Cammino a passo veloce verso il parco, la città è quasi deserta, ci sono solamente alcuni ragazzi che si dirigono verso la fermata dell'autobus per andare a scuola, ma in questo momento non mi interessa nulla. Voglio solo incrociare quei suoi occhi così azzurri e questo mio nuovo bisogni si fa strada dentro di me e guida le mie gambe.
Finalmente arrivo al parco, cammino più lentamente, entro e vado verso gli alberi che vi sono in fondo, so bene che Louis li ama, ci sono grandissime radici dove si siede e passa le ore a pensare, strano ma vero.

Inizio a camminare a passo deciso, dopo pochi minuti lo vedo, seduto su una radice, ha la schiena
appoggiata all'albero, la testa sul al tronco, le mani che giocano distrattamente con qualche filo d'erba.
Io rimango immobile a pochissimi metri da lui, lo guardo non dicendo nulla, assaporando quel momento che, sicuramente, ricorderò per molto tempo. Finalmente alza la testa e i suoi occhi incrociano i miei.
Mi fissa per qualche secondo e poi si alza, sorride, un sorriso amaro, si pulisce i suoi pantaloni neri, infila le mani in tasca e mi guarda.
Io rimango immobile senza dire una parola.

-Se sei venuta a dirmi che dobbiamo finire qualsiasi cosa ci sia tra noi, potevi benissimo scrivermelo in un messaggio, non ci sarei rimasto tanto male, sai?

Stronzo.
So' bene che lo dice solo per sembrare forte, forse è proprio per questo che ho scelto lui. Questa sua sicurezza apparente, questa voglia di sembrare sempre freddo e distaccato, guardo lui, ascolto lui parlare, ed è come guardare e sentire me stessa.
Sorrido e mi avvicino a lui, lentamene, sento i suoi occhi addosso, mi studiano attenamente non perdendosi nemmeno un mio minimo gesto.

- Stai zitto e lasciami parlarle. Non ripeterò le cose due volte.

Annuisce impercettibilmente curioso di sapere cosa io gli debba dire, lo guardo attentamente negli occhi, prendo un respiro: ora è il momento in cui, tutte le parole non dette, nascoste, dimenticate, vengano fuori.

-Tu Louis,sei uno stronzo. Hai sempre giocato con me, le regole erano chiare ed entrambi ma tu hai pensato bene di infrangerle e di incasinare tutto.
Sei egoista, presuntuoso e sicuro di te.

Lo vedo che abbassa il viso, per poi fissarmi con quel suo sguardo freddo e distaccato. Tipico di Louis e di me.

-Mi guardi con quei tuoi occhi freddi, quelli che non esprimono nessuna emozione, nessun sentimento. Nulla.

-Bene, credo di aver sentito abbastanza. Se non ti dispiace,io avrei altro da fare.

A passo deciso mi supera senza degnarmi di uno sguardo, appena passa il suo profumo mi invade, mi giro di scatto.

-E sei un completo idiota, ma sei tu, Louis. Sei tu ciò che voglio.

Lo vedo fermarsi di colpo, si volta lentamente e leggo dello stupore sul suo volto, inizio a ridere come una bambina e mi avvicino a lui, lo tiro leggermente per la felpa grigia e lo avvicino a me, tanto che i nostri nasi si toccano e il suo respiro è su di me.
Deglutisce, i suoi occhi sono diversi, esprimono felicità e sono io la fonte di quei sentimenti in lui.

-Sei una stronza, scheggia.

Alzo leggermente un lato della bocca e fisso quelle labbra che vorrei tanto far combaciare con le mie.

-Me lo dicono in tanti, ci ho fatto l'abitudine. Ora baciami e taci.

Senza che io lo debba ripetere due volte le sue labbra si scontrano le mie, le sue mani mi circondano la vita, le mie mani si intrecciano dietro il suo collo.
Sento una strana sensazione invadermi ma non cerco di reprimerla o eliminarla, mi lascio invadere da essa.
Si stacca di poco da me e mi guarda negli occhi.

-Non penserai che ora io ti chiami 'amore' o altre smancerie del genere, vero?

Sorrido e, inevitabilmente, mi perdo nei suoi occhi.

-No, tranquillo. So bene cosa comporta la mia scelta, ma sono pronta ad andare incontro ad ogni conseguenza. Ah, se baci un'altra, per me sei morto.

Sento la sua risata che è pura perfezione per le mie orecchie.

- Sei la sola, scheggia.

Sorrido e faccio combaciare ancora le nostre labbra.

Louis è la persona di cui ho maledettamente bisogno, che io lo voglia ammettere o meno. Con lui mi metto sempre in gioco, mi confronto con me stessa, mi spingo verso i miei limiti, mi sento maledettamente bene e sicura.
Ed è così che voglio sentirmi, è questa la El che sono e che preferisco.
E' come se fosse la mia benzina, ho bisogno che alimenti il fuoco che c'è in me, ho bisogno che mi alimenti sapendo che si può scottare.
Ho bisogno che lui rimanga comunque vicino a me, che affronti il rischio di scottarsi tenendomi per mano.
Ho bisogno di Louis Tomlinson che mi alimenti, giorno e notte, in ogni mio momento.



 

THIS IS IT.
Finish. End. Caput.
Vi è piaciuto come finale? Ci ho messo un po' a 
caricarlo perché continuavo a modificarlo, chiedo venia!!
Allora, bo. Non so nemmeno cosa dire, è la seconda FF che
finisco e mi si spezza il cuore. Mi dispiace così tanto che sia finita
ma devo dire che è venuta come la volevo,spero solo di essere
riusicita a farvela piacere.
RINGRAZIO INFINITAMENTE tutti coloro che la seguivano,
che hanno recensito ad ogni capitolo, che mi hanno odiata
quando El ha scelto Louis e non Zayn (lotta interiore).
Scusate se non sempre ho risposto alle recensioni!

Uh ho la nuova FF, volevo postarla ad inizio gennaio ma 
non ne sono più sicura, la posterò, solo che non so 
se prima o meno. :)

Un grazie anche da parte di El, la quale non sarebbe stata
quello che è senza di voi.

Ciao bellissimi. 


Jei.