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Autore: vanessie    10/12/2012    5 recensioni
Dopo 8 anni dalla fine di Breaking Dawn la piccola Renesmee è diventata una bellissima quindicenne pronta ad affrontare i rischi e le insidie dell'adolescenza. Circondata dall'amore dei suoi familiari e degli amici di La Push, Nessie dovrà confrontarsi con il vero significato dell'amicizia e dell'amore. Riuscirà a trovare il suo posto nel mondo e a vivere come una ragazza normale? Troverà in Jacob quell'amore che le farà battere il cuore fino ad uscirle dal petto?
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY FANFICTION



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Capitolo 45

“Vivere senza te”

 

In quelle tre settimane avevo recuperato il rapporto con i miei figli. Piangevo ancora, in camera mia di nascosto, quando dormivano, ma quegli sforzi erano serviti a far recuperar loro il sorriso. Avevamo festeggiato il quinto compleanno di Jessie in quel mese, li avevo portati al parco, a fare qualche picnic, alle giostre. Quel giorno di agosto avevo fissato con Embry, Leah, Seth, Rachel, Paul e i loro figli di andare al mare. La giornata era bellissima e in quell’estate non avevo mai portato i bambini in spiaggia.

Seth e Leah passarono a prenderci a casa. Arrivati in spiaggia stesi gli asciugamani e Seth si occupò di sistemare il mio ombrellone. Si mise a giocare con i bambini mentre parlavo con Leah prendendo il sole. Dopo un’oretta arrivarono anche Embry, Rachel e Paul con Matt e Thomas. Tutti i bambini rimasero con gli uomini del gruppo mentre noi tre ragazze ci rilassavamo un po’ e ci confidavamo. In quei mesi infatti c’era stata una novità, Leah e Embry si erano messi insieme e li vedevo veramente bene come coppia. Non era questione di imprinting, solo un amore normale, lontano dal soprannaturale.

Andai a fare il bagno con Jessie e Sarah, mentre anche gli altri a gruppetti si divertivano in acqua. “Mamma guarda come nuoto” disse Jessie tutto felice. Gli feci i complimenti mentre tenevo Sarah che portava i braccioli. I bambini erano contenti e sembravano due pesciolini.

Ad un certo punto sentii Sarah urlare e, girandomi, vidi che Seth aveva nuotato sott’acqua e le aveva preso le gambe per farla divertire. La mia bambina infatti dopo l’iniziale spavento iniziò a ridere e lo stesso fece Jessie. Seth li prendeva in braccio a turno e li sollevava in aria per poi rimetterli in acqua. “Mamma aiutaci a schizzarlo” diceva Jess. Mi alleai con i miei figli e schizzammo Seth. Lui per farcela pagare si avvicinò a me tenendomi le braccia con una mano e schizzando i bambini. Mi fece cadere e lo trascinai giù con me. Eravamo molto vicini e per un momento sognai di vedere mio marito e lo abbracciai.

“Scusa Nessie non volevo” disse, il mio sogno ad occhi aperti finì. Seth era simile a Jake qualche volta nei modi di fare e per certi versi me lo ricordava: corporatura simile, stesso colore di pelle, capelli e occhi…ma quei colori erano tipici dei Quileute! Riportai i bambini agli asciugamani e gli feci fare merenda, mettendoli sotto l’ombrellone per proteggerli dai raggi solari, anche se ormai avevano perso forza “Mamy torniamo anche domani?” domandò Sarah. “Piccolina mi dispiace ma la mamma domani lavora” avevo infatti impiegato le ferie estive facendo alcune ripetizioni ai ragazzini della Riserva, così arrotondavo le entrate. “Ma con papy venivamo sempre…” si lamentò Jessie “Hai ragione amore, ma la mamma non può davvero portarvi”.

Tornammo a casa e, sdraiata sul letto prima di dormire, guardando la tv sentii per la prima volta il mio bambino scalciare. “Oh piccolino, inizi a muoverti eh?!” chiesi toccandomi la pancia. Ero di quattro mesi e mezzo e sapevo che era un maschietto. Piansi ricordando che Jake mi accarezzava sempre la pancia quando aspettavo Jessie e Sarah… “Mi dispiace ma purtroppo, a differenza di tuo fratello e tua sorella non avrai un papà a coccolarti” dissi continuando a piangere. “Ma ti prometto che farò il possibile per amarti anche al posto suo e farti sentire al sicuro”. Avevo deciso anche il nome…volevo proseguire la storia dei maschietti di casa Black che avevano come iniziali JB: così dopo mio marito (Jacob Black) e dopo il nostro primogenito (Jessie Black), ci sarebbe stato anche Jeremy Black. Speravo che il bambino fosse l’esatta copia fisica e caratteriale dell’uomo che avevo amato sopra ogni cosa e che avrei continuato ad amare. Non ci sarebbe mai stato nessun altro alla sua altezza…forse tra qualche secolo avrei permesso a qualcuno di toccarmi, ma non sarebbe mai stato come con Jake.

Le vacanze estive erano finite, il mio diario dei ricordi era quasi ultimato e avevo affrontato il mio ventinovesimo compleanno insieme a Jessie, Sarah, il bambino che portavo in grembo e le mie due famiglie di amici e parenti. Fingevo di essere tranquilla, ma dentro avrei avuto voglia di scappare e il mio unico desiderio sarebbe stato quello di trascorrere quella giornata sola con lui…alcune volte con Jacob avevamo scherzato su quel compleanno, l’ultimo prima dei trent’anni, e lui ridendo mi diceva che avremo potuto fare qualcosa di folle, tipo andare a Las Vegas e giocarci un bel po’ di soldi alla roulette, fingendo di essere ricchi sfondati. Oppure mi proponeva di andarcene per una settimana e di fare una piccola luna di miele, o ancora di restare a La Push e andare sulla spiaggia con la baia, quella dove avevamo fatto l’amore la sera in cui mi chiese di sposarlo e di ubriacarci e rifarlo di nuovo in quel posto…ma nessuna di quelle opzioni era fattibile, perché mancava un presupposto: Jacob non era più con me!

La scuola era ricominciata e quindi ero impegnata con il lavoro, questo mi consentiva di avere meno tempo per pensare. Tra qualche mese però sarei entrata in maternità e non osavo immaginare cosa avrei fatto…anche Sarah cominciò l’asilo visto che avrebbe compiuto tre anni. Ogni mattina quindi partivo da casa con i bambini e andavo a scuola dove loro frequentavano l’asilo e dove io lavoravo. La sera ogni tanto invitavo Seth a cena, dato che ultimamente si sentiva solo dato che tutti i componenti del branco avevano trovato l’amore, mentre lui era ancora da solo…e poi stavo bene con lui, riuscivo a pensare meno a mio marito e i bambini lo adoravano. Li faceva divertire e soprattutto per Jessie era estremamente positivo avere una figura maschile di riferimento simile al suo papà.

“Ciao Nessie” “Ciao Seth entra pure” dissi al mio amico arrivato per cena. I bambini lo salutarono con un bacio e ci sedemmo a tavola. “Seth vuoi vedere i disegni che ho fatto all’asilo?” chiese Sarah con la sua dolcezza “Sì, vai a prenderli” rispose lui. “Ma dopo fai la gara delle macchinine con me?” propose Jessie “Certo, sono venuto proprio per la gara!” disse Seth. Andarono in salotto tutti e tre mentre io, rimasta a riordinare la cucina, li sentivo ridere e giocare spensierati. Perché anche io non potevo farlo? Perché stavo sempre male? Grosse lacrime mi rigavano il viso. Quando finii il mio lavoro li raggiunsi in salotto. Seth si avvicinò a me per parlare e i bambini continuarono i loro giochi. “Come va oggi Nessie?” “Abbastanza bene” mentii. Mi abbracciò, sapeva che gli avevo raccontato una bugia. “Seth, pensi che Jake dal cielo ci guardi?” “Penso di sì…non riusciva a staccarti gli occhi di dosso e non penso che ci riesca ora” affermò sorridendo. “Spero che sia orgoglioso di me” “Nessie lui è sicuramente fiero di te…stai crescendo i bambini da sola, continui a lavorare, a occuparti della casa e della tua famiglia. Ti preoccupi per Billy, dai una mano a Rachel e in più sei riuscita a portare avanti la tua gravidanza…come potrebbe non apprezzare quello che fai?” mi consolò Seth mentre già piangevo. “Sai…il suo parere mi ha sempre spaventata…non mi sono mai sentita alla sua altezza e continuo a non capire come possa aver avuto l’imprinting con una ragazza come me!” “Ma smettila! In realtà era Jake a dirmi sempre che tu eri troppo per lui”.

Mi sistemai sul divano rincuorata, prendendo Sarah tra le braccia e guardai la gara di macchinine facendo il tifo per il mio bambino. Sarah mi accarezzava il pancione dove Jeremy cresceva da ormai 6 mesi. “Che pancia grossa mamma” “Eh sì, è proprio grande, ma deve ancora crescere sai?” “Anche io voglio avere un bambino nella mia pancia” “Ce l’avrai un giorno” risposi sorridendo. Seth tornò a casa sua e misi a letto i bambini. Restai con loro a fargli un po’ di coccole prima di andare in camera mia. “Mamy, ma come nascono i bambini?” domandò Jessie “Vedete piccolini miei, quando un ragazzo e una ragazza sono sposati e si amano, si danno tanti baci e carezze…e possono decidere di avere un bambino” tentai di spiegare. “Sì ma perché cresce la pancia?” chiese Sarah. Cavolo dov’era Jacob? Già mi vergognavo a parlarne con i miei figli, avevano solo cinque e tre anni, possibile che fossero così curiosi? E di sicuro JJ avrebbe spiegato tutto in modo soft e senza pudore.

“La pancia cresce perché quando la ragazza è pronta ad avere un bambino, allora il ragazzo le regala un piccolo semino che lei deve coltivare e far crescere per 9 mesi…e per crescere il bambino ha bisogno di un posto sicuro, dove non ci sono pericoli…” “Allora papà ti ha regalato un semino quando aspettavi me e Sarah? E anche ora che aspetti Jeremy?” disse Jessie “Sì, papà mi ha dato un semino per te, per tua sorella e anche per Jeremy…” “Ma questo semino come va nella tua pancia?” domandò Sarah. Mamma mia sembrava che i miei figli si fossero accordati per mettermi in imbarazzo “Ci va perché il papà e la mamma si sdraiano molto vicini e si fanno tante coccole…e adesso dormite, che ancora questi discorsi non vi riguardano” dissi baciandoli e spengendo le luci. Poi andai in camera e mi addormentai.


NOTE:

Giuro che nel prossimo capitolo saprete di Jacob!!!!!! Comunque intanto parliamo di questo capitolo: vi è piaciuto il racconto di Jessie e Sarah al mare??? E che ne pensate di Seth che cerca di aiutare Nessie e i bambini??? Ovviamente si tratta solo di amicizia, nulla di più. Spero che vi sia piaciuta anche l'idea di inserire una parte del racconto in cui i bambini chiedono a Nessie come nascono i bambini, dato che la loro curiosità è tanta avendo davanti ai loro occhi il pancione di Nessie che cresce sempre più....e il nome Jeremy vi piace? Dai fatemi sapere, recensite in tanti, a presto! 
   
 
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