Scotta e brucia come la febbre !

Finisco la mia cioccolata, ormai tiepida. Guardo fuori dalla finestra.
La neve non smette di cadere, lenta e implacabile.
Domani sarà tutto coperto di neve ...
Fisso la tazza vuota di Hinata.
Un pensiero malsano comincia a venire a galla.
Lì ha posato le sue labbra ... le sue dolci labbra ...
Sento il mio corpo scottare. Come se avessi la febbre.
Immagino come sarebbe baciarla e già solo il pensiero mi stordisce.
Così surreale e lontano dalla realtà ...
Appoggio la tazza nel lavandino, ho finito.
Apro il rubinetto e lascio che l'acqua scorra.
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Mi sdraio di nuovo nel mio letto. La luna esce dalla finestra, timida.
Ridacchio tra me e me. La luna è come Hinata.
Potrebbe illuminare il mio mondo, se lo volesse e se ruiscisse ad uscire dall'oscurità, senza paura di essere ferita.
Io non la ferirei mai ... Non potrei mai farle del male in alcun modo.
Infilo il pigiama e mi addormento.
Ma mi gira la testa, vortica il mondo e sto quasi per cadere sul pavimento.
Metto una mano sulla fronte: scotto a morte. Forse ho sul serio la frebbe ...
Prendo il termometro e mi misuro la temperatura: 41. Merda ...
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Il campanello suona, infastidendomi. Mi alzo controvoglia. Chi diavolo è ?
Mi avvio verso la porta, aggrappandomi a qualunque cosa mi capita sotto mano.
Arrivo e apro.
"Ciao, Shikamaru .."
Lui mi guarda, preoccupato: "Ehi, che hai Naruto ? Sembra quasi che tu non abbia dormito per niente sta sera."
"Infatti ..." ribatto io, mettendomi una mano sulla faccia.
Lo faccio entrare e dico: "Ho la febbre ... Non ci voleva. Non credo proprio di poter venire all'allenamento."
Shikamaru ribatte: "Penso che tu abbia bisogno di riposo, Naruto ... Vai a letto, io porvo a chiamare Sakura o qualcun altro che ti possa aiutare..."
Storgo il naso: "No, Sakura si incazzerebbe ... deve lavorare in ospedale. E poi ... non mi va che qualcuno perda tempo con me."
"Come vuoi ..." dice, uscendo dalla porta.
Mi lascio cadere sul divano. Un odore cattura la mia attenzione.
Sento addirittura il suo profumo ...
Senza rendermene conto, mi addormento lì.
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"Naruto-kun ?"
Qualcuno mi chiama. No. Questa voce è quella di Hinata.
Dev'essere un sogno ...
Apro gli occhi. La trovo davanti alla porta, con in mano una busta della spesa.
Arrossisce, abbassa lo sguardo e si scusa: "Non volevo disturbarti ... ho trovato la porta aperta e così ..."
Shikamaru deve aver dimenticato la porta aperta.
"No, non preoccuparti ... Entra pure."
"Ti ho portato delle medicine e dei biscotti ..."
"Grazie." mi alzo, con uno sforzo. "Sei molto gentile ..."
Hinata sorride e mette via le cose in cucina. La raggiungo.
Mi metto dietro di lei e la guardo mentre fa del tè alla pesca.
Lei mi sgrida: "Dovresti stare a letto, Naruto ..." Strano ...
Sorrido e ribatto: "Da quando in qua mi sgridi ?"
"C'è sempre una prima volta ... e poi, lo faccio per il tuo bene e ..." si blocca.
Prende il bollitore e versa l'acqua nelle tazzine di porcellana che ha portato lei.
Ma io voglio sapere: "Cosa stavi dicendo ?"
"Eh ? Oh ... -arrossisce- niente."
Beviamo il tè a piccoli sorsi e in silenzio.
Quante parole vorrei dirti, Hinata ... Forse la febbre sale, perchè mi sento ancora più debole.
Hinata se ne accorge e lascia subito la sua tazza: "Ti accompagno a letto ..."
Andiamo in camera mia. Mi sembra strano entrare qui con lei. Come se ...
Mi siedo sul letto di peso. Lei prende le coperte e me le mette sopra, amorevolmente.
Come una mamma con il suo bambino malato.
Poi, si side lì accanto. Non riesco a dormire.
Non voglio. Ho apura che, se chiudo gli occhi, lei se ne andrà per sempre ed io avrò perso anche questa opportunità.
Proviamoci ...
"Hinata ..." sussurro, pendendole la mano.
"Sì ?" Ha le dita fredde. Ma morbide e curate.
"Io ..." inzio.