11/12/2012
3 recensioniTHEY'RE YOUR FRIENDS.
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«SVEGLIAA!» urlò il padre di Beverly. «se ti sbrighi ti accompagno a scuola». Beverly si alzò dal letto e mise la divisa che aveva precedentemente preparato sulla sedia la sera prima, prese la cartellaa. Si guardò allo specchio e dopo essersi sistemata i capelli scese le scale velocemente. Uscì di casa e salì in auto. «cerca di imparare la strada, perché non ho intenzione di accompagnarti anche domani». Disse il padre con il suo solito tono scontroso. «okay. Non è che avresti dei fazzoletti? Ho scordato i miei» disse Beverly mentre frugava invanamente nello zaino. «guarda nel cassetto lì dietro» disse il padre indicando il retro della macchina.. Beverly si allungò e iniziò a cercare. Nel cassetto trovò un rossetto rosso, lì per lì non ci fece caso, ma dopo aver preso i fazzoletti ed essersi rigirata verso la strada pensò «strano, non ho mai visto mamma con quel rossetto, non sarà mica…» lanciò un occhiata al padre e poi tornò a concentrarsi sulle case londinesi che scorrevano veloci. Poco dopo arrivò a scuola e dopo un saluto veloce scese dall’auto e si diresse verso l’entrata.
«ciao Beverly» dissa una ragazza dai capelli ricci che camminava con altre due tipe vicine. «ehm… ciao… scusatemi, ma non ricordo i vostri nomi.» rispose Beverly timidamente riconoscendo le tre ragazze. «siamo Eleanor, Danielle e Perrie» dissero sorridenti. Le ragazze si misero a parlare, quando arrivarono Niall, Louis, Liam e Zayn. «ciao Beby» disse Niall mettendo un braccio sulle spalle di lei. «Niall devo parlarti» bisbigliò Beverly dando le spalle agli altri e avvicinandosi al ragazzo. Le parole di Beverly furono però interrotte dal suono della campanella.
Dopo una lunga giornata di lezioni, Beverly era stufa di esser fissata da tutti come se fosse un alieno, solo perché era ‘quella nuova’. E voleva solo starsene con Niall e parlare di quello che stava succedendo. «Hey Beverly! Vieni con noi in biblioteca a fare i compiti?» le propose Eleanor che era poco più avanti con gli altri. Eleanor, come tutti gli altri del gruppo a Beverly piacevano davvero, e anche se voleva passare un po’ di tempo sola con Niall decise di accettare la proposta..
Arrivati in biblioteca andarono tutti a sedersi su un grande tavolo vicino a una vetrata che dava su Londra. Appoggiarono tutti le proprie cartelle sul tavolo iniziando a prendere quaderni e libri. Niall prese per mano Beverly e la trascinò via, la portò lontano dagli altri, tra uno dei tanti corridoi formati dagli enormi scaffali pieni di libri. Le poggiò le mani sui fianchi e iniziò a baciarla. «Beby, che volevi dirmi?» disse lui appena si staccarono. «ho paura» disse lei. «paura di cosa?» rispose Niall. «i miei genitori. Oggi ero in macchina con mio padre è ho trovato un rossetto rosso, solo che mia madre non ha mai usato un colore del genere» disse Beverly. «quindi tu credi che…» le parole di Niall furono interrotte da quelle di Louis. «ah eccovi qua. Iniziavo a pensare male eh!» disse facendo l’occhiolino a Niall che rispose «Tommo! Sei il solito idiota pervertito. Stavamo solo parlando» Louis si voltò verso Beverly e vedendo la sua espressione divenne subito serio. «che succede?» arrivarono anche gli altri. Niall guardò Beverly e vide che i suoi occhi erano lucidi. Si spostarono un attimo e le disse «tesoro, sono tuoi amici, a loro puoi raccontare tutto.» Beverly annuì. Tornarono dagli altri «okay, vi racconto tutto, vi racconto perché quella volta me ne sono andata all’improvviso. Vi spiegherò tutto» disse Beverly tutto d’un fiato. Si sedettero al tavolo, e Beverly mantenendo lo sguardo fisso fuori da quella finestra gigante iniziò a raccontare tutta la sua storia, tra una lacrima e l’altra. Finito il racconto, Eleanor si fece avanti e abbracciò Beverly, poi si unirono tutti gli altri, tranne Niall che rimase di fronte a lei e le sorrise asciugandole le lacrime. «hey. Non ti preoccupare, ora ci siamo noi. E ci saremo sempre..» disse Liam. « qualsiasi cosa accada» concluse Perrie.
Finalmente Beverly aveva trovato degli amici veri, degli amici su cui poter contare, di cui fidarsi. Sapeva che ci sarebbero stati, qualsiasi cosa sarebbe accaduta.
spazio me:
lo so, è molto corto çç purtroppo con la scuola non ho molto tempo per scrivere, in più questo computer è lentissimo e ci mette due secoli a caricare i capitoli. che tristezza.
spero che il capitolo vi piaccia lo stesso. mi piacerebbe promettermi che d'ora in poi i capitoli saranno più lunghi, ma non so se riuscirò a mantenere la parola.
comunque riguardo alla storia, dal prossimo capitolo le cose si movimenteranno un po', ma non voglio darvi anticipazioni. continuate a seguire per scoprirlo ;)