-È uno scherzo?- chiesi a Stefan, quando si fermò nel parcheggio del ristorante dove mi aveva portata la sera che avremmo dovuto passare con Cole e Noemi e che invece era finita con un bacio sul tetto di un locale per creature sovrannaturali.
-Ti sembra la faccia di uno che scherza?- mi chiese di rimando, avvicinando il viso al mio.
-Sì-
Sorrise e mi stampò un bacio sulle labbra.
Seguimmo Cole e Noemi fuori dall’auto, verso l’entrata del locale.
“Perché proprio qui?” gli chiesi.
“È un bel posto” rispose, mettendomi un braccio intorno alla vita.
All’entrata ci accolse la ragazza che ci aveva servito la volta precedente. Quando vide Stefan le si illuminò lo sguardo.
-Buona sera. Posso aiutarvi?- gli chiese, sorridendo.
-Ho prenotato un tavolo per quattro- rispose lui.
-Nome?-
-De Vere-
-Certo. Mi segua- disse lei, dopo aver controllato il numero del tavolo sullo schermo del computer alla cassa.
-De Vere- ripetei in un sussurro.
-È il mio vero cognome. Non lo usavo da tanto tempo- rispose Stefan, con il braccio ancora intorno a me.
-Mi piace-
Mi strinse a sé, appoggiandomi le labbra sulla fronte.
 
-Ever, ti dovrei dire una cosa- disse Noemi, dopo che la cameriera se ne fu andata con le ordinazioni.
-Dimmi- risposi, stringendo tra le dita il bocciolo di rosa che poco prima Stefan aveva sfilato da uno dei grandi vasi disposti nel locale.
-Ehm… Il motivo per cui non hai mai conosciuto i miei genitori è che… Oddio, è difficile da credere, ma…- cominciò, tormentando un angolo del tovagliolo che teneva tra le dita.
Cole le prese una mano e la strinse, sorridendole. Noemi si voltò verso di lui e prese un respiro profondo.
-Sono vampiri- concluse tutto d’un fiato. –Non fanno del male alle persone, bevono da loro quanto basta per sopravvivere e poi le lasciano allontanare con le proprie gambe. Lo so, sembra assurdo, ma è così. Adesso mi prenderai per pazza, ma tu sei sempre stata sincera con me e io ti ho sempre tenuto nascosta questa cosa. Non hanno mai voluto che te lo dicessi e non ne capisco il motivo, ma…-
-Com’è possibile?- la interruppi. –I vampiri non possono avere figli e tu sei umana-
-Mi hanno adottata. I miei genitori naturali sono morti in un incidente d’auto quando non avevo nemmeno un anno, loro passavano lì vicino e mi hanno sentita piangere, così mi hanno presa con loro- rispose.
-Tu lo sapevi?- domandai a Stefan, voltandomi verso di lui.
Scosse la testa, mettendomi un braccio intorno alla vita e avvicinandomi a sé sul divanetto contro la parete su cui eravamo seduti.
-Perché non stai correndo fuori dal ristorante urlando?- mi chiese incredula Noemi.
-Perché i miei genitori erano cacciatori di vampiri e probabilmente è il motivo per cui i tuoi non hanno mai voluto che me lo dicessi- spiegai.
-Cosa? Davvero?-
-Già-
-Ma… Stefan è…- cominciò, incerta.
-Lo so. I miei lo avevano catturato e lui per fuggire mi ha morsa e ha detto loro che se lo uccidevano sarei morta perché la mia sopravvivenza era legata alla sua- la interruppi di nuovo.
-E ti sei innamorata di lui?-
-Non chiedermi come- risposi, alzando gli occhi al cielo.
-Bene. Tanto per mettere in chiaro le cose, anch’io sono un succhiasangue. Così, se qualcuno avesse dei dubbi…- intervenne Cole.
Mi appoggiai a Stefan, sorridendo e intrecciando le dita alle sue, mentre la cameriera portava da bere.
-Quindi diventerai anche tu una di loro?- chiesi a Noemi quando la ragazza fu tornata in cucina.
-Deciderò io se e quando. Immagino invece che la tua scelta dipenda da lui- rispose, con un leggero sorriso e un cenno del capo verso Stefan.
-Non ne abbiamo ancora parlato- mormorai, guardandolo.
“Vuoi davvero diventare come me?” mi chiese lui.
“Sono innamorata di un vampiro, il mio migliore amico è un vampiro e la mia migliore amica lo diventerà. Perché non dovrei volerlo? Non ho niente nel mondo umano” risposi, sollevando le dita a sfiorargli il viso.
Mi prese la mano e se la portò alle labbra, sorridendo.
-È tornato… Il ragazzo di cui ti avevo parlato qualche mese fa… Quello bello… Occhi verdi, capelli neri, pallido, fisico da modello… È ancora con sua sorella-
Mi girai di scatto verso la cameriera che parlava al cellulare nascosta dietro un separé.
-Sì, esatto. C’è anche un altro ragazzo. Sembra un attore, capelli biondi, occhi chiari… Sì, molto… Spero di ottenere il numero di uno dei due, stasera… Adesso devo andare, ci sentiamo più tardi. Ciao-
Sorprendentemente, l’immagine della sua testa che pendeva dal collo spezzato non mi apparve così disgustosa.
 
 
 
 
ciao a tutti =)
oggi cercherò di farla breve. grazie mille a chi legge, a chi recensisce e a chi ha messo la mia storia tra le seguite/ricordate/preferite. grazie di cuore.
so che ultimamente i capitoli non sono un gran ché, ma sono i cosiddetti ‘capitoli si passaggio’, vi chiedo di portare pazienza. sto letteralmente studiando per cercare di sviluppare in modo interessante il prossimo capitolo.
per quanto riguarda la foto, non sono riuscita a trovare foto di un’ambientazione carina e non scontata, mi spiace.
spero che mi facciate sapere cosa ne pensate di questo capitolo, anche se non è il massimo =)
ciaociao a presto
baci =*
 
giulia

p.s.: mi fareste l’enorme favore di leggere anche l’altra storia che ho scritto (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1132052&i=1)? Ci terrei tanto =)