Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: DaisyFlower    13/12/2012    1 recensioni
Una semplice ragazza, con una semplice vita fa il suo primo viaggio fuori dal continente Italico, destinazione: America.Scoraggiata dall'ennesima delusione amorosa, non sa che proprio a Saint John (una cittadina nei pressi di Chicago) vivrà le emozioni più intense della sua vita. Amplierà i suoi orizzonti grazie al contatto con le nuove culture e usanze,ma soprattutto scoprirà che doveva percorrere ottomilioni di chilometri per innamorarsi ancora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

Il giorno dopo mi sveglio fresca e pimpante, guardo l’orologio posto sul comodino che segna le nove. Osservo la camera intorno a me, ancora non riesco a capacitarmi di essere qui. Scendo dal letto e scuoto Becca e Manuela che mi salutano con un sorriso raggiante. << Pronte per preparare la colazione? >> chiedo. Loro assentono divertite e mentre Manuela va a svegliare Alex io e Becca ci rinfreschiamo in bagno. Una volta che siamo tutti presenti scendiamo al piano di sotto senza fare rumore. Lo zio è già sveglio ed è seduto al tavolo della cucina con Chris. Chris è moro con gli occhi scuri,molto alto e bello inoltre da come ho potuto notare ieri è una persona molto simpatica,ha legato subito con Alex. << *Buongiorno. >> dico rivolta ad entrambi, << *Buongiorno, dormito bene? >> risponde lo zio. << *Si, tutto bene zio grazie. Volevamo preparare la colazione a papà, per via del suo compleanno e ovviamente anche a voi. >> affermo. << *Ah bene, visto Chris? Le donne italiane amano molto cucinare. >> esclama divertito mentre io sorrido timida. << Prego, prego fate come se foste a casa vostra. >> aggiunge poi. << Preferisci qualcosa in particolare zio?E tu Chris? >> chiedo. << Per me solo un po’ di caffè italiano. Non posso mangiare troppo a colazione. >> risponde lo zio Salvatore e si dirige in salotto. << Per me non preoccupatevi, non voglio che vi disturbiate. >> afferma timidamente Chris. << Non disturbi affatto, cosa preferisci? >> lo incoraggia Manuela. Lui ci sorride e propone bacon e uova poi inizia una conversazione con mio fratello spiegandogli che, dopo la morte di suo padre, lui si è legato molto al nonno e tutte le mattine viene qui a fare colazione a volte con qualche amico o con Shannon, la sua ragazza. Gli mancano un paio di esami al college e la sua laurea è prevista per questa primavera. ‘’Che bravo ragazzo.’’ penso. Nel frattempo controllo cosa c’è in frigo mentre Becca guarda in dispensa. Trovo subito le uova e la pancetta, credo che nessun membro della mia famiglia avrebbe il coraggio di assaggiarle a quest’ora. Mia sorella invece trova i pancakes con lo sciroppo d’acero, sicuramente questo andrà bene per papà, me, Becca e Alex, ma non so se possono piacere a Manuela. Noi li mangiamo da piccoli grazie a mio zio, (cognato di papà), il quale, avendo un negozio di abbigliamento sportivo nella base NATO nei pressi della mia cittadina, ha avuto l’opportunità di acquistare lì dei prodotti americani facendoceli conoscere. Prendo una ciotola e vi verso dentro il composto aggiungendo poi il latte.Per fortuna la marca è quella che conosco e il procedimento di preparazione è uguale. Mischio tutto e metto a friggere un cucchiaio di impasto in padella ottenendo la tipica forma circolare. Manuela nel frattempo, visto che se la cava di più con la cucina vera e propria, prepara uova e bacon per Chris mentre Becca versa il succo d’arancia e mette a scaldare il latte. Dopo mezz’ora è tutto pronto. Porto il caffè in salotto dove lo zio legge il giornale mentre Manuela ha impiattato la colazione di Chris il quale però ha deciso di aspettare noi per mangiare insieme. Prendo un vassoio e deposito i pancakes, succo d’arancia, caffè, latte e saliamo al piano di sopra. Entriamo nella stanza dei miei che dormono, accendiamo la luce gridando:  << SORPRESA >>. Il papà si sveglia e appena si rende conto della colazione sorride imbarazzato. << Non dovevate. >> dice arrossendo leggermente. La mamma si sveglia anche lei e sorridente posa un bacio sulla guancia di papà: << Auguri caro. >> mormora e poi ruba la tazzina di caffè dal vassoio. Nel frattempo Becca è andata a prendere il regalo che abbiamo acquistato prima della partenza: << Visto che sei fissato con i maglioni, eccotene un altro. >> afferma Alex consegnandogli il pacchetto. Mio padre scoppia a ridere e scarta il regalo. << Grazie ragazzi. E’ davvero bello, ma avrei apprezzato di più una Ferrari. >> dice scuotendo la testa ironicamente. Noi gridiamo un << Ehhh! >> sarcastico e scendiamo al piano di sotto. Chris guarda la tv e ci chiede se la sorpresa sia riuscita, Becca risponde positivamente e lui sorride. Poco dopo mi metto nuovamente ai fornelli preparando pancakes per me e i miei fratelli, mentre Alex scava nella dispensa alla ricerca di un croissant alla frutta per Manuela che come avevo pensato non gradisce le frittelle americane.

Dopo aver fatto colazione e riordinato andiamo a vestirci. Indosso un jeans,una camicia bianca,un maglione corto e largo blu sopra di essa e ai piedi degli stivali da neve. Mi trucco leggermente ascoltando la canzone ‘’Lover, you shouldve come over’’ di Jeff Buckley. Parla di attese e ritorni, subito il mio stomaco si contrae, il cassetto Francesco si riapre e la mia mente torna a rimuginare sul nostro incontro di qualche giorno fa. Quanto mi è mancato il suo viso e quegli occhi. Chissà cos’avrà pensato lui rivedendomi, sembrava rammaricato ma magari sono io a voler leggere in questo modo la sua espressione. Chissà poi cosa ci faceva da solo, ‘’Miss baldracca’’ forse era in servizio?Si, con uno dei suoi colleghi…Che stupidi gli uomini, si fanno abbindolare dalle parole dando scarsa importanza ai fatti. << Valery hai finito? >> mia sorella Becca entra in bagno facendomi sobbalzare. << Si ho finito. >> mormoro. Chiudo l’Ipod e scendo al piano di sotto dove trovo la mia famiglia in salotto insieme allo zio, Chris e una ragazza bellissima. Dovrà avere all’incirca la mia età.E' un po’ più bassa di Chris, i suoi occhi sono azzurri e ha una montagna di capelli biondi: la classica bellezza americana. << *Hey Valery, ti presento Shannon la mia fidanzata. >> dice Chris. Shannon mi si avvicina e mi abbraccia. << Che piacere conoscerti Valery.Ieri Chris mi ha parlato di voi dicendomi che siete davvero simpatici e non vedevo l’ora di presentarmi. >> afferma la ragazza sorridente. << Il piacere è mio Shannon. >> rispondo calorosamente e sorpresa del fatto che parli bene la mia lingua. Dopo poco  mi spiegano che lei ha origini italoamericane e per questo conosce l’italiano anche meglio di Chris. Ci troviamo subito simpatiche ed insieme a Manuela iniziamo a parlare per conoscerci meglio. Scopro che frequenta il quarto anno di lettere moderne al college e come me adora Robert Pattinson e la saga di Twilight. << Ho pianto come una bambina alla fine dell’ultimo film. >> dice. << Anch’io. La lotta poi mi ha fatta morire di suspance. >> affermo fingendo terrore.  Successivamente arrivano Lisa ed Eric con la piccola Anna, i quali dopo averci salutato fanno gli auguri di buon compleanno a mio padre. Stamattina ci porteranno loro a visitare Chicago e si uniscono a noi anche Chris e Shannon, mentre lo zio Salvatore decide di andare a far visita a suo fratello che abita nei dintorni. Mi copro per bene con un cappotto pesante, due sciarpe, i guanti,un cappello di lana ed insieme a Manuela, Alex e Becca salgo nell’auto di Chris mentre i miei salgono in quella di Lisa. Per fortuna le auto che posseggono sono abbastanza grandi da poterci trasportare tutti insieme. Una volta in viaggio io, Becca e Manuela ci attacchiamo ai finestrini mormorando un ‘’Oh’’ ogni qualvolta passiamo accanto ad un parco decorato o a delle strutture particolari. Dopo un’ora eccoci arrivati nella città del Jazz e del Blues. E’ tutto così spaventosamente moderno, ci sono grattacieli ovunque e persone di ogni nazionalità che attraversa la strada. Un  milione di negozi diversi tra ristoranti, caffetterie e abbigliamento costeggia i marciapiedi. Tantissime macchine sono ferme ai vari semafori tra cui i taxi gialli che ho sempre visto nei film. Resto sconvolta da quell’immensità urbana che si prospetta ai miei occhi,nulla a che vedere con le città italiane che sembrano arretrate di almeno cento anni anche se sicuramente sono più tranquille. Come fanno le persone a vivere  in mezzo a questo caos sette giorni su sette?  Posiamo l’auto in un parcheggio custodito e scendiamo sulla West Jackson Boulevard. << Wow questa città è così una..città. >> dico non trovando termini di paragone. Chris e Shannon ridono divertiti mentre Alex e Becca iniziano a prendermi in giro. Ci spostiamo davanti ad un grattacielo altissimo e aspettiamo che arrivi il resto della famiglia. << Questo è lo Sky Dec il grattacielo più alto d’America. >> ci spiega Chris. Osservo la costruzione immensa davanti a me composta prettamente da vetrate color bronzo e mi chiedo per quale motivo siamo lì. Aspettiamo qualche minuto ma poi ecco arrivare Lisa, Eric, loro figlia Anna e i miei. << Qualcuno di voi soffre di vertigini? >> chiede Eric in uno strano italiano. << No credo di no. Perché? >> risponde papà osservandoci. << Perché in questo grattacielo è possibile accedere a dei balconi completamente fatti di vetro plexiglass e sembra di essere sospesi nel vuoto. >> ci spiega Lisa. ‘’Oh Dio! Sospesi nel vuoto? Resisterò?’’chiedo a me stessa perplessa. Becca invece è preoccupata e si stringe a mio padre che la rassicura. << Deve essere uno bello spettacolo. Si andiamo. >> afferma papà e ci avviamo tutti insieme all’interno della struttura. Si tratta di un atrio enorme al cui centro è posto il numero 103 in marmo lucido a tutta altezza. Ci sono tantissime ascensori e degli schermi incastonati nelle pareti intorno a noi. << Dobbiamo fare prima i pass. >> dice la piccola Anna dirigendosi vicino ad una delle schermate. In un’altra ala della struttura ci sono altri schermi posti al centro della stanza e alcuni di essi creano la simulazione del piano 103. << Cos’è questo piano 103? >> chiedo curiosa. << E’ il piano dove è possibile accedere ai balconi in plexiglass. >> mi spiega Shannon. Dopo aver visitato le varie alee al piano terra decidiamo di salire al fantomatico piano 103 con l’ascensore,per fortuna entriamo tutti in uno. Eric compone il numero e l’ascensore sale. Inizio ad essere tesa ed emozionata allo stesso tempo, la piccola Anna se ne accorge e mi stringe la mano facendomi coraggio, ormai sono la sua migliore amica. Mio fratello e Manuela si sorridono complici mentre Becca continua a stringersi a papà,mamma chiacchiera con Lisa ed Eric ride con Chris e Shannon. Dopo cinque minuti l’ascensore si apre su un altro atrio enorme composto da vetrate. Cavolo, la città di Chicago è ai nostri piedi innevata e meravigliosa, si riesce ad osservare anche il mare da qua su. E’uno spettacolo mozzafiato e indescrivibile. Quando mi riprendo dallo stupore inizio a scattare foto ovunque. Lisa inseguito si offre di farci da fotografa fa alcuni scatti a noi ragazzi (Cavolo,Shannon sembra una modella!) e poi chiede a dei passanti di farci una foto di gruppo. Guardando quel posto mi sembra di essere stata catapultata nel futuro. Dopo poco raggiungiamo le vetrate in plexiglass. << Oh cielo, anche il pavimento è trasparente! >> esclamo sorpresa. << Si, per questo sembra di essere sospesi nel vuoto. >> afferma Lisa. Non ho il coraggio di mettere il piede lì sopra, è troppo realistico. Mio fratello si fa coraggio, prende me e Manuela per mano e ci trascina sul vetro. ‘’Mammamia, come siamo in alto.’’ penso e dopo qualche minuto inizia a girarmi la testa. Faccio appena in tempo a farmi scattare delle foto che ritorno subito sul pavimento di linoleum. Becca si fa tirare da papà anche se dura lì sopra solo il tempo di una foto. La mamma invece è estasiata da tutto ciò e quasi dobbiamo staccarla dal vetro. Una volta tornati al piano terra sospiro di sollievo. L’altitudine non fa per me. << Vi è piaciuto? >> chiede Shannon allegra. << Si, anche se sto meglio al primo piano. >> rispondo ironica. Lei scuote la testa divertita. << *Vogliamo mangiare qualcosa prima di continuare il giro turistico? >> chiede Eric. Lisa traduce per i miei che acconsentono alla proposta. << Dobbiamo prendere l’auto? >> chiede la mamma. << No, c’è uno Starbucks a pochi minuti da qui, ma sbrighiamoci altrimenti congeleremo. >> risponde Lisa. All’udire il nome di quel locale mia sorella inizia a saltellare felice, ha sempre desiderato andarci come accade ai protagonisti di tutti i suoi telefilm preferiti. Dopo dieci minuti di strada a piedi entriamo nello Starbucks. Ha il tipico arredamento da tavola calda con il mobilio in legno chiaro, Becca non sa dove guardare entusiasta. Ci sediamo a due tavoli diversi e guardo sul menu cosa ordinare. << Cosa ci consigli Chris? >> chiede mio fratello. << Beh a me piace molto il Turkey Bacon & White Cheddar Classic Breakfast Sandwich ma anche l'Ham & Cheddar Artisan Breakfast Sandwich non è male. >> afferma lui. Che ha detto?Decido di leggere meglio gli ingredienti e opto per il secondo panino consigliatomi credo. Manuela e Shannon invece prendono un’insalata mentre Alex e Becca  prendono il Bacon & Gouda Artisan Breakfast Sandwich. I panini sono gustosissimi e anche le bevande sono dissetanti l’eccessiva pubblicità fatta a questo posto è davvero giustificata. Infine concludiamo il nostro breakfast con un dolce ed il caffè e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Io e Becca spulciamo per qualche minuto la vetrina indecise, il barista ha l’aria annoiata e non vede l’ora di servirci. Shannon ci raggiunge sorridente e ci consiglia i Peppermint Brownie Cake Pop e un frappuccino vaniglia e caramello. Fa lei l’ordinazione e la noia scompare completamente dal volto del barista che pende dalle sue labbra. Uomini! Mangio questo curioso dolce che sembra un lollipop, poi penso preoccupata che se in questi giorni mangerò sempre così tanto tornerò in Italia con trenta chili in più. << Se voi non avete nulla in contrario vorrei portarvi in un centro commerciale. >> ci propone Lisa sorridente una volta fuori dallo Starbucks. << Per me no problem. >> afferma papà << Voi cosa dite? >> chiede  diretto a noi ragazzi. << No problem. >> mormora Becca sorridente. Torniamo velocemente alle auto diretti al The Atrium Mall che dista solo venti minuti da dove ci troviamo.Il Mall ha una struttura circolare fatta di vetrate, avrà sicuramente tantissimi piani. Le decorazioni natalizie sono ovunque e milioni di persone affollano i negozi. E’ cento volte più grande del centro commerciale del mio paese e anche più innovativo. Lisa ed Eric ci guidano facendoci vedere tutti i negozi più particolari e moderni. Passiamo anche davanti ad una libreria enorme e mi ci infilo dentro con gli altri ragazzi. E’ stato allestito un grande stand che promuove la trilogia di Fifty Shades ed io e Shannon ci avviciniamo subito. << Hai letto anche questa trilogia? >> chiede lei sorpresa. << Certo, anche tu? >> rispondo con il suo stesso tono. << Si. Oddio abbiamo gli stessi gusti Valery! >> << Credo proprio di si. >> dico e ci sorridiamo complici. Un paio d’ore dopo decidiamo di tornare a St. John. Arrivati a casa di zio Salvatore Lisa mi prende in disparte insieme a Manuela: << Ragazze, stasera Steve ha organizzato un party a sorpresa per festeggiare insieme il suo compleanno e quello di tuo padre, visto che compiono gli anni a pochi giorni l’uno dall’altro. Mi raccomando acqua in bocca! >> conclude facendoci l’occhiolino. Noi rispondiamo che siamo entusiaste e non vediamo l’ora di scoprire cos’ha organizzato Steve. << Valery, dove hai messo la maglia che abbiamo comprato al Mall? >> chiede poi Becca. << Che sciocca, l’ho lasciata in auto! >> dico e mi fiondo a prenderla facendomi dare le chiavi da Chris. Esco all’esterno e mi dirigo verso l’auto, premo i pulsanti sulla chiave per rimuovere l’antifurto e prendo la maglia quando il mio telefono inizia a squillare. Chi sarà che mi chiama in America? Guardo il numero. Oh è la nonna! << Pronto? >> rispondo subito. << Valery, finalmente! Come stat… >> dice e poi cade la linea. Cavolo, non ho ancora capito come funziona il segnale delle sim all’estero. Provo a chiamarla io ma risulta occupato. << Accidenti! >> esclamo e mi accorgo che un'auto si ferma davanti al giardino della casa accanto. Armeggio con il cellulare per un pò avvertendo improvvisamente una presenza dietro di me. Faccio per voltarmi ma sento un oggetto premere contro la schiena. << *Dammi subito il tuo cellulare, bambola. >> dice una voce maschile che non conosco, dal tono sembra un ubriaco. Mi si raggela il sangue nelle vene: è una rapina! Abbasso lentamente la mano che tiene il cellulare per consegnarglielo. Lui mi afferra per un braccio e mi fa girare verso di se. Resto a bocca aperta: il mio rapinatore è un bellissimo ragazzo alto dai capelli ricci castano chiaro e gli occhi color caramello.In mano non ha una pistola ma una specie di torcia. Lui sobbalza improvvisamente quando ha una visuale completa del mio volto: << *Accidenti, non sei Amber! >>  mormora spaventato e poi scappa nell’auto fermatasi poco prima con altri ragazzi all’interno. Mi tremano le gambe e le mani, riesco appena ad entrare in casa che mi accascio sulle scale. ‘’Non devo dire nulla ai miei altrimenti entreranno nella modalità iperapprensione e si rovinerà la sorpresa di stasera.’’ penso cercando di riprendere la calma. << Valery cos’hai? >> chiede la mamma vedendomi in quel modo. << Nulla mamma, mi sono fatta malissimo ad una gamba. >> mi affretto a dire. << Sei scivolata? >> aggiunge preoccupata. << Si. >> mento. << Stai più attenta cara. Vuoi metterci del ghiaccio? >> << No, no. Vado a cambiarmi. Dì a papà che la nonna ha telefonato e questa è la maglia di Becca. >> mormoro e salgo al piano di sopra. << Valeria, cos’hai? Sei pallidissima. >> chiede Manuela che si sta cambiando nella nostra camera. A lei posso dirlo: << Pri-prima un ragazzo mi si è avvicinato, vo-voleva il telefono..aveva un’arma. >> balbetto cose senza senso. << Oddio. Stai bene?Ti ha fatto qualcosa? >> chiede la mia amica avvicinandosi spaventata. << No, no..Appena mi ha guardata ha detto qualcosa su una certa Amber ed è scappato via. >> rispondo riprendendo il controllo. << L’hai detto ai tuoi? >> << No!Non voglio, si rovinerebbe la sorpresa di stasera. >> concludo abbassando lo sguardo. << Vuoi che lo dica almeno ad Alex? >> << No, no lascia stare..magari è stata una specie di scherzo, il tipo sembrava ubriaco. >> << Capisco, cerca di non uscire più in giro da sola. Vuoi che ti prepari una camomilla? >> << No, sto bene. Faccio una doccia. >> le dico. Tolgo il cappotto, i guanti e le sciarpe prendo degli indumenti puliti e mi chiudo in bagno. ‘’Cavolo che spavento mi sono presa!’’ penso guardandomi allo specchio. Sono ancora pallida. Mi siedo a terra per qualche minuto respirando ad intervalli regolari,poi apro la doccia e cerco di rilassarmi sotto il getto d’acqua calda.

Quella sera la sorpresa per papà riesce alla grande. Steve è un organizzatore di eventi fantastico! La cena è deliziosa e Sarah ha preparato una torta spettacolare. Sono presenti sia la famiglia di Lisa che quella di Tina insieme allo zio Salvatore. Ci divertiamo tra canti e addirittura qualche ballo. Ho scherzato con Gabrielle,Anna, Manuela, Shannon (venuta con Chris) e Becca. La storia della ‘’rapina’’ per fortuna passa in secondo piano. Manuela mi osserva preoccupata ma la rassicuro sorridendole. Una volta tornati a casa accendo il computer accedendo al mio account facebook. Trovo tante notifiche da parte di Mary, Anna e Alice che mi scrivono che le manco. Rispondo velocemente a tutte e poi presa dalla stanchezza cado in un sonno tormentato da altitudine, torce e ragazzi dai capelli ricci. 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: DaisyFlower