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Autore: ma89vi    11/12/2012    2 recensioni
"Perchè l'hai fatto?
Perchè hai tradito la mia fiducia?"
Mamoru non gliela aveva semplicemente portata via. Si era preso tutto di lei: il suo corpo, il suo cuore... la sua anima.
E lui non era stato capace di impedirglielo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 16: Diciamo tutto a Seiya!

Era passata una settimana dall'incidente-incontro-scontro con Mamoru. Non sapeva nemmeno come definirlo quell'assurdo episodio.
Era consapevole solo del fatto che lui le aveva salvato la vita. Se non fosse stato per Mamoru, lei non sarebbe stata lì a riflettere guardando il soffitto della sua camera. Pasticciona che non era altro! Rischiare la vita in quel modo! Era davvero un caso senza speranze,lei.
"Grazie Mamoru".
Quelle parole erano come un sussurro. La finestra era aperta e lei sperava che in qualche modo il suo ringraziamento arrivasse alle orecchie del ragazzo. Solo un misero "mi dispiace" era riuscita a dirgli. Nient'altro. Neanche quello che veramente avrebbe voluto confessargli.
Che stupida, non doveva pensarci. Non a lui. Non più. Non aveva più senso, ormai. Lui non ne voleva sapere più di lei. Non poteva più pensare a lei. E lei doveva fare la cosa giusta: mettersi il cuore in pace. Il suo destino era quello di stare con Seiya e rispettare il suo amore. Non farlo soffrire. Non tradirlo con un "altro". Con l'"altro".
No, non poteva più. Era arrivato il momento di smettere di rovinarsi le giornate con il pensiero di Mamoru nella testa.
Doveva pensare solo a Seiya. Al suo Seiya. Beh, un pò le mancava davvero. Una sua carezza l'avrebbe fatta sentire certamente di buon umore.
O forse no. Forse non sarebbe bastato nemmeno quello a farle dimenticare Mamoru.
Ma forse non era meglio autoconvincersi che fosse così? Lei era Usagi Tsukino. Una ragazza innamorata del suo amore. E il suo amore era Seiya Kou.

*****

Crown.

"Mamoru sono arrivata alla conclusione che tu sia uno stupido."
Makoto aveva accolto il racconto del medico nel migliore dei modi, non c'è che dire. Il ragazzo era arrivato quella mattina di buon ora al locale per raccontare quello che era successo tra lui e Usagi la settimana precedente. Ne aveva rimuginato a lungo e aveva sentito il bisogno di confidarsi con Motoki.
Già, con Motoki. Non aveva messo in conto, però, la presenza di Mako.
"Grazie Mako. Sei sempre gentilissima con il sottoscritto."
"Dai, Mamoru. Rifletti! Sei davvero uno stupido!"
La ragazza, divertita, continuava a prenderlo in giro, facendolo sentire un uomo inutile.
"Mako, tesoro, smettila! Non vedi che è già abbastanza depresso?"
Motoki cercava di difendere l'amico, che era piombato in un silenzio di tomba. Guardava in un punto fisso davanti a sè.
Mamoru si sentiva davvero un idiota. Stava male per una ragazza. Una ragazza! Diamine, ce ne erano milioni di ragazze al mondo! Perchè stare male proprio per lei? Per la fidanzata di Seiya? Perchè lei e non un'altra?
Ormai che senso aveva pensare ancora a questo? Il danno c'era. Lui amava Usagi, la ragazza del suo migliore amico e doveva farsene una ragione.
"Io l'amo!"- aveva detto alzandosi improvvisamente dalla sedia dove era seduto- l'amo terribilmente! Più di me stesso! Più di ogni altra cosa al mondo!"
Cosa stava facendo? stava urlando! Urlava il suo amore per Usagi. Era davvero disperato!
Makoto e Motoki lo guardavano spaventati. I clienti lo guerdavano spaventati.
"Perchè mi guardate così? Non sono pazzo, lo giuro", disse tornandosi a sedere.
Motoki era paralizzato dal comportamento dell'amico.
"Siamo sicuri che tu sia Mamoru Chiba?", gli disse esaminandolo per bene con lo sguardo.
Mamoru lo riguardò. Già, era davvero Mamoru Chiba lui? Non si riconosceva più. Non sapeva più quello che stava facendo. Aveva perso se stesso e tutto quello che era. Per chi poi? Per una ragazza! Una ragazza! Anche se Usagi non era una ragazza normale. Era Usagi. La pasticciona e tenera Usagi.
La ragazza di Seiya.
"Mamoru Chiba!"- urlò improvvisamente Makoto Kino con un coltello in mano puntato verso il medico- io ti uccido!"
Motoki cercava di afferrarla da dietro per evitare che commettesse un omicidio in pieno giorno e con tanto di testimoni. Ovviamente senza riuscirci. Lei era lì che sbraitava puntando lo strumento verso il viso del ragazzo. Era arrabbiatissima.
Mamoru la guardava divertito. L'aveva combinata grossa e lo sapeva. Era inevitabile il terzo grado di Mako.
"Mamoru Chiba! O come cavolo ti chiami! Il tuo nome non è importante, dopotutto. Ma dico! Ti rendi conto? Come osi urlare nel mio locale facendomi fare una figuraccia con i clienti?"
Makoto era talmente arrabbiata che non si era accorta che ora tutti i presenti osservavano lei, scoppiando in una risata generale.
"Mi sembra che adesso sia tu quella che sta facendo una brutta figura!, le disse Mamoru che aveva cominciato a ridere come un pazzo.
Makoto lo guardava allibita. Aveva ragione. Lei era diventata per colpa sua un fenomeno da baraccone.
Guardò i clienti. Guardò Motoki. Le guance le si tinsero di rosso.
I presenti ridevano e la applaudivano con le mani. "Sei una comica nata!", le urlarono in coro.
Il locale si era trasformato quasi in circo. Makoto era fuggita in cucina rossa come un pomodoro, ma aveva fatto in tempo a lanciare uno sguardo assassino a Mamoru, che continuava a ridere.
"L'hai fatta grossa stavolta, Mamo!"
Motoki aveva pronunciato quelle parole con un grande sorriso. Adorava quando sua moglie perdeva le staffe.
All'improvviso la porta del locale si aprì.
"Ehi ma che sta succedendo?"
Usagi era lì. Aveva sentito un gran baccano ed era entrata. Sarebbe dovuta andare al lavoro, ma sentendo tutto il caos che proveniva dal Crown aveva deciso di entrarvi. La sua curiosità era tanta.
"Motoki, mi spieghi cosa è succ--"
Si interruppe. Mamoru era lì! Che ci faceva lì?
"Ehm, ciao Mamoru.", gli disse timidamente.
Non appena la vide, il cuore di Mamoru si fermò. "Maledetto organo inutile", pensò.
"Ciao Usagi", la salutò facendole un sorriso forzato. Faceva male. Certo era felicissimo di vederla, ma faceva male. Faceva male non poter amarla e sapere di amarla allo stesso tempo.
Usagi si avvicinò al bancone e si sedette affianco al ragazzo. Il suo cuore batteva forte, anzi sembrava che da un momento all'altro potesse scoppiarle in petto. Non se l'aspettava. Non si aspettava di vederlo lì.
Certo che il destino era proprio contro di lei.
"Ehm, Moto. Mi spieghi perchè queste persone stanno ridendo?"
La sua voce era stranamente tranquilla. Era riuscita ad andare dritta al punto.D'altronde, era quello il motivo per cui era entrata dentro il locale.
"Ehm, ma no niente Usa-chan! Vero, Mamo?"
Motoki non sapeva cosa dirle. Non poteva certo confessarle la verità.
"Non è successo nulla, Usagi. Ridono per cose loro credo. Non so."
Mamoru cercava di sviare facendo il finto tonto, quando a un certo punto sbucò Makoto, ripresasi un poco dalla precedente pessima figuraccia.
Alla vista di Usagi le si illuminarono gli occhi.
"Oh, capiti al punto giusto!", le disse.
Motoki impallidì. La moglie stava per vendicarsi su Mamoru. E l'avrebbe fatto colpendolo nel modo peggiore.
Mamoru quasi si strozzò con il caffè che Motoki gli aveva appena preparato. Che voleva fare quella pazza?
"Cosa c'è, Mako?"
Usagi non capiva.
"C'è che siete due stupidi!", disse.
Usagi continuava a non capire.
"Non capisco."
Mamoru faceva finta di non ascoltare la cuoca inviperita. Magari in questo modo si sarebbe stufata prima o poi. O almeno se lo augurava.
"Tu e lui. Lui e tu. Mamoru e Usagi. Siete due stupidi."
Makoto continuava ad inveire, indicando con l'indice i due malcapitati.
Usagi era perplessa. Era evidente che la sua amica non stava bene. Si girò verso Mamoru,ma lui non dava segni di vita. Guardò Motoki, ma se l'era svignata.
"Insomma, vuoi spiegarti?"
Non ci stava capendo più nulla.
"Amica mia, questo soggetto che hai vicino a te in questo momento si strugge d'amore per te."
Mamoru aveva alzato lo sguardo, fulminandola.
"Brutta stronza!", pensò, voltandosi a guardare Usagi che nel frattempo era diventata rossa per la vergogna.
"Makoto smettila!", disse il medico con tono deciso. Non gli piaceva si scherzasse con i suoi sentimenti.
"Ebbene sì, mio caro. Tu la ami! E pure lei ti ama!"
Usagi era diventata paonazza.
Mamoru si era alzato dalla sedia. "Basta! Io me ne vado!", disse scocciato. Makoto stava decisamente esagerando.
"Fermati!", disse la cuoca piazzandosi davanti a lui con le braccia aperte.
"Lasciami andare, Mako. Ora che ti sei vendicata non sei contenta?"
Mamoru aveva perso la pazienza. Bella amica che aveva!
"Lascia perdere quello che è successo prima.Era solo una scusa per andare dritta al punto. Io lo dico per te. Dovete smettela! Sono stanca di vedervi star male l'uno per l'altra.", gli disse guardandolo intensamente negli occhi.
Poi rivolgendosi anche ad Usagi, che era paralizzata, continuò: "Ragazzi, io lo dico per voi. Vi amate. E si vede. Se ne accorgerebbe anche Seiya se fosse qui."
"Non nominare Seiya. Lui non c'entra.",urlò Mamoru.
Nel frattempo Motoki, una volta capito le vere intenzioni della sua sposa, si era avvicinato a Makoto.
"Ok lascio stare Seiya. Ma guardati: tu non vivi più. Ti stai distruggendo per lei."
"E anche tu per lui, Usa-chan.", continuò Motoki dando man forte alla moglie.
Usagi era rimasta in silenzio. Non poteva dibattere: era tutto vero. Lei si stava distruggendo per lui. Volse lo sguardo verso Mamoru e le lacrime le rigarono gli occhi.
"No le lacrime no, Usako! Non puoi farmi questo!"
Mamoru detestava vedere Usagi che piangeva e soffriva per causa sua. Se solo lui non fosse mai tornato! Se solo lui non si fosse innamorato della ragazza del suo amico!
Seiya...il suo nome gli piombava in testa, facendolo sentire un verme.
"Un verme... sono un verme!", aveva sussurrato. Si sentiva male e la testa gli girava. Aveva bisogno di ossigeno: gli sembrava di soffocare.
Era in difficoltà e si vedeva. Voleva prendere Usagi e andare via con lei. Voleva asciugarle le lacrime con un bacio. Ma non poteva o non voleva?
Era lì, fermo e assente. Non sapeva che fare. Voleva andare via, ma stranamente le gambe non si muovevano.
Uno strano silenzio era caduto nella stanza. Makoto e Motoki vedevano gli amici in difficoltà, ma con il loro operato avevano già dato loro una grande mano. Non potevano fare più di quello che avevano già fatto.
"Mamoru...", disse a un certo punto la bionda, sconvolgendo tutti.
Il ragazzo si ridestò dal suo torpore, sorpreso.
Usagi era rossa in viso e lo fissava intensamente, facendogli quasi male al cuore.
"Smettiamola di fare finta che tra noi non ci sia niente. Smettiamola di fingere che vada tutto bene", cominciò la ragazza lasciando di stucco i presenti.
Era disperata! Voleva urlare tutto il suo dolore. Un dolore che l'aveva sfinita. Un dolore che non sopportava più. Dopo quello che era appena successo, non più.
"Io ti amo e non voglio più soffocare il sentimento che ho per te."
Le sue parole erano forti. Il suo sguardo era deciso.
Mamoru era felice e turbato allo stesso tempo. Usagi l'aveva stupito. L'aveva spaventato.
"Smettiamola Mamoru! Diciamo tutto a Seiya!"



  
  
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