Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: Graveto    11/12/2012    1 recensioni
Partenza per uno dei viaggi che potrebbe essere la realizzazione dei sogni dei protagonisti e non solo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo nove ore di viaggio su un aereo molto privilegiato, il comandante comunicò l’allaccio delle cinture di sicurezza, la nostra eccitazione era salita alle stelle, vedevamo pian piano avvicinarsi a noi le luci dell’aeroporto e la tensione non poteva essere che alle stelle. Scesi dall’aereo ci precipitammo all’uscita, naturalmente dopo aver preso i bagagli sul nastro, varcammo la soglia delle porte automatiche e subito sentii gridare il mio nome. Mi girai in cerca della fonte e lì la vidi, era mia zia Mary con mia cugina Ashley che aspettavano il nostro arrivo, subito corsi a salutarle. E quando Giada e Soraya mi raggiunsero mia zia fu molto contenta della loro presenza e in un commento sarcastico e al quanto a bassa voce mi disse che erano molto carine. Io arrossi sperando che non avessero sentito, mia zia ci condusse ai parcheggi dell’aeroporto dove aveva parcheggiato la macchina e, caricati i bagagli, partimmo per raggiungere la “nostra” residenza; però in autostrada ci fermammo a prendere un panino al McDonalds, non so le altre cosa ne pensavano ma io ne mangiai fino a scoppiare. Ripreso il viaggio arrivammo per l’ora di cena, la casa era fantastica; facciata bianca con portone nero, tre piani e piscina con idromassaggio sul retro, era un posto fantastico. Mia zia ci mostrò le nostre camere, naturalmente Giada dormiva con Soraya e io da solo, il mio letto era così morbido che crollai per la stanchezza e anche per il jet lag, senza cenare. La mattina seguente iniziarono le vere e proprie vacanze,tra passeggiate, bagni in piscina, musei e, come dire, tutto di tutto; però, mentre camminavamo lungo il marciapiede di una delle strade di Los Angeles, scorsi un manifesto di un concerto che si sarebbe tenuto in città nel weekend e, con mia grande contentezza, la manifestazione riguardava i Black Veil Brides. Senza destare sospetti la sera stessa uscii di nascosto da casa e andai a comprare tre biglietti per la prima fila; però scoprii che oltre a questi ticket, siccome ero il primo compratore, avrei ricevuto un omaggio di altrettanti passi per il backstage, naturalmente con il cuore a mille accettai all’istante. Non potevo credere ai miei occhi, possedevo i tre più importanti “fogli di carta” di tutta una vita. Corsi a dare la notizia, per poco non mi uccidevano per la troppa eccitazione, Soraya scoppiò in lacrime per la felicità e Giada non credeva a quello che vedeva e per poco non mi uccideva per l’emozione. Arrivò il giorno del tanto atteso concerto, mi costrinsero a presentarmi due ore prima dell’inizio; infatti, arrivati sul luogo della manifestazione, trovammo solo un negozietto che vendeva magliette, gadget e vari oggetti dei BVB. Spesero quasi 200 dollari afferrando tutto quello che trovavano, nel mentre arrivarono le auto con dentro i Black Veil Brides e furono come ipnotizzate dal rumore del clacson che veniva usato dall’autista per far spostare la gente dalla strada. Scattammo verso l’entrata e entrammo al volo per sederci ai nostri posti pre-assegnati, o dio il concerto stava per iniziare e noi eravamo li, non riuscivo a crederci. Le luci del palco si spensero all’improvviso, un fumo bianco e denso coprì tutti gli spettatori e fu accompagnato dall’accensione di luci rosse che si facevano largo tra il fumo e la gente presente. Ed eccoli li, che fecero un’entrata spettacolare tra gli squarci che le lampade di quel colore bordò così acceso provocavano in quel che restava dell’emissione delle macchine a liquido; un urlo collettivo della folla che venne coperto dalle parole di Andy, il solista del gruppo. Iniziarono il concerto con Perfect Weapon e Giada e Soraya diventarono di un triliardo di colori per l’emozione, io mi scatenai durante il meraviglioso assolo di Jake, accompagnato da Jinxx, chitarrista di un certo calibro, a mio parere, con l’intervento del batterista CC e il bassista Ash. Passate quasi due ore, il concerto stava per concludersi e noi eravamo quasi in lacrime; perché alla fine ci sarebbe stato concesso l’onore di accedere al backstage e incontrarli di persona. La canzone di chiusura fu In The End, ultimo singolo del loro nuovo album; arrivarono alla conclusione e, ringraziando il pubblico, invitarono tutti i possessori di un pass a girare dietro al palco per mostrare alle guardie di sicurezza l’autorizzazione, così da poterli incontrare. Le gambe mi tremavano come non mai, invece Giada e Soraya per poco non svenivano, mostrammo i pass a una guardia alta e grossa. Che impressione. Passammo, o dio, eravamo la, ad un passo da loro; infatti procedemmo a passo rallentato per l’agitazione. Scorsimo cinque figure nere nella semi oscurità del backstage. Eccoli che si girarono a guardarci, non potevo assolutamente credere a tutto questo, c’eravamo quasi, pochi passi ci separavano, erano loro: Andy, Jinxx, Jake Ash e CC.
  
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