi sei tu…?” Esalò il moro, mentre a lato della bocca gli usciva un rivoletto di sangue.
“Chi sono io? Beh, potrei risponderti così: sono colui che ti darà abbastanza potere per uccidere tuo fratello”
Il cuore di Sasuke perse un battito. Diceva la verità?
“Sasuke! Non lo ascoltare! Reagisci!” Gridò invano Sakura.
Orochimaru cominciò ad avvicinarsi verso l’Uchiha.
“Non è forse quello che più desideri?” Chiese il sannin avvicinandosi ancora, e si sarebbe avvicinato ancora di più se qualcuno non si fosse messo tra lui e il moro.
Orochimaru mostrò un volto parecchio infastidito.
“Togliti dai piedi, ragazzina” sibilò minaccioso.
Sakura si era messa tra il ninja supremo e il moro.
“Non mi ripeterò una seconda volta” sibilò ancora.
Con mano tremante, la rosa prese degli shuriken dal suo marsupio.
“No… ferma Sakura!… Se lo attacchi ti ucciderà!” disse Sasuke.
Lei dava le spalle al compagno, perciò l’Uchiha non poté vedere l’espressione fiera della ragazza.
“Non mi importa”
Così dicendo lanciò tutti gli shuriken che aveva in mano verso il ninja nemico, a cui bastò agitare una mano per disperdere l’attacco di Sakura.
“Bushin no jutsu!”
Riuscì a creare appena tre normalissime copie, una mossa disperata.
Il ninja del suono scosse la testa deluso: quelli della foglia non avrebbero mai imparato la lezione.
Lanciò annoiato tre kunai verso le copie, capendo immediatamente quale fosse l’originale.
“Adesso ti ucciderò, stupida ragazzina”
Nella mano del ninja comparve una spada e con un veloce scatto si preparò a tagliare la testa della konoichi.
“Addio”
La terra si macchiò di sangue, ma non sangue che apparteneva a Sakura: qualcuno la aveva protetta, bloccando a mani nude la lama del sannin.
Vedere il confine tra la vita e la morte... superare il limite delle proprie forze Pensò il suo salvatore.
Sasuke… Sakura… grazie a voi ho finalmente capito!


Ho promesso lo scontro fra Naruto e Orochimaru e ci sarà! Datemi qualche ora per aggiornare di un altro capitolo e tirerò fuori uno scontro fra titani, premessa: “Aka Higi: spettacolo dei centoquattro congegni!” Ci sentiamo appena finito DragonBall!!!
  
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