Capitolo 17.
“It's
so easy
all
you have to do is fall in love
play
the game
everybody
play the game of love”
Ho
sempre odiato i lavori di gruppo che ci assegnano a scuola, in
particolare sto odiando questo, lavoro per il quale la professoressa
di arte mi ha messa in gruppo con David e Javier.
Abbiamo
scelto come argomento l'arte gotica e abbiamo deciso di fare la
ricerca a casa mia. Ho sempre, o quasi, avuto un buon rapporto con
loro due, la cosa che, però, mi sta facendo odiare questa
ricerca
sull'arte gotica è il fatto che Jordi si
presenterà presto a casa
mia per riportarmi il mio ipod, che mi ha chiesto in prestito quasi
una settimana fa, l'ultima volta che ci siamo visti e non credo che
tra lui e David sarà tutto rose e fiori.
“Eva,
sei tra noi?” mi chiede Javi, facendomi un cenno.
Annuisco:
“Sì, scusate. Stavo pensando che tra une
mezz'oretta dovrebbe
arrivare Jordi.”.
David,
che stava scrivendo, alza di scatto la testa: “Beh, se
volevate un
po' di tempo per stare da soli, avete scelto l'occasione
sbagliata.”.
Scuoto
la testa: “Mi deve solo riportare l'ipod,
rilassati.”.
Javi
ridacchia: “Mamma mia, David, che tono acido!”.
David
aggrotta le sopracciglia: “Disturberà la nostra
ricerca.”.
Cerco
di trovare un lato che sia positivo: “Può farvi un
autografo.”.
Javi
sembra abbastanza entusiasta della cosa, mentre David chiude il
libro, sbattendolo: “Non mi interessa dei suoi autografi o
dei suoi
perfetti sorrisi, lui sta per arrivare, io me ne vado, finitevela da
soli la ricerca.”.
“Maturo.”
commento.
David
mi guarda male: “Sicuramente più del tuo
ragazzo.”.
Proprio
in quel momento, il campanello suona.
“Troppo
tardi, David.” gli dico, sorridendo.
Vado
ad aprire la porta e mi trovo Jordi con un sorriso smagliante e la
borsa che usa ad andare agli allenamenti.
“Buongiorno!” esclamo,
felice.
Mi
bacia la guancia e mi dice: “Ciao, mi sei mancata.”.
Dopodiché
entra.
Jordi
e David si guardano negli occhi.
È
come se il tempo si sia fermato.
Ho
quasi paura che stiano per fare rissa.
"Tu
devi essere David.” dice Jordi con aria di sufficienza.
“Oh,
sì, molto piacere. Tu, invece, devi essere l'arrogante
numero nove
del Barcellona.” ribatte David.
“Oh
mio Dio, sono nella stanza di Jordi Serrano, è il giorno
più
fottutamente bello della mia esistenza!” esclama Javier,
esaltato
come non mai. Con la tensione che c'è tra quei due, mi ero
quasi
dimenticata della sua presenza, ma sono indubbiamente contenta di
vederlo tanto felice.
“Wow,
Javi, che fangirl!” esclamo ridendo.
“Non
ti aspettare che io ti chieda una foto o un autografo, ok?”
dice
David, rivolgendosi a Jordi con tono ostile.
Jordi
fa una risatina sarcastica: “Ti ho chiesto
qualcosa?”.
Sono
due settimane che Jordi mi ripete che nella mia condizione lo stress
è l'ultima cosa che mi serve, quindi intervengo:
“Ehi, voi due,
calmatevi.”.
E'
Javier a riempire il teso silenzio che si è venuto a creare:
“Dio
mio, Jordi Serrano, io ti amo. Cioè, nel senso, io ti amo
calcisticamente, non hai idea di quante volte mi sono riguardato le
tue giocate, sono la perfezione. E i calci di punizione: parabole
perfette ed imparabili. Hai una visione tattica di gioco che supera
quella di quasi tutti i calciatori professionisti del giorno d'oggi.
Sei tipo, boh, cioè, quando gioco ho in testa i tuoi
movimenti e le
tue giocate, io ti seguo da anni.”.
Jordi
sorride, un sorriso sincero, so benissimo che è abituato a
ricevere
complimenti, ma ogni volta rimane comunque lusingato:
“Grazie. No,
davvero, grazie mille. Se vuoi puoi venire con Eva al campo di
allenamento della squadra qualche volta, così vedi i nostri
allenamenti e ti faccio conoscere gli altri.”.
“Eva,
sposalo.” mi dice Javi, visibilmente emozionato.
Rido
e Jordi ride con me: “Con calma!”.
“Oh,
la felicità.” sospira sarcastico David.
“Oh,
l'invidia.” ribatte Jordi.
“Perché
credi che io sia invidioso di te? Non ho proprio niente da
invidiarti, sai? Non mi interessano tutti i soldi che hai, odio la
squadra per cui giochi, non sopporterei la fama che hai, quindi,
direi che proprio non ho niente da invidiarti.” gli spiego
David.
Non
li sopporto.
Mi
sento terribilmente in imbarazzo, quei due si stanno per scannare,
Javi è in piena fase fangirl e qualsiasi tentativo che provo
a fare
per calmarli viene apertamente ignorato.
“Veramente
una cosa c'è.” dice Jordi.
Segue
un attimo di silenzio in cui spero che non stia per dire quello che
immagino.
“Dimmi.”
gli suggerisce David, stizzito.
“Eva.”.
“Sei
un bastardo!” esclama David.
“Basta!”
urlo.
“Ha
iniziato lui!” dicono insieme, puntando l'uno il dito contro
l'altro.
Come
se aspettare un bambino non fosse abbastanza, ho pure a che fare con
due bambini esteriormente cresciuti.
“Non
mi interessa chi ha iniziato, smettetela. Siete imbarazzanti e vi
state mostrando persone poco civili. Piuttosto ignoratevi, ma
smettete di punzecchiarvi e battibeccare, siete
insopportabili.” li
rimprovero.
“Hai
ragione.” dice David.
Jordi
annuisce, poi si avvicina a me dicendo: “Ho una cosa per
te!”.
Si
fruga in tasca e mi ridà il mio ipod, gli sorrido:
“Era ora, mi
era mancato parecchio!”.
“Sì,
ma, c'è una cosa che...”.
Interrompo
Jordi: “Vieni, andiamo un attimo in cucina.”.
Mi
segue in cucina, chiudo la porta.
“Scusa,
è che non voglio che tu e David andiate avanti a
litigare.” gli
spiego.
Sorride:
“Figurati. È che il solo pensiero che ti ha fatta
soffrire così
tanto mi fa arrabbiare. Ah, comunque vedo che con i rimproveri te la
cavi bene, ti sai fare valere.”.
Rido:
“Sì, beh, su questo sono avvantaggiata.”.
Ride
e poi mi dice: “Guarda nelle playlist, te ne ho fatta una.
Sai, ora
ci sono gli ottavi di Champions eccetera, è la parte
più intensa e
importante della stagione, quindi non credo che riusciremo a vederci
tutti i giorni. Quindi ho messo nella playlist tutte le canzoni che
mi ricordano te, o che mi ricordano noi, o che abbiamo ascoltato
assieme, così che anche se non ci sono, ti
sembrerà di avermi
vicino.”.
“Che
cosa dolce.” dico, sincera.
“Dieci
punti a Jordi per la dolcezza e la tenerezza, yes!” esclama.
Lo
abbraccio, è un gesto spontaneo, sincero, che mi viene dal
cuore.
Ricambia
l'abbraccio e mi dice: “Mi piace il tuo lato
tenero.”.
“Sono
gli ormoni, è solo colpa degli ormoni e del
bambino.” ribatto, poi
aggiungo: “Ah, e ti dovresti tagliare i capelli.”.
Ride:
“Perché?”.
Gli
passo una mano tra i capelli: “Diventano sempre
più ribelli e
sempre più mossi, vai da un parrucchiere!”.
Scuote
la testa: “Sono sexy e selvaggi.”.
Gli
scoppio a ridere in faccia: “Raccontamene
un'altra!”.
“Ti
amo. E stavolta sono più serio che mai.” mi dice,
guardandomi
negli occhi.
Sorrido.
“Jordi...”.
Una
voce proveniente dal salotto mi interrompe, è David che mi
urla:
“Allora? La ricerca non si scrive da sola!”.
Sbuffo:
“Va beh, torniamo di là. Per favore, non fare
rissa con David.”.
Sorride:
“Nah. Torno a casa. Anzi, prima faccio l'autografo al tuo
amico
riccio, sperando che non gli venga un colpo!”.
“Così
va meglio.”.
“Senti,
non credo di fare la festa di compleanno, non ne ho voglia.
Però
Sabato ci vediamo? Io gioco alle otto.” mi chiede Jordi.
Aggrotto
le sopracciglia: “Mi dispiace, ma devo uscire con i miei
compagni
di classe. Andiamo ad un pub qui vicino, puoi fare una scappata dopo
la partita!”.
Sospira:
“Il pensiero che devo rivedere David mi irrita abbastanza, ma
passerò comunque dal pub, solo per te.”.
“Magari
poi andiamo a farci un giro. Io e te, intendo. Da soli.” gli
propongo.
Sorride:
“E magari speriamo che stavolta non appaiano vecchiette con
un
carlino.”.
Sorrido.
Ormai
per me Jordi è diventato essenziale.
Non
vedo l'ora di ascoltare le canzoni della playlist.
Comunque
non vedo l'ora anche di baciarlo, è come se mi stia
trattenendo.
Forse
sono solo gli ormoni.
O
forse è il fatto che lo vedo più bello, dolce,
premuroso che mai.
Forse
è anche il fatto che credo che mi abbia fatto innamorare
perdutamente, di nuovo.
Ciao
:3
ora
Jordi e David sono antagonisti (?) lol Beh, ma era abbastanza
prevedibile che, se si sarebbero incontrati, ci sarebbe stato un
incontro-scontro, o almeno credo. Comunque, ringrazio di cuore chi
recensisce :') e ovviamente anche tutti i lettori :3
alla
prossima *-*