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Autore: Mar_Alex01    12/12/2012    2 recensioni
La mia vita era perfetta: i miei genitori non mi avevano mai fatto mancare nulla,i miei fratelli si erano sempre presi cura di me,avevo un fidanzato magnifico,non avrei mai potuto chiedere di meglio,e lo avrei addrittura sposato,avremmo passato la nostra vita insieme.
Poi però,capii che la mia via non era una favola e che i famosi lieti fine non esistono affatto.
[Dalla storia]
L’avevo riconosciuto,non era cambiato di una virgola,i capelli ancora mossi dal vento di fine Ottobre,come quella mattina di Febbraio.
Gli occhi blu che brillavano anche nell’oscurità della notte,scrutavano i miei curiosi di scoprire qualcosa di non raccontato.
Accennò un piccolo sorriso, appena visibile e si mosse,io mi allontanai,e tornai in camera mia.
Mi buttai sul letto,convincendomi di averlo sognato,e non che fosse veramente arrivato a casa, solo quando chiusi gli occhi con un sorriso stampato in faccia capii quanto mi era mancato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your mind is playing tricks on you my dear
‘Cause though the truth may very this ship will carry up
Our bodies safe to shore
Of Monsters And Men-Little Talks

 
 
-Pronto?- Rispose una voce femminile piuttosto conosciuta dall’altro lato del telefono.
-Amanda,sono Kate,devi urgentemente venire a casa,Harry deve dirci qualcosa- Le dissi guardando il riccio che mi annuì.
-Cosa?- Mi chiese la mia amica sbuffando.
-Non ne ho idea- Risposi mentendo a lei e a Harry che stava ascoltando.
-Arrivo- Disse,agganciò e io rimasi con un fastidioso suono nelle orecchie.
Sembrava abbastanza irritata da quella chiamata,l’avevo notato,mi sedetti nuovo accanto ad Harry che si torturava le mani nervosamente.
-Puoi smetterla?- Gli chiesi,stava facendo innervosire anche me.
-Scusa- Mormorò a bassa voce.
Rimanemmo in quel modo,l’uno accanto all’altra senza rivolgerci la parola e a guardarci intorno finché non sentimmo la chiave girare nella toppa,segno che Amanda era tornata.
-Vi giuro che se mi avete fatto lasciare Zayn da solo per una cazzata vi castro a tutti e due- Sbottò arrabbiata,sbattendo le chiavi sul mobile di legno subito davanti l’entrata e sbattendo forte la porta.
Io alzai un sopracciglio,per niente sorpresa dalla reazione di Amanda, che intanto si era seduta sulla poltrona davanti al divano dove sedevamo io ed Harry.
Appoggiai una gamba sul tavolino beccandomi un occhiataccia di Harry ma sia io che la bionda davanti a me eravamo impazienti di sapere.
-Parla,dannazione!- Dissi io rivolta ad Harry dopo un interminabile momento di sguardi.
-Ok,allora...- Iniziò e si scaldò la voce. -Prima ho parlato con Louis-
Amanda cominciò a guardarlo male e io rimanevo impassibile,tanto sapevo tutto,più o meno.
-E mi ha detto che è nei casini- Continuò.
-Che tipo di casini?- Chiese Amanda,che si addolcì un po’.
-Ieri la sua ragazza l’ha...beh sbattuto fuori di casa e adesso alloggia da un amico ma non può rimanerci anche domani- Continuò senza arrivare al dunque,come se avesse paura di dirlo.
-Quindi?- Chiese Amanda.
-Beh,gli servono dei soldi per ritornare a Doncaster e mi ha chiesto se per due mesi poteva…- Disse ancora guardando il pavimento.
-Poteva cosa?- Amanda si stava alterando sempre di più,odiava quel tipo di atteggiamento,e d’altra parte mi stavo incuriosendo anche io,metà della storia la sapevo,quello che mi mancava era quello che Harry ci stava cercando di dire.
-Se poteva restare da noi!- Disse infine Harry,lanciando un sospirò liberatorio.
Amanda guardava Harry schifata,aveva la bocca storta e gli occhi spalancati,io invece avevo cominciato a ridere molto nervosamente.
-E’ uno scherzo,vero?- Chiesi alzandomi e ridendo,guardando in alternanza i miei due amici.
-No-
Non era uno scherzo e io smisi di ridere,due mesi nella stessa casa con Louis William Tomlinson,il masochismo allo stato puro.
Convivenza forzata,almeno per me,io non lo volevo in casa,Amanda lo avrebbe ucciso con un solo sguardo e Harry voleva solo aiutare un amico.
Certo,avrei sempre potuto evitarlo,non parlargli, non guardarlo,ma avremmo comunque vissuto nella stessa casa, dormito sotto lo stesso tetto e mangiato alla stessa tavola.
No,non potevo.
-Bene,fallo venire qui,io avverto mia madre che vado da loro a New York- Annunciai incrociando le braccia.
-Tu non vai da nessuna parte- Mi disse Amanda fulminandomi con lo sguardo.
-Kate,non fare la bambina! Siete adulti, potete benissimo convivere senza ammazzarvi,oppure no?- Disse Harry,lo vidi veramente arrabbiato per la prima volta.
Aveva ragione,eravamo adulti,avremmo potuto benissimo vivere insieme.
Solo che sarebbe stata dura ricominciare dopo otto mesi di totale indifferenza.
-Per me va bene,ma solo perché è disperato,se si azzarda a rivolgere una parola a Kate lo porto al macello- Disse Amanda sbuffando.
La mia migliore amica non era né con me né contro di me,Harry era dalla parte di Louis e io…io beh,non lo volevo.
-Kate?- Mi chiese Harry.
-Quando arriverà?- Chiesi.
-Domani mattina,stasera gli do le chiavi,nel caso venisse quando noi non ci siamo- Mi disse Harry.
Io chiusi gli occhi e cercai di trattenere un’alta frase non tanto carina che mi stava per uscire di bocca.
-Quanto hai detto che rimarrà?- Chiesi pur sapendo bene la risposta.
-Due mesi-
-Bene,tra sessanta giorni lo voglio fuori di qui- Dissi tagliente.
Detto ciò,mi alzai dal divano di pelle nera e mi diressi verso le scale,ancora incredula per quello che avevo detto.
Avevo permesso che venisse a vivere a casa nostra,ben consapevole che lo avrei visto tutti i giorni da li a due mesi.
-E cercate di essere un po’ più gentili quando ci sarà lui- Disse Harry rivolto a me e ad Amanda.
Aveva decisamente superato il limite.
-Gentile Harry? Se io gli cucino il pranzo e lo faccio dormire è già tanto,mi chiedi anche di essere gentile?- Dissi furiosa,scendendo i pochi gradini che avevo fatto e mi avventai contro il mio migliore amico.
-Ok,scusami,comportati come vuoi allora- Mi disse liberandosi della mia presa sulle sue spalle.
Lo guardai male e me ne andai in camera mia,sbattendo la porta,ci sarebbero voluti giorni per ricominciare a parlare con Harry ma non m’importava,avevo altro a cui pensare,come al fatto che il ragazzo che mi ha rovinato la vita sarebbe stato in casa nostra per due mesi,oppure che sempre quel ragazzo mi avrebbe guardato negli occhi ogni singola mattina,perché sapevo come era fatto Louis.
Quando non c’erano parole da dire,usava i suoi occhi,facendoti capire tutto quello che pensava talmente fossero profondi e magnetici.
E sapevo anche che se lui lo avesse fatto io non sarei mai più stata forte come una volta,le mie barriere,in parte crollate e danneggiate,sarebbero state rase al suolo,e poi avrei ricominciato a piangere ogni notte,in silenzio contro il mio cuscino.
Non volevo questo.
Sentii il rumore di un phon che si accendeva: Harry che si asciugava i capelli.
Richiusi gli occhi e mi buttai sul mio letto,preso il lettore mp3 e cominciai a sentire una canzone che mi rilassava,solo pianoforte,era lenta,triste in alcuni punti,ma mi sgomberava la mente e mi faceva stare sempre più serena.
Amanda probabilmente era riuscita oppure si era messa a cucinare per togliere lo stress.
Fatto sta che il resto della giornata lo passai tra la mia camera e il bagno,la sera ero fisicamente riposata ma il mio cervello era piano di macchinazioni e castelli in aria era pieno di domande e nessuna risposta.
Prima di cena quindi,andai a farmi una doccia bollente per rilassarmi.
Appena l’acqua calda scivolò sul mio corpo mi sentii meglio,liberai la mia testa e cominciai a massaggiarmi i capelli con lo shampoo,una volta uscita,indossai direttamente il mio pigiama extra-large con le pecorelle.
Segno che ero depressa,e che avrei potuto mangiare chili e chili di nutella senza stancarmi.
Scesi giù per la cena,ma non toccai quasi nulla,non rivolsi la parola né ad Harry né ad Amanda,che si guardavano in cagnesco e cercavano di tirarmi su con qualche conversazione interessante che però andava a morire subito dopo il mio sguardo stanco e irritato.
Tornata in camera cercai di dormire ma con scarsissimi risultati,rimasi sveglia anche dopo che Harry era andato a dormire,e capii che era passata di gran lunga la mezzanotte.
Mi forzavo a tenere gli occhi chiusi,ma dovevo dormire,cosa che evidentemente la mia testa non voleva farmi fare.
Rimasi dunque,sveglia,senza alcuna ragione per rimanere a letto,guardando il soffitto mi alzai e accesi la luce.
Presi i libri ancora nelle buste della libreria che erano per terra,e li tirai fuori uno per uno,tolsi la plastica e liberai uno scaffale.
Poi li riposi uno per uno in ordine di altezza,per passare il tempo,buttai la plastica nel cestino del bagno e piegai le buste che infilai nel cassetto della scrivania.
Dopo aver fatto tutto ciò guardai l’orologio: le due e quaranta.
Mi era venuta sete,così spensi la luce per non illuminare il corridoio e uscii.
Scesi piano piano le scale,non si vedeva niente e non volevo accendere la luce,e sinceramente non ci tenevo a cadere e a rompermi qualcosa.
Andai in cucina e presi un bicchiere pulito,lo riempii con l’acqua che tenevamo al frigorifero e feci una smorfia quando bevvi l’acqua troppo fredda,non la finii e lasciai il bicchiere sul piano della cucina perfettamente pulito.
Le grandi vetrate mi facevano vedere tutta la via,poco illuminata, e la luce della luna mista a quella dei lampioni entrava fioca dalle finestre che davano anche sul salotto,quindi il piano di sotto era quasi interamente illuminato,debolmente ma lo era.
Quando feci per uscire dalla cucina sentii un rumore provenire dalla porta di casa,indietreggiai e mi appoggiai allo stipite della porta della cucina,la porta si aprì,nessuno aveva scassinato la serratura,qualcuno poggiò le chiavi sul primo mobile che trovò e si richiuse la porta alle spalle facendo poco rumore.
Io mi avvicinai per vedere meglio chi fosse,dato che era buio e non riuscivo a distinguere i tratti del suo viso.
Quando entrambi fummo ad una tale distanza di accorgerci l’uno della presenza dall’altra,anche lui si girò verso di me e ci guardammo meglio.
L’avevo riconosciuto,non era cambiato di una virgola,i capelli ancora mossi dal vento di fine Ottobre,come quella mattina di Febbraio.
Gli occhi blu che brillavano anche nell’oscurità della notte,scrutavano i miei curiosi di scoprire qualcosa di non raccontato.
Accennò un piccolo sorriso, appena visibile e si mosse,io mi allontanai,e tornai in camera mia.
Mi buttai sul letto,convincendomi di averlo sognato,e non che fosse veramente arrivato a casa, solo quando chiusi gli occhi con un sorriso stampato in faccia capii quanto mi era mancato.

Ehi bella gente,Marzia è qui presente! yo.
Ok, *la smette*
Comunque Louis è tornato!*stappa lo champagne,organizza un party hard*
MLMLMLMLMLML.
*la smette di nuovo*
Ditemi cosa ne pensate con una bella recensione,per chi non mi avesse ancora seguita su twitter sono
@MarziaeAlessia
ricambio se me lo chiedete c:
Il prossimo capitolo lo prevedo per sabato,oppure lunedi,dipende.
Spero che questo vi sia piaciuto :')
Alla prossima!
-Mar

  
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