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Autore: GexeTheNemesi    27/06/2007    8 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lo so… DragonBall è finito da un pezzo, ma l’ispirazione tardava ad arrivare così…

Cap 35 Rissa da bar




“Quanto tempo è passato… Orochimaru?” Chiese Naruto con il sorriso sulle labbra.
Il Sannin ritirò la spada e fece un balzò indietro, rimettendo le distanze tra i due.
“Tu!” biascicò furioso.
“Io” lo schernì il ragazzo.
Sakura era come paralizzata.
“Naruto… lo conosci?” Chiese Sakura, caduta in ginocchio per lo spavento preso.
“Dopo vi spiegherò ogni cosa” borbottò il biondo.
“Sakura, libera Sasuke e allontanatevi da qui”
La rosa si rialzò a fatica e si diresse verso Sasuke. Con tutta la delicatezza che poté estrasse i kunai dalle sue spalle, senza che lui emise un solo lamento, e lo liberò dal tronco.
“Naruto…” tentò di parlare l’Uchiha.
“che vuoi fare?”
Naruto prese dal suo marsupio cinque rotoli completamente neri…
Cinque? Si chiese il moro.
Ma non possedeva solo quattro marionette? Che ne abbia una quinta?
“Voglio scatenare l’inferno” spiegò.
“ma non sono del tutto sicuro di lasciarvi indenni se rimanete nei paraggi, allontanatevi!”
La compagna sorresse Sasuke e si allontanarono.
“Di un po’ Naruto” cominciò Orochimaru.
“credi davvero di poter qualcosa contro di me?” Gli chiese.
“Sono molto migliorato dall’ultima volta, ormai anche tu sei un avversario alla mia portata”
Il sannin non ribatté.
“Già, penso che Artemis ti abbia addestrato a dovere. Ma sono proprio curioso di vedere se anch’io sono migliorato come penso”
Si guardarono negli occhi per un istante: entrambi sembrava fossero certi di avere la vittoria in pugno.
“Vuoi evocare ancora lo Yondaime?” Chiese il biondo.
“Anche se la tentazione è forte, no. Ti voglio uccidere personalmente: Kiochiyose no Jutsu!”
Naruto si ritrovò davanti a un serpente enorme, molto più grande di quello che aveva battuto Sasuke.
“Non mi fai paura” gridò il ragazzo lanciando in aria i cinque rotolo.
“Aka Higi: spettacolo dei centoquattro congegni!”
Orochimaru rimase interdetto per un momento.
Ma quella… no, non è possibile! E’ la tecnica finale di Sasori!
“A giudicare dalla marionetta che ti sta a fianco, il mio ex-compagno Sasori ha tirato le quoia” disse con tono piatto, vedendo il corpo del traditore della sabbia a fianco al suo avversario.
“Naruto, accidenti a te! Che ti è saltato in mente di usare la tecnica di Sasori!?” Si lamentò Yoko.
“Se conosci un’altra tecnica che ci possa dare delle possibilità di vittoria, sono tutt’orecchi” rispose.
“Il marionettista senza fili è una tecnica con un limite di tempo, te lo sei dimenticato? Posso usarlo solo per cinque minuti, non di più”
“Me li farò bastare” si limitò a dire.
“Che hai da borbottare?” Chiese indispettito il sannin
“non credere di poterti distrarre con me. Kage Bushin no Jutsu!”

“Insomma, quanto ti ci vuole!?” Esplose Ibiki.
“Non è colpa mia, cazzo! Deve essersi rotto il collegamento centrale!”
Da più di mezz’ora gli schermi che tenevano sott’occhio la foresta si erano oscurati, come se si fossero spenti.
Dietro di loro apparve un Chunin con il fiato corto.
“Finalmente! Hai trovato il guasto?” Chiese subito Anko.
“Ecco… sì, ma…”
“Odio i “ma”!” Grugnì il Jonin.
“Probabilmente non mi crederete, ma è come se il cavo elettrico collegato alla rete di telecamere fosse stato… tranciato via da un morso”
Se i due avessero sentito le mandibole verdi alla loro spalle emettere un discreto “burp”, magari avrebbero anche potuto credere al Chunin. Magari.

“Yoko, sistema le copie fino a quando non trovi l’originale. Io mi occupo di quel serpentone”
Impastando una quantità enorme di chakra, Orochimaru era riuscito a disseminare quell’anfratto di foresta con le sue copie.
Alla tecnica finale di Sasori sarebbe bastata una decina di minuti per sconfiggere tutte quelle copie, peccato che Yoko poteva usarla solo per cinque minuti.
“Sasori!”
La marionetta dai capelli rossi lanciò a Naruto la sua katana, che afferrò al volo creando subito cinque copie di se.
Tecnica dei cinque squali!
Dopo cinque fendenti potenti e precisi, del serpente non era rimasto altro che qualche budella sparsa qua e là.
Ora il difficile sarà scovare Orochimaru.
Alzò lo sguardo e vide che attorno a lui si stava svolgendo una vera e propria battaglia tra due fazioni: le copie del sannin contro le sue marionette, ma per fortuna sembrava proprio che fossero quest’ultime ad avere la meglio.
Ma intento il tempo scorreva, tre minuti, quattro minuti. Doveva fare alla svelta!
“Naruto!” Gridò una voce alle sue spalle.
Si voltò e vide Sasuke appoggiato a un albero li vicino che si sorreggeva una ferita all’addome.
“I miei occhi ti possono forse essere utili?” Chiese sorridendo.
Naruto rispose al sorriso.
“Sì, mi sarebbero molto utili…”
Takumi e Sasori piombarono sul moro.
“se tu fossi il vero Sasuke”
Le copie di Orochimaru esplose all’unisono con uno sbuffo di fumo, mentre Takumi e Sasori riempivano di pugni il sannin a terra (da ricordare che Takumi possiede sei braccia in totale…).
Ci un una forte esplosione e le due marionette vennero sbalzate via.
“Over clock Naruto, i cinque minuti sono andati” disse Yoko.
Tutte le marionette sparirono e tornarono al loro posto nel rispettivo rotolo.
Orochimaru si rialzò a fatica.
“Come hai capito che non era io?” Chiese, pulendosi un rivoletto di sangue che gli usciva dal labbro.
“Sasuke non avrebbe mai lasciato indietro un suo compagno di squadra, e anche se avessi usato una tua copia per prendere le sembianza di Sakura ti avrei attaccato comunque”
il ninja rise.
“Giusto. La tua copertura come normale Genin della foglia non deve saltare, altrimenti l’organizzazione potrebbe venire scoperta”
Si portò una mano al petto, senza però tradire alcuna smorfia di dolore.
“I miei complimenti, sei riuscito a fratturarmi tre costole. Tuttavia, il nostro scontro finisce qui”
Naruto si sentì colpire con una violenza inaudita allo stomaco finì scaraventato contro una roccia li vicino; al momento dell’impatto, al ragazzo sembrò proprio di sentire le proprie ossa scricchiolare dalla potenza dell’ impatto.
“A quanto delle tue reali capacità stai ricorrendo, Naruto? Se ho calcolato bene stai usando il settanta per cento. Azzardato da parte tua, se uno dei ninja che ha combattuto contro la Kyuubi entrasse nella foresta ne percepirebbe subito il chakra”
Nella mano di Orochimaru apparve nuovamente la spada del boa, solo che questa volta sembrava più lunga e larga rispetto a qualche minuto prima.
“Visto che sei così gentile a limitare il tuo potere, per me sarà un vero piacere infierire su di te”
Naruto si alzò in piedi lentamente, con un sorriso amaro dipinto sul volto.
“Anche tu però… fino adesso non ai mai superato il tuo settanta per cento, giusto?”
Orochimaru passò la lunga lingua sulla lama della sua spada.
“In effetti hai ragione ma, a differenza di te, io posso raggiungere il cento per cento dei miei poteri senza rifletterci due volte”
Tra gli alberi echeggiò un colpo di tosse. Orochimaru lo conosceva bene: era lo stesso colpo di tosse che richiamava l’attenzione e il silenzio quando si trovava al covo, lo stesso colpo di tosse che aveva imparato a riconoscere subito, per sua sfortuna.
“Se è per questo, nemmeno noi ci facciamo tanti problemi a dare il massimo fin da subito”
Il sannin alzò immediatamente lo sguardo e vide con orrore che otto ninja vestiti con un kimono nero a nuvolette rosse lo avevano circondato.
“Voi che ne dite ragazzi?” Chiese Artemis all’Akatsuki al completo.
“scontro ninja in piena regola con tecniche e il resto o rissa da bar?”
Tutti quanti si misero a ridere divertiti( Itachi rimase in silenzio…)
“E c’è da chiederlo?” sbottò Kisame, poi sospirò nostalgico.
“rissa in un bar… fu il mio primo arresto, ora che ci penso”

“Sasuke…” mormorò Sakura.
Il moro era svenuto, così Haruno decise di accamparsi insieme al compagno in una fenditura nella roccia ben nascosta.
Dopo che si erano allontanati, aveva sentito diverse esplosioni che erano cessate dopo qualche minuto. Durante quel silenzio la rosa pensò il peggio, era preoccupata per entrambi i suoi compagni di squadra: entrambi la avevano protetta, ma lei invece non aveva saputo proteggerli come avrebbe voluto.
Era debole.
Questa era la verità. Nel gruppo sette, lei era l’elemento più debole e inutile: la palla al piede della squadra.
Il suo viso si riempì di calde lacrime a quei pensieri. Quanto desiderava la forza di Sasuke o il coraggio di Naruto. Quanto desiderava poter aiutare almeno per una volta la sua squadra.

Poco lontano da lì, un’altra konoichi si stava struggendo quanto Sakura, se non di più.
Hinata si era limitata ad assistere all’ennesimo combattimento di Shino e Kiba, non potendo muoversi a causa del veleno non ancora del tutto smaltito.
In compenso, ora possedevano entrambi i rotoli.
“Grandioso!” Esultò Kiba.
“ora possiamo andare direttamente alla torre centrale! Sai Hinata, avresti dovuto ferirti prima” disse il ragazzo per tentare di risollevare il morale della compagna, con il risultato di farla cadere ancora di più in depressione.
“Sei un baka a cinque stelle Kiba, lasciatelo dire” lo riprese Shino.




E anche oggi due capitoli. Il caro Gexe vi sta viziando eh? Ma vi consiglio di non farci l’abitudine: il 16 luglio andrò in vacanza e tornerò a settembre.
Inutile dirvi che se entro il 16 non concludo la fanfic, dovrete aspettare l’inizio della scuola per sapere come andrà a finire.
A domani, si spera, con due nuovi capitoli.
  
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