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Autore: Nihal guerriera    27/06/2007    1 recensioni
Il ragazzo si guardò la ferita: non era molto profonda, ma sanguinava parecchio. La ragazza si sedette per terra e, prendendosi la faccia tra le mani, continuò a piangere. - Cosa devo capire?- urlò Andrew -Capisco solo che quella che consideravo un’amica sta cercando di uccidermi e non so perchè!- Aires lo guardò. I suoi dolci occhi azzurri erano lucidi e il respiro affannoso. - Chi sei davvero Aires? Perchè mi hai fatto questo?- chiese lasciandosi cadere a terra. **** E' la prima ff ke pubblico....ditemi cosa ne pensate in bene o in male!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo non andò a scuola: stava troppo male. Alle dieci e mezza di quella sera però era già fuori casa. Andò dove sapeva che Andrew sarebbe sceso dal pullman e si nascose. Il ragazzo arrivò poco dopo e con la borsa in spalla si avviò verso casa. Aires lo seguiva silenziosamente. Ad un certo punto Andrew cambiò strada e andò ai bagni pubblici. La ragazza decise che era giunto il momento: avrebbe agito quando sarebbe uscito dal bagno. Quando Andrew aprì la porta, Aires gli andò contro e lo colpì, chiudendo gli occhi all’ultimo istante. Il ragazzo per puro caso si girò e il pugnale andò a infilarsi nella parte superiore del braccio sinistro. Andrew urlò di dolore e respinse il suo assalitore che cadde a terra. Sotto la luce del lampione il ragazzo vide il viso di Aires e rimase sconvolto. Lei cominciò a piangere. - Perdonami Andrew perdonami....non volevo..- disse tra le lacrime che correvano veloci, una dopo l’altra, sulle sue guance. -Per favore cerca di capire..- implorò Aires. Il ragazzo si guardò la ferita: non era molto profonda, ma sanguinava parecchio. La ragazza si sedette per terra e, prendendosi la faccia tra le mani, continuò a piangere. - Cosa devo capire?- urlò Andrew - Capisco solo che quella che consideravo un’amica sta cercando di uccidermi e non so perchè!- Aires lo guardò. I suoi dolci occhi azzurri erano lucidi e il respiro affannoso. - Chi sei davvero Aires? Perchè mi hai fatto questo?- chiese lasciandosi cadere a terra. - E’ una storia lunga..- iniziò lei. - Sono tutt’orecchi..- rispose il ragazzo. -Tutto cominciò due anni fa. La mia migliore amica, Soana, si era innamorata di un ragazzo, che però apparteneva a una banda di delinquenti. Con lei aveva recitato la parte del buono: l’aveva illusa. Un giorno infatti le chiese se voleva spacciare droga con lui, ma lei rifiutò. Nonostante gli volesse bene, decise di lasciarlo e mi chiese di andare con lei la notte in cui gliel’avrebbe detto. Andammo al loro covo e lei gli parlò davanti a tutti.- Aires parlava singhiozzando ed Andrew ascoltava, tamponandosi la ferita. - Lui s’infuriò. Non voleva essere lasciato. Iniziarono a litigare, finchè lui perse la pazienza e la uccise. Io vidi tutto. Loro mi costrinsero a mentire con i suoi genitori e mi dissero che se non lo avessi fatto potevo dire addio ai miei. Sono due anni che rubo per loro. Però ho sempre e solo rubato. Ieri invece Kurz, il capo, mi ha detto che dovevo ucciderti perché tuo padre ha fatto andare in prigione i suoi amici. Se non lo faccio i miei moriranno..- -Perché non hai mai detto nulla alla polizia?- chiese Andrew sorpreso. -Non posso, mi ricattano in continuazione. Sono spietati e noi non possiamo farci nulla..- disse Aires tristemente. Andrew la guardò negli occhi - E’ qui ti sbagli Aires..Cosa esiste a fare il bene se non per sconfiggere il male?- le chiese. -Non esiste il bene!- urlò lei -se esistesse, Soana non sarebbe morta e io non sarei costretta a fare ciò che faccio!- Andrew le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla. - Ascolta Aires: il bene e il male sono come l’ombra e la luce. L’ombra non potrebbe esistere senza la luce, perché non avrebbe nulla da oscurare, e allo stesso modo la luce non esisterebbe senza l’ombra perchè non saprebbe cosa rischiarare. Tu puoi liberarti da quei mostri, puoi farlo. C’è la polizia per questo. Ai tuoi non succederà nulla e mio padre ti aiuterà. Quello che è successo alla tua amica Soana è orribile, non permettere che succeda a qualcun’altro.. Ora capisco perché non volevi amici, per paura di dover soffrire ancora.- Aires ascoltò in silenzio. Le lacrime ora scorrevano più lente. Intanto aveva anche cominciato a piovere. Gettò le braccia attorno al collo di Andrew e lo abbracciò. -Non volevo..scusami..- disse riprendendo a singhiozzare. Lui la strinse forte. -Stai tranquilla. Domani andiamo dalla polizia.- Lei si sciolse dall’abbraccio e lo guardò negli occhi. -Mi perdoni?- gli chiese asciugandosi il viso. Lui la guardò con dolcezza. -Certo che ti perdono!- le disse sorridendo. -Ti perdono perchè ti voglio bene..- Sorrise anche lei, sentendosi finalmente libera e tranquilla. Pioveva a dirotto. Aires col pugnale si strappò una manica della maglia e fasciò la ferita di Andrew. Lo aiutò ad alzarsi e insieme si avviarono verso casa di lui. Ad un certo punto Andrew si fermò, prese Aires per un braccio e la avvicinò a se. Le prese la testa fra le mani e la baciò. Entrambi si abbandonarono a quel bacio felici, nonostante la ferita, la pioggia, le lacrime. Poi Andrew la abbracciò e le disse: - Vedi Aires, anche questo è il bene: il bene che ti voglio.-
  
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