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Autore: harrysscent    10/12/2012    5 recensioni
Mi resi conto che stava parlando con me e ne rimasi a dir poco sconvolta. Qualcuno mi stava rivolgendo la parola e mi stava addirittura sorridendo?!
- Ehm …piacere mio, io mi chiamo Nicole. – risposi aggiungendo un debole sorriso e distogliendo subito lo sguardo dal suo viso. I suoi occhi mi mettevano soggezione, sentivo le guance andare a fuoco e il cuore battere all’impazzata. Come faceva a farmi questo effetto dopo nemmeno un minuto che lo conoscevo?! Sentivo la sua presenza vicina, come se ci fosse un’elettricità tra di noi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTO CHIUNQUE LEGGE CHE E' PRESENTE UNA PARTE INSERITA TRA DUE ASTERISCHI (**) CHE NON E' ADATTA AI PIU' SENSIBILI.



PER TE QUESTO ED ALTRO!


Entrammo in classe mano nella mano e andammo a sederci nei nostri posti, uno accanto all’altro. La professoressa iniziò la lezione e la noia e stanchezza che ero solita provare durante le ore di storia oggi non c’era. Non c’era perché avevo accanto lui che mi faceva girare la testa con un solo sguardo, mi faceva rabbrividire soltanto posando la sua mano sulla mia gamba, mi faceva battere il cuore all’impazzata solo il modo in cui pronunciava il mio nome.
La campanella della prima ora suonò e la professoressa lasciò la classe che si ritrovò senza alcun professore, mentre aspettava quello dell’ora successiva. Mai come quel giorno fui felice che il nostro professore di religione fosse in ritardo. Di solito odiavo quei momenti perché tutti i miei compagni di classe si alzavano girando liberamente per la classe ed io mi sentivo osservata, criticata e a disagio. Ma non quel giorno. Quel giorno mentre aspettavamo il professore avevo Harry che mi faceva sedere sulle sue gambe e mi guardava negli occhi sorridendo. Mi faceva ridere, mi faceva stare bene, mi faceva amare la vita.
Mi accorsi che il professore era arrivato quando sentii il suo sguardo addosso
-          Hamilton, ci sediamo al nostro posto e non sulle gambe dei compagni per favore?-
-          Ehm certo professore, mi scusi.- risposi imbarazzatissima e di sicuro paonazza.
Mi sedetti subito al mio posto notando che Harry stava trattenendo una risata. Lo fulminai con lo sguardo per poi abbozzare un sorriso anche io.
-          Hamilton, già che sei qui in primo banco ti vorrei chiedere un favore. Vai dalla bidella e fai fare 22 fotocopie di questa scheda, per favore. – disse il professore fissandomi con uno stupido sorriso che a volte odiavo davvero.
Mi alzai, presi le fotocopie che il professore mi porse e uscii dall’aula, con il costante sguardo di Harry addosso, per avviarmi dalle bidelle e poi nell’aula della fotocopiatrice.
-          Mi servono 22 fotocopie di questo, per cortesia.- chiesi sorridendo gentilmente alla bidella.
La donna minuta e con dei capelli neri corvino raccolti in una coda alta che le toccava le spalle, mi sorrise di rimando annuendo e mi fece cenno di seguirla. Feci come mi aveva detto e la seguii nella stanza delle fotocopie. Prese le fotocopie e le posizionò sulla fotocopiatrice premendo un bottone, per poi portarsi una mano sulla fronte.
-          Oh cara, è finito il colore devo andare a chiamare il tecnico. Aspettami qui.- concluse sorridendo e andandosene dalla stanza.
Passarono circa dieci minuti e la bidella non era ancora tornata. “Ma è andata a prendere l’inchiostro in Antartide?!” pensai tra me e me. Guardai l’orologio impaziente e leggermente preoccupata: il professore si sarebbe sicuramente arrabbiato per il troppo tempo che stavo fuori.
Stavo fissando i cartelloni appesi all’aula quando mi accorsi di avere qualcuno alle spalle. Mi girai tranquillamente pensando fosse la bidella ma rimasi a bocca aperta quando vidi davanti a me Patrick Mc Kiben. “NO NO NO! MC KIBEN NO! BIDELLA SBRIGATI AD ARRIVARE, TI PREGO!” pensai tra me e me mentre lui mi fissava con un sorrisetto malizioso sulle labbra. Patrick era un ragazzo insulso, pieno di se ed era un bullo.  I primi tre anni di scuola per me erano stati un incubo per colpa sua. Abbassai lo sguardo senza riuscire a guardarlo, mi metteva in soggezione e avevo davvero paura di lui.
*-          Hamilton da quanto tempo non ci parliamo eh!- disse avvicinandosi di più a me e facendomi l’occhiolino.
-          N-non avvicinarti Patrick..- balbettai arretrando.
-          Oh su, non fare così Nicole. Potremmo diventare più che amici io e te.
-          Cosa? Mai!- risposi notando che si avvicinava sempre di più. Indietreggiai ancora di più fin che la mia schiena sbattè al muro. Ero ad un vicolo cieco, senza via d’uscita. Ero in trappola, lui era vicinissimo…sentivo il suo respiro sul viso.
-          Non fare così dolcezza, vedrai che sarà piacevole anche per te. – disse ghignando e insinuando le mani sotto la mia maglietta. Deglutii spaventata e in panico. Non riuscivo a parlare, a reagire o a staccarlo da me. Sentii un suo morso sul collo e urlai in preda alla paura.
-          Lasciami, lasciami!- urlai ancora sperando che qualcuno mi sentisse. Quello probabilmente era il mio giorno fortunato perché in quel momento arrivò la bidella spaventata dalle urla e si avventò sul ragazzo.*
 
Rimasi seduta fuori un’ora dopo l’accaduto, la bidella aveva provveduto a portare le fotocopie in classe ed a informare il professore che mi sarei assentata dalla sua ora.
La campanella suonò e la porta della mia classe si spalancò facendo uscire un Harry Styles preoccupato che veniva verso di me. Cercai di scacciare le lacrime con la punta delle dita, ma si accorse che stavo male.
-          Nicole che è successo? Non hai idea di quanto ero preoccupato, sei rimasta fuori tantissimo tempo.- mi chiese fissandomi con occhi sbarrati.
-          N-niente…m-mi girava solo un po’ la t-testa.- risposi balbettando ancora. Non riuscivo a controllare il mio tremore, era più forte di me.
-          Per favore Nicki, dimmi cos’hai. Vedo che c’è qualcosa che non va, dimmelo..- mi domandò prendendomi la testa tra le mani e guardandomi negli occhi mentre mi accarezzava le guance.
-          P-patrick Mc Kiben, un ragazzo che mi ha infastidita per parecchi anni, quando ero nella sala fotocopie mi ha..mi ha..-
-          Ti ha?!-
-          Mi ha toccata.-
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a piangere mentre lui mi accolse tra le sue braccia stringendomi forte ed accarezzandomi i capelli.
-          Ci penso io.- ad un tratto pronunciò quelle parole, mi diede un bacio a fior di labbra e si incamminò a passo veloce verso il cortile dove gli altri alunni facevano ricreazione. Lo seguii senza farmi vedere e vidi che si stava dirigendo verso Patrick. “OH NO, DIO TI PREGO!”
Fu un attimo. Due secondi, anche meno. Patrick steso per terra, Harry che veniva portato in presidenza da un professore. Sì, Harry aveva dato un pugno a Mc Kiben per difendermi, ora era finito in presidenza per difendermi, ora era nei guai solo per difendere me. Le lacrime mi punzecchiavano gli occhi. Mi diressi verso la presidenza a passo spedito e arrivai proprio mentre Harry stava entrando nella stanza. Mormorai un “mi dispiace” guardandolo entrare e ottenni un “per te questo ed altro” di risposta.

“Per te questo ed altro.”

“Per te questo ed altro.”

“Per te questo ed altro.”

Ero dispiaciuta che Harry fosse finito nei casini per colpa mia ma il suo gesto e quella frase fecero fare al mio cuore le capriole.
Allora ci teneva davvero a me! Mi stavo innamorando, ogni giorno sempre di più.

MI SCUSO PER IL RITARDO MA IN QUESTI GIORNI ERO PIENA DI COMPITI D: ANYWAY GRAZIE A CHIUNQUE LEGGA E SOPRATTUTTO A CHI LASCIA RECENSIONI CHE A ME FANNO SEMPRE MOOOLTO PIACERE! SPERO IL CAPITOLO VI PIACCIA...A PRESTOOO!:3

  
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