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Autore: Jawaard    13/12/2012    2 recensioni
Non ho nessuna intenzione di abbandonare il mio sogno per lei.
Non ho intenzione di abbandonare il mio sogno per nessuno.
Perchè è il mio sogno.
E lo vivrò a modo mio.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto preparando le valige.
Domani parto per Londra con Jacopo.
Mio padre sembra un po’ triste per la mia partenza ma è fiero di me. Me l’ha detto lui.
Gli ho promesso che sarei tornata a trovarlo o magari sarebbe venuto lui a trovare me (?)

Sto piegando per bene il mio vestitino portafortuna. Lo adoro. E’ un vestitino corto fin sopra al ginocchio. Uno di quei vestitini in stile princi

pessa. Sapete (?) Uno di quelli stretti sotto il seno e poi larghi. E’ di un color celeste chiaro. Mio padre me lo ha regalato tre anni fa.
Ero stata invitata a una festa a cui volevo davvero andare. Ero agitatissima e mi ricordo che avevo messo la stanza sotto sopra per cercare un qualche vestito. Poi sentii il clacson dell’auto di papà sotto casa allora mi affacciai e mi disse di scendere perché mi avrebbe portato a fare shopping “perché la mia principessa sia come una vera principessa” parole testuali.
Allora girammo per i negozi fino alle sette. Avevo provato di tutto e di più, finchè non trovai quel vestito.
Me lo provai e mio padre rimase lì impalato senza dire una parola. Dopo averlo chiamato due o tre volte mi ha detto che quello era il vestito perfetto. Mi ha neanche fatto rispondere che era già alla cassa.
Il vestito mi piaceva molto.
Era uno di quei vestiti che ti immagini di indossare quando sarai grande, guardando un film della Disney con la tua migliore amica.
Quando arrivai a casa mi misi un po’ di trucco e uscii. Andai alla festa.
Mi divertii ma ad un certo punto spuntò un ragazzo che mi disse: “Ehi bella ti ho già vista da qualche parte vero?” Io dissi di no, o che per lo meno non mi ricordavo di averlo visto da nessuna parte. E subito lui replicò: “Invece da qualche parte ti ho vista… Nei miei sogni”. Rimasi del tipo ‘Ma che cazz!?’ poi arrivò un ragazzo che mi prese per il braccio e mi portò via dicendo: “Lasciala stare Davide.”
Il ragazzo era Jacopo.
Io a quella festa incontrai il mio migliore amico.
Si presentò dicendo: “Ehm.. ciao.. Io sono Jacopo. Scusa mio fratello è un po’ un Don Giovanni.. Come ti chiami?” E da lì cominciammo a parlare. Era stranissimo. Parlavo con lui come se lo conoscessi da una vita. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Jacopo è più alto di me, penso sia 1,85 e quando mi abbraccia affogo tra le sue braccia. E’ un ottima medicina per quando sono un po’ triste.
E’ moro con degli occhi color marrone miele. Quel marroncino chiaro e caldo, sapete? Che cambiano tonalità in base al tempo. E poi il sorriso. Ha un sorriso da farti tremare le gambe e devo dire che è molto contagioso.
Voglio un bene dell’anima a Jacopo.
Mi è sempre stato accanto in ogni circorstanza e ora mi starà accanto anche a Londra. Sono felice di poter vivere il mio sogno con lui. Anche se sinceramente non capisco perché quella sera sia venuto a parlare proprio a me. Cioè la festa era di dimensioni colossali e c’erano ragazze per un esercito. Però infondo sono felice abbia scelto me.
 
Qualcuno sta bussando alla porta.
E’ Jacopo.
Vuole andare a prendere un Frappè. E’ una specie di tradizione per noi andare a prendere un Frappè ogni pomeriggio. Che sia estate, inverno, diluvio universale o tempesta di neve. Gli ho detto che avevo da finire la valigia ma se voleva poteva darmi una mano così dopo uscivamo più in fretta.
Lui è salito su in camera mia e si è messo sul letto a piegare la roba rimasta.
Oddio, sarebbe un marito perfetto. Cucina, lava, stira, pulisce, fa di tutto.
Io sono andata in bagno a prepararmi. Quando sono uscita lui mi aspettava sulle scale, abbiamo chiuso la porta e siamo usciti. Abbiamo fantasticato su come sarebbe stato a Londra. Poi siamo tornati a casa. Rimaneva a dormire da me, cosi la mattina non avremmo perso tempo. Davide gli ha portato i bagagli con la macchina. Nel frattempo noi abbiamo pianificato un po’ di cose. Si partiva di mattina molto presto intorno alle sei. Entro le nove saremmo stati a Londra. Poi saremo andati a cercare un appartamentino. Ci potevamo accontentare anche di un monolocale nel caso i prezzi sarebbero stati troppo alti. Poi saremo andati ad informarci per la scuola. Siamo stati alzati fino a tardi, ma era tutto pronto. Alla fine ci siamo addormentati in salotto.
Io ero appoggiata sul suo petto che mi faceva da cuscino e del resto ero girata dall’altra parte.
Formavamo una specie di T.
Era buffo.
Ma stavo così bene.
  
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