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Autore: Jar Of Hearts    11/12/2012    6 recensioni
E se le cose fossero andate diversamente?
Edward e Bella si sono sposati, hanno avuto Renesmee e Bella si è trasformata.
I Volturi non si sono più ripresentati.
E se Jacob non fosse mai tornato per il matrimonio di Bella? E se avesse continuato a girovagare per l'america?
Cosa succederebbe se lui e Renesmee si incontrassero, senza che lui sappia chi sia lei?
E se i Volturi, o meglio Aro avesse scoperto della presenza di creature mezze-vampire e avesse un piano per avere Renesmee per la sua guardia?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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mc cap 7
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Ti prego, ti prego, perdonami,
ma io non tornerò a casa.
Forse qualche giorno alzerai lo sguardo
e, appena consapevole, dirai a nessuno in particolare:
"Non c'è qualcosa che manca?"
Tu non piangerai la mia assenza, lo so,
mi hai dimenticata molto tempo fa.
Sono tanto inutile?
Sono tanto insignificante?
Non c'è qualcosa che manca?
Non c'è nessuno a cui io manchi?
[Evanescence-Missing]




Renesmee POV

Un silenzio pesante e colmo di tensione riempiva la cucina, dove io e Jacob eravamo andati per parlare, per chiarirci su tutto quanto.
Mi ero seduta al bordo del tavolo e guardavo fisso le piastrelle in cotto della cucina, in cerca delle parole adatto.
Lui, invece, era appoggiato allo stipite della porta e guardava al di fuori della finestra alle mie spalle.
Dovevo parlare, prima di impazzire a causa di quel silenzio insopportabile...
<< Io...prima di tutto, vorrei dirti che ciò che ti ho nascosto, l'ho fatto per proteggerti...ad essere totalmente sincera, avevo anche paura... >>
Alzai lo sguardo, puntandolo su di lui, che a sua volta mi guardò.
<< Di cosa? >>
<< Del tuo giudizio...avevo una terribile paura che mi ritenessi un mostro e che mi lasciassi... >> i miei occhi divennero lucidi: forse mi avrebbe davvero lasciato, quando avrebbe saput cos'ero, anche se lui mi aveva giurato di no...
Lui, con uno scatto decisi, si portò di fronte a me e mi accarezzò dolcemente una guancia, rassicurandomi.
<< Non ti lascierò, mai. Te lo giuro sulla mia stessa vita >> io scossi la testa, per nulla certa delle sue parole.
<< Se non mi credi, basta che mi racconterai tutto di te e vedrai che io ti amo infinitamente. Non potrei mai e poi mai lasciarti, per nessun motivo, fidati >> mi sembrava così sincero, convincente e determinato....
<< D'accordo, mi fido. Prima di tutto, credo sia giusto dirti il mio vero nome: mi chiamo Renesmee Carlie Cullen >> affermai, un po' più calma di poco prima.
Il suo sguardò si rabbuiò e mormorò: << Cullen... >>
Avevo la sensazione che lui conoscesse il mio cognome e, di cnseguenza, la mia famiglia.
Sapevo per certo che conosceva mia madre, grazie alla foto che lo ritraeva insieme a lei, quindi poteva essere plausibile che conoscesse anche i Cullen, no?
<< Tu conosci la famiglia Cullen, vero? Sei di Forks, anzi, La Push? >> domandai, curiosa.
Divenne confuso: << Come fai a saperlo, scusa? >>
<< Cosa? Che conosci i Cullen o che sei di La Push? >> 
<< Beh, intendevo che sono di La Push...ma, in effetti, come fai a sapere entrambe le due cose? >> chiarì, ancora confuso.
<< Quando ho pronunciato il cognome Cullen la tua faccia era tutta un programma e poi...beh, in realtà, io ti ho visto in una foto, prima che ci conoscessimo... >> confessai, imbarazzata per l'ennesimo segreto che gli avevo tenuto nascosto.
<< Mi hai visto in una foto? Com'è possibile? >> fosse stato un cartone animato, la sua mascella sarebbe caduta a terra ed i suoi occhi fuori dalle orbite.
<< S-si...io so che tu conosci mia madre: ho visto una foto in cui tu eri con lei, una vecchia foto...di circa otto anni fa, penso >> ammisi, aspettando la sua reazione.
Lui mi fissò per qualche istante, con espressione neutra.
Poi vidi la sua espressione mutare, diventare prima sbalordita e poi consapevole...
<< Non è possibile! Non può essere! >>
Non dissi nulla, aspettai che si calmasse...sperai che lo facesse, in realtà.
<< Tu sei una Cullen...ma non sei una vampira! Hai i suoi stessi capelli...e gli occhi di Bells...ma questo non è possibile! >> era davvero sconvolto e ciò mi faceva stare male, dovevo spiegargli tutto, il prima possibile.
<< Credo che tu ti riferisca al fatto che io somiglio tantissimo ad Isabella Swan ed a Edward Cullen, giusto? >> le mie parole, se possibile, lo scossero ancora di più.
Annuì solamente, non guardandomi nemmeno più.
Mi ferì quel suo gesto, capii già che mi odiava...
<< Ebbene io sono figlia loro. Mi hanno concepita quando mia madre, Isabella, era ancora umana: sono un'ibrido, per metà umana e per metà vampira >> via il dente, via il dolore...
Peccato che il mio dolore non se n'era ancora andato via, al contrario direi.
Rimase immobile, come una statua, senza alcuna espressione sul bel volto se non la rabbia.
Era finito, tutto tra di noi era finito...
Senza nemmeno accorgermene cominciai a piangere silenziosamente e calde lacrime mi solcarono il viso, copiosamente.
Mi sentivo come se qualcuno mi avesse strappato il cuore...Jacob aveva spezzato il mio cuore in mille pezzi minuscoli.
Avrebbe potuto ricomporlo solo lui, ma io ero certa non l'avrebbe fatto: la sua reazione era ovvia...era ovvio che la sua promessa era inutile, perchè lui odiava quello che gli avevo detto, odiava me dopo quelle parole.
Mi sentivo sempre peggio, sempre più straziata nel profondo, davanti al suo silenzio ed al suo sguardo puntato lontano da me.
Mi scappò un singhiozzo, che subito venne seguito da altri: ormai piangevo disperata, ferita nel profondo.
La mia vista cominciava ad offuscarsi a causa delle troppe lacrime e così serrai gli occhi, lasciandomi cadere stancamente a terra, mi sentivo debole e distrutta.
Subito dopo sentii due grandi e calde braccia circondarmi le spalle, in un tenero abbraccio.
L'odore buono e forte, di bosco, di Jacob investì le mie narici.
Perché mi abbracciava? Perché?! Lui mi odiava, accidenti!
<< Hey, calmati, amore mio...perché piangi? >>
Mi staccai da lui, velocemente, e lo fulminai con lo sguardo.
Mi chiedeva perchè?! Mi chiamava amore...non mi odiava allora!
<< Ma vaffanc- >> mugugnai, sollevata.
Ma una cosa non mi tornava...
<< Non mi odi? >> sibilai, nervosa.
<< Assolutamente no! Quante volte ti devo ripetere che non potrei MAI odiarti? >> ribadì, sorpreso da quella mia reazione.
<< Jacob, posso picchiarti? >> sbottai, dandogli un leggero spintone.
Non gli diedi il tempo di rispondere: << La prossima volta allora non farmi venire una sincope e dimmelo subito, scemo! >> ricominciai a piangere, innervosita.
<< Scusami, ma ero totalmente sconvolto...si, insomma...come diavolo è possibile che tu sia figlia di Bella e del succh-...di Edward?! Hai diciotto anni >>
<< Si, ok...ma mi si è spezzato il cuore quando ho visto il tuo volto...arrabbiato...pensavo mi odiassi! >> sembravamo due totali idioti e, molto probabilmente, lo eravamo davvero.
<< Scusa, scusa davvero...non volevo >> mormorò, abbracciandomi di nuovo.
Io mi accoccolai nel suo abbraccio, più tranquilla.
<< Ne riparleremo, ok? Ne riparliamo domani mattina, ora abbiamo bisogno di riposarci >> mi promise, baciandomi dolcemente il capo.
Dormii sul divano, di fianco alla bambina di nome Christine, mentre Jacob dormì sulla poltrona affianco.

La mattina dopo, però, non potemmo più parlarne, poiché la bimba si era svegliata e non era certo oppurtuno parlare di vampiri di fronte a lei.
Mi svegliai giusto qualche minuto prima di lei e stavo per chiamare Jacob, quando la sua voce dolce mi chiese: << Dove sono? >>
Mi voltai in sua direzione e la trovai seduta con le gambe a penzoloni, che mi guardava con gli occhi nocciola assonnati.
Era troppo tenera, un'amore!
<< Tesoro, sei a casa mia, al sicuro >> la rassicurai, sorridendole dolcemente.
Lei mi fece un sorriso tremulo e poi, sorprendendomi, scoppiò in lacrime.
Subito, d'istinto, la strinsi stretta tra le mie braccia, cullandola amorevolmente.
<< Che succede? >> le domandai, preoccupata.
<< Mamma e p-papà...li hanno uccisi q-quei mostri...e p-poi dov'è K-kat? >> singhiozzò, disperata, stringendo tra le dita la stoffa della mia camicetta azzurra.
Le accarezzai piano il capo, cercando di calmarla, anche se non sapevo che dirle.
Come potevo consolare una bambina che aveva assistito alla morte dei genitori per mano dei vampiri e che voleva la sorella che, in quel momento, si stava trasformando proprio in una vampira?
<< Hey, piccolina, tua sorella sta bene, è qui anche lei >> non mi ero nemmeno accorta che Jacob intanto si era svegliato e si era avvicinato a noi.
La bimba si scostò da me e scrutò Jacob, con gli occhi ancora inondati di lacrime.
<< Davvero? V-voglio vederla! >> urlò, singhiozzante.
<< Ora si sta riprendendo ed ha bisogno di stare sola per guarire per bene, piccolina. La potrai rivedere fra qualche giorno, ma sta bene, te lo giuro >>le sorrise, incoraggiante, per poi scompigliarle i capelli con un gesto affettuoso.
Lei si asciugò in fretta e furia le lacrime con un braccio e poi puntò lo sguardo su di me: << Scusa, ti ho bagnato tutta la camicetta! >>
Indicò con l'indice destro una macchia bagnata sul tessuto azzurro, all'altezza del mio petto.
Quella bambina era riuscita a riprendersi subito dalla crisi di pianto, cosa che nessun suo coetaneo avrebbe fatto, soprattutto nella situazione delicata in cui si trovava.
Le sorrisi, intenerita: << Non è nulla, non preoccuparti per questa sciocchezza >>
Passammo la mattinata tutti e tre insieme, a guardare cartoni animati sul divano.
Mi divertii molto, come fossi tornata bambina.
All'ora di pranzo mangiammo bistecche e patatine fritte, per la felicità di Christine e Jacob.
Arrivato il pomeriggio, io e Jacob parlammo un attimo da soli, per organizzarci...
<< Stasera porto Christy a casa mia, così non c'è il rischio che sarà qui quando la ragazza finirà la trasformazione e si sveglierà >> propose Jake, a bassa voce.
Ci eravamo rintanati in cucina, con la scusa di andare a prendere il gelato dal freezer, mentre la bambina era in soggiorno a guardare la tv.
<< Perfetto, ottima idea. Sarebbe meglio che tornassi solo tra un paio di giorni, in modo che io riesca a spiegare tutto alla ragazza e a portarla a caccia un paio di volte, magari >> risposi, daccordo con la sua idea.
Lui fece una piccola smorfia e poi si avvicinò "pericolosamente" a me, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
<< Mi mancherai, sai? Dovremmo salutarci per bene ora, senza occhiate indiscrete da parte di una bambina innocente >> si avvicinò sempre più alle mie labbra con la sua bocca, fino a che non mi baciò.
Fu un bacio sconvolgente, pieno di amore e allo stesso tempo di passione.
Intrufolò la sua lingua nella mia bocca, facendo così cominciare il bacio più belllo che ci fossimo mai scambiati fino ad allora.
Quando ci staccammo, a fatica, eravamo entrambi senza fiato, ansanti.
<< Wow >> mormorai, con un filo di voce.
<< Già...wow >> confermò Jacob, come incantato.
<< Non vedo l'ora che questi giorni passino velocemente... >> mugugnai, rifugiando il viso nell'incavo del suo collo, inspirando per bene il suo odore forte, di bosco.
<< Cosa dovrei dire io? E' da ieri che ho mille domande che mi frullano in testa! >> scherzò, ridacchiando nervoso.
<< Mi spiace, Jake, per non averti raccontato tutto ieri sera: ma non ce la potevo fare, mi sono già sforzata di dirti quello che ti ho detto...oddio, che giro di parole...si capisce che sono nervosa, eh? Vorrei dirti tutto ora, ma non vorrei che Christine sentisse qualcosa, anche solo di sfuggita. E' già abbastanza sconvolta per quello che è successo ieri... >> sospirai, esasperata da tutta quella situazione e persino dalla mia mente contorta.
<< Non preoccuparti, amore. Che tu mi racconti tutto ora o fra qualche giorno non ha importanza: qualsiasi cosa mi dirai, io ti amerò sempre, ricordatelo >> mi baciò ancora e, scambianoci un sorriso, tornammo dalla bambina, col gelato al cioccolato per lei.

Jacob e Christine erano andati via la sera prima, verso le sei, lasciandomi sola.
Totalmente sola non ero, ma diciamo che la ragazza senza coscienza, che si stava trasformando in camera da letto, non era di molta compagnia.
Mi annoiai a morte quella mattina, a guardare la tv, aspettando inutilmente che la ragazza riprendesse conoscenza.
Era ancora troppo presto, lo sapevo, ma ci speravo.
Non vedevo l'ora che si svegliasse, ma allo stesso tempo temevo quel momento.
Come avrebbe reagito alle notizie che le avrei dato?
I suoi genitori erano morti sotto mani di creature leggendarie come i vampiri ed io, per salvarla, l'avevo trasformata in una creatura come gli aguzzini dei suoi...
Le avrei anche dovuto dire che per un certo periodo sarebbe dovuta stare a distanza dalla sorellina, probabilmente l'unica parente rimastole in vita...
Mi avrebbe odiata? Molto probabilmente si, ma mi feci coraggio, pensando che anche mio nonno Carlisle aveva passato situazioni simili quando aveva trasformato la moglie e tre dei suoi "figli".
Lui ce l'aveva fatta e, se volevo veramente diventare intelligente e matura come mio nonno, dovevo mantenere alto l'onore della famiglia Cullen.

Katherine POV

Il dolore cessò all'improvviso, così com'era comparso.
Mi era parso che fossero passati anni o forse più, un'infinità di tempo.
Aprii gli occhi, di scatto, sentendone l'impellente bisogno.
Battiti di cuori, rumore di ruote sull'asfalto, voci lontane e tanti altri rumori.
Granelli di polvere che volavano in aria, i fili intrecciati che componevano la trapunta da cui ero coperta ed ogni minuscolo particolare.
Odori diversi, alcuni disgustosi mentre altri....meravigliosi, che scatenavano in me uno strano bruciore alla gola.
I miei sensi erano incredibilmente sviluppati, come mai prima di allora.
Cosa mi era accaduto?
Mi alzai di scatto dal letto, levandomi la coperta di dosso.
Chi diavolo mi ha messo questo vestitino addosso?! pensai, schifata alla vista del vestito corto e ricoperto di pizzi che avevo addosso.
Era scollato e corto, mi arrivava a metà coscia, e di un colore tra il panna ed il rosa, ricoperto da pizzo dello stesso colore.
Lo trovavo orribile, da femminuccia.
Odiavo i vestiti, le gonne, i pizzi e merletti, le paillettes, ed il rosa...insomma, per quanto mi riguardava quel vestito era da vomito, non lo avrei mai e poi mai indossato.
Ma allora perché lo avevo addosso? Ero piuttosto perplessa...

Sollevato lo sguardo dal vestito, però, vidi qualcosa di ben più sconvolgente: la mia figura riflessa allo specchio.
Pelle bianchissima e perfetta, come il marmo....capelli più lucenti e setosi...ed i miei occhi, solitamente color ghiaccio, erano...del colore del sangue, scarlatti ed inquietanti.
Non ero io, non potevo!
Dopo lunghi attimi di choc, realizzai: il mio aspetto era diverso, così come i miei sensi erano mutati e diventati notevolmente più acuti...ero diventata un mostro, proprio come quello che mi aveva attaccara...un vampiro.
Eppure ricordavo perfettamente che il vampiro mi aveva morso e che stava bevendo il mio sangue, me ne ero resa conto dalla strana sensazione che provavo.
Non dovevo essere morta? Perchè, invece, ero diventata una vampira?
Uno strano rumore uscì dal profondo dalla mia gola...un ringhio.
Con uno scatto fulmineo, mostruosamente veloce, raggiunsi la porta della stanza.
Non conoscevo quel posto. Dov'ero?
Tante domande mi vorticavano in testa, mentre una sola ed unica certezza mi era chiara: ero una neo-vampira, che aveva da poco perso i genitori e la sua adorata sorellina a causa di un gruppo di vampiri spietati, ed ero incazzata nera.

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Ok, non tiratemi i pomodori eh!
Sono tornata dopo un sacco di tempo, riavendo il mio pc dopo tanto tempo...
Ho paura di aver combinato una cosa orribile col capitolo ^_^"
Bah, spero recensirete per farmi sapere cosa ne pensate!
Ora vado, che devo ancora cenare! (n.d voi: che ce frega? -.-'')
Kiss kiss,
Jar Of Hearts

PS
Ringrazio di cuore le otto che hanno recensito lo scorso capitolo e mi scuso per non aver risposto, ma purtroppo ero senza pc :'(
PPS
Ho paura che nessuno seguirà più questa ff...

  
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